Agenzie di rating

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Agenzie di rating in sintesi.
  1. IL CONTROLLORE E IL CONTROLLATO SONO POSSEDUTI DAGLI STESSI INVESTITORI.
  2. COSA SONO LE AGENZIE DI RATING E CHI LE CONTROLLA.
  3. WILLIAM J. HARRINGTON (Moody’s): “LE AGENZIE DI RATING OPERANO IN OGGETTIVO CONFLITTO DI INTERESSE.”
  4. ALCUNI ESEMPI DIMOSTRATIVI STORICI DI PARZIALITA’ DELLE AGENZIE DI RATING.
  5. RATING: CONFRONTO FRA CREDIBILITA’ SU DEBITO PRIVATO, E SU DEBITO PUBBLICO.

 

 

INTRODUZIONE: Agenzie di rating in sintesi.

Le agenzie di rating sono gli arbitri della borsa.
Il problema é che le agenzie (i controllori), siano anch’esse società per azioni posseduta dagli stessi MercatiFinanziari (i controllati) che si trovano a dover giudicare.
Che ci sia un evidente conflitto di interessi lo dichiarano i vertici (ex) delle agenzie medesime.

WILLIAM J. HARRINGTON (Moody’s): “Le agenzie di rating operano in oggettivo conflitto di interesse.”

Vedi pag. Fondi di investimento

 

 

U’agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario.
Le più conosciute e influenti sono:
– Standard & Poor’s,
– Moody’s Investor Service
– Fitch Ratings.
Tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.
Il problema starebbe nel fatto che i principali azionisti di tutti i principali players economici presenti sul mercato occidentale, facciano tutti capo agli stessi soggetti investitori multi-miliardari.
Significa che controllore e controllato facciano capo allo stesso soggetto, dando luogo ad un conflitto di interessi assoluto.Un’agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario.
Le più conosciute e influenti sono:
– Standard & Poor’s,
– Moody’s Investor Service
– Fitch Ratings.
Tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.
Il problema starebbe nel fatto che i principali azionisti di tutti i principali players economici presenti sul mercato occidentale, facciano tutti capo agli stessi soggetti investitori multi-miliardari.
Significa che controllore e controllato facciano capo allo stesso soggetto, dando luogo ad un conflitto di interessi assoluto.

1) IL CONTROLLORE E IL CONTROLLATO SONO POSSEDUTI DAGLI STESSI INVESTITORI.

CONFLITTO DI INTERESSI ASOLUTO.

Tutti i principali players economici che operano in borsa sono Società per azioni.

  • – Le Banche sono S.p.a.
  • – Le aziende/imprese quotate in borsa sono S.p.a.
  • – Anche le agenzie di Ratig che stilano i giudizi sulle azioni scambiate in borsa, sono S.p.a.

Quando accade che un medesimo soggetto economico possiede azioni di maggioranza di tutti i principali attori economici in gioco, compresi gli arbitri che vigilano sul gioco, si viene a configurare un conflitto di interessi tale per cui il controllore e il controllato facciano capo allo stesso soggetto,
In effetti:
Siccome tutte le società bancarie, finanziarie, assicurative che emettono i titoli, ingaggiano le agenzie di Rating per fare classificare i loro prodotti che andranno a vendere sui mercati, significa che le agenzie di Rating, ovvero gli arbitri/giudici, si ritrovino ad essere stipendiate dagli stessi soggetti che stanno giudicando; ergo: Le società che emettono i titoli sono clienti che le agenzie di Rating devono riuscire a soddisfare.
Quindi anche in questo caso si prefigura un oggettivo conflitto di interesse, come dichiarato dall’ex-vicepresidente Moody’s William J. Harrington.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Dichiarazione dall’ex-vicepresidente Moody’s William J. Harrington.

 

 

1) COSA SONO LE AGENZIE DI RATING E CHI LE CONTROLLA.

LE AGENZIE DI RATING SONO POSSEDUTE DAGLI STESSI PLAYER FINANZIARI CHE OPERANO SUI MERCATI.

Un’agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario.
I “rating” sono dei voti su una scala predeterminata, generalmente espressa in termini di lettere e/o altri simboli.
Esistono molte agenzie di rating, ma le più conosciute e influenti sono:

– Standard & Poor’s,
– Moody’s Investor Service
– Fitch Ratings.

Tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.
Le agenzie di rating sono state criticate dagli analisti finanziari per la non piena affidabilità delle loro analisi di rating in quanto società private non esenti da conflitti di interessi col resto del mercato.
Infatti è ormai opinione diffusa che le agenzie abbiano avuto e continuino ad avere una fondamentale responsabilità nel susseguirsi delle varie crisi finanziarie a causa delle loro equivoche valutazioni che in molteplici occasioni si sono dimostrate essere palesemente più congeniali agli interessi degli operatori finanziari piuttosto che di tutto il resto degli attori economici in gioco.
Come tutte le spa, anche le agenzie di rating sono quotate in borsa e sono ovviamente possedute dai loro azionisti che in qualità di proprietari, ne detengono il controllo.
Ebbene:
Recenti studi hanno messo in evidenza che tutte le principali agenzie di rating sopra citate, sono tutte quante possedute dagli stessi gruppi di investimento su cui le agenzie sono chiamate ad arbitrare.
I fondi sono:

– Black Rock
– Vanguard
– State Street.

In sostanza le agenzie di rating si ritrovano ad arbitrare, giudicare e stabilire le valutazioni sui titoli e le obbligazioni che i fondi di investimento sopra menzionati andranno a scambiare sui mercati.
Stiamo parlando di un conflitto di interessi che è assoluto.
Vedi pag “Fondi di investimento“.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su YouTube ANOMALIE NELLA GEOGRAFIA DEL POTERE Franco Fracassi

 

 

2) WILLIAM J. HARRINGTON (Moody’s): “LE AGENZIE DI RATING OPERANO IN OGGETTIVO CONFLITTO DI INTERESSE.”

L’EX VICEPRESIDENTE MOODY’S CONFERMA L’EFFETTIVA PARZIALITA’ DEGLI ARBITRI DELLA BORSA.

WILLIAM J. HARRINGTON: “Agenzie di rating in oggettivo conflitto di interesse, responsabili di marketing che “aggiustano” i giudizi degli analisti per «far felice il cliente» ed evitare che si rivolgano alla concorrenza, analisti visti come «piantagrane» e quindi «minacciati» o licenziati se non si adeguano.[…]
[….] la riforma che sta elaborando la Sec renderà l’integrità dei rating ancora peggiore e la campagna di trasparenza interna adottata da Moody’s sarebbe solo «un abbellimento a uso e consumo delle pubbliche relazioni».[…]

Questo, in sintesi, tutto il marcio delle agenzie di rating svelato dall’ex vicepresidente di Moody’s William J. Harrington, analista per 11 anni.
Harrington ha reso pubblica la sua storia attraverso un commento di 78 pagine alla riforma delle agenzie di rating proposta dalla Sec (l’autorità regolatrice di borsa americana).
Le confessioni del top manager sono state pubblicate da Business Insider e confermano le accuse che vengono rivolte anche alle rivali S&P e Fitch.
Secondo Harrington, alcuni dipendenti dell’agenzia avrebbero mentito pubblicamente una volta chiamati a testimoniare di fronte alla commissione governativa che indagava sul collasso finanziario (del 2007) e sulle responsabilità degli analisti.
Fonti della dichiarazione per WILLIAM J. HARRINGTON:

 

 

3) ALCUNI ESEMPI DIMOSTRATIVI STORICI DI PARZIALITA’ DELLE AGENZIE DI RATING.

ALL’OCCORRENZA LE AGENZIE STABILISCONO IL RATING RICHIESTO DA CHI LE CONTROLLA.

A seguire una sequenza di casi pratici di giudizzi da parte delle agenzie rispondenti ad “ordini superiori” (in ordine cronologico):

1992 Declassamento titoli italiani:

Nel 1992 in seguito ad un attacco speculativo, la Lira esce dallo SME.
L’attacco speculativo fu innescato dal declassamento da parte delle agenzie di Rating dei Titoli di Stato italiani.
Siccome i vertici dei principali players economici implicati nella vicenda si erano riuniti a porte chiuse pochi mesi prima (così come risulta dai nomi dei partecipanti del meeting 1992 sul Britannia), ci sarebbero stati importanti indizi per dimostrare che l’attacco allo spread fu pre-meditato e organizzato a tavolino (ATTENZIONE: Si tratta del reato di Aggiotaggio bancario).
MoviSol/EIR: “Moody’s annunciò ad agosto’92, con la sorpresa di molti, che avrebbe retrocesso l’Italia in serie C dal punto di vista della credibilità finanziaria.
Questo, senza che le cifre del debito italiano fossero cambiate drasticamente (la tendenza al deficit era nota almeno da due anni) e senza alcun rischio di insolvenza da parte dello stato.
La giustificazione di Moody’s fu che il nuovo governo non dava sufficienti garanzie di voler apportare seri tagli al bilancio dello stato.
Negli ambienti finanziari internazionali, Moody’s è famosa perché usa come arma “politica” la sua valutazione di rischio, tale che beneficia interessi angloamericani a svantaggio di banche rivali o, come nel caso dell’Italia, di intere nazioni  (Nota: il declassamento in queste operazioni serve a giustificare la vendita di titoli che differentemente verrebbe catalogata come “manipolazione finanziaria del mercato”[N.d.a]).
La mossa di Moody’s costrinse il governo Amato ad alzare i tassi d’interesse sui BOT per non perdere gli investitori.
Essa segnalò anche l’inizio di una guerra finanziaria contro la lira.
Secondo fonti ben informate, i più aggressivi speculatori contro la lira, nell’attacco del luglio scorso, furono la Goldman Sachs e la S.G. Warburg di Londra (Nota: entrambe presenti al meeting sul Britannia [N.d.a.]).
Sfruttando il declassamento, gli speculatori vendono titoli/valuta italiana (il famoso attacco speculativo) per acquistare in contemporanea valuta/titoli tedeschi al tasso di cambio fisso dello SME.”  
Vedi pag. Storia: Operaz.speculativ(’92)

