Accordi europei

Sequenza dei trattati (in ordine cronologico):

  • INTRODUZIONE: Cos’è l’Europa Unita e quali sono le finalità degli accordi europei.
  1. NATO e UNIONE EUROPEA (1949);
  2. CECA – Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (1951);
  3. CEE – Comunità Economica europea (1957);
  4. SME (1979);
  5. TRATTATO DI MAASTRICHT (1992);
  6. PATTO DI STABILITA’ E CRESCITA – PSC (1997);
  7. COSTITUZIONE EUROPEA (2005);
  8. TRATTATO DI LISBONA (2007);
  9. SIX PACK (2011);
  10. FISCAL COMPACT (2012);
  11. MES – Meccanismo Europeo di Stabilità (2012);
  12. TOW PACK (2013);
  13. E.R.F. – Fondo di Redenzione Europeo (2014 – in fase di definizione);
  14. PATTO DI AQUISGRANA (2019) *Trattato esclusivo tra Francia e Germania;
  15. RIEPILOGO COMPLESSIVO DEL QUADRO DI TUTTI I TRATTATI (a cura di Paolo Barnard).

 

 

INTRODUZIONE: Cos’è l’Europa Unita e quali sono le finalità degli accordi europei.

Per comprendere la natura/matrice dei trattati europei, risulta utile leggere le seguenti dichiarazioni (in ordine cronologico) rilasciate da autorevoli esponenti politici:

LELIO BASSO (nel 1949): “Ogni passo avanti verso l’Unione Europea è un passo avanti nella via dell’assoggettamento dell’Europa al dominio del capitale finanziario americano”‬. [Cit. Lelio Basso]

LUIGI SPAVENTA (nel 1978): “Col vincolo valutario dello SME, l’Italia subirà una perdita di competitività che la indurrà a deflazionare la sua economia con conseguente perdita di esportazioni, di occupazione e di reddito (e dunque di PIL).”[Cit. Luigi Spaventa]

GIORGIO NAPOLITANO (nel 1978): “Il sistema EuroMonetario SME invece di garantire lo sviluppo dei paesi a moneta debole (come l’Italia), serve a garantire lo sviluppo dei paesi a moneta piu’ forte (come la Germania).”[Cit. Giorgio Napolitano]

JACQUES CHIRAC (nel 1996): “Moneta unica per controllare la Lira: Contrariamente a quel che molti pensano, NON sono le iniziative del Sud-Est asiatico ad essere inquietanti per la produzione francese nel tessile, ma è la Lira italiana.”[Cit. J.Chirac]

BETTINO CRAXI (nel 1997): “Per noi, nella migliore delle ipotesi sarà un limbo, e nella peggiore delle ipotesi l’Europa sarà un inferno.” [Cit. Bettino Craxi]

ZBIGNIEW BRZEZINSKI (nel 1997): “L’ Europa unita doveva fungere da strumento di colonizzazione Usa e testa di ponte verso il continente asiatico.” [Cit. Z.Brzezinski]

JEAN-CLAUDE JUNCKER (nel 1999):  “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno“. [Cit. J.C.Junker]

TOMMASO PADOA SCHIOPPA (nel 1999): “La costruzione europea è una rivoluzione, i rivoluzionari sono impiegati, funzionari, banchieri e professori….
L’Europa NON nasce da un movimento democratico.
L’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di dispotismo illuminato.” [Cit. T.P.Schioppa]

ROMANO PRODI (nel 2001): “Sono sicuro che l’Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica.
Proporli oggi sarebbe impensabile.
Ma un bel giorno ci sarà una crisi, e si creeranno i nuovi strumenti.” [Cit. R.Prodi]

GIULIANO AMATO (nel 2007): “La Costituzione europea (trattato di Lisbona) è stata riformulata sotto forma di trattato e resa illeggibile per evitare i referendum.” [Cit. G.Amato]

MARIO MONTI (nel 2011): “L’Europa ha bisogno di gravi crisi per fare passi avanti in ambito di cessioni di sovranità nazionali”. [Cit. M.Monti]

ROMANO PRODI (nel 2013): “La Germania NON ha mai potuto accumulare un surplus di esportazioni senza l’Unione EuroMonetaria!” [Cit. R.Prodi]

LUCIANO BARRA CARACCIOLO (nel 2014): “L’EuropaUnita dei trattati e la NATO, sono state fondate insieme (alla fine della 2^guerra mondiale), al fine di privare gli Stati-Membri delle loro sovranità, così da consentire un assoggettamento degli stessi al potere sovra-nazionale dell’Ordine dei mercati USA.
Tutti i trattati europei, NON solo sono in conflitto con la Costituzione italiana, ma hanno il preciso intento di disattivarla.” [Cit. L.Barra Caracciolo]

SKA KELLER (nel 2014):  “Se la Germania lasciasse l’Euro, perderemmo moltissimi posti di lavoro nel settore delle esportazioni perchè nessuno mai comprerebbe più i prodotti carissimi tedeschi poichè non ci sarebbe più l’Euro.
Non ha senso lasciare l’Euro, creerebbe una perdita di posti di lavoro enorme (in Germania).”[Cit. Ska Keller]

THEO WAIGEL (nel 2015): “Se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del Marco tedesco che tornerebbe nuovamente in circolazione. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale.“[Cit. Theo Waigel]

JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.):  “L’Unione Europea NON  è democratica. I padri fondatori hanno deliberatamente progettato un sistema in cui il potere supremo è esercitato da commissari nominati che NON hanno bisogno di preoccuparsi dell’opinione pubblica.” [Cit. J.M.Barroso]

JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.) :  “L’Unione Europea è stata pensata per essere un antidoto ai governi democratici. La ragione per cui abbiamo bisogno dell’Unione è proprio perchè non è democratica.” [Cit. J.M.Barroso]

JACQUES ATTALI’ (data n.d.): “NON è colpa nostra se la plebaglia europea è convinta che l’unione monetaria è stata fatta per la loro felicità!” [Cit. J.Attalì]

FINE ULTIMO DEI TRATTATI:
L’bbiettivo dell’OrdoLiberismo europeo, è quello di:
Sostituire l’ordinamento di matrice democratica umanista (che mette al centro l’uomo coi suoi bisogni),
con quello di matrice mercatista NeoLiberista. (che mette al centro il mercato coi suoi bisogni, ergo i bisogni degli operatori finanziari).

 

 

NATO e UNIONE EUROPEA (1949):

La NATO e l’Unione Europea nascono sostanzialmente insieme e vanno avanti di conserva (cit. Luciano Barra Caracciolo).

  • – La NATO rappresenta l’unione militare occidentale capitanata dagli USA
  • – L’Unione Europea rappresenta l’unione geo-politica capitanata sempre dagli USA per mezzo del suo capitale finanziario (NB: NON a caso la peculiarità principale dell’Europa è esattamente quella di sottrarre sovranità agli Stati-membri, sottraendo loro la sovranità monetaria, così da sottoporli all’ordine dei mercati internazionali/USA).

La nascita dell’EuropaUnita avviene in concomitanza della nascita del Consiglio Europeo che nasce per volontà precisa degli americani i quali nel 1948 avevano fondato l’ACUE (Comitato Americano per l’Unione Europea).
Uno dei padri costituenti italiani, nel 1949, descriveva la nascita dell’Unione europea con le seguenti parole:

LELIO BASSO (nel 1949): “Ogni passo avanti verso l’Unione Europea è un passo avanti nella via dell’assoggettamento dell’Europa al dominio del capitale finanziario americano. L’Unione Europea assomiglia più profondamente all’Europa di Hitler”‬.

