BancOr

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: BancOr in sintesi.
  1. BANCOR: IL SISTEMA DI MERCATO GLOBALE STRUTTURATO PER MANTENERE GLI STATI IN EQUILIBRIO.
  2. APPROFONDIMENTO BANCOR(1): SPIEGAZIONE TECNICA (spiegazioni varie tratte dal WEB).
  3. APPROFONDIMENTO BANCOR(2): IN UNA SOCIETÀ CIVILE SONO I PIÙ FORTI AD AIUTARE/DIFENDERE I PIÙ DEBOLI, E NON VICEVERSA.
  4. APPROFONDIMENTO BANCOR(3): CONTENIMENTO DELLA COMPETIZIONE, E MATERIE PRIME COMUNI.
  5. L’EQUILIBRIO DEL MERCATO GLOBALE GARANTITO DAL BANCOR (spiegato con l’esempio della famiglia coi figli di età differente).

 

 

INTRODUZIONE: BancOr in sintesi.

Il BancOr sarebbe dovuta essere la moneta globale del SistemaMonetario globale utilizzato per gestire l’import-export tra tutti gli Stati del mondo
Purtroppo (per il 99%) invece che il bancOr keynesiano sono state adottate le monete Dollaro o Euro di matrice NeoLiberista.
Sintesi della differenza tra BancOr Keynesiano e Dollaro/Euro Liberista:

Il mercato globale IMPORT-EXPORT implica degli squilibri che si vengono a creare tra:
– Stati che esportano troppo e importano poco, che sono in SURPLUS di bilancia commerciale.
– Stati che importano troppo ed esportano poco, che sono in DEFICIT di bilancia commerciale.
Esistono 2 modi per gestire gli squilibri: Liberista e Keynesiano.

  1. – Nel modello Liberista gli squilibri tendono ad acuirsi poiché gli Stati sono messi dal sistema in competizione tra loro (Sistema Dollar ExChange Standard o Sistema EuroMonetario).
  2. – Nel modello Keynesiano gli squilibri tendono a pareggiarsi poiché gli Stati sono messi dal sistema in cooperazione tra loro (Sistema BancOr).

La ragione di questa differenza è la seguente:
– Nel modo NeoLiberista il peso dello squilibrio del sistema è tutto a carico dei paesi-membri importatori (ovvero i paesi in Deficit).
– Nel modo Keynesiano il peso dello squilibrio del sistema è distribuito tra tutti i paesi membri, sia importatori (in Deficit) che esportatori (in Surplus).
Si tratta di una differenza che è assoluta.

 

 

1) BANCOR: IL SISTEMA DI MERCATO GLOBALE STRUTTURATO PER MANTENERE GLI STATI IN EQUILIBRIO.

IL MERCATO GLOBALE CHE OGGI ABBIAMO NON E’ QUELLO CHE SAREBBE DOVUTO ESSERE.

Esiste un modo per consentire agli Stati di operare nel mercato globale, all’interno di un meccanismo strutturato in modo tale da mantenere il mercato globale stesso sempre in equilibrio.
Si chiama sistema “BancOr” (Oro di Banca), ed è stato messo a punto da Keynes quasi un secolo fa.
Eppure per qualche strana ragione nessuno sa cosa è, nessuno ne ha mai sentito parlare.
Possibile?
Ma vediamo come funziona.

Struttura del sistema BancOr:

Il sistema Bancor è composto (o diciamo, sarebbe dovuto essere composto) da questi elementi:

  • – ORGANIZZAZIONE (ITO): C’è una Organizzazione Internazionale del Commercio, International Trade Organization  (ITO) che, a differenza del WTO liberista attuale, aderirebbe a tutta una serie di accordi umanitari e sociali tipo la Carta dei diritti dell’uomo dell’ONU, piuttosto che accordi condivisi su determinati livelli di protezione dei lavoratori, e/o accordi per il rispetto e la tutela dell’ambiente.
  • – MONETA (BANCOR): C’è una moneta internazionale di nome Bancor utilizzata per effettuare tutti gli scambi import export a livello globale; significa che ciascuno Stato continuerebbe a mantenere la propria valuta sovrana, l’Italia con le Lire, la Gran Bretagna con le Sterline, la Svezia con la Corona svedese, ecc.; il Bancor fungerebbe da coordinatore delle valute; nelle compra-vendite internazionali, ciascuna Nazione utilizzerebbe il Bancor per effettuare gli scambi a livello globale.
  • – BANCA MONDIALE (ICU): C’è una Banca mondiale, International Clearing Unione (ICU), che emette il BancOr (secondo le regole della moneta fiat MMT) e che funge da arbitro regolatore degli squilibri.

