Anni ’00

Sequenza degli eventi (in ordine cronologico):

  • PARTENZA DELL’EURO (2002);
  • LA GRANDE RECESSIONE – CRISI SUB PRIME (2007);

 

 

PARTENZA DELL’EURO (2002):

Arriva l’Euro.
Nessuno è in grado di codificarlo .
Trattasi di un Marco tedesco travestito da moneta unica: serve ai tedeschi per mantenere il loro cambio bloccato alle altre valute evitandone il rincaro dovuto alle loro esportazioni.
Conseguenza: i listini del “Made in Italy” a partire dal 1 gen 2002 si impennano, quelli del “Made in Germany” si scontano, grazie all’Euro/Marco che trucca il tavolo da gioco.
La bilancia commerciale Import-Export dell’Italia passa da un giorno all’altro dal pieno verde al rosso raccontandoci che è colpa di nostre inefficienze; la bilancia della Germania vira viceversa dal rosso al verde raccontandoci che loro sono virtuosi.
Mentono!
Il trucco sta nel cambio e nella differente posizione di controllo sui propri asset strategici (banche in primis).
L’Euro viene imposto all’attenzione dell’opinione pubblica al motto che “per dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande”, e tutti lo accettano disconoscendo di sapere che ci vuole invece un grande pennello (ergo, una grande moneta competitiva come lo era per noi la Lira).
Il giornalista Paolo Barnard descrive l’Unione Euromonetaria con una metafora mirabile:
E’ come se un istituto delle poste impiegasse a lavorare 18 postini (gli Stati membri dell’UE) a cui però fornisce in dotazione un unico numero di scarpe uguale per tutti, ad esempio il 46.
A quel punto i postini che calzeranno bene quel numero correranno più velocemente e faranno di conseguenza più consegne, gli altri più sfortunati arrancheranno in misura pari al livello di differenza che il loro piede presenta col numero in dotazione.
In aggiunta, accadrà che più i postini andranno avanti nel lavoro con la scarpa sbagliata, e più i loro piedi si andranno a lesionare a causa delle vesciche che si produrranno di conseguenza, pregiudicandone via via la relativa performance.
In tal modo il postino col numero di scarpa giusto, riuscirà progressivamente a sopraffare i suoi competitor diretti, scalzandone indebitamente il lavoro coi rispettivi guadagni.
Inutile dire che la scarpa sia stata fatta su misura del piede della Germania e all’Italia calza malissimo.
Con l’Unione Monetaria accade esattamente la stessa cosa:
l’economista storico francese Alain Parguez in merito all’adozione da parte delll’Italia della valuta unica Euro, pronuncia le seguenti parole:
Alain Parguez: “Come si poteva distruggere l’economia italiana? Imponendo una rivalutazione della valuta; e quando l’Italia decise di adottare l’euro [imposto da Prodi, N.d.R.], questo avvenne in concomitanza con la decisione di una rivalutazione di almeno il 45% dei prezzi; perciò, di colpo, gli italiani non potevano più esportare al di fuori dell’eurozona.
Mi fa ridere quando la gente dice: “Ma se lasciamo l’euro come facciamo? Sarà un incubo”.  Non hanno capito nulla….  L’italia è stata completamente distrutta dall’euro!”

 

 

LA GRANDE RECESSIONE – CRISI SUB PRIME (2007):

In seguito alle deregolamentazioni delle banche e dei mercati finanziari, nel 2007 scoppia la crisi passata alla storia con l’appellativo di “Crisi Sub Prime” (vedi pag Banche e crisi ).
Le modalità della crisi seguono le stesse già descritte nella voce “LA GRANDE DEPRESSIONE (1929)”.
Trattasi di una crisi di DEBITO PRIVATO, ma la propaganda neoliberista che notoriamente difende il sistema privato a scapito di quello pubblico, ha fatto in modo che l’attenzione dell’opinione pubblica si depistasse sui DEBITI PUBBLICI e in particolar modo, quelli dei paesi così detti PIIGS.
Il così detto “socialismo al limone” è quello per cui i profitti sono privati, ma le perdite si socializzano.
E’ così che le elites finanziarie, dopo aver intascato in maniera fraudolenta moli spropositate di proventi, hanno potuto far pagare il conto salato dei loro abusi alla collettività, ovvero agli Stati.
Gli Stati coi debiti più elevati sono quindi subito stati presi di mira, e sottoposti ad austerità.

NOTA BENE: Da osservare che Prodi in tempi non sospetti predisse: “Un giorno ci sarà una crisi…” seguito da Monti che a sua volta rivelò: “Le crisi e le gravi crisi servono a creare strumenti di coercizione per obbligare gli Stati a cedere parti della loro sovranità..”
Tradotto: Si sapeva già che con una crisi l’Euro avrebbe potuto compiere passi avanti, e la crisi Sub Prime era funzionale a questo.

 

 

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Cristian Minerva