Il riferimento di Lelio Basso è al progetto Europäische Wirtschaftsgesellschaft, un piano, del 1942, di integrazione monetaria e industriale degli Stati europei, allora tutti sotto il tallone tedesco, messo a punto dal ministro dell’Economia del Reich, Walther Funk, e dal collega titolare del dicastero degli Armamenti, Albert Speer.
I ministri di Hitler avevano disegnato un’area di mercato aperta, senza dazi doganali, basata su una moneta unica, con al centro la Germania quale Stato leader.

 

 

CECA – Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (1951):

L’accordo CECA è sottoscritto a Parigi nel 1951, ed è stipulato tra i paesi-membri per la condivisione delle materie prime acciaio e carbone.

NB: Il trattato della CECA è esattamente quel tipo di accordo che va nella giusta direzione individuata dal britannico Keynes, ovvero quella di rendere comuni le risorse basilari consentendo a tutti di disporne indiscriminatamente.

 

 

CEE – Comunità Economica europea (1957):

Nel 1957 coi “Trattati di Roma” vengono gettate le basi per la nascita dei successivi Stati Uniti d’Europa.
Il Trattato istituisce la CEE (Comunità Economica Europea), e va ad integrare/completare il precedente accordo della CECA.
Con il trattato CEE i paesi membri si accordano per creare un mercato comune che prevedeva una unione doganale.

NB: Il progetto europeo è voluto e finanziato dagli USA.
Negli USA i promotori della creazione dell’Unione Europea (fra cui spiccano la Fondazione Rockfeller e la Fondazione Ford) erano riuniti in un Comitato denominato ACUE (American Commit of United Euro).
Negli anni ’50 il 53% dei fondi del Movimento Europeo (quello a cui appartengono tutti i nomi noti dei padri fondatori europei dell’UE), provenivano dall’ACUE (vedi video su YouTube “La Matrix Europea – Francesco Amodeo” dal min. 8:10).

 

 

SME (1979):

Nell’anno 1979 l’Italia entra a far parte del Serpentone Euro Monetario (vedi pag “SME ed ECU“), abbandonando il sistema fiat a cambi fluttuanti.
Il primo tentativo di serpente monetario andò dal 1972 al 1975 ma saltò a causa degli Shock Petroliferi  (gli agganci monetari infatti, proprio a causa della loro rigidità, sono particolarmente instabili e sensibili alle importanti crisi).
Il Serpente Euro Monetario viene istituito per sopperire allo sfaldamento del sistema Bretton Woods, con l’intento di mantenere una certa stabilità fra le differenti valute.
In realtà la vera finalità dell’unificazioni monetaria è quella di consentire agli USA di tornare ad esercitare un controllo sulle nazioni Europee, dominio perso con lo scioglimento del sistema Dollar ExChange Standard.
Del resto, che l’Unione EuroMonetaria fosse una gabbia per sottoporre gli Stati-Membri sovrani al dominio/controllo del capitale internazionale, lo hanno dichiarato eminenti personalità autorevoli nel corso della storia più o meno contemporanea. Ad esempio:

LUIGI SPAVENTA (nel 1978): “Col vincolo valutario dello SME, l’Italia subirà una perdita di competitività che la indurrà a deflazionare la sua economia con conseguente perdita di esportazioni, di occupazione e di reddito (e dunque di PIL).” [Cit. Luigi Spaventa]

GIORGIO NAPOLITANO (nel 1978): “Il sistema EuroMonetario SME invece di garantire lo sviluppo dei paesi a moneta debole (come l’Italia), serve a garantire lo sviluppo dei paesi a moneta piu’ forte (come la Germania).” [Cit. Giorgio Napolitano]

Come osservano Spaventa e Napolitano l’Unione EuroMonetaria a cambi fissi va a favorire sistematicamente i paesi forti come la Germania caratterizzati da un valore del cambio elevato e inflazione bassa, a scapito di quelli più deboli come l’Italia che presentano cambio basso e inflazione più alta.
Va sottolineato che la forza di una valuta non riflette necessariamente una forza in senso assoluto di una nazione, ma spesso ne rispecchia il tipo di modello economico attuato:
Ad esempio un paese promotore di una economia di tipo sociale come l’Italia, solitamente ha una moneta meno forte di un paese come la Germania che adotta modelli economici di tipo più mercantilistico.
Non va dimenticato che la Germania aveva tonnellate di debiti di guerra da pagare e per questo il suo modello economico era volto espressamente alle esportazioni, cosa che induce fisiologicamente al rafforzamento dei suoi parametri.
Dunque l’Unione Euro Monetaria andava a vantaggio della Germania (e dei paesi centrali in genere) e a scapito di quelli periferici, Italia in primis.
La dinamica del cambio fisso è la seguente:
Le valute vengono ancorate fra di loro laddove la valuta più forte ne diventa quella di riferimento (è la formula del sistema monetario coloniale).
I paesi forti grazie al cambio fisso tendono a ribassare il valore della loro valuta e riescono così indebitamente a sopraffare gli altri Stati-membri deboli i quali viceversa si ritrovano col loro cambio rivalutato al rialzo.
In questo modo i paesi forti riescono a piazzare più agevolmente le loro merci sui mercati, col vantaggio ulteriore che la loro moneta non si apprezza più come dovrebbe essere in regime di mercato libero, ma resta competitiva in quanto vincolata alle altre monete più deboli componenti l’unione monetaria.
E’ così che i paesi più deboli si vedono costretti ad adottare politiche economiche volte a difendere il cambio che si sono impegnati a mantenere.
Tali politiche però sono anche controproducenti per gli Stati deboli che le devono attuare e così ecco che si rimane intrappolati in un circolo vizioso in cui i forti sono sempre più forti e i deboli sempre più deboli.
Il secondo Serpentone Monetario Europeo resterà in vigore fino al 1992, anno in cui la Lira e la Sterlina usciranno in seguito ad un attacco speculativo operato dallo speculatore finanziario George Soros (la Lira vi rientrerà poi nel 1999).

 

 

TRATTATO DI MAASTRICHT (1992):

Firmato il 7 febbraio 1992 e ratificato il 28 ottobre dello stesso anno sotto la presidenza del consiglio Giuliano Amato e della repubblica Oscar Luigi Scalfaro (Nota Bene: il governo Amato era un governo TECNICO post-tangentopoli, ovvero un governo non democraticamente eletto dai cittadini, e in quanto tale NON abilitato alla funzione di firmare/ratificare alcun accordo/trattato vincolante per lo Stato, essendo che la funzione di un governo tecnico è solamente quella di traghettare il paese alle successive elezioni) .
E’ importante da sapere che al momento della stipula, il trattato non contemplava la così detta clausola del “Patto di stabilità” la quale fu invece introdotta “a tradimento” da Prodi e Ciampi nel 1997, i quali senza alcuna discussione parlamentare, firmarono arbitrariamente per l’introduzione di questo deleterio vincolo.

Avv. PAOLA MUSU: “Maastricht è il trattato in cui  l’Italia cede la propria sovranità monetaria.
La sovranità viene ceduta alla Banca Centrale Europea, un soggetto privato (seppur di diritto pubblico) con sede a Francoforte, sottratto esplicitamente, in forza dei trattati dell’Unione Europea, ad ogni controllo e governo democratico (anche degli stessi organi dell’Unione Europea), i cui membri godono di totale immunità in tutto il territorio dell’Unione.
La cessione di sovranità, NON avvenne IN CONDIZIONI DI PARITA’ con gli altri Stati: Di fatti le quote della BCE sono detenute dalle Banche Centrali Nazionali dei paesi membri in proporzioni assolutamente impari, in cui la Banca Centrale tedesca risulta essere la principale azionista; in questo modo il potere decisionale si trova ad essere distribuito in modo profondamente iniquo, facendo si che di fatto la Germania si trovi impropriamente nella posizione di poter decidere per tutti riuscendo in tal modo ad imporre le sue volontà; a seguire nella graduatoria vengono, l’Inghilterra, la Francia e solo dopo l’Italia che suo malgrado dovrà sempre sottostare alle volontà dei maggiori azionisti.”