2007 Mancato declassamento dei Titoli SubPrime:

Nel 2007 scoppia la bolla dei mutui SubPrime.
La bolla fu creata in seguito alle malsane procedure delle Banche commerciali le quali erogavano prestiti illimitati a chiunque, sfruttando la possibilità di poter creare moneta bancaria/creditizia dal nulla, con la scusa che tanto anche se i debitori NON avrebbero ripagato il prestito, le banche NON avrebbero perso nulla giacchè i mutui venivano impacchettati sotto forma di prodotti finanziari, per essere poi ceduti a terzi (ovvero, ceduti in giro per il mondo a cittadini ignari della frode in corso).
Tale operazione di smercio facile dei Titoli SubPrime era resa possibile grazie al fatto che le agenzie di Rating classificavano i suddetti Titoli con la tripla A (AAA).
Che le agenzie di Rating NON agirono in modo pulito è stato messo in luce in diversi film documentari tra cui spiccano: “Insade Job”, e “La grande scommessa”; ma anche altri.
In sostanza tutti i film documentari ricostruiscono la vicenda in cui si mostra come le agenzie continuarono a mantenere la tripla A sui titoli SubPrime anche dopo che l’insostenibilità dei mutui era stata dimostrata inequivocabilmente.  Vedi pag. Banche e crisi

2011 declassamento titoli italiani:

A nov. 2011 ha luogo il famoso attacco allo spead.
Le principali testate giornalistiche ci informano del fatto che la vendita massiccia di titoli italiani fu compiuta dalle 2 banche (+BCE):

  • – GoldmanSachs  “MilanoFinanza” – “Crisi: Goldman Sachs ha innescato vendite BTP”
  • – DeuskeBank   “MilanoFinanza” – “Deutsche Bank vende l’88% dei titoli italiani“
  • – BCE

Tutti gli economisti esclusi dal MainStream ci informano del fatto che nello stesso periodo BCE interruppe in contemporanea l’acquisto di titoli italiani (contribuendo all’attacco).
Siccome i vertici dei principali players economici implicati nella vicenda si erano riuniti a porte chiuse pochi mesi prima (così come risulta dai nomi dei partecipanti al Bilderberg meeting 2011), ci sarebbero stati importanti indizi per dimostrare che l’attacco allo spread fu pre-meditato e organizzato a tavolino (ATTENZIONE: Si tratta del reato di Aggiotaggio bancario).
L’alibi che scagionava le 2 banche (e BCE) era rappresentato dal declassamento dei titoli italiani da parte delle agenzie di rating.
Ebbene:
Il tribunale ha sentenziato che le agenzie di rating mentirono.
Infatti:
Le indagini hanno dimostrato che le motivazioni utilizzate dalle agenzie di rating per declassare i titoli, si sono dimostrate false.  Vedi pag. Processo procura di Trani.

…..per citare le vicende salienti.
Altre prossimamente a seguire.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) RATING: CONFRONTO FRA CREDIBILITA’ SU DEBITO PRIVATO, E SU DEBITO PUBBLICO.

OSSERVATE I FATTI E GIUDICATE VOI LE AGENZIE DI RATING.

PREMESSA: La seguente rappresentazione è stata miratamente semplificata al fine di consentire una comprensione del concetto nel modo più intuitivo possibile.
Ciò non toglie che le proporzioni utilizzate corrispondano grosso modo a quelle effettivamente riscontrabili nella realtà dei fatti.

