Austerity

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Le austerità in sintesi.
  1. COSA SONO LE POLITICHE ECONOMICHE DI AUSTERITA’, E QUANDO VANNO ATTUATE.
  2. MONTI PRIMA E DOPO L’AUSTERITY: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE RESTRITTIVE.
  3. IL GRANDE BLUFF DELLE AUSTERITA’ – ABBIAMO VISSUTO TROPPO A LUNGO AL DI SOTTO (E NON AL DI SOPRA!) DELLE NOSTRE POSSIBILITA’.
  4. L’AUSTERITA’ NON E’ IL FINE EUROPEO, MA IL MEZZO PER COSTRINGERE GLI STATI A CEDERE LE PROPRIE SOVRANITA’.
  5. VERITA’ SU CRISI E AUSTERITA’.
  6. PER QUELLI CHE: “I TEDESCHI VANNO MEGLIO PERCHE’ SONO PIU’ VIRTUOSI…”
  7. DATI FMI: ITALIA IN AVANZO PRIMARIO PERENNE, TRADOTTO: POLITICHE ECONOMICHE SEMPRE RESTRITTIVE E MAI ESPANSIVE.

 

 

INTRODUZIONE: Le austerità in sintesi.

Le austerità sono manovre economiche restrittive/deflattive che restringono l’economia, e dunque il PIL.

Le manovre economiche sono 2:

  1. -ESPANSIVE, che si applica quando l’economia è in deflazione/recessione.
  2. -RESTRITTIVE, che si applica quando l’economia è in sovra-inflazione.

Poi ce ne sarebbe una terza NEUTRA di pareggio, che si attua in un momento di stabilità che si vuole mantenere tale.
Le AUSTERITY sono le manovre RESTRITTIVE in cui lo stato porta il suo BilancioPubblico in attivo, aumentando le entrate (Tasse) e diminuendo le uscite (SpesaPubblica).

 

 

1) COSA SONO LE POLITICHE ECONOMICHE DI AUSTERITA’, E QUANDO VANNO ATTUATE.

LE AUSTERITA’ SONO POLITICHE RESTRITTIVE CHE SI ATTUANO PER FARE SCENDERE L’INFLAZIONE QUANDO QUESTA E’ TROPPO ELEVATA.

Cosa sono le Austerità?
Le austerità sono politiche di rigore che si ottengono portando il bilancio pubblico dello Stato in attivo.
L’attivo di bilancio pubblico si ottiene:

  • Aumentando le ENTRATE fiscali da una parte (a mezzo di consolidamento fiscale).
  • Diminuendo le USCITE pubbliche dall’altra parte (a mezzo di spanding review).

– Con l’attivo di bilancio lo Stato compie politiche economiche restrittive: le politiche restrittive si attuano per fare diminuire l’inflazione durante una fase economica di inflazione galoppante (nell’ordine del 20, 25, 30, 35% e più).
Viceversa:
– Col passivo di bilancio lo Stato compie politiche espansive: le politiche espansive si attuano per fare aumentare l’inflazione durante una fase di recessione/deflazione conclamata.

Ebbene:
E’ da oltre un decennio che l’economia sta attraversando una fase di recessione conclamata, e l’Europa sta imponendo agli StatiMembri (specie a quelli in crisi maggiormente recessiva) politiche economiche di austerità, che sono l’esatto opposto di ciò che andrebbe fatto.
Possibile che si tratti di un semplice errore di valutazione da parte di così tanti economisti insieme?
Viene ingannevolmente fatto credere che le politiche di austerità vengano attuate per migliorare il rapporto Debito/^PIL.
Perché parliamo di inganno?
Per capire dove stia l’inganno si guardi attentamente la formula del PIL:

PIL = Consumi[1] + Investimenti[2] + Spesa Pubblica[3] + diff. Import-export[4].