***ATTENZIONE (IMPORTANTE): Domandone – Chi ci sarebbe stato secondo voi al vertice della piramide nel sistema BancOr?:
– Una Banca Centrale indipendente?
– L’ordine sovrano dei mercati finanziari?
– I paesi più forti?
– Gli USA, o la Germania, o la Russia, o la Cina?
Risposta – Tutti gli Stati membri in modo paritario riuniti nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Ma si badi: NON l’ONU attuale in cui i 5 paesi vincitori della 2^Guerra mondiale conservano diritto di veto; bensì: L’ONU democratica in cui il potere di veto è distribuito in modo equo tra tutti gli Stati-membri partecipanti l’Unione.***

Come funziona il sistema Bancor:

La Banca mondiale ICU tiene sotto monitoraggio le bilance dei vari attori degli scambi, e interviene di volta in volta per ripristinare gli equilibri.
Se c’è uno Stato che sta importando troppo e vendendo poco o nulla di suo agli altri Stati, la ICU lo multa.
Se dall’altra parte c’è un altro Stato che viceversa sta esportando troppo senza comprare nulla dagli altri, la ICU multa anche lui.
Ciò significa che il peso di mantenere in equilibrio il sistema globale viene scaricato e suddiviso fra tutti gli operatori partecipanti, invece che sui soli deboli, impedendo così che gli squilibri possano continuare ad acuirsi.

Obbiettivo del BancOr:

L’obbiettivo ultimo è quello di portare le bilance commerciali import-export di tutti i paesi del mondo a convergere verso il pareggio fra di loro, spingendo gli stati verso un equilibrio globale in cui ogni Stato è in grado di essere autosufficiente rispetto a tutti gli altri (autarchia economica).
Si perchè il problema del mercato globale è rappresentato esattamente dagli squilibri della bilancia commerciale import export dei vari Stati a livello mondiale, ed è risaputo che proprio i forti squilibri (e le inter-dipendenze economiche-energetiche) sono all’origine delle disuguaglianze, delle tensioni e dei conflitti, che se non compensati sfociano in guerra.
Ecco, il sistema del Bancor è strutturato per risolvere questo fondamentale problema a livello globale.
La differenza rispetto al modello liberista attuale è abissale.

Sistema monetario odierno in vigore:

Il sistema monetario attuale è il seguente:

  • – ORGANIZZAZIONE(WTO): Oggi il Mercato Globale del WTO è strutturato secondo le solite regole del libero mercato che si dovrebbe autoequilibrare da solo ma che come abbiamo visto punta esattamente a creare gli squilibri perenni di sempre, dove i forti sono sempre più forti e i deboli sempre più deboli.
  • – MONETA (DOLLARO/EURO): Le monete di riferimento utilizzate per gli scambi sono il Dollaro, l’Euro, ovvero monete fiat, ma utilizzate come un super gold standard scarsamente reperibile e rigorosamente nelle mani dei capitalisti creditori che in virtù della loro posizione comandano i giochi.
  • – BANCA MONDIALE (FMI): La Banca Mondiale è rappresentata dall’FMI (in Europa il MES) che è di fatto un fondo che opera secondo gli schemi ultraliberisti del Gold Standard in cui i paesi creditori mettono, a mezzo di prestiti, sotto ricatto i paesi debitori, sottoponendo le loro economie a misure di austerity le quali come detto accentuano gli squilibri.

Oggi paesi come la Cina o la Germania che spadroneggiano facendo quello che vogliono, nel sistema Bancor non avrebbero mai potuto farlo, e sarebbero stati multati anche in maniera salata, il tutto a beneficio dell’intera comunità mondiale.
Ma allora se c’era la soluzione agli squilibri del mercato globale perchè abbiamo il WTO con l’FMI?
E perchè abbiamo il sistema Euro Monetario con la BCE e il MES?
Nel 1944 durante la conferenza di Bretton Woods, essendo che i vincitori erano gli Stati Uniti, venne scelto il modello “Americano” basato sul dollaro aureo, scartando il modello “inglese” del BancOr Keynesiano.
Questo perchè il sistema BancOr avrebbe operato al fine di livellare le economie di tutto il pianeta, annullando il vantaggio degli americani scaturito dalla lotta nella seconda guerra mondiale (ovviamente perdita di vantaggio degli USA, ma guadagno per l’intera umanità).
Negli anni ’70 il sistema Dollar ExChange Standard saltò, ma il neoliberismo tornato in quegli anni alla ribalta, spinse per proseguire sullo schema liberista inasprendolo ulteriormente:
L’Euro e il WTO ne sono la rappresentazione emblematica.
Il Bancor risulta tutt’ora l’unico sistema possibile per far funzionare un’economia globalizzata mantenendola in equilibrio, ma nessuno sembra averlo mai sentito neanche nominare, e chi ha interesse a continuare a dominare illegittimamente sugli altri, fa di tutto per preservare la sua posizione di vantaggio conquistata per altro in modo indebito.
Si consideri che, a detta di molti docenti, il BancOr di Keynes è stato perfino fatto sparire dai libri di testo.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Seminario Circuitismo/MMT.

 

 

2) APPROFONDIMENTO BANCOR(1): SPIEGAZIONE TECNICA (spiegazioni varie tratte dal WEB).

SEQUENZA DI BREVI SPIEGAZIONI TECNICHE DEL BANCOR TRATTE DAL WEB.