NOTA BENE: Il Trattato di Maastricht è in completa violazione della costituzione italiana: La nostra costituzione infatti NON prevede la totale cessione della sovranità monetaria (pena la subordinazione ai nuovi sovrani controllori della “nuova” moneta) ma solamente una limitazione della stessa e vincolata specificatamente ad una situazione di parità di condizioni (vedi articolo 11 dei “PRINCIPI FONDAMENTALI“).
Tali parità di condizioni in Europa non sono soddisfatte e ciò renderebbe di fatto nulli non solo il suddetto trattato, ma anche tutti quelli venuti a seguire.
L’articolo 1 della costituzione italiana (vedi “PRINCIPI FONDAMENTALI” nella sezione  “Quadro giuridico”) sancisce che “La sovranità appartiene al popolo”:
Ebbene, si badi bene che con l’Europa, la nostra sovranità è stata incostituzionalmente ceduta, NON ad un altro Stato democratico, NON  ad  un’organizzazione/ unione democratica di Stati, ma bensì  ad una banca, una Banca Centrale che per di più non è neanche un istituto pubblico (risultando al contrario essere di fatto un istituto privato), e che è stata programmata esplicitamente per lasciare gli Stati-membri in balia del fuoco dell’Ordine dei mercatiFinanziari internazionale privato (Ergo: la sovranità appartiene allo SPREAD).
L’avv. Marco Mori  specifiche che:

Avv. MARCO MORI: “La costituzione PREVALE nei suoi principi fondamentali sui trattati internazionali.
Questa è una cosa che a volte non sanno nemmeno i giuristi.
Non sono aggiornati sulla giurisprudenza anche della Corte Costituzionale, che ha creato la figura dei così detti CONTROLIMITI all’ingresso del diritto internazionale del nostro ordinamento.
Vale a dire che se una norma vìola i PRINCIPI FONDAMENTALI, i primi 12 articoli quindi della carta e quelle norme che ne sono la specifica (l’attuazione vera e propria),  in questo caso la Costituzione PREVALE, e la norma di diritto internazionale deve essere dichiarata incostituzionale, con accertamento appunto demandato alla corte stessa.”

E’ la stessa Corte Costituzionale a ribadire la subordinazione dei trattati internazionali ai nostri principi fondamentali con la sentenza N.238 del 2014, e ancora con la la 275 del 2016.
In altri termini, l’Italia poteva aderire agli accordi Europei semplicemente mantenendo la sua moneta, come ha fatto l’Inghilterra, oltre che molti altri Stati che sono in Europa ma senza l’Euro.
Siccome invece il portafogli monetario (sovranità monetaria) ci è stato sottratto, ciò significa che è stato compiuto un furto che come tale va condannato, visto che cedere sovranità è reato, come confermato di recente dal Tribunale di Cassino.

L’economista italiano Alberto Bagnai, precisa che:

ALBERTO BAGNAI: “Il Trattato di Maastricht stabilisce che le politiche economiche dei paesi membri devono essere ispirate al PRINCIPIO DEL COORDINAMENTO; ciò significa che i vari Stati Europei non devono adottare politiche economiche volte a danneggiare gli altri membri dell’Unione. La Germania in tal senso sta operando espressamente nella direzione opposta (ovvero, quella di danneggiare gli altri membri) il che pone la leadership tedesca in una posizione di violatrice seriale dei trattati europei”.

L’impunità costante nei confronti delle ripetute violazioni da parte della Germania, insieme a quelle della Francia (che sfora costantemente i vincoli di deficit), sono la dimostrazione fattuale della imparità vigente in Europa, e dell’effettivo dominio dell’asse Franco-Tedesco a scapito di tutti gli altri paesi membri, Italia in primis.

 

PATTO DI STABILITA’ E CRESCITA – PSC (1997):

Stipulato nel 1997 sotto la Presidenza del Consiglio Romano Prodi (col ministero del Bilancio in mano a Carlo Azeglio Ciampi) e la Presidenza della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (Nota Bene: Prodi e Ciampi firmarono arbitrariamente per l’introduzione di questo vincolo capestro, senza sottoporre il trattato ad alcuna discussione parlamentare).

Il Patto di Stabilità e Crescita si attua attraverso un rafforzamento delle politiche di vigilanza sui deficit ed i debiti pubblici, nonché un particolare tipo di procedura di infrazione, la “Procedura per Deficit Eccessivo” (PDE), che ne costituisce il principale strumento.
Il PSC è entrato in vigore con l’adozione dell’euro il 1º gennaio 1999.

In base al PSC, gli Stati membri che, soddisfacendo tutti i cosiddetti parametri di Maastricht, hanno deciso di adottare l’euro, devono continuare a rispettare nel tempo quelli relativi al bilancio dello Stato, ossia:

  1. un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%);
  2. un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto debito/PIL < 60%).

Quindi, molto banalmente: Ogni volta che uno Stato Membro sfora i parametri sopra citati, scatta la Procedura di Deficit eccessivo che punisce lo Stato con sanzioni  che prevedono multe che possono arrivare fino allo 0,5% del PIL (per avere un’idea, considerando il PIL dell’Italia 1700miliardi, lo 0,5% equivarrebbe a 8500miliardi di multa!).

NOTA BENE: Il Patto di Stabilità e Crescita è il trattato che sta alla base delle cause della crisi recessiva che affligge tutti gli Stati dell’EuroZona, ed in particolar modo quelli più deboli (infatti quanto più lo Stato è debole, tanto più il PSC produce effetti recessivi) .
Questo perchè il PSC costringe  gli Stati ad attuare politiche economiche restrittive/recessive, che come dice la parola stessa, restringono l’economia, restringono il PIL, e in questo modo la crisi si auto-alimenta in modo sistemico  (si legga con attenzione l’art. “L’ORDINAMENTO LIBERISTA PRODUCE LE CRISI CHE COSTRINGONO GLI STATI A RIFORMARE GLI ORDINAMENTI COSTITUTIVI NAZIONALI” nella pag “Pillola Trattati“).
Questa modalità fa si che gli Stati  più forti si ritrovino sistematicamente nella posizione di poter rafforzare la propria economia saccheggiando a man bassa gli Stati deboli maggiormente vittime della crisi, in un circolo vizioso in cui i forti diventano sempre più forti, e i deboli sempre più deboli.
E’ curioso osservare che il Patto richiama nel suo nome la Stabilità e la Crescita, mentre all’atto pratico induce esattamente l’opposto, ovvero decrescita e di conseguenza instabilità…. Sarà un caso?!