Cosa è il Rating: “Il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating (che poi indipendente non è, [N.d.a.]), sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti.
L’agenzia di rating valuta la solvibilità di un soggetto emittente obbligazioni; in altri termini attribuisce un giudizio circa la capacità della stessa di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori.
Tale giudizio è sottoposto a revisione.”
 (Fonte: Borsa Italiana).
Ma siamo proprio sicuri che il metro di giudizio adottato dalle agenzie di Rating sia pertinente alla realtà?
Oppure si discosta da essa?
Provate a seguire l’accostamento tra debito pubblico e debito privato proposto qui di seguito, e poi valutate voi se le agenzie di rating adottano un metro di giudizio attendibile oppure no.
Chiunque abbia provato a chiedere un mutuo in banca, avrà osservato che solitamente la banca per definire le proporzioni del prestito utilizzi il parametro dell’1 a 3.
Significa che se il nostro reddito mensile (cioè il nostro stipendio) è 100, avremo che la rata che noi andremo a pagare dovrà essere pari ad 1/3 (un terzo) del valore di 100, ovvero 33.
Allo stesso modo, espandendo le suddette proporzioni dell’1 a 3, otterremo che la somma che la banca andrà ad erogarci come prestito, dovrà risultare essere anch’essa nel rapporto 1 a 3.
Ciò vuol dire che se abbiamo un reddito ad esempio di 100mila Euro, la Banca ce ne potrà prestare 3 volte tanto:
3 volte 100mila Euro equivale a 300mila Euro.
Stiamo parlando di un finanziamento pari al 300% (consideriamo di essere in un caso di finanziamento totale, uguale a quelli che si facevano fino a non molto tempo fa).
A garanzia del prestito dunque avremo 2 cose:

– Il reddito.
– La casa (dove la casa ha lo stesso valore del prestito).

Ribadiamo ancora una volta che le proporzioni che stiamo trattando sono indicative, per quanto siano da considerarsi cmq verosimili.
Ora sulla base di questi parametri, andiamo ad analizzare il prestito dello Stato, ovvero il Debito pubblico.
Abbiamo visto che un soggetto privato contrae un debito privato con un rapporto (considerato di sicurezza) pari al 300%.
Bene…
A quanto è il rapporto dell’indebitamento pubblico rispetto al suo PIL?
Attualmente intorno al 130%.
Il gov Berlusconi quando fu attaccato aveva un rapporto debito/PIL al 116%.
Sapete a quanto ammonta il debito privato attualmente?
al 180-190% sul PIL.
Mettete a confronto i dati:
180-190% debito privato, contro 116-130% debito pubblico.
Come commentate una incongruenza del genere?
Adesso pensate all’ipocrisia del cittadino comune magari indebitato al 250-300% del suo reddito per l’acquisto della casa, che, aizzato dalle agenzie di rating, si mette a fare la predica al debito pubblico del suo Stato con un “misero” 130% sul PIL…..
Qualcuno potrebbe dire:

“Ma il debito privato di un soggetto privato non è come il debito pubblico dello Stato.
Il privato offre più garanzie dello Stato.”

Vediamo:

Che garanzie fornisce il privato?
– Il reddito (cioè lo stipendio).
– La casa.

Che garanzie fornisce lo Stato ?
– Il reddito (cioè il PIL).
– I Titoli di Stato.

ATTENZIONE:  Cosa c’è dietro ai Titoli di Stato di una Nazione? C’è tutto l’intero valore complessivo della Nazione, sia pubblico che privato messo assieme. E si da il caso che l’Italia sia una delle Nazioni più ricche al mondo, terza riserva aurea del mondo, e patrimonio culturale, artistico, archeologico, storico, dal valore inestimabile!
Quindi chi è che fornisce maggiori garanzie?
Il privato, o uno Stato?
Ma di che stiamo parlando?!
E allora sulla base di cosa le agenzie di Rating si prenderebbero la briga di declassare l’Italia??
Non c’è da aggiungere altro.

CONCLUSIONE:

Questa semplice rappresentazione pratica ha potuto fornire un altro importante spunto di riflessione (oltre a tutti gli altri reperibili nel sito), per far capire quanto il pensiero unico in economia presente nella testa della stragrande maggioranza delle persone sia frutto di una vera e propria mistificazione della realtà che ci circonda, sia economica, che materiale.
Il problema è che questa mistificazione è lo strumento che viene utilizzato dalle stesse agenzie di Rating per alterare a piacimento della finanza il valore degli spread, e costringere gli Stati a svenarsi per pagare interessi indebiti i quali continuano ad essere accettati dai cittadini, solamente perchè in ancora troppo pochi hanno preso consapevolezza su come stiano funzionando veramente questi spregevoli giochi di potere (vedi pag “Art629: Reato di estorsione“).

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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