JOHN MAYNARD KEYNES (ideatore BancOr):“Un paese che si trovi in posizione di creditore netto rispetto al resto del mondo dovrebbe assumersi l’obbligo di disfarsi di questo credito e non dovrebbe permettere che esso eserciti nel frattempo una pressione restrittiva sull’economia mondiale e, di rimando, sull’economia dello stesso paese creditore.
Questi sono i grandi benefici che esso riceverebbe, insieme a tutti gli altri, da un sistema di clearing (compensazione) multilaterale. […]
Non si tratta di uno schema umanitario filantropico e crocerossino, attraverso il quale i paesi ricchi vengono in soccorso ai poveri.
Si tratta, piuttosto, di un meccanismo economico altamente necessario, che è utile al creditore tanto quanto al debitore.”

ROBERT SKIDELSKY (Economista Britannico, Biografo di Keynes): “… il piano di Keynes era volto a portare una pressione simultanea a equilibrare i propri conti sia sui paesi in surplus che su quelli in deficit.
– I paesi in credito persistente sarebbero stati autorizzati od obbligati a rivalutare le loro monete, sbloccare tutti gli investimenti esteri e caricati con un aumento dei tassi di interesse (fino al 10 per cento) sui crediti sopra un quarto della loro quota.
Qualsiasi credito che superasse alla fine dell’anno le quote sarebbe stato confiscato e trasferito ad un fondo di riserva.
– I Paesi con deficit persistenti sarebbero stati autorizzati od obbligati a svalutare le loro valute, vendere oro all’ICB, e vietare le esportazioni di capitali.
Allo stesso modo sarebbero addebitati interessi sui debiti eccessivi.
Se tutti i paesi fossero in perfetto equilibrio alla fine dell’anno, la somma dei saldi Bancor sarebbe esattamente zero.”

CLOSEUPENGINEERING (WebSite): ll Bancor di Keynes
Keynes elabora un progetto basato sulla creazione di una nuova istituzione, l’International Clearing Union, e sull’emissione di una nuova moneta bancaria, pura unità di conto, fissata (ma non in maniera irrevocabile) in termini di oro e accettata come equivalente dell’oro da tutti i paesi membri della Clearing Union.
Si tratterebbe di una convertibilità a senso unico poiché nessuno stato membro avrebbe facoltà di richiedere oro alla Clearing Union ma potrebbe solamente cedere oro in cambio di Bancor (nuova valuta internazionale inventata da Keynes.
Il nome ha il preciso scopo di far capire che il funzionamento sarebbe stato simile a quello del sistema bancario).
Il Bancor si affianca alle valuta nazionali, che continuano a circolare all’interno dei singoli Stati, e serve per regolare le transazioni commerciali in ogni parte del mondo.
Ogni stato membro è titolare di un conto presso la International Clearing Bank sul quale viene accreditata una somma iniziale di Bancor, proporzionale al valore del suo commercio con l’estero.
Col tempo:
– i paesi esportatori vedranno questo saldo aumentare;
– gli importatori lo vedranno diminuire e trasformarsi in un deficit.
I primi andranno a credito nei confronti della Clearing Union, presso la quale accreditano i proventi delle esportazioni al netto di ciò che pagano per le importazioni.
I secondi andranno a debito nei confronti della Clearing Union, dalla quale prendono a prestito i fondi necessari per pagare le importazioni.
I Paesi debitori dovevano certamente fare degli sforzi per contenere la domanda interna, ma anche i Paesi creditori avrebbero dovuto fare la loro parte, espandendo la domanda interna in modo da contribuire alla correzione degli squilibri.
In tal senso, per costringere i Paesi in surplus a collaborare, Keynes prevedeva che le giacenze non utilizzate di Bancor dei Paesi con un attivo nella bilancia dei pagamenti sarebbero state tassate con aliquote progressive e, in ultima analisi, confiscate.

PAOLO BARNARD (WebSite): Keynes aveva immaginato la creazione di:
– Un’organizzazione mondiale per regolamentare i commerci chiamata International Trade Organization (ITO).
– Una banca centrale mondiale chiamata International Clearing Union (ICU), e
– Una valuta per i commerci da estendere a tutti i Paesi chiamata Bancor.
In breve:
l’ITO metteva al centro dei suoi principi la piena occupazione e lo sviluppo sociale, non solo i profitti, riconoscendo la Carta dell’ONU.
– Gli standard lavorativi migliori erano da rispettare ovunque.
– Gli investimenti esteri venivano disgiunti dal ricatto politico.
– Le nazioni povere potevano usare il protezionismo per difendere le proprie economie fragili.
Ma ancor più geniale era il funzionamento dell’ICU e del Bancor.
Come sapete, una delle più gravi storture delle economie viene soprattutto dal fatto che ci sono Paesi che vendono tanto ma importano poco, e quelli che vendono poco ma devono importare tanto.
I primi incassano troppi risparmi.
I secondi s’indebitano fino alla rovina in certe condizioni.
Keynes aveva la soluzione per questo problema:
il Bancor diveniva la moneta obbligata per gli scambi commerciali, e tutte le nazioni alla fine dell’anno avrebbero portato i propri conti alla ICU.
Quelle che avevano venduto troppo e comprato troppo poco erano multate, e così quelle che avevano fatto il contrario.
Ma la novità era che venissero punite anche le prime, e aveva senso, perché esse non comprando finivano per impoverire altri Paesi che di conseguenza non vendevano.
La soluzione per i multati era virtuosa:
Chi comprava troppo poco correva a comprare da chi vendeva troppo poco, e viceversa.
Pareggio.
Come si può capire, il modello Keynesiano era basato sul principio sacrosanto che l’interesse della collettività viene sempre per primo, conviene a tutti.
In particolare poi, egli sposava appieno la teoria della spesa a deficit dello Stato a moneta sovrana come arricchimento dei cittadini.