Abbiamo detto che con le austerità lo Stato deve fare Attivo di Bilancio per ridurre il Deficit pubblico-Debito pubblico, aumentando le Entrate/Tasse e diminuendo le Uscite/Spesa.
Notate:
– Cosa si produce aumentando le tasse?
Aumentando le tasse si produce una diminuzione del fattore “Consumi[1]”.
– Cosa si produce diminuendo la “Spesa Pubblica[3]”?
Diminuendo la spesa pubblica si produce una diminuzione del fattore “Spesa Pubblica”.
Significa che diminuiscono in modo diretto ben 2 dei 4 fattori che compongono la formula (diminuiscono significa che calano, che vanno giù e non su!).

RISULTATO:

Il PIL complessivo diminuisce, il rapporto Debito/PIL peggiora, quindi i mercati perdono la fiducia ed aumentano gli interessi.

CONSEGUENZA:

Tutti i soldi tagliati dalla spesa pubblica si trasferiscono in spesa per interessi, e il debito aumenta fino a diventare insostenibile.
Matematico!

DIMOSTRAZIONE DEI FATTI:

Tutto il Debito Pubblico dell’Italia, della Grecia, dell’Argentina nonché di tutti gli Stati che hanno attuato politiche di austerity durante una fase di recessione conclamata, sono tutti debiti interamente composti da interessi.
Interessi sugli interessi sugli interessi sugli interessi!
Incompetenza o malafede?

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) MONTI PRIMA E DOPO L’AUSTERITY: LA DIMOSTRAZIONE FATTUALE DEI RISULTATI DELLE POLITICHE RESTRITTIVE.

QUANDO L’INFLAZIONE E’ TROPPO BASSA SI ATTUANO LE POLITICHE ESPANSIVE, QUANDO L’INFLAZIONE E’ ALTA, QUELLE ESPANSIVE, NON VICEVERSA.

Nel novembre 2011 un attacco allo Spread fa cadere il gov Berlusconi a favore del gov tecnico Monti imposto dall’UE.
La giustificazione dell’attacco fu attribuita al declassamento dei titoli italiani (da parte di Moody’s e Fitch) dovuta a:

  • – A) alla scarsa credibilità del gov. Berlusconi,
  • – B) al fatto che il rapporto debito/ PIL era a quota 116%,
  • – C) al fatto che si sosteneva che una parte eccessiva di titoli stesse passando in mano straniera (cosa poi smentita dalle indagini della procura di Trani),
  • – D) al fatto che il governo Berlusconi non voleva attuare le manovre economiche/ riforme che poi invece furono fatte attuare da  Monti appunto.

Tutta la propaganda mainstream ha diffuso in quel periodo una rappresentazione della realtà in cui Mario Monti è stato fatto passare come il salvatore dell’economia italiana.
Qui di seguito andremo ad analizzare i parametri economici fondamentali salienti, prima e dopo l’operato del gov Monti, per trarre le conseguenti conclusioni.

  • – RAPPORTO DEBITO/PIL: Prima di Monti 116%, dopo Monti 131%.
  • – DISOCCUPAZIONE:  Prima di Monti 8% , dopo Monti 12%.
  • – DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: Prima di Monti 30,1% , dopo Monti 40%.
  • – TASSO DI CRESCITA DEL PIL: Prima di Monti +0,4%,  dopo Monti  -2,4%.
  • – SPREAD: Prima di Monti 574 punti, dopo Monti  537 punti (NB: lo spread del gov Monti scese solo dopo l’intervento della BCE col QE).

Tutti i dati testimoniano che il gov Monti ha affondato l’economia nazionale, invece che salvarla come hanno ingannevolmente riportato tutti i media.
Questa è la dimostrazione dei risultati prodotti dalle applicazioni delle politiche economiche neoliberiste di austerità , al di sopra di ogni inequivocabile dubbio.  Le politiche economiche corrette, lo ricordiamo, sono:

  • – Politiche restrittive (austerità): il PIL cala e l’economia rallenta (sono politiche che si attuano quando occorre fare calare l’inflazione).
  • – Politiche espansive: il PIL aumenta e l’economia accelera (sono politiche che si attuano quando occorre fare aumentare l’inflazione).

