Accordi internazionali

Sequenza dei trattati (in ordine cronologico):

  • INTRODUZIONE: Scopo dei trattati internazionali SovraNazionali.
  1. WTO – Word Trade Organization (1995).
  2. GATS – General Agreement on Trade in Services (1995).
  3. TTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership (2014 – in fase di definizione).
  4. CETA – Compehensive Economic and Trade Agreement (2017).
  5. JEFTA – Japan-EU Free Trade Agreement (2018).

 

 

INTRODUZIONE: Scopo dei trattati internazionali SovraNazionali.

Lo Scopo dei Trattati intenazionali SovraNazionali è quello di togliere sovranità agli Stati, con l’obbiettivo di assoggettarli all’ordine dei mercati internazionali (AngloAmericano).

LUCIANO BARRA CARACCIOLO: “I trattati internazionali sono strutturati in modo da rendere gli Stati forti sempre più forti, e gli Stati deboli sempre più deboli.
Questo aspetto è facilmente osservabile nelle asimmetrie che si strutturano nei trattati di libero scambio.
I Trattati di libero scambismo sono sempre messi a punto dai paesi forti/più sviluppati, e poi proposti ai paesi deboli/meno sviluppati.
Quindi in tale contesto si ottiene che:
– I paesi forti (che scrivono i trattati) scelgono le clausole che gli stanno bene, escludendo quelle che gli vanno male.
Mentre viceversa:
– I paesi deboli (che sottoscrivono i trattati) NON scelgono nulla, ma si limitano ad accettare in toto tutte le clausole stabilite dai paesi forti fautori del trattato.” (Fonte: PER UN PUGNO DI EURO::. Intervento di Luciano Barra Caracciolo Min.07:50)

 

 

WTO – World Trade Organization (1995):

L’Organizzazione Mondiale del Commercio scaturisce dal “Trattato di Marrakech” firmato in Marocco  il 15 aprile del 1994  per essere poi istituita il 1 gennaio 1995 con sede a Ginevra (NB: “Tutti i parlamentari italiani che hanno firmato e ratificato il trattato di Marrakech, lo hanno fatto senza neanche averlo letto!”  Cit: Paolo Barnard).
E’ l’organizzazione internazionale che stabilisce le regole per il commercio fra tutti i paesi membri (attualmente 157) a  livello mondiale, ed è di fatto lo strumento che da corpo alla globalizzzazione (NB: “Globalizzazione è sinonimo di impero americano” Cit. Dario Fabbri).
Le sue regole si chiamano “accordi” ed hanno potere sovranazionale, ovvero più potente della costituzione di qualsiasi Stato.
Il WTO è fondamentale perchè stabilisce l’assetto socio-economico da impartire al mondo.
Essendo che l’economia è una invenzione dell’uomo al servizio delle persone, sarebbe logico pensare che le regole mondiali mettano al centro i fabbisogni dell’uomo  e dell’ambiente indispensabile all’uomo medesimo per sopravvivere.
Ergo:
Bastava imporre nel WTO che per partecipare al MercatoGlobale bisognava rispettare le 2 prerogative basilari sopra-citate ovvero: poche semplici prerogative basilari tipo:

  1. -Rispetto/tutela dei diritti dei lavoratori.
  2. -Rispetto/tutela dell’ambiente.

E’ stato fatto così?
Ovviamente NO.
Il WTO invece di impartire un modello socio-economico di tipo ecologico-umanistico (ovvero che mette al centro i fabbisogni dell’uomo e dell’ambiente), è stato strutturato per impartire un modello socio-economico di tipo mercatistico (ovvero che mette al centro i fabbisogni del mercato e dei grandi operatori commerciali e finanziari che lo sovrastano).
Si tratta di una differenza che è assoluta.
Infatti:
Con l’istituzione del WTO accade che Stati profondamente diversi fra di loro si ritrovino a competere in un unico mercato globale che alla fine va a premiare i peggiori produttori, ovvero tutti quei produttori che riescono a minimizzare più di tutti gli altri, in primis esattamente i costi sui 2 fattori sopra-citati:
-Costi sulla tutela dei lavoratori.
-Costi sulla tutela dell’ambiente.
Il problema è che se
– da una parte il taglio di questi costi aumenti la competitività,
– dall’altra parte questi tagli fanno si che senza di essi il sistema si trovi a risultare essere completamente insostenibile e destinato a collassare su se stesso.

Ancora peggio:
Il WTO innesca un circolo vizioso in cui:
– i paesi forti diventano sempre più forti, mentre
– i paesi deboli sempre più deboli.
Ciò è dovuto al fatto che i paesi deboli, essendo meno competitivi di quelli forti, propendano facilmente con la loro bilancia Import-Export verso il deficit, con conseguente calo del loro PIL (Nota: l’Export è una componente del PIL).
Risultato:
I MercatiFinanziari perdono fiducia e li costringono ad attuare manovre/riforme economiche restrittive che restringono/inceppano ulteriormente l’economia.
morale:
I forti diventano sempre più forti.
I deboli diventano sempre più deboli.
La soluzione a tutto ciò esisteva ed esiste tutt’ora e si chiama Bancor.