OKRATIS (WebSite): La proposta dell’economista britannico Keynes per raggiungere lo scopo perseguito dalle potenze vincitrici del conflitto bellico prevedeva un complesso sistema di compensazione multilaterale, basato su una moneta “universale”, il c.d. Bancor, come fu denominata dal suo ideatore.
Tale valuta, da creare ex-novo, avrebbe dovuto essere inizialmente ancorata all’oro, in modo da poter essere accettata da tutti i Paesi partecipanti alla Conferenza come strumento di pagamento dei debiti internazionali.
In pratica, le relazioni commerciali fra Stati aderenti si sarebbero svolte nelle forme di un baratto, giacché ogni banca centrale nazionale avrebbe avuto un conto all’interno della International Clearing Bank, che avrebbe funto da “banca di compensazione internazionale”, attraverso la quale ogni Stato poteva saldare i propri debiti nella propria valuta, con riferimento alla parità stabilita in precedenza rispetto al Bancor.
La principale finalità perseguita dal sistema elaborato dall’economista britannico era quella di prevenire squilibri finanziari, paragonabili a quelli che avevano generato il conflitto bellico,secondo l’opinione dell’ideatore di questo complicato sistema.

ECONOMIAeDIRITTO (WebSite): Fortemente contrario al ritorno del “gold standard” prebellico,Keynes  cominciò quindi a formulare fin dal 1941 un progetto che il governo britannico trasmise poi agli Stati Uniti con l’intenzione di approvarlo in seno alla conferenza di Bretton Woods: il progetto di Keynes puntava a eliminare l’oro come mezzo di pagamento internazionale e proponeva la creazione di una “International Clearing Union” che avrebbe emesso una moneta sovranazionale, il c.d. “bancor”, in base alle esigenze dell’economia mondiale.

Il “bancor” e la “International Clearing Union”:
Tale valuta, pensata come strumento di pagamento dei debiti internazionali, si sarebbe dovuta creare ex novo e avrebbe dovuto essere inizialmente ancorata all’oro per poter essere accettata da tutti i Paesi partecipanti alla conferenza.
Secondo il progetto di Keynes, ogni banca centrale nazionale sarebbe poi stata titolare di un conto all’interno della International Clearing Union, che avrebbe svolto la funzione di “banca centrale globale” attraverso la quale ogni Stato avrebbe potuto saldare i propri debiti nella propria valuta, facendo riferimento al cambio stabilito in precedenza rispetto al “bancor”.
In sostanza, facendo in modo che le relazioni commerciali fra Stati aderenti si svolgessero nelle forme di un baratto tra “bancor”, questo sistema doveva servire come “camera di compensazione” per permettere alle varie economie di riequilibrare il valore della propria moneta, in vista di mantenere bilanciato il proprio conto economico rispetto il sistema internazionale.
Consapevole del fatto che gli errori commessi con il trattato di pace Versailles avevano propagato i loro effetti sino a spianare la strada ai regimi autoritari, Keynes aveva come obiettivo principale quello di evitare la situazione di grave squilibrio economico fra Stati a cui si assistette nel primo dopoguerra. Gli accordi di Bretton Woods dovevano servire a salvare, oltre che il capitalismo, anche il futuro dei rapporti internazionali.

BANKPEDIA (WebSite): Il bancor (banqueor: oro di banca) doveva essere definito in oro, con una parità che non avrebbe dovuto essere definitiva, bensì prontamente aggiustabile onde contrastare le oscillazioni di prezzo dell’oro.
Tramite le variazioni della parità aurea del bancor sarebbe stato modificato anche il contenuto aureo delle singole monete effettive facenti parte del sistema monetario internazionale.
Alla base del funzionamento del bancor doveva operare un’unione di clearing internazionale rispondente al principio dello overdraft principle, ossia il principio dello scoperto proprio del Regno Unito.
L’unione di clearing avrebbe aperto un conto per ciascuna banca centrale aderente, senza un corrispondente versamento preliminare di fondi.
Ogni banca centrale, e per essa lo Stato, si sarebbe vista assegnare una quota di bancor pari a una determinata percentuale del suo commercio estero, la quale a sua volta avrebbe rappresentato il limite del suo scoperto, ovvero il massimo saldo debitore.
In tal modo si sarebbe delimitata la possibilità di indebitamento riconosciuta a ogni paese membro dell’unione di clearing.
La creazione di depositi di bancor sarebbe potuta avvenire cedendo all’unione oro o crediti ordinari.
Per contro, il bancor non si sarebbe potuto prestare ad acquisti di oro.