Non viceversa.
Vedi Grafico (l’italia è l’unica linea decrescente in colore verde):

A cosa è servito allora l’intervento del governo Monti?
***E’ servito a riappianare la bilancia commerciale italiana completamente squilibrata dall’Euro, al fine di utilizzare i soldi spremuti dall’Italia, per salvare le banche francesi e tedesche vittime dei loro incauti crediti erogati a paesi sub-prime (Grecia in primis).***
Vedi grafico:

La ragione per cui l’Euro provoca sbilanciamenti nelle bilance commerciali, è quella già spiegata più volte (vedi “Pillola dimostrativa“):
L’Euro altera i listini prezzi degli Stati-membri rendendo più convenienti le merci di tal’uni Stati, ad es Germania, ma anche Francia, a scapito di altri, ad es Italia.
Monti attraverso il consolidamento fiscale, ha operato col preciso intento di distruggere la domanda interna al fine di impedire ai cittadini italiani di acquistare i beni di consumo sia nazionali che esteri.
Questa folle manovra (ovvero quella di attuare politiche ultra-restrittive mentre lo Stato italiano stava già attraversando una grave crisi di recessione conclamata) ebbe un impatto gravissimo producendo i seguenti risultati:

  1. – Decine di migliaia di imprese andarono in crisi.
  2. – Gli imprenditori cominciarono a suicidarsi in massa come mai avvenuto prima.
  3. – Le nostre imprese nazionali vittime della suddetta stretta, diventarono facile preda delle imprese internazionali loro dirette competitors, le quali fecero indebitamente razzia di una grossa fetta della nostra fondamentale produzione industriale.

NOTA BENE: 2 funzionari di Banca d’Italia, Notarpietro e Rodano, nel 2016 hanno realizzato uno studio in cui si riscontra che:
“Se non ci fossero state le politiche restrittive di Monti (mediante il così detto consolidamento fiscale) i crediti inesigibili nelle banche Italiane (gli NPL) oggi ammonterebbero alla sola cifra di 50 miliardi di Euro invece che 140 miliardi.”
Provate ora a pensare cosa sarebbe successo alla nostra economia se invece delle sbagliate politiche economiche sopra citate, avessimo attuato le nostre politiche economiche corrette così come stabilito peraltro dalla nostra cost del ’48.
Le banche di Francia e Germania (non certo quelle italiane le quali ai tempi si dimostrarono le più solide fra tutte) sarebbero saltate costringendo i rispettivi Stati (Germania e Francia appunto) ad attuare esattamente le stesse manovre che invece hanno fatto attuare a noi.

ATTENZIONE: Tutti i dati forniti dalle fonti ufficiali (ovvero dalla stessa UE) testimoniano (come anche sentenziato dalla procura di Trani) che l’italia non era in alcun modo a rischio solvibilità, ne nel breve termine, men che meno nel lungo periodo.
Ciò significa che le politiche attuate da monti furono attuate indebitamente, che tradotto vuol dire:
Furono degli atti criminali a tutti gli effetti.
Vedi grafici (Fonte:“Fiscal Sustainability Report 2012”):

Scritto da: Cristian Minerva.
Fonti:  Video su youTube È VERO CHE MARIO MONTI HA SALVATO L’ITALIA? – Alessandro Greco.    Art da GUFINOMICS: Bagnai e la sintesi magistrale.    Art. da SCENARI ECONOMICI: Il Bilancio del Governo Monti – Valutazione finale: il peggior Governo della 2 Repubblica (Valutazione analitica delle Performance dell’Italia rispetto alla UE di tutti i governi).

 

 

3) IL GRANDE BLUFF DELLE AUSTERITA’ – ABBIAMO VISSUTO TROPPO A LUNGO AL DI SOTTO (E NON AL DI SOPRA!) DELLE NOSTRE POSSIBILITA’.

IL CAMBIO RIALZATO DIMINUISCE L’EXPORT FACENDO CALARE IL PIL, E DI CONSEGUENZA LO STATO DEVE TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA FACENDO AUSTERITY. E VICEVERSA.

Ci hanno detto che soccombiamo a causa del fatto che i PIIGS hanno vissuto troppo a lungo al di sopra delle loro possibilità….