ATTENZIONE: E’ da sottolineare che sia Francia che Germania, hanno più volte violato il patto di stabilità, senza mai ricevere sanzione alcuna, a conferma del fatto che in Europa le condizioni di parità non sussistono (vedi pag “Art.11:Limitazioni di sovranità“)

***FACCIAMO UN ESEMPIO PER CAPIRE MEGLIO (la spiegazione vale anche per il FISCAL COMPACT 2012)***:
Abbiamo detto che il Patto di Stabilità prevede che il bilancio dell’amministrazione governativa sia ogni anno in pareggio, ovvero:
Ad un determinato numero di entrate (tasse) devono sempre corrispondere lo stesso numero di uscite (spesa).
Ipotizziamo che un comune, nel corso di un anno specifico (che chiameremo Anno1) deva realizzare una opera pubblica (ad esempio una strada, un ospedale, una scuola, ECC) che costa complessivamente 100, ma che la realizzazione dell’opera sarà compiuta in 2 anni di lavori.
Il patto di stabilità vuole che per spendere 100 il comune deva avere un corrispondente numero di entrate, ovvero 100.
Ora mettiamo che il comune venda nello stesso Anno1 delle sue proprietà inutilizzate per ricavare i 100 soldi necessari a realizzare l’opera pubblica che gli serve.
Quindi, considerando che siamo nel corso dell’Anno1, nel bilancio del comune avremo che:
-ENTRATE: 100,
-USCITE: con entrate di 100 è possibile effettuare le uscite per 100.
C’è un però:
Abbiamo detto che l’opera pubblica sarà realizzata in 2 anni.
Significa che lo Stato avrà:
-USCITE per un valore di 50 nell’anno1,
e poi
-USCITE per un valore degli altri 50 nell’anno2.
Il fatto è che la vendita delle proprietà comunali per il valore di 100 sopra menzionato, essendo stata effettuata nell’anno1, risulterà tutta quanta contabilizzata nell’anno1, ma non nell’anno2 dove avremo come entrate 0.
E qui arriva l’assurdità del PATTO DI STABILITÀ:
Infatti avremo che:
Anno1
-ENTRATE per 100,
-USCITE per 50.
Ma nell’anno seguente in cui l’opera pubblica sarà portata a compimento avremo che:
Anno2
-ENTRATE per 0,
-USCITE per 50.
A questo punto voi direte:
“Beh , ma ci sono i 50 di surplus che sono rimasti dall’anno precedente (Anno1), e quindi si potranno usare quelli”.
Ebbene, la risposta è NO! Se il Comune lo facesse, l’Anno2 risulterebbe contabilmente in DEFICIT, e di conseguenza verrebbe innescata una procedura di infrazione con multe milionarie.
Quindi in queste condizioni capestro, le possibilità che si potranno verificare sono 2:

  • 1) l’azienda nell’anno2 porterà a termine l’opera senza essere pagata, con tutte le conseguenze del caso (è quando si sente parlare di tutte le imprese/aziende che finiscono in crisi oppure chiudono, a causa del fatto che devono pagare ad esempio delle tasse senza ancora avere incassato i soldi per colpa dei mancati pagamenti da parte delle amministrazioni comunali),

oppure

  • 2) che i lavori devono essere interrotti piuttosto che abortiti (è quando ad esempio le scuole , le stazioni, le strade, ecc ecc, non vengono manutenzionate e dunque cadono a pezzi).

Ora domandatevi:
Che senso ha continuare a cercare chissà quali cause al malfunzionamento dello Stato continuando a cercare di ottimizzare la spesa pubblica, quando a monte di tutto l’economia è paralizzata da un meccanismo del genere?!
E si consideri che il Patto di Stabilità è l’elemento fondante dell’Unione Europea!

 

 

COSTITUZIONE EUROPEA (2005):

I principi e gli obbiettivi che si prefigge l’Unione Europea sono espressi nella sua costituzione.
Dunque se vogliamo dare qualsiasi giudizio in merito all’Unione Europea è alla sua costituzione che dobbiamo fare riferimento.
Ebbene, è da sapere che la Costituzione Europea E’ STATA BOCCIATA!
La Costituzione Europea per essere istituita deve essere sottoposta a referendum nei singoli Stati e poi deve essere accettata all’unanimità da tutti gli Stati membri.
Nel 2005 la Costituzione Europea è stata bocciata (nello specifico è stata bocciata nei referendum Nazionali indetti in Francia ed Olanda), perchè considerata pericolosamente liberale/ neo-liberista a garanzia dei diritti dei business delle corporazioni, delle multinazionali ecc. e assolutamente carente sotto l’aspetto sociale e della tutela dei cittadini/ lavoratori.
Infatti la Costituzione europea è sostanzialmente un ordinamento di leggi di matrice NeoLiberista mercatista che insieme al resto dei trattati europei prendono complessivamente il nome di OrdoLiberismo.
E come funziona l’OrdoLiberismo?
E’ un impianto di leggi e regolamenti NeoLiberisti che prescrivono manovre/riforme restrittive che innescano una crisi sistemica che si avvita su se stessa.
La crisi serve a imporre nuove riforme mercatiste che alimenteranno a loro volta nuova crisi con nuove riforme, via via verso il compimento di tutti cicli.
Il risultato è che gli Stati andranno sostituendo il modello costituzionale Umanista che difende i diritti delle persone, col modello costituzionale mercatista in cui ad essere difesi sono i diritti dell’Ordine dei MercatiFinanziari internazionale beneficiario di tutte le privatizzazioni dei ServiziPubblici scaturite in seguito all’attuazione dell’OrdoLiberismo medesimo.

Vedi pag “OrdoLiberismo” e  pag “Modelli costituzionali“.

 

 

TRATTATO DI LISBONA (2007):

Firmato il 13 dicembre 2007 e ratificato nell’agosto (mentre i cittadini erano in vacanza) del 2008 sotto la presidenza del consiglio Romano Prodi e della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Trattato di Lisbona è una modifica dei vecchi trattati europei a cui sono state apportate  2800 pagine di modifiche difficilmente decifrabili, che ripropongono in sostanza la stessa costituzione di stampo liberale/ neo-liberista del 2005.

VALERY GISCARD D’ESTAING: “Il Trattato di Lisbona è stato un escamotage per fare passare la Costituzione Europea bocciata in precedenza, senza doverla sottoporre al volere del popolo” (Cit: Valery Giscard D’estaing 2007).

Ciò perchè la formula del trattato non prevede referendum.

ATTENZIONE: Questa è stata una procedura forzata e palesemente offensiva nei confronti di tutti gli Stati sovrani, nonchè un oltraggio alle costituzioni democratiche di tutti i paesi membri.
Si consideri che, come dichiarato apertamente in più di un’ occasione, il trattato è risultato incomprensibile alla maggior parte dei politici Europei che si siano potuti cimentare nella sua lettura; questo è dovuto alla notevole complessità delle 2800 pagine che lo rendono volutamente incomprensibile a chiunque non sia un giurista dotato di una estrema competenza tecnica specifica:

GIULIANO AMATO: “Un trattato che fosse scritto in maniera tanto incomprensibile da fare in modo che fosse impossibile sottoporlo a referendum!”  (Cit: Giuliano Amato 2007).

Qui di seguito verranno menzionati gli aspetti salienti che definiscono la principale peculiarità della “Nuova Europa”:
Nell’Unione Europea del Trattato di Lisbona, gli organi che hanno i veri poteri (legislativo/decisionale ed esecutivo), NON sono presieduti da persone elette democraticamente dai cittadini.
Ripetiamo ancora: I SuperGovernanti Europei, NON sono eletti dal popolo!
In Europa, NON vige un regime di democrazia, ma di altra natura/matrice (vedi pag. “Organi di potere“).
Fra i vari organi troviamo:

  • PARLAMENTO: E’ l’organo direttamente eletto dai cittadini che però, come anticipato, NON ha potere legislativo/decisionale ed esecutivo. Ciò comporta che le decisioni che contano, non saranno direttamente controllabili o influenzabili dalla volontà degli elettori.
  • COMMISSIONE EUROPEA: La commissione Europea, invece, NON viene eletto dai cittadini nonostante questa rappresenti il vero esecutivo del governo, cioè quello con potere legislativo/decisionale. La commissione Europea dunque è l’organo che pensa e propone le leggi (normalmente questo compito dovrebbe spettare al Parlamento), spetterà poi al Consiglio dei Ministri il compito di votarle e approvarle.
  • CONSIGLIO DEI MINISTRI: è l’organo che vota per approvare le leggi proposte dalla commissione (a tal proposito va segnalata la particolare accondiscendenza manifestata dal consiglio in ambito legislativo dal momento che la stragrande maggioranza delle leggi fin’ora approvate, non ha mai incontrato la benchè minima opposizione da parte dell’organo in questione). Il consiglio dei ministri NON è democraticamente eletto dai cittadini.
  • PRESIDENZA: Anche il presidente dell’Unione Europea NON viene democraticamente eletto dai cittadini. Il presidente, col Trattato di Lisbona, acquisisce notevoli poteri fra i quali quello di poter firmare accordi internazionali (anche di una certa rilevanza oltre che vincolanti), nonchè quello di decidere perfino l’ entrata in guerra dell’intera Unione, senza il consenso dell’ONU.