IlSole24Ore (WebSite): Il piano di Keynes prevede la creazione di una moneta (bancor) e di una banca centrale internazionali dalla quale i paesi in disavanzo ottengano credito e alla quale quelli in surplus versino bancor in eccesso.
Vuole risolvere il problema, che ancora oggi ci assilla, dell’asimmetria degli sforzi richiesti a creditori e debitori per mantenere in equilibrio il sistema monetario internazionale.

IlSole24Ore (WebSite): Nel cercare di analizzare la natura dei problemi che rendono difficile il cammino dell’Unione Monetaria Europea e dell’euro in particolare, vi è molto da imparare dalle discussioni che precedettero ed accompagnarono la Conferenza di Bretton Woods del luglio del 1944, nella quale venne definito l’assetto economico del secondo dopoguerra.

Da un lato vi era il piano preparato da John Maynard Keynes che prevedeva la creazione di una nuova istituzione, la International Clearing Union (Icu), da porre al centro del sistema internazionale dei pagamenti.
Dall’altro vi era il progetto, assai meno ambizioso, elaborato dal sottosegretario americano al Tesoro, Harry Dexter White, per l’istituzione di un Fondo Monetario Internazionale.
Fra i due programmi fu ovviamente il secondo, sostenuto dal Governo americano, ad avere la meglio.
I due progetti differivano radicalmente nella loro impostazione.
Le differenze riguardavano il ruolo dell’oro, le funzioni della nuova istituzione e, soprattutto, i meccanismi di aggiustamento fra Paesi creditori e Paesi debitori.
Keynes proponeva di ridurre drasticamente il ruolo dell’oro nelle transazioni internazionali, fino a eliminarlo del tutto.
In questo modo si sarebbe ridotto l’effetto deflazionistico derivante dall’insufficienza delle riserve auree a livello mondiale. Sarebbe stata la Icu a emettere una moneta creata ex-novo, il Bancor, in quantità sufficienti a sostenere il commercio internazionale e la crescita economica.
White riteneva, invece, che l’oro, di cui gli Stati Uniti detenevano riserve ingentissime, dovesse conservare il suo ruolo centrale come punto di riferimento del sistema dei cambi fissi.
L’altra differenza cruciale fra i due progetti riguardava il meccanismo di aggiustamento degli squilibri delle bilance dei pagamenti. Come è evidente, al surplus di un Paese corrisponde il deficit di uno o più degli altri Paesi.
E questo squilibrio richiede di essere corretto.
Il problema è chi debba fare lo sforzo di operare la correzione.
La tesi di Keynes era che la responsabilità di mantenere l’equilibrio nel commercio internazionale dovesse essere pienamente condivisa fra i Paesi debitori e i Paesi creditori.
I Paesi debitori dovevano certamente fare degli sforzi per contenere la domanda interna, ma anche i Paesi creditori avrebbero dovuto fare la loro parte, espandendo la domanda interna in modo da contribuire alla correzione degli squilibri.
L’eliminazione dei surplus dei Paesi creditori avrebbe «fatto alzare tutte le navi».
In tal senso, per costringere i Paesi in surplus a collaborare, Keynes prevedeva che le giacenze non utilizzate di Bancor dei Paesi con un attivo di bilancia dei pagamenti sarebbero state tassate con aliquote progressive e, in ultima analisi, confiscate.

In quel momento – si era alla fine della guerra – gli americani avevano un forte attivo della bilancia dei pagamenti.
Per questo rifiutarono l’idea di un obbligo per i Paesi in surplus di spendere il loro sovrappiù per aiutare i Paesi in deficit.
Si opponevano anche all’idea di una nuova moneta, come il Bancor, pensando che il dollaro sarebbe stato il punto di riferimento del sistema.
Non c’era bisogno di una banca, ma di un ente (che fu poi il Fondo monetario internazionale) che aiutasse, con i suoi prestiti, i Paesi in deficit ad avere più tempo per introdurre le correzioni necessarie alla loro domanda interna.
Da questa idea si è progressivamente sviluppata la filosofia dell’austerità, cioè della condizionalità dei prestiti alle misure restrittive della domanda interna.
Questa filosofia non solo ha dominato le relazioni economiche internazionali in questi anni, ma è stata assunta come visione di fondo dell’Unione monetaria europea.