METAFORA PER CAPIRE IL WTO:

Per comprendere l’ideologia dietro il WTO di matrice neoliberista, si segua il seguente schema:
Equipariamo le relazioni che intercorrono fra gli Stati, alle relazioni che intercorrono in una famiglia di tanti fratellini dal più grande al più piccolo, laddove la differenza di età, senza un opportuno controllo dei genitori, metterebbe i figli primogeniti (cioè gli Stati forti) nella posizione indebita di poter spadroneggiare e sopraffare agevolmente i fratellini più piccini (cioè gli Stati deboli). Distinguiamo le 2 differenti modalità:

  • 1) MODALITA’ SOVRANA CON SCHEMA GLOBALE “BANCOR”:  I fratellini si relazionano sottostando alla supervisione dei genitori i quali impongono il rispetto di opportune regole di buon senso e pacifica convivenza (ovvero le regole stabilite nelle costituzioni e negli accordi di matrice democratica) che consentano a ciascun individuo la possibilità di poter emanciparsi secondo le proprie possibilità/ capacità (vedi schema BancOr).
  • 2) MODALITA’ EUROPEISTA-GLOBALISTA NEOLIBERISTA : I fratellini più grandi primogeniti si riescono a sbarazzare della supervisione dei genitori (ovvero riduzione/ annullamento delle sovranità/ costituzioni nazionali  di matrice democratica) e impongono un modello basato sulla competizione in cui vince inevitabilmente il più forte (ovvero le regole stabilite nelle costituzioni e negli accordi di matrice NeoLiberista a libero mercato deregolamentato, vedi WTO, e Unione Euro Monetaria).
Rispondete:- Quale delle 2 modalità scegliete?
– Quale delle 2 modalità è più equa e sostenibile?
– Quale delle 2 modalità è più garante della pace e quale produce astio e conflitto?

Tra gli “accordi” stabiliti dal WTO, quello dei GATS  che riguarda la liberalizzazione di tutti i servizi, risulta essere il più importante.

Link utili per approfondimenti sul WTO:

 

 

GATS – General Agreement on Trade in Services (1995):

Il General Agreement on Trade in Services (GATS, Accordo Generale sul Commercio di Servizi) è un trattato internazionale, istitutivo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO), organizzazione che dall’inizio del 1995, cioè dopo la conclusione dell’Uruguay Round, ha sostituito il General Agreement on Tariffs and Trade (GATT, Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio) quale foro mondiale per la liberalizzazione degli scambi.
Alcuni principi generali del GATS regolano il processo di liberalizzazione progressiva, che ha luogo attraverso l’assunzione da parte degli stati Membri di impegni specifici in negoziati ciclici.
I servizi interessati, nello specifico riguardano:

  • – servizi commerciali;
  • – servizi di comunicazione;
  • – edilizia e servizi d’ingegneria connessi;
  • – servizi di distribuzione;
  • – servizi d’insegnamento;
  • – servizi ambientali;
  • – servizi finanziari (da cui derivano le catastrofiche deregolamentazioni del settore bancario/mercati finanziari);
  • – servizi sanitari e sociali;
  • – servizi turistici e connessi;
  • – servizi ricreativi, culturali e sportivi;
  • – servizi di trasporto;

altri servizi..

Va da se che il GATS dovrà fare i conti con la costituzione di ciascuno Stato, durante le negoziazioni (vedi pag ”  ControLimiti Costituzionali  “) per vedere cosa può, o NON può essere fatto.
Per tale ragione l’Ordine dei Mercati Internazionale (a cui fanno capo sia GATS che WTO) sta prescrivendo a suon di attacchi allo Spread, riforme di matrice mercatista NeoLiberista a tutti gli Stati che dispongono di costituzioni di matrice Umanista (ovvero tutti i paesi Europei e NON più civilizzati tra tutti).

NOTA BENE: E’ utile rammentare che il passaggio da civiltà arcaica di tipo feudale, a civiltà moderna di tipo democratico, è scandito dal fatto che i diritti si siano estesi indiscriminatamente a tutte le persone, invece che restare appannaggio di sparute classi sociali agiate.
Quando si parla di diritti, si intendono fra gli altri:
Il diritto di accesso a tutti i servizi primari di pubblica utilità,

  • sanità,
  • istruzione,
  • trasporti,
  • energia,
  • telecomunicazioni,
  • giustizia,

ecc ecc.
Le costituzioni di matrice Umanista democratica sono lo strumento che garantisce i sopra-citati diritti.
Le costituzioni di matrice mercatista NeoLiberista viceversa NO,
per la seguente ragione:
una volta messi sul mercato, tutti i ServiziPubblici primari NON saranno più disponibili in modo indiscriminato, ma in base alla disponibilità finanziaria degli utenti, laddove o hai i soldi, oppure rinunci al servizio (un esempio eloquente è quello della sanità privatizzata negli USA).
Lo swich da servizio pubblico a servizio privato viene attato per mezzo dell’OrdoLiberismo (Ordinamento di leggi NeoLiberista che innescano crisi sistemica).
Stiamo parlando di un salto al passato arcaico di secoli fa, mentre invece lo chiamano progresso.

TTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership (2014 – in fase di definizione):

Come il WTO, questo accordo vuole armonizzare le regole del commercio e della finanza, in questo caso specifico fra USA e UE, liberalizzare gli scambi, eliminare barriere ecc.
La differenza sostanziale che lo distingue dal WTO, sta nel fatto però che mentre nel primo accordo (quello del WTO) i contenziosi fra i diversi soggetti economici potevano essere gestiti esclusivamente fra Stato e Stato, nel secondo accordo (quello del TTIP) sono i soggetti economici specifici (dunque le multinazionali) a poter chiamare in causa direttamente gli Stati che dovessero porre vincoli all’operato delle loro attività commerciali.
Per dirla in altri termini:
Se ad esempio una multinazionale americana che vende ad esempio prodotti alimentari, si vede le sue merci ostacolate/bloccate nella vendita perchè nel processo di produzione vengono utilizzati persticidi o antibiotici o sostanze tossiche rigettate dallo Stato importatore, in virtù di questo trattato la multinazionale americana può trascinare lo Stato dissidente in tribunale, ed ottenere un risarcimento danni (NB: ovviamente il tribunale fa capo alle stesse multinazionali operatori del mercato globale).

Nello specifico (riporto testualmente un estratto della spiegazione fornita dal giornalista Paolo Barnard):

PAOLO BARNARD: “Il Trattato di Marrakech del WTO in pratica stabiliva regole di potere superiore alle leggi degli Stati aderenti che, ad esempio, avrebbero potuto limitare qualsiasi intervento della politica in campo economico e finanziario se esso avesse rappresentato una barriera al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ad esempio: se una multinazionale americana riteneva che le leggi italiane gli impedissero di vendere in Italia un suo prodotto contenente una plastica per noi tossica, poteva chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ancora: se un Comune italiano indiceva una gara d’appalto per un servizio pubblico, qualsiasi mega-Corporation mondiale dei servizi poteva reclamare lo stesso diritto a partecipare di un’azienda locale, quando magari il Comune avrebbe preferito dar lavoro e reddito a italiani locali. No, quella preferenza rappresentava ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations, e di nuovo l’Italia poteva essere trascinata in tribunale.
Ovvero, la multinazionale poteva chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Si badi bene: DOVEVA ESSERE IL GOVERNO AMERICANO A FAR CAUSA AL GOVERNO ITALIANO, LA MULTINAZIONALE NON POTEVA FARLO DIRETTAMENTE.
Col TTIP invece POTRANNO ESSERE LE CORPORATIONS STESSE A FARE CAUSA A INTERE NAZIONI se ritengono che i Parlamenti di quelle nazioni hanno legiferato nell’Interesse Pubblico e non nel loro interesse. In più il TTIP prevede che le Corporations possano indire queste cause PRESSO TRIBUNALI OFF-SHORE, dove difendersi è tutto un altro film.
Significa che abbiamo centinaia di multinazionali che possono aggredire con cause costosissime il nostro Paese (gli studi legali per questo tipo di affari prendono parcelle da 3.000 euro al giorno per ciascun avvocato e sono in media una quindicina, per tempi biblici, e moltiplicateli per una pioggia di cause infinita) senza limiti di sorta, imponendoci spese di Stato rovinose, e di fronte alle quali un governo finisce quasi sempre per cedere e cambiare la legislazione d’Interesse Pubblico. Questo significa. E il ricatto è micidiale anche perché, si badi bene, con il dogma economico Neoclassico (vedi Eurozona) non è più lo Stato che può intervenire con la sua spesa a dar lavoro, reddito e protezione a cittadini e aziende. Oggi quel ‘pane’ a tutti ce lo danno i MERCATI, cioè quelle Corporations di beni e finanza, per cui esse ci infilano anche la minaccia che se perdono le cause ritireranno gli investimenti (il pane) dalle nostre tavole nazionali e noi siamo “alle corde”. Già a questo stadio un governo finisce per cedere.”

Per ulteriori approfondimenti si legga l’articolo integrale di Paolo Barnard sul TIPP (link paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=833).

 

 

CETA – Compehensive Economic and Trade Agreement (2017):

Stesso discorso del TTIP.    Il Trattato il questo caso è col Canada ma l’apertura dei mercati si estenderebbe di fatto a tutte le multinazionali comprese quelle USA.

 

 

JEFTA – Japan-EU Free Trade Agreement (2018).

Stesso discorso del TTIP e del CETA.    Il Trattato il questo caso è col Jappone.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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