Per quello che riguarda i principi/obbiettivi del Trattato di Lisbona, essendo ripresa di sana pianta la vecchia costituzione di stampo liberale/ neo-liberista bocciata nel 2005, vengono tutelati i diritti dei business dei grandi operatori commerciali/finanziari multinazionali, a discapito di quelli delle piccole aziende nazionali nonchè dei cittadini/lavoratori (vedi articolo “IL GRANDE BLUFF DELLA COMPETITIVITA'” nella pag “Competitività“, vedi “PRINCìPI E OBBIETTIVI DELLE COSTITUZIONI” nella pag “Modelli costituzionali“).

NOTA BENE: Si raccomanda a tutti una approfondita analisi del Trattato di Lisbona (video su youtube  “IL TRATTATO DI LISBONA” , articolo intitolato “IL POTERE 4: IL TRATTATO DI LISBONA“) oltre che la lettura della sottosezione “INIZIATIVA CONTRO LA RATIFICA DEL TRATTATO DI LISBONA” nella pag “Denunce varie“.

PUNTUALIZZAZIONE TECNICA/GIURIDICA: L’articolo 3, paragrafo 3 del TRATTATO DI LISBONA (cioè della Costituzione Europea) parla di:

 Art.3 TFUE: “economia sociale di mercato fortemente competitiva centrata sulla stabilità dei prezzi”.

La specifica “FORTEMENTE COMPETITIVA” vuole intendere letteralmente competizione fra Stati, ovvero quel tipo di competitività fra Stati che Krugman ha evidenziato come essere un “NON senso” dal punto di vista logico ed economico”.
Krugman infatti sottolinea come gli Stati non devano essere considerati in alcun modo come le società per azioni, dal momento che la natura dei due differenti soggetti, Stato ed SPA, per la ragione stessa degli obbiettivi del loro operato,  risulta essere  totalmente differente per non dire opposta (vedi pag Pubblico vs. Privato).

 

 

SIX PACK (2011):

Approvato dal Parlamento europe nel novembre 2011, è un pacchetto di riforme che prevede una più rigorosa applicazione del PATTO DI STABILITA’ E CRESCITA.
Sulla base delle direttive del Six Pack prende corpo il FISCAL COMPACT (2012), spiegato nella voce successiva.
Il Six Pack definisce le nuove linee guida per le procedure di bilancio dei paesi-membri, imponendo l’AUSTERITY, ovvero le politiche economiche-monetarie di deflazione economica indotta, come riferimento base (si noti il paradosso per cui le austerity, invece che crescita, sono di fatto politiche economiche di decrescita sistematica).
In particolare si stabilisce:
L’obbligo per gli Stati membri di convergere verso l’obiettivo del “pareggio di bilancio” con un miglioramento annuale dei saldi pari ad almeno lo 0,5%.
L’obbligo per i Paesi il cui debito supera il 60% del PIL di adottare misure per ridurlo ad un ritmo soddisfacente, nella misura di almeno 1/20 della eccedenza rispetto alla soglia del 60%, calcolata nel corso degli ultimi tre anni.
Un semi-automatismo delle procedure per l’irrogazione delle sanzioni per i Paesi che violano le regole del Patto, ovvero  per gli Stati che non si adegueranno all’austerity, scatteranno multe europee pesantissime che, a seconda dei casi, sono nell’ordine dello 0,2% o 0,1% del Pil, il che equivale a dire multe per miliardi di Euro.
I Bilanci delle nazioni devono essere sottoposti alla Commissione europea prima di poter essere approvati e la stessa ha decisione sulle correzioni da dover apporre, ovvero sarà la Commissione europea (ricordiamo: un organo non democraticamente eletto da alcun cittadino) ad aver l’ultima parola sulle politiche economiche e sociali della Nazione.

 

 

FISCAL COMPACT (2012):

Firmato il 2 marzo 2012 e ratificato nel luglio dello stesso anno sotto la presidenza del consiglio Mario Monti e della Repubblica Giorgio Napolitano (da notare che il governo Monti era di fatto un governo tecnico che in quanto tale non aveva la facoltà di sottoscrivere trattati vincolanti di questo tipo).
E’ il così detto trattato “di stabilità” che prevede l’inserimento in costituzione del famigerato PAREGGIO DI BILANCIO (quello che determina le così dette AUSTERITA’ , ovvero le politiche economiche restrittive/deflattive/recessive che inceppano l’economia).
Con tale trattato, che ha decorrenza a partire da gennaio 2013, agli Stati è fatto divieto assoluto di creare deficit di bilancio, che ricordiamo rappresenta il principale strumento per bilanciare la mancanza di liquidità nella fase di recessione economica.
Come prendere un malato grave e fargli firmare un contratto in cui lui si impegna a non prendere tassativamente la medicina che lo deve curare!
Peggio ancora, il Fiscal compact prevede di ridurre il nostro debito per portarlo al 60% del PIL entro il 2030: ciò significa austerità per i prossimi 20 anni consecutivi con i danni che ne conseguono.
L’economia sarà prosciugata.
Nello specifico per i prossimi 20 anni l’Italia dovrà conseguire un AVANZO PRIMARIO pari al 5% del PIL che in assenza di crescita tradotto in soldi significa 50 miliardi di Euro all’anno (ovvero, per 20 anni lo Stato ritirerà costantemente dall’economia più soldi di quanti ne aggiunge attraverso la spesa).
Aggredire i debiti pubblici operando PAREGGI o peggio ancora AVANZI di bilancio governativi, equivale a tutti gli effetti ad aggredire i risparmi, i debiti pubblici infatti, corrispondono al centesimo alla somma dei risparmi al netto totalizzati nell’economia del paese.
La Grecia ha già dimostrato che questa politica economica è fallimentare, le austerità nei sistemi monetari moderni (quello attuale è moderno) distruggono completamente l’economia, e a farne le spese saranno soprattutto i comparti pubblici dei servizi primari per i cittadini (quelli su cui si fondano i diritti della democrazia).

NOTA BENE: Col fiscal compact in assenza di crescita, l’unico modo per tagliare le tasse è tagliare la spesa pubblica dei servizi, privatizzare e cedere progressivamente tutti i principali asset statali.
Dunque quando dicono che diminuiranno le tasse, è perche taglieranno o venderanno qualcosa.

ATTENZIONE: “L’imposizione dell’AUSTERITA’ Europea alla Repubblica Italiana, viola la costituzione in 19 punti” (Cit: Giuseppe Guarino, Luciano Barra Caracciolo, Paolo Barnard).