Ma è falso.
E addirittura è’ l’esatto opposto.
E’ un inganno.
Vediamo come funziona:

Abbiamo più volte detto che l’Euro altera i listini prezzi dei paesi-membri nel seguente modo:
– I paesi col cambio pesante (paesi-membri del Nord-Europa come la Germania) scontano di circa il 20/30% verso i mercati globali.
mentre:
– I paesi col cambio leggero (paesi-membri del Sud-Europa come l’Italia) rincarano di circa il 20/30% verso i mercati globali.
Quindi con l’Euro all’indomani della conversione:
– I paesi del NordEuropa con i listini prezzi scontati iniziano ad esportare a go-go, gonfiando artificialmente il loro PIL, cosa che permette loro di aumentare la loro spesa pubblica; il rapporto debito PIL migliora e i tassi di interesse scendono.
Mentre:
– I paesi del SudEuropa con i listini prezzi rincarati iniziano a NON esportare più, sgonfiando artificialmente il loro PIL, cosa che impone loro di tagliare la loro spesa pubblica; il rapporto debito PIL peggiora e i tassi di interesse salgono.

RISULTATO:
Sono più di 20 anni che la Germania (e il NordEuropa) grazie all’Euro aumenta costantemente la sua spesa pubblica.
Mentre viceversa:
Sono più di 30 (dal 1992) che l’Italia taglia costantemente la sua spesa pubblica.

MORALE:
La Germania sta in Europa a gratis (pagando tassi di interesse negativi)  mantenuta dai soldi sborsati dagli italiani a causa dell’alterazione valutaria provocata dall’Euro.

CONCLUSIONE:
La storia secondo cui sarebbero gli italiani a vivere al di sopra delle loro possibilità è smentita dai fatti.
Anzi: Gli italiani stanno vivendo al di sotto delle loro possibilità per far stare meglio i paesi del NordEuropa.

Per quelli che: “Ma il problema è che gli italiani hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità negli anni precedenti della prima repubblica”

Falso! vedi pag Causa debito pubblico.

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

4) L’AUSTERITA’ NON E’ IL FINE EUROPEO, MA IL MEZZO PER COSTRINGERE GLI STATI A CEDERE LE PROPRIE SOVRANITA’.

IN EUROPA LE SOVRANITA’ NON VENGONO SEMPLICEMENTE RICHIESTE, MA VENGONO ESTORTE A MEZZO DI RICATTO (QUELLO DELLO SPREAD).

Mario Monti lo ha confessato:

MARIO MONTI: “Le crisi e le gravi crisi sono strumenti di enforcement (costrizione) che servono a spingere  gli Stati a cedere le loro sovranità”.

Da quando c’è l’Euro i MercatiFinanziari stanno riuscendo ad estorcere soldi e ricchezza ai vari Stati-membri per mezzo delle politiche economiche di Austerità che inceppano le economie delle nazioni.
Ebbene:
Gli Stessi MercatiFinanziari utilizzeranno ancora le austerità come merce di scambio per ottenere la cessione totale di tutte le sovranità rimaste ancora in mano agli Stati membri, a favore degli Stati Uniti d’Europa (USE).
Come detto più volte, le Austerità non sono il fine dell’UE, ma uno strumento per ottenere ciò che si vuole a mezzo di ricatto (vedi pag “Art.629: Reato di Estorsione“).
La lettera inviata a Bruxelles da Paolo Savona a nome del nostro governo, in sostanza propone questo:
Se l’UE toglie le austerità, l’Italia sarà disposta ad accettare gli USE.
Ma quali sono gli USE che noi accetteremmo?
Risposta:
Inevitabilmente quelli scritti e ribaditi in tutti i trattati attualmente in vigore, nonchè nella stessa costituzione Europea.
Gli USE sono una Unione di Stati fondata sulla forte competizione fra loro, e basata sulla stabilità dei prezzi”, stabilità dei prezzi che viene prima della pace e del benessere dei popoli (vedi pag. “Art.3 TUE: Obbiettivi del’UE“).
Gli USE sono questo, ed è scritto nero su bianco al di là di ogni ragionevole dubbio.
Per quelli che:
“Ma il gov del cambiamento, a forza di battere i pugni, riuscirà a cambiare ed ottenere gli USE a favore dei cittadini….”
La domanda è:
C’è scritto da qualche parte che nei futuri USE,  la BCE smetterà di essere indipendente?
No.
La stessa logica suggerisce che se la Banca Centrale è indipendente dallo Stato, significa sistematicamente che è lo Stato a dipendere dalla Banca centrale, e dunque da chi possiede e controlla essa, ovvero, il mercato dei capitali privati.
C’è scritto da qualche parte che nei futuri USE tutti i servizi pubblici resteranno in mano pubblica e gestiti dagli Stati per conto dei propri cittadini nell’interesse pubblico?
No.
Anzi, è garantito che i servizi pubblici saranno rigorosamente privatizzati, messi nelle mani dei privati e gestiti per conto degli azionisti secondo le finalità di lucro dell’interesse privato (vedi GATS nella pag “Trattati internazionali“).
Questo avverrà, e con molta probabilità saranno gli stessi cittadini a spingere affinchè gli USE diventino una realtà effettiva, poichè tutti i media promuoveranno all’unisono la falsa rappresentazione in cui i popoli saranno riusciti a sopraffare i mercati grazie al fatto che le austerità cesseranno di persistere.
Invece la BCE resterà indipendente, col controllo di tutti i servizi pubblici essenziali, moneta e sistema bancario compresi, che si ritroveranno definitivamente nelle mani dei grandi potentati finanziari facenti capo al famoso 1% della popolazione.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su YouTube “Mario Monti – Abbiamo bisogno delle crisi per fare le riforme