Finché conservarono un surplus, gli Stati Uniti poterono fornire il mondo dei dollari necessari.
Negli anni 60 venne meno l’attivo della loro bilancia dei pagamenti.
Sorsero dei dubbi sulla solidità della garanzia di convertibilità del dollaro che era stata posta al centro del sistema di Bretton Woods.
Alcuni Paesi chiesero la conversione in oro delle proprie disponibilità di dollari e l’America dovette precipitosamente dichiarare la libera fluttuazione del dollaro.
Di colpo si passò ai cambi fluttuanti che hanno potentemente contribuito al grande disordine internazionale degli anni 70 ed 80.
La lezione di questi avvenimenti è questa: un regime di cambi fissi non può sopravvivere in presenza di un persistente squilibrio nei saldi delle bilance dei pagamenti.
Dunque è cruciale il problema di come ripartire l’onere della correzione degli squilibri.
Questi semplici elementi storici sono utili nel valutare l’esperienza della moneta comune europea.

Per certi aspetti, l’Unione monetaria europea rappresenta un passo in avanti rispetto al Fondo monetario e un avvicinamento all’idea di Keynes di una nuova moneta generata da una nuova istituzione.
Ma a differenza del Bancor, che doveva alimentare il commercio internazionale e lo sviluppo economico, la gestione della moneta europea è vincolata a una rigida visione antinflazionistica che ha dominato l’Uem.
Peraltro, sul punto cruciale della cura degli eventuali squilibri delle bilance dei pagamenti, Maastricht non ha previsto nulla, né a carico dei Paesi debitori, né, tantomeno, a carico dei Paesi in surplus.
Ma, mentre ai Paesi in deficit, a un certo punto la correzione viene imposta dalle cose (per esempio dalla difficoltà di rifinanziare sui mercati privati dei capitali un deficit persistente di bilancia dei pagamenti), non vi è nell’Unione monetaria europea, alcun meccanismo per obbligare i Paesi in surplus a liberarsi del loro attivo.
Dunque, la moneta unica europea non è niente altro che un regime di cambi fissi (e immutabili) fra i Paesi partecipanti allo schema, in cui i Paesi in surplus non hanno obbligo alcuno di concorrere alla correzione degli squilibri commerciali, mentre i Paesi in deficit sono costretti, prima o poi a introdurre politiche severamente deflattive senza poterle alleviare con una correzione delle parità, come era nell’originario regime di Bretton Woods.
A questo si aggiunge il bias deflazionistico della politica monetaria e le regole per la correzione dei deficit pubblici.
Il quadro risultante è seccamente deflattivo.
E in ogni caso: che cosa significherebbe completare l’euro?
Si può introdurre un obbligo di aggiustamento a carico dei Paesi in surplus?
Il precedente di Bretton Woods dice che è molto improbabile che i Paesi in surplus accettino di condividere l’onere del riequilibrio con i Paesi in deficit.
Come allora gli Stati Uniti, così oggi è improbabile che la Germania accetti una filosofia di questo genere.
Preferirà insistere, come del resto ripete sistematicamente, che la sola strada per la salvezza è il lavoro duro e l’astinenza da parte dei Paesi in deficit.
Queste sono le cause dell’andamento così insoddisfacente dell’Eurozona, il quale, a sua volta, spiega la grave e crescente intolleranza delle opinioni pubbliche di molti Paesi europei verso l’euro.

Ed altri….

Scritto da: Cristian Minerva (NB: autore del collage, ma non dei testi).

Fonti: Fonti varie sul web.

 

 

3) APPROFONDIMENTO BANCOR(2): IN UNA SOCIETÀ CIVILE SONO I PIÙ FORTI AD AIUTARE/DIFENDERE I PIÙ DEBOLI, E NON VICEVERSA.

IN UNA SOCIETA’ DI BULLI, I DEBOLI SOCCOMBONO.

Voi in che scuola fareste allevare/educare i vostri figli?
– In una scuola civile in cui gli alunni collaborano a fare i compiti tutti insieme tra loro, oppure
– In una scuola di bulli in cui i più forti costringono i più deboli a fare i compiti per tutti?
E ancora:
Quando ci si trova in situazioni difficili o pericolose, qual’è il modus operandi ovvio che tutti adottiamo:
– Che i più forti difendono/proteggono i più deboli, oppure
– Che i più forti si fanno scudo con i deboli?
Avete mai sentito in un naufragio annunciare una frase tipo:
“Sulle scialuppe prima tutti gli uomini forti, e per ultimi donne, anziani e bambini”.
Oppure l’annuncio corretto è:
“Sulle scialuppe prima donne anziani e bambini”…

Potrebbe sembrare assurdo, ma tra i 2 tipi di modelli sopra-citati, il modello di globalizzazione attualmente in auge è quello dei bulli NeoLiberista in cui i forti sottomettono i deboli.

