Anni ’80

Sequenza degli eventi (in ordine cronologico):

  • DIVORZIO FRA TESORO E BANCA D’ITALIA (1981);
  • RIUNIFICAZIONE DELLA GERMANIA (1989);

 

 

DIVORZIO TRA TESORO E BANCA D’ITALIA (1981):

Evento che determinò (per mano di Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi nel 1981) la perdita del controllo da parte del governo italiano sui tassi d’interesse dei propri Titoli di Stato.
Il Divorzio Tesoro-BankItalia, combinato con l’adesione dell’Italia al SistemaEuroMonetario (SME), rappresentano insieme la vera causa dell’esplosione del debito publico italiano negli anni a venire, ATTENZIONE: benchè la spesa primaria italiana risultà sempre in linea se NON addirittura al di sotto della media europea (vedi pag. Storia: Divor. Tes.-BankItalia).

PER RICAPITOLARE: Il Divorzio tra Tesoro e BankItalia causò:
A) – L’aumento esponenziale del DEBITO PUBBLICO.
B) – L’aumento della disoccupazione.
C) – La diminuzione dello sviluppo produttivo.
I responsabili di questo, furono:
– CARLO AZZELIO CIAMPI,
– BENIAMINO ANDREATTA.
Alla luce di tutto ciò, è facile comprendere cosa si sarebbe dovuto fare negli anni a venire per ripristinare il corretto funzionamento del sistema economico e riqualificare l’economia della nazione, ma soprattutto, cosa non si sarebbe dovuto fare.
Si leggano attentamente le voci a seguire.

 

 

RIUNIFICAZIONE DELLA GERMANIA (1989):

Nel 1989 cade il muro di Berlino.
Con la caduta del muro cessò l’equilibrio vigente tra i 2 estremi contrapposti:
– Comunismo.
– Liberismo.
L’equilibrio tra comunismo e liberismo era esattamente quello che dalla fine della 2^guerra mondiale aveva consentito a tutti gli Stati di disporre di un modello economico intermedio misto tra comunista e liberista, il quale aveva reso possibile lo sviluppo e l’emancipazione dell’intera umanità come mai avvenuto prima.
Ma la caduta del muro significava anche un altra cosa:
La riunificazione della Germania.
Come spiega l’ex-direttore generale del Ministero del Bilancio Nino Galloni, alla fine degli anni ’80 in seguito alla caduta del muro di Berlino, l’allora cancelliere Helmut Kohl si trovò a dover scendere a patti per ottenere  la concessione di poter riunificare la Germania.
La Francia, rappresentata da Mitterrand, spinse così il cancelliere ad accettare l’abbandono del Marco in luogo della moneta unica Euro, in cambio del via libera per procedere alla riunificazione dello Stato tedesco.
Tale proposta però sarebbe stata accettata da Kohl a delle specifiche condizioni:
Quella per cui l’Italia avrebbe dovuto intraprendere un mirato processo di deindustrializzazione volto ad impedire di fatto che la stessa potesse sopraffare per mezzo delle sue temute imprese produttive, gli altri paesi membri, Germania in primis.
Ed è esattamente ciò che accadde.

 

 

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