APPROFONDIMENTO SUL “FISCAL COMPACT”:  E’ in atto una diatriba sul valore dei 50 miliardi di Euro all’anno che il trattato vincolerebbe a dover “restituire”. Per fare chiarezza su questo specifico argomento, riporto qui di seguito lo stralcio di un articolo chiarificatorio reperito “googolando” sul web (link articolo originale www.webeconomia.it/fiscal-compact-50-miliardi-euro-anno/4529/):

–   “Cinquanta miliardi di euro.
E’ questa la cifra che l’Italia dovrà mettere da parte ogni anno, se vuole rispettare il Fiscal Compact. Ma cosa dice questo trattato?
Soprattutto, veramente gli italiani sono destinati a un salasso di queste proporzioni?
Il Fiscal Compact prevede che ogni paese membro restituisca la parte che supera il 60% del rapporto debito Pil.
Ogni anno, i paesi saranno costretti a “rimettere” un ventesimo di questa parte. In Italia, questa semplice regola, sottoscritta da tutta l’Ue nel 2012, ha dato adito a due interpretazioni diverse.
La prima, appunto, prevede il pagamento di 50 miliardi all’anno.
La seconda, a malapena di 7. Dove sta la verità?
La versione delle Cassandre:
Praticamente tutte le opposizioni, almeno durante tutta la campagna elettorale, hanno diffuso la versione che vede l’Italia costretta a pagare 50 miliardi dal 2015 in poi.
A questa cerchia fanno parte Movimento 5 Stelle e Lega in primis, ma anche la sinistra radicale e Forza Italia.
In sintesi, qual è il loro ragionamento?
Più che un ragionamento, è un semplice calcolo.
Se il debito italiano si attesta intorno ai 2.000 miliardi di euro, la parte eccedente il 60% del rapporto con il pil è rappresentata da circa 1000 miliardi, la cui ventesima parte corrisponde proprio a 50 miliardi.
La varietà di questa cifra è dovuta al fatto che alcuni forniscono stime diverse sul Pil e sul debito, ma il calcolo è lo stesso.
La matematica non è un’opinione, dunque saremmo tutti portati a credere che la versione delle Cassandre, ossia quella delle opposizioni, sia giusta. Eppure….
La versione degli europeisti:
Alcuni europeisti credono invece che il calcolo delle Cassandre sia sbagliato alla radice.
O meglio, che sia valido solo nel peggiore dei casi, che è secondo loro quello meno probabile.
In estrema sintesi, il Fiscal Compact non esige la riduzione del debito, ma del rapporto tra il debito e il Pil.
Esistono due modi per farlo.
O agire sul numeratore, dunque sul debito; o agire sul denominatore, dunque sul Pil.
Il primo caso è quello considerato dalle opposizioni, e si concretizza appunto nell’aumento del saldo dello Stato – attuabile attraverso il taglio alla spesa o l’incremento delle tasse.
Il secondo caso è invece quello più auspicabile, perché impone la crescita economica.
Il calcoli, se si prende per buona la seconda ipotesi, prevedono che con una crescita moderata – intorno al 2-3% – la cifra da pagare ogni anno, almeno per l’Italia, sarebbe solo di 7 miliardi.
Una conclusione:
Chi ha ragione?
A dire il vero, entrambi.
Questo perché è vero che hanno ragione le opposizioni se si agisce sul numeratore, ma è vero che la ragione è degli ottimisti se invece si agisce sul denominatore.
C’è un ma, ed è a favore dei primi.
Stando all’attuale situazione economica, e alle prospettive dichiarate da Draghi stesso, la crescita, anche solo moderata, è un auspicio che probabilmente non si concretizzerà.
Dunque, l’unica strada percorribile per far rispettare il Fiscal Compact è quella suggerita dai pessimisti. (Pubblicato da: Giuseppe Briganti in Crisi Economica il 20 luglio 2014)”. –

LA PROVA DEL 9: La grafica esposta nella pag. “Crisi in sintesi” (cioè quella in cui vengono mostrati i dati ufficiali tratti dal Documento Economia e Finanza (DEF) firmato da Renzi e Padoan nel 2014), dimostra definitivamente come il FISCAL COMPACT, sottrarrà effettivamente dalla nostra economia un valore di risorse molto prossimo ai 45 miliardi pronosticati da tutti gli esperti della materia.
Chi sono gli esperti?
Quelli che sono coscienti del fatto che una economia sottoposta a politiche economiche deflattive durante una crisi recessiva, per somme matematiche, è destinata a peggiorare, e non a crescere come invece paventerebbe la convenzionale finta economia mainstream così detta neo-liberista.
Tutti gli economisti che prospettano la crescita di una nazione sottostante a queste politiche economiche-monetarie imposte dall’UE, o sono incompetenti, o mentono spudoratamente sapendo di mentire.
A voi il vostro giudizio.

 

 

MES – Meccanismo Europeo di Stabilità (2012):

Approvato già nel marzo 2011 dal governo Berlusconi, viene ratificato nel luglio 2012 sotto la presidenza del consiglio Mario Monti e della Repubblica Giorgio Napolitano  (da notare che il governo Monti era di fatto un governo tecnico che in quanto tale non aveva la facoltà di sottoscrivere trattati vincolanti di questo tipo).
È un fondo “Salva Stati” (con sede in Lussemburgo, “….Come gli evasori fiscali”Cit. Claudio Messora) che ripresta letteralmente agli Stati membri bisognosi, gli stessi soldi che questi hanno versato come quota di partecipazione con un meccanismo che alimenta un circolo vizioso in cui si andranno a pagare gli interessi sugli interessi.
Si faccia bene attenzione:
Uno Stato versa la sua quota di partecipazione, si tratta di somme imponenti (per non dire colossali) che gli Stati devono prendere in prestito, indebitandosi  per poterle pagare (per l’Italia sono 125 miliardi di Euro, ovvero l’equivalente di 3/4 manovre finanziarie messe insieme, da pagarsi in diverse tranche).
Quando lo Stato in questione si dovesse trovare costretto a chiedere aiuto al M.E.S., il fondo ripresterà allo Stato gli stessi soldi che questo aveva versato in precedenza e su cui sta già pagando degli interessi.
Ecco perchè lo Stato dunque si troverà a pagare gli interessi sugli interessi.
Se poi consideriamo il fatto che uno Stato come l’Italia già alla base si indebitava per pagare gli interessi sul debito pubblico (vedi la nota in “SPESA A DEFICIT” nella  pag “Definizioni, l’Abc“), con l’aggiunta del MES lascio a voi il calcolo di quante volte gli interessi arrivano ad accumularsi uno sopra l’altro.

Per spiegare il funzionamento del MES con una metafora: è come pensare di pagare il premio di assicurazione di un automobile, per garantirsi di poter ripagare da soli la riparazione dell’auto dopo un incidente.

NOTA BENE: Per poter accedere agli “aiuti”, lo Stato dovrà sottostare a delle  rigidissime discipline economiche che imporranno allo stesso la sistematica vendita di tutti i suoi comparti pubblici, atte a ripagare il cumulo degli estenuanti debiti contratti; lo Stato perderà qualsiasi diritto di decisione sulle proprie politiche economiche- fiscali- sociali (sospensione/ cessione totale della sovranità con conseguente perdita della democrazia).
L’organizzazione finanziaria del MES godrà della più totale delle immunità/impunità e le sue decisioni saranno inappellabili.

PUNTUALIZZAZIONE TECNICA/GIURIDICA:   Il Meccanismo Europeo di Stabilità sottoscritto dall’Italia non è lo stesso sottoscritto dalla Germania.
In Germania il MES ha provocato un’insurrezione popolare sfociata in 36000 ricorsi alla Corte Costituzionale d’Appello che ha portato a far si che il MES ratificato dalla Germania non risultasse compromettente come lo è per l’Italia. In sostanza la Germania ha delle garanzie che l’Italia non ha.
Nello specifico, mentre all’Italia il MES può richiedere soldi sempre, ricapitalizzando all’infinito senza nessun tetto limite, per la Germania la corte costituzionale tedesca, ha imposto un tetto limite massimo al di sopra del quale occorre ottenere una diretta autorizzazione del parlamento tedesco nel caso di esborsi finanziari eccedenti i suddetti limiti.
In oltre per la Germania i documenti del MES non saranno inviolabili mentre per l’Italia viceversa risultano essere segreti dando luogo all’ennesima imparità di condizioni (vedi articolo 11 dei principi della costituzione).