La differenza tra i 2 modelli di globalizzazione NeoLiberista e Keynesiana è assoluta e nitida.
_ Da una parte c’è il modello di globalizzazione del bullismo di matrice NeoLiberista (vedi UE o WTO) in cui l’onere di colmare gli scompensi/squilibri si scarica sui paesi deboli a vantaggio di quelli forti.
– Dall’altra parte c’è il modello di globalizzazione cooperativo di matrice Keynesiana (vedi BancOr) in cui l’onere viene suddiviso equamente in modo paritario su tutti gli attori economici.
Ora:
Tutti quanti concordano sul fatto che il modello civile e progredito sia senza dubbio quello collaborativo, eppure nonostante ciò, tutti quanti continuano imperterriti a promuovere un rafforzamento della globalizzazione di matrice NeoLiberista (vedi partiti politici Europeisti-Globalisti-NeoLiberisti tipo PD e Co) che è l’esatto opposto del modello auspicato.
Ebbene:
Questo accade poiché il modello NeoLiberista viene venduto come se fosse l’unico esistente, occultando evidentemente l’esistenza dell’altro.
In effetti il modello Keynesiano del BancOr è stato cancellato da tutti i libri di testo di economia, quindi l’unico modo per rivendicarlo è far si che l’opinione pubblica ne venga a conoscenza al fine di poterlo reclamare in luogo del modello NeoLiberista attualmente in auge.
Ci si rifletta.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) APPROFONDIMENTO BANCOR(3): CONTENIMENTO DELLA COMPETIZIONE, E MATERIE PRIME COMUNI.

L’OBBIETTIVO DEL BANCOR ERA QUELLO DI ACCOMPAGNARE GLI STATI VERSO L’AUTARCHIA/ AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA.

Keynes già nel 1933 aveva capito che per ottenere una globalizzazione armoniosa e sostenibile, non bisognava globalizzare il pianeta selvaggiamente creando un campo di battaglia aperto in cui gli attori si scontravano sul mercato direttamente l’uno contro l’altro senza regole compensatorie al di fuori di quella della competizione; peggio che peggio, adottando una moneta unica globale che eliminasse le valute nazionali (come lo è l’Euro), dal momento che equivarrebbe a come dire che all’interno di una famiglia formata da tanti fratellini dal più grande al più piccolo, tutti i fratelli devano correre utilizzando la stessa scarpa del numero di piede del fratello primogenito più grande e più forte (come oggi nell’Euro): è evidente che in un contesto del genere il fratello più grande già avvantaggiato di per se, con l’aggiunta delle scarpe uniche, annienterebbe senza scampo qualsiasi competitors diretto.
Per avere una globalizzazione armoniosa, occorre creare una globalizzazione in cui a circolare liberamente, siano solo le materie prime e la tecnologia, entrambe di globale condivisione, mentre tutto il resto, capitali e lavoro in primis, rigorosamente banditi dalla circolazione globalizzata.
Tutto il resto delle altre merci di tipo commerciale generico, avrebbero potuto anch’esse circolare, ma solo entro determinati limiti di futile necessità (dunque non secondo finalità sistemiche come quelle attuali) e soprattutto sottoposte alle regole di equilibrio e collettivo interesse stabilite in modo comunitario mediante lo strumento del Bancor.

MATERIE PRIME:

Esattamente come in una famiglia i genitori sono preposti a fornire i beni essenziali a tutti i figli (acqua, luce, gas, alimenti,ecc)  impedendo che alcuni di essi se ne impossessino tenendo sotto scacco tutti gli altri, allo stesso modo il governo mondiale deve fornire tutti i beni basilari a tutti gli Stati (petrolio, acqua, rame, ferro, ecc.), impedendo che alcuni di essi se ne impossessino tenendo sotto scacco tutti gli altri.
In una situazione del genere le materie prime (compreso il petrolio) non sarebbero più commerciate con lo scopo di lucro, ma gestite a livello comunitario e in modo pubblico (cioè NON privato) nella sola ottica del pubblico interesse.
In tal modo nessuno si potrebbe più opporre alla scoperta e allo sviluppo di fonti/beni alternativi convenienti (non solo a livello economico), per la semplice ragione che non ci sarebbero più interessi economici individuali da dover difendere, un esempio emblematico fu il boicottaggio operato da Edison e JP Morgan alla corrente alternata di Tesla, poichè Edison e Morgan traevano profitto dal mantenimento della corrente continua; stesso potenziale discorso per la vicenda della “Fusione fredda”*(qualora si fosse dimostrata efficace): Stiamo parlando di un boicottaggio ai danni del progresso dell’intera umanità.
E quindi come si dovrebbero organizzare e il controllo la fornitura delle materie prime?
Nell’unico modo possibile:
I genitori-gestori delle risorse essenziali, a livello globale sarebbero rappresentati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ma non l’ONU come quella attuale in cui le 5 Nazioni vincitrici della 2^ guerra mondiale conservano diritto di veto (per di più che si tratta delle stesse 5 potenze che detengono guarda caso l’attuale controllo delle materie prime e delle risorse energetiche mondiali, vendute al resto del mondo con finalità di lucro e dominio sugli altri).
Si tratterebbe invece di una vera ONU in cui tutti gli Stati del pianeta sarebbero rappresentati in modo rigorosamente proporzionato e democratico l’uno rispetto all’altro.
Vedi pag “Petrolio & Materie prime“ e “ONU“.