 

 

5) VERITA’ SU CRISI E AUSTERITA’.

LA CRISI E’ STATA CAUSATA DALLE BANCHE PRIVATE, E LE AUSTERITA’ SONO STATE UTILIZZATE PER FAR SALTARE FUORI I SOLDI NECESSARI A SALVARE LE BANCHE FRANCESI E TEDESCHE ESPOSTE SU CREDITI INESIGIBILI.

ANNI 2000.
Dopo l’abolizione del Glass-Steagall act, il modello liberista capitalista dilaga senza freni come già nel periodo antecedente alla crisi del ’29, e il libero mercato gestito dalla finanza privata ritorna a prendere il sopravvento su tutto e tutti.
Nel 2007 scoppia la bolla Sub-prime.
La crisi si è generata in seguito all’espansione creditizia delle banche PRIVATE.
In sostanza le banche private si sono messe ad erogare dal nulla moneta creditizia a go-go (guadagnandoci sopra indebiti interessi), ed in parallelo cartolarizzavano i loro mutui in pacchetti finanziari rivendendoli a terzi (guadagnandoci sopra una seconda volta).
I pacchetti dei mutui cartolarizzati furono reimpacchettati più volte (riguadagnandoci di sopra ulteriormente).
Tutto questo, fino a che la gigantesca bolla finanziaria PRIVATA non è esplosa.
Nel 2008 arriva la crisi.
La crisi è del sistema bancario privato (e non certo del debito pubblico come viene ingannevolmente fatto credere) ma vengono chiamati in causa gli Stati a tamponare i buchi provocati dalle banche PRIVATE in mano alla finanza speculativa.
Solo dopo aver svenato gli Stati, la Banca Centrale Europea decide di stampare a sua volta nuova moneta dal nulla.
Il risultato è a dir poco grottesco:
Invece che consegnare la moneta nelle mani degli Stati per rimborsarli delle perdite subite a causa dei buchi provocati dalle banche PRIVATE, la nuova moneta stampata dal nulla a debito 0 dalla BC, viene consegnata nelle mani delle stesse banche private artefici della crisi.
E cosa fanno le banche private?
Utilizzano i nuovi soldi creati dal nulla dalla Banca Centrale per speculare contro gli Stati medesimi che le avevano salvate in precedenza.
A soffrirne più di tutti sono i paesi col debito maggiore (ovviamente l’Italia, dato che eravamo reduci/vittime del divorzio dell’81).