ATTENZIONE: Il MES è stato ingannevolmente definito fondo salva Stati quando in realtà fu istituito nel 2012 per far fronte ai salvataggi delle banche Tedesche e Francesi che si erano incautamente esposte prestando soldi ad economie come quella della Grecia piuttosto che del Portogallo considerate economie Sub-Prime.
Senza il MES infatti le Banche di Francia e Germania sarebbero certamente saltate a meno di paurosi esborsi da parte dei rispettivi Stati con conseguente attuazione di politiche economiche pesantemente restrittive che avrebbero affondato la loro economia (ovvero, quelle che hanno fatto attuare all’Italia col gov. Monti).
L’ex ministro Giulio Tremonti fa osservare che nel caso il Fondo Salva Stati (MES) fosse stato istituito per salvare gli Stati, allora sarebbe stato giusto calcolare la quota di partecipazione in base al valore dei PIL.
Siccome invece il fondo è stato fatto per salvare le Banche, ciò significa che la quota di contribuzione si sarebbe dovuta calcolare in base al fattore rischio delle banche determinato dal livello di esposizione dei comparti bancari dei vari paesi membri, e non certo in base al PIL come invece è stato fatto.
Ebbene, le esposizioni dei comparti bancari dei paesi membri erano le seguenti:
– Il comparto bancario italiano era esposto per un valore pari a 20.
– Il comparto bancario francese era esposto per un valore pari a 200.
– Il comparto bancario tedesco era esposto per un valore pari a 200.

Per approfondimenti sul Meccanismo Europeo di Stabilità, si vedano i seguenti link:

 

 

TOW PACK (2013):

Il TOW PACK è un’altro accordo stabilito dal CONSIGLIO UE, PARLAMENTO EUROPEO E COMMISSIONE EUROPEA nel Febbraio 2013, che pianifica la sostituzione parziale delle emissioni nazionali di debito con una EMISSIONE COMUNE, sotto forma di  FONDO DI REDENZIONE (REDEMPITION FUND spiegato successivamente) o di EUROBILLS.

 

 

E.R.F. – Fondo di Redenzione Europeo (2014 – in fase di definizione):

L’ipotesi di creare un fondo di redenzione (EUROPEAN REDEMPTION FUND, ERF) è stata elaborata dal Consiglio degli esperti economici della Cancelleria tedesca e sostenuto a più riprese dal Parlamento europeo: nel Fondo confluirebbe l’importo dei debiti pubblici degli Stati dell’Eurozona per la parte eccedente il 60% del PIL; L’ERF emetterebbe titoli per una durata massima di 20-25 anni garantiti dal gettito delle imposte riscosse a livello nazionale e da asset pubblici – in particolare, riserve auree e di valuta estera.
Gli eurobills si configurano invece come titoli di debito con scadenza inferiore a un anno, la cui emissione sarebbe condizionata a rigorose politiche fiscali di lungo termine.

Qui di seguito viene riportata testualmente la spiegazione fornita dal giornalista PAOLO BARNARD, primo fra tutti ad aver diffuso la notizia del nuovo e definitivo TRATTATO EUROPEO di redenzione degli Stati-membri.

PAOLO BARNARD (link articolo originale REDENPTION FUND):

Lo faranno di nascosto. E sarà ancora più miseria, tagli, fallimenti, disoccupazione.

Lo faranno di nascosto, tu non saprai nulla, e per noi italiani, oltre che per molti altri, saranno ancor più miserie sociali, tagli a tutti i servizi, fallimenti di aziende come piovesse, disoccupazioni record, con i coglionii mediatici che in prima serata si chiederanno… “perché questa crisi non passa?”
Ecco cosa sta per accadere: il 70% del debito pubblico italiano di più di 2 mila miliardi di euro sarà trasferito a un fondo europeo comune, chiamato Redemption Fund (di seguitoRF), dove saranno convogliate anche tutte le eccedenze di debito pubblico degli altri Stati dell’Eurozona. Cioè: siccome il Trattato di Maastricht stabilisce che il debito pubblico degli Stati non deve essere superiore al 60% del PIL, tutto ciò che eccede questo limite nei debiti pubblici dei 17 Paesi dell’euro sarà trasferito in questo Redemption Fund. Ok? Saranno quindi cifre immense di trilioni e trilioni di euro, che diverranno a quel punto di proprietà del RF.
Stop un attimo: l’idea di questo RF è tedesca, e precisamente del Consiglio Tedesco di Esperti Economici, e già qui la cosa puzza. Infatti vedremo sotto dove sta il marcio. Il documento che ne parla è della Commissione Europea *.
Torniamo a questo RF. Dunque gli Stati dell’euro trasferiranno tutte le eccedenze di debito pubblico sopra al limite del 60% sul PIL al RF, ma saranno comunque tenuti a onorare quella parte del debito trasferita (cioè a ripagare interessi e scadenze). Ma il RF farà una cosa nuova che dovrebbe aiutare tutti gli Stati, e soprattutto quelli più indebitati come Italia, Grecia, Portogallo. Il RF venderà dei suoi titoli agli investitori per racimolare soldi, e con quei soldi i governi dell’Eurozona potranno:

  • a) finanziarsi,
  • b) onorare il proprio debito pubblico che fu trasferito nel RF.

Il vantaggio è che siccome i titoli del RF saranno garantiti da tutti i 17 Paesi euro, essi saranno, agli occhi dei compratori, super sicuri, quindi gli interessi che il RF pagherà su di essi saranno molto bassi. Certamente più bassi degli interessi che Italia, Spagna, Grecia, Francia, Portogallo pagano oggi per finanziarsi coi propri titoli di Stato. E qui sta la parte vantaggiosa, cioè i 17 dell’euro si potranno finanziare e potranno finanziare i ri-pagamenti sul loro debito pubblico a tassi molto più bassi grazie a questi titoli RF. Ok, quindi uno direbbe che sto meccanismo del RF è a fin di bene, no? NO!
No, perché il documento della Commissione Europea che descrive questo meccanismo specifica in toni PERENTORI che l’adesione al progetto RF da parte degli Stati comporta condizioni severissime, ultra severe, e indovinate un po’ di cosa si sta parlando? Ma sì! Ma CERTO! Dei soliti programmi di tagli feroci alla spesa pubblica, agli stipendi, alle pensioni, all’occupazione, a tutti i servizi pubblici. Ecco cosa bolle in pentola con sto RF! Altro che vantaggi per lei signor Ugo e signora Claudia. La Commissione infatti parla di “super potere d’intervento nei programmi di spesa dei governi”, come se non bastassero quelli che già ha grazie al Fiscal Compact. Ma c’è di peggio.
I tedeschi hanno proposto che al fine di garantire il ri-pagamento da parte degli Stati del loro debito

  • a) una quota del già micidiale prelievo fiscale di oggi sia trattenuta, oppure che si introducano nuove tasse, specialmente aumenti IVA, quindi… ancor più tasse.
  • b) gli Stati partecipanti promettano in pegno, attenzione!, le loro riserve di moneta straniera e le loro riserve d’oro come garanzia sui ri-pagamenti, appunto.

Vi rendete conto? La partecipazione in questo programma Redemption Fund comporta una nuova ventata killer di Austerità e addirittura la perdita totale di sovranità degli Stati persino sulle loro riserve monetarie e d’oro.
Come ogni altro progetto di stampo sociopatico e di stampo Economicidio (cioè killer delle garanzie sociali di noi cittadini e della nostra economia per viviere) della Commissione Europea, anche questo diventerà realtà. Non si dica che non vi avevo avvisati.                                       P.B.
* Il doc della Commissione è questo eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0777:FIN:EN:PDF.
** Un grazie al Corporate Europe Observatory.