Oggi, in seguito allo scartamento nel 1944 del BANCOR, le Materie prime ed il Petrolio si ritrovano ad essere prezzate in Dollari USA.  Se ci fosse stato il BANCOR, NON sarebbe stato così, e gli USA NON avrebbero goduto dell’ingiusto stra-dominio strategico attuale.

FINE ULTIMO DEL BANCOR:

L’obbiettivo finale del sistema BancOr è quello di accompagnare gli Stati verso il raggiungimento di un’ auto-sufficienza in cui ciascuno Stato arrivi ad essere in grado di auto-prodursi da sè tutto ciò che gli occorre.
L’intento è quello di eliminare quelle pericolose interdipendenze economiche in cui uno Stato può costantemente mantenere sotto ricatto un altro Stato, col rischio onnipresente di diatribe e conflitti destinati a sfociare in guerra.
Del resto, in una famiglia composta da 10 fratelli molto litigiosi fra di loro, l’unico modo possibile per evitare che i fratelli bisticcino, è quello d evitare in tutti i modi che i fratelli si ritrovino in una situazione di interdipendenza in cui uno possa ricattare l’altro.
E per ottenere ciò occorrerà operare nella direzione in cui ogni fratello possa essere auto-sufficiente e indipendente rispetto agli altri.
Vedi pag “Autarchia/Interdipendenza economica“.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Seminario Circuitismo/MMT.

 

 

5) L’EQUILIBRIO DEL MERCATO GLOBALE GARANTITO DAL BANCOR (spiegato con l’esempio della famiglia coi figli di età differente).

SENZA BANCOR E COL MERCATO LIBERO, I PIU’ FORTI POSSONO IMPUNEMENTE SOPRAFFARE I PIU’ DEBOLI.

Consideriamo una famiglia composta dai 2 genitori (l’autorità garante) più 10 figli.
I 10 fratelli vanno di età a scalare dal più grande al più piccolo.
E’ facile intuire che il primogenito, in virtù della sua maggiore età, la quale corrisponde fisiologicamente ad una maggiore forza, intelligienza, velocità, scaltrezza, ecc., è nella posizione indubbia di poter spadroneggiare con tutti i fratellini più piccoli di lui.
Se non lo fa, è perchè ci sono i genitori che impongono delle regole che impediscano certi squilibri.
In un tale contesto il fratello maggiore ha le mani legate, e non può fare valere la sua posizione di dominanza.
Differentemente senza le regole stabilite dai genitori, esso potrebbe ottenere con la forza tutto ciò che desidera per se, tutti i giocattoli, tutti gli spazi, tutte le cose da mangiare, ecc.
Varrebbe insomma la legge del più forte ovvero la legge del bullismo.
Va da se che se ci dovessimo mettere nei panni del primogenito, potremmo facilmente intuire che dal suo punto di vista, se volessimo ottenere di poter spadroneggiare coi fratellini per arraffarci facilmente tutto ciò che desideriamo, avremmo bisogno di sottrarci alle regole dei nostri genitori.
Senza le regole eque dei genitori, il fratellone grande avrebbe via libera a sopraffare tutti senza più alcun contrasto di sorta.
Ebbene, i genitori in economia per noi cittadini sono gli Stati.
A livello più ampio, i genitori nei mercati globali per gli Stati sono rappresentati dalle istituzioni sovranazionali del mercato globale.
Se all’interno di una Nazione dei soggetti di qualsiasi natura volessero spadroneggiare sui più deboli, le leggi dello Stato porrebbero dei limiti/ impedimenti.
Allo stesso modo a livello globale, se ci sono delle Nazioni che in economia volessero spadroneggiare su altre Nazioni più deboli, le leggi degli organi sovranazionali globali porrebbero a loro volta dei limiti/ impedimenti.
Ecco:
Il sistema del Bancor a livello globale avrebbe esattamente la stessa funzione che il genitore ha nel far rispettare gli equilibri fra tutti i suoi figli.
Quindi ora cominciamo a capire dove sta la convenienza o meno nel voler adottare un sistema di matrice liberista (WTO) piuttosto che un altro di matrice equilibrata (Bancor).
Se certe Nazioni o determinate classi sociali elitiere vogliono ottenere di poter spadroneggiare sugli altri, devono trovare il modo di sottrarsi alle regole, e dunque devono ottenere l’istaurazione dello schema liberista.
E come si attua il modello liberista?
– Si riduce sempre di più il potere degli Stati con le loro costituzioni
e
– Si istaura un tipo di mercato globale sottoposto ad una sovra-organizzazione globale di matrice liberista che di fatto consente di poter applicare la regola del più forte che vince sul debole.
Questo è ciò che si ottiene adottando il sistema del WTO (Euro, MES, FMI, TTIP, CETA, ecc.), in luogo del sistema Bancor.
Ora:
Quanti di voi genitori accettereste di adottare come schema educativo per i vostri figli, il modello liberista della legge della competizione e del più forte?
A chiacchiere nessuno, ma ai fatti tutti quanti state accettando e consentendo che questo modello detti legge nelle vite dei vostri figli oltre che in quelle di tutti quanti noi.

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

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Cristian Minerva

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