Dimostraz. genesi europea

Sequenza delle dichiarazioni:

  • INTRODUZIONE: La genesi dell’UnioneEuroMonetaria descritta/dimostrata dai protagonisti.
  1. LELIO BASSO (nel 1949): “OGNI PASSO AVANTI VERSO L’UNIONE EUROPEA È UN PASSO AVANTI NELLA VIA DELL’ASSOGGETTAMENTO DELL’EUROPA AL DOMINIO DEL CAPITALE FINANZIARIO AMERICANO”‬.
  2. LUIGI SPAVENTA (nel 1978): “COL VINCOLO VALUTARIO DELLO SME, L’ITALIA SUBIRÀ UNA PERDITA DI COMPETITIVITÀ CHE LA INDURRÀ A DEFLAZIONARE LA SUA ECONOMIA CON CONSEGUENTE PERDITA DI ESPORTAZIONI, DI OCCUPAZIONE E DI REDDITO (E DUNQUE DI PIL).”
  3. GIORGIO NAPOLITANO (nel 1978): “IL SISTEMA EUROMONETARIO SME INVECE DI GARANTIRE LO SVILUPPO DEI PAESI A MONETA DEBOLE (COME L’ITALIA), SERVE A GARANTIRE LO SVILUPPO DEI PAESI A MONETA PIU’ FORTE (COME LA GERMANIA).”
  4. NINO GALLONI (negli anni’90): “NELL’89/’90 LA GOVERNANCE ITALIANA NON VOLEVA PIU’ FARE QUELLO CHE POI FU FATTO: DEINDUSTRIALIZZARE L’ITALIA PER ENTRARE NELL’EURO”.
  5. JACQUES CHIRAC (nel 1996): “MONETA UNICA PER CONTROLLARE LA LIRA: CONTRARIAMENTE A QUEL CHE MOLTI PENSANO, NON SONO LE INIZIATIVE DEL SUD-EST ASIATICO AD ESSERE INQUIETANTI PER LA PRODUZIONE FRANCESE NEL TESSILE, MA È LA LIRA ITALIANA.”
  6. BETTINO CRAXI (NEL 1997): “PER NOI, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI SARÀ UN LIMBO, E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI L’EUROPA SARÀ UN INFERNO.”
  7. ZBIGNIEW BRZEZINSKI (nel 1997): “L’ EUROPA UNITA DOVEVA FUNGERE DA STRUMENTO DI COLONIZZAZIONE USA E TESTA DI PONTE VERSO IL CONTINENTE ASIATICO.” 
  8. JEAN-CLAUDE JUNCKER (nel 1999):  “PRENDIAMO UNA DECISIONE, POI LA METTIAMO SUL TAVOLO E ASPETTIAMO UN PO’ PER VEDERE CHE SUCCEDE. SE NON PROVOCA PROTESTE NÉ RIVOLTE, PERCHÉ LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA È STATO DECISO, ANDIAMO AVANTI PASSO DOPO PASSO FINO AL PUNTO DI NON RITORNO“.
  9. TOMMASO PADOA SCHIOPPA (nel 1999): “LA COSTRUZIONE EUROPEA È UNA RIVOLUZIONE, I RIVOLUZIONARI SONO IMPIEGATI, FUNZIONARI, BANCHIERI E PROFESSORI…. L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. L’EUROPA È NATA SEGUENDO UN METODO CHE POTREMMO DEFINIRE CON IL TERMINE DI DISPOTISMO ILLUMINATO.”
  10. ROMANO PRODI (nel 2001): “SONO SICURO CHE L’EURO CI COSTRINGERÀ A INTRODURRE UN NUOVO INSIEME DI STRUMENTI DI POLITICA ECONOMICA. PROPORLI OGGI SAREBBE IMPENSABILE. MA UN BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI, E SI CREERANNO I NUOVI STRUMENTI.” 