ANNI ’10:
Vengono imposte le austerità, ovvero, politiche economiche restrittive /recessive che affondano l’economia:
Servono a far saltar fuori i soldi necessari a salvare le banche francesi e tedesche fortemente esposte su crediti inesigibili incautamente erogati a Nazioni considerate sub prime come Grecia e/o Portogallo.
Il governo Berlusconi non è in grado di attuarle, e viene fatto cadere attraverso un attacco allo spread provocato da un’azione congiunta fra Deutsche Bank, Goldman Sachs e BCE sfruttando un ingiustificato declassamento dei titoli italiani operato dalle agenzie di rating (Vedi processo “Procura di Trani“).
Seguono governi tecnici imposti da Bruxelles che impongono le politiche di qui sopra.
Si impongono il FISCAL COMPACT, il MES, e il TOW PAC, ovvero deleteri atti che compromettono la tenuta e la stabilità del nostro paese negli anni a seguire.
Come previsto, l’economia precipita , il rapporto debito/PIL peggiora gravosamente (passando dal 116% al 131%) a causa delle politiche restrittive di austerity inferte dai governi tecnici “europeisti” neo-liberisti, migliaia di imprese chiudono e gli imprenditori si suicidano come mai accaduto prima; il saccheggio a man bassa nella nostra nazione da parte dei nostri competitors esteri e’ inevitabile (Germania e Francia in testa) e si compie sotto gli occhi della popolazione disinformata che viene depistata su false causali come casta, sprechi, evasione e quant’altro.
Attraverso tutte queste “gàbole” sopra menzionate, i liberisti sono riusciti a far scaricare mediaticamente (oltre che economicamente) la responsabilità del sistema privato (rappresentato dal debito privato) al sistema pubblico (rappresentato dal debito pubblico), facendo valere il solito dogma che privato è bello e giusto mentre pubblico è brutto e sbagliato.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

6) PER QUELLI CHE: “I TEDESCHI VANNO MEGLIO PERCHE’ SONO PIU’ VIRTUOSI…”

LA GERMANIA VA MEGLIO ESATTAMENTE PERCHE’ NON FA AUSTERITY, GRAZIE ALL’EURO CHE FAVORISCE IL SUO EXPORT.

Abbiamo già spiegato più volte il trucco pro-Germania (e anti-Italia) del cambio dell’Euro.
La ragione della virtuosità tedesca è presto spiegata.
L’euro altera i listini prezzi dei paesi membri:
– Scontando al ribasso quelli del Nord-Europa (come la Germania).
– Rincarando al rialzo quelli del Sud-Europa (come l’Italia).
Di circa il 30%.
Ciò significa che, all’indomani della conversione in Euro:
– La Germania col cambio scontato aumenta il suo export.
– L’Italia col cambio rialzato diminuisce il suo export.
Alla luce di questo artifizio, si segua il seguente percorso che differenzia la germania dal’Italia, all’indomani della conversione in Euro.

GERMANIA (col cambio scontato):

  1. – L’export tedesco si espande.
  2. – Il maggior export tedesco espande il PIL.
  3. – Con il PIL più alto, la spesa pubblica tedesca risulta in proporzione più bassa (significa che NON deve essere tagliata, ma può addirittura essere incrementata).
  4. – Col PIL espanso, il rapporto debito/PIL tedesco migliora.
  5. – I mercati acquisiscono fiducia e diminuiscono gli interessi, migliorando il debito tedesco.
  6. – Col debito peggiore e gli interessi più alti, la competitività italiana peggiora, facendo peggiorare ulteriormente le esportazioni.

ITALIA (col cambio rincarato):

  1. – L’export italiano si contrae.
  2. – Il minor export italiano contrae il PIL.
  3. – Con il PIL più basso, la spesa pubblica italiana risulta in proporzione più alta (significa che DEVE essere tagliata).
  4. – Col PIL ridotto, il rapporto debito/PIL italiano peggiora.
  5. – I mercati perdono fiducia e aumentano gli interessi, peggiorando il debito italiano.
  6. – Col debito peggiore e gli interessi più alti, la competitività italiana peggiora, facendo peggiorare ulteriormente le esportazioni.

CONSEGUENZA:

Quanto più si resta nell’unione monetaria, tanto più:
– I paesi col cambio ribassato possono compiere politiche espansive, rafforzandosi sempre di più.
– I paesi col cambio rincarato devono compiere politiche restrittive (AUSTERITY), indebolendosi sempre di più.