Per ulteriori chiarimenti sull’ERF si veda anche il seguente video esplicativo disponibile su youtube:

 

 

PATTO DI AQUISGRANA (2019) *Trattato esclusivo tra Francia e Germania:

E’ il “Patto d’acciaio” tra Francia e Germania il 22 gennaio 2019 (Nota*: il patto NON è un Trattato europeo, ed è stato firmato bilateralmente dalle 2 Nazioni, ATTENZIONE: senza interpellare nessun altro paese membro dell’Unione Europea).
E’ un accordo che prevede una strettissima collaborazione in ambito non solamente economico, ma anche politico e militare.
In pratica l’embrione per la nascita di un nuovo super-Stato.
L’accordo prevede tra l’altro:

  1. –  L’impegno alla reciproca difesa, in qualunque caso di attacco, di qualunque genere, non solo militare, ma anche terroristico o strategico.
  2. –  La comune politica per quello che riguarda la vendita delle armi a paesi terzi, quindi Parigi e Berlino si impegnano a vendere ad altri paesi sistemi di armamento solamente in maniera coordinata.
  3. – L’impegno per far ottenere alla Germania un seggio del consiglio di sicurezza dell’ONU dove già siede la Francia.

Si tratta di un evento di importanza epocale poiché di fatto crea un nuovo attore sulla scena internazionale che è da un punto di vista economico e dal punto di vista militare un gigante: se si somma il PIL dei due paesi si arriva la terza potenza economica.
E oltre a questo,  parliamo di un soggetto, che dispone già di un seggio nel consiglio di sicurezza dell’ONU, che ha una forte penetrazione in continenti come quello africano dove ci sono le ex colonie della Francia.
A proposito delle colonie francesi, anche la questione africana viene trattata nell’accordo di Aquisgrana. dove le 2 potenze Europee si impegnano ad agire in Africa di concerto, quindi anche per tutto quello che riguarda i flussi migratori, ecc. ecc..
Il paese che nasce, la “Framania” ha anche l’arma atomica perchè Parigi, a differenza di Berlino, dispone della potenza nucleare, fino ad oggi negata alla Germania in funzione della sua posizione di potenza uscita perdente dalla 2^ guerra mondiale.
Fonti: Video su YouTube “[sette+] Il Patto di Aquisgrana, la guerra civile in Venezuela e i Savi di Sion“, e video “L’accordo Francia-Germania spiegato bene – M5S contro il franco CFA | Fabio Lugano

 

 

RIEPILOGO COMPLESSIVO DEL QUADRO DI TUTTI I TRATTATI (a cura di Paolo Barnard):

PAOLO BARNARD (link articolo originale RIEPILOGO TRATTATI):

E questo è il loro devastante corollario (FONDAMENTALE DA LEGGERE).

Dato per assodato che:

  • a) il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e NON più a Roma, in virtù dei Trattati europei ratificati dall’Italia (Maastricht, Lisbona, Fiscal Compact, MES, Europact et al.) che hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte.
  • b) di conseguenza il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza…

… vi mostro quale è il vero devastante corollario di tutto l’odierno funzionamento della UE e soprattutto dell’Eurozona, in particolare dei principali Trattati di cui sopra.

Dovete sapere che i primari Trattati di Maastricht, il Fiscal Compact, il MES, l’Europact, cui si aggiungono le concessioni di spesa pubblica offerte il 3 luglio all’Italia dalla Commissione Europea e il futuro Trattato per la nascita del Redemption Fund per i debiti pubblici dell’Eurozona, dovete sapere che tutti questi contengono la seguente clausola:

“A PATTO CHE IL PAESE ADERENTE ADOTTI STRINGENTI MISURE DI AGGIUSTAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA”.

Cioè, la nazione che ha ratificato o che ratificherà quegli accordi, come l’Italia, dovrà impegnarsi obbligatoriamente a:

  • a) TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA IN SERVIZI, SANITA’, ISTRUZIONE E INFRASTRUTTURE;
  • b) TAGLIARE I SALARI PUBBLICI E LE PENSIONI;
  • c) PRIVATIZZARE TUTTO CIO’ CHE E’ RIMASTO PUBBLICO, INCLUSA L’ACQUA E LE INFRASTRUTTURE VITALI DEL PAESE;
  • d) LICENZIARE FETTE D’IMPIEGO PUBBLICO, ANCHE FRA GLI IMPIEGHI VITALI COME INSEGNANTI, VIGILI DEL FUOCO, POLIZIA E SANITARI;
  • e) LIBERALIZZZARE OGNI SETTORE DELL’ECONOMIA, ANCHE QUELLI STRATEGICI PER L’INTERESSE PUBBLICO;
  • f) RIDURRE AL MINIMO IL WELFARE E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.

Ripeto che tutti i primari Trattati europei e quelli costituenti l’Eurozona contengono queste imposizioni, TUTTI.

Ora, la cosa da capire è che esse sono il dogma, la Bibbia, la spina dorsale dell’ideologia Neoliberista e Neoclassica delle elite del Vero Potere, cioè degli speculatori finanziari, dei tecnocrati bancari e dei mega industriali. Esse sono la loro linfa vitale, la loro mira primaria, il loro tutto. Sono in realtà questi dogmi, Bibbia, spina dorsale, raccolti in quella clausola, che devono essere imposti a milioni di cittadini e ai loro governi, e i Trattati assieme alla UE stessa e all’Eurozona sono solo IL VEICOLO per imporli. Capite? Non il contrario. Cioè:

A noi hanno raccontato che i Trattati, la UE e l’Eurozona sono il cuore di tutto, sono il goal finale di un grande lavoro, che sono le istituzioni cardine del futuro europeo. Ma non è vero. Il cuore di tutto, il goal ultimo, l’istituzione cardine del futuro europeo è quella clausola Neoliberista e Neoclassica socialmente distruttiva, che deve devastare intere società ed esautorare gli Stati per il profitto di pochi, mentre il resto, cioè i Trattati, la UE stessa e l’Eurozona sono solo uno scivolo ben oliato con cui imporre quella distruzione del bene pubblico. Oltre a questo scopo, i Trattati, la UE e la zona euro sono cose irrilevanti.

Ed ecco che oggi quell’impotente pupazzetto anemico di Letta deve in realtà obbedire all’ADOZIONE DI STRINGENTI MISURE DI AGGIUSTAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA perché l’Italia le ha ratificate, quindi continuerà senza scampo a:

  • a) TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA IN SERVIZI, SANITA’, ISTRUZIONE E INFRASTRUTTURE;
  • b) TAGLIARE I SALARI PUBBLICI E LE PENSIONI;
  • c) PRIVATIZZARE TUTTO CIO’ CHE E’ RIMASTO PUBBLICO, INCLUSA L’ACQUA E LE INFRASTRUTTURE VITALI DEL PAESE;
  • d) LICENZIARE FETTE D’IMPIEGO PUBBLICO, ANCHE FRA GLI IMPIEGHI VITALI COME INSEGNANTI, VIGILI DEL FUOCO, POLIZIA E SANITARI;
  • e) LIBERALIZZZARE OGNI SETTORE DELL’ECONOMIA, ANCHE QUELLI STRATEGICI PER L’INTERESSE PUBBLICO;
  • f) RIDURRE AL MINIMO IL WELFARE E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI…

… per l’esclusivo profitto di un nugolo di grandi speculatori del Vero Potere, e portando ulteriore distruzione all’economia vitale per noi cittadini, e noi siamo milioni. Sta accadendo.

Tutto il resto sono fole, bugie, specchietti per le allodole, illusioni ottiche. Io vi ho avvisati.                P.B.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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