  11. GIULIANO AMATO (nel 2007): “LA COSTITUZIONE EUROPEA (TRATTATO DI LISBONA) È STATA RIFORMULATA SOTTO FORMA DI TRATTATO E RESA ILLEGGIBILE PER EVITARE I REFERENDUM.” 
  12. LUCIANO BARRA CARACCIOLO (negli anni’10): “L’UE E LA NATO, SONO STATE FONDATE INSIEME, AL FINE DI PRIVARE GLI STATI-MEMBRI DELLE LORO SOVRANITÀ, COSÌ DA CONSENTIRE UN ASSOGGETTAMENTO DEGLI STESSI AL POTERE SOVRA-NAZIONALE DELL’ORDINE DEI MERCATI USA.”
  13. MARIO MONTI (nel 2011): “L’EUROPA HA BISOGNO DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI AVANTI IN AMBITO DI CESSIONI DI SOVRANITÀ NAZIONALI”. 
  14. ROMANO PRODI (nel 2013): “LA GERMANIA NON HA MAI POTUTO ACCUMULARE UN SURPLUS DI ESPORTAZIONI SENZA L’UNIONE EUROMONETARIA!” 
  15. SKA KELLER (nel 2014): “SE LA GERMANIA LASCIASSE L’EURO, PERDEREMMO MOLTISSIMI POSTI DI LAVORO NEL SETTORE DELLE ESPORTAZIONI PERCHÈ NESSUNO MAI COMPREREBBE PIÙ I PRODOTTI CARISSIMI TEDESCHI POICHÈ NON CI SAREBBE PIÙ L’EURO. NON HA SENSO LASCIARE L’EURO, CREEREBBE UNA PERDITA DI POSTI DI LAVORO ENORME (IN GERMANIA).”
  16. THEO WAIGEL (nel 2015): “SE LA GERMANIA OGGI USCISSE DALL’UNIONE MONETARIA, ALLORA AVREMMO IMMEDIATAMENTE, IL GIORNO DOPO, UN APPREZZAMENTO TRA IL 20% E IL 30% DEL MARCO TEDESCO CHE TORNEREBBE NUOVAMENTE IN CIRCOLAZIONE. CHIUNQUE SI PUÒ IMMAGINARE CHE COSA SIGNIFICHEREBBE PER IL NOSTRO EXPORT, PER IL NOSTRO MERCATO DEL LAVORO, O PER IL NOSTRO BILANCIO FEDERALE.“
  17. ALESSANDRO BARBERO (nel 2019): “L’UE ASSOMIGLIA DI PIÙ ALLA CORTE DI VIENNA CHE ALL’INIZIO DELL’OTTOCENTO DECIDEVA, E NEL LOMBARDO-VENETO SI ESEGUIVA UNA DECISIONE PRESA IN UNA LONTANA CAPITALE STRANIERA SENZA POTERCI FARE NIENTE.”
  18. DARIO FABBRI (NEL 2021): “GLI AMERICANI HANNO INVENTATO L’INTEGRAZIONE EUROPEA, L’HANNO UTILIZZATA PER DECENNI PER GESTIRE IL CONTINENTE.”
  19. LUCIO CARACCIOLO (nel 2023): “C’ERA UNA VOLTA L’EUROPA A CONDUZIONE FRANCO-TEDESCA. ORA GLI USA (CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA) HANNO SCELTO COME PAESE DI LORO RIFERIMENTO LA POLONIA.”
  20. MASSIMO D’ALEMA (nel 2023): “LA SOVRANITA’ E’ UNA ILLUSIONE PRIVA DI FONDAMENTO; I MERCATI FINANZIARI CONTANO PIU’ DEL PARLAMENTO (ITALIANO).”
  21. JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.): “L’UNIONE EUROPEA NON  È DEMOCRATICA. I PADRI FONDATORI HANNO DELIBERATAMENTE PROGETTATO UN SISTEMA IN CUI IL POTERE SUPREMO È ESERCITATO DA COMMISSARI NOMINATI CHE