RISULTATO:

I paesi forti si comprano l’economia dei paesi deboli (NeoColonizzazione).

CONCLUSIONE:

– I paesi del Nord-Europa come la Germania, NON sono virtuosi per loro meriti, ma perchè barano spudoratamente.
Viceversa:
– I paesi del Sud-Europa come l’Italia che fanno i compiti a casa, proprio a causa del fatto che fanno le manovre virtuose di AUSTERITY, affondano la propria economia.
Vedi pag. PILLOLA DIMOSTRATIVA.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

7) DATI FMI: ITALIA IN AVANZO PRIMARIO PERENNE, TRADOTTO: POLITICHE ECONOMICHE SEMPRE RESTRITTIVE E MAI ESPANSIVE.

L’ESATTO OPPOSTO DI CIO’ CHE GLI ECONOMISTI NEO-LIBERISTI RACCONTANO.

PREMESSA: L’attivo di BilancioPubblico primario si ottirne da una parte aumentando le entrate (tasse), dall’altra parte diminuendo le uscite (SpesaPubblica).

Sequenza AvanzoPrimario 2^Repubblica (1992-2019).

Tutti i governi italiani, dal 1992 ad oggi, hanno realizzato avanzi primari (ad eccezione del 2009 anno della recessione mondiale post sub-prime):

  • anno 1992 – saldo primario +1.9% AVANZO
  • anno 1993 – saldo primario +2.1% AVANZO
  • anno 1994 – saldo primario +1.5% AVANZO
  • anno 1995 – saldo primario +3.9% AVANZO
  • anno 1996 – saldo primario +4.4% AVANZO
  • anno 1997 – saldo primario +6.2% AVANZO
  • anno 1998 – saldo primario +4.8% AVANZO
  • anno 1999 – saldo primario +4.6% AVANZO
  • anno 2000 – saldo primario +4.8% AVANZO
  • anno 2001 – saldo primario +2.7% AVANZO
  • anno 2002 – saldo primario +2.4% AVANZO
  • anno 2003 – saldo primario +1.6% AVANZO
  • anno 2004 – saldo primario + 1% AVANZO
  • anno 2005 – saldo primario +0.3% AVANZO
  • anno 2006 – saldo primario +0.9% AVANZO
  • anno 2007 – saldo primario +3.2% AVANZO
  • anno 2008 – saldo primario + 2.2% AVANZO
  • anno 2009 – saldo primario -0.9% DISAVANZO (Causato dalla crisi SubPrime)
  • anno 2010 – saldo primario 0.0% PAREGGIO
  • anno 2011 – saldo primario +1.2% AVANZO
  • anno 2012 – saldo primario +2.2% AVANZO
  • anno 2013 – saldo primario +2.0% AVANZO
  • anno 2014 – saldo primario +2.2% AVANZO
  • anno 2015 – saldo primario +2.0% AVANZO
  • anno 2016 – saldo primario +1.5% AVANZO

Record mondiale di avanzi primari in 24 anni (Fonte: Fiscal Monitor DataBase FMI).

Classifica mondiale media AvanzoPrimario (1992-2019).

  1. Italia +2.559%
  2. Belgio +2.449%
  3. Algeria +2.486
  4. Brasile +2.384%
  5. Federazione Russa +2.176%
  6. Filippine +2.037%
  7. Repubblica di Corea +1.635%
  8. Turchia +1.457%

Italia paese più virtuoso del mondo 1° in classifica davanti a tutti!

Media AvanzoPrimario 1^Repubblica (1984-1994).

– Italia:          la spesa passa dal 42,1 del PIL (1984) al 42,9 del PIL (1994).
– UE:             la spesa passa dal 45,5 del PIL (1984) al 46,6 del PIL (1994).
– EuroZona: la spesa passa dal 46,7 del PIL (1984) al 47,7 del PIL (1994).

AvanzoPrimario italiano sempre al di sotto della media europea.

Scrittio da: Cristian Minerva

Fonti: Dati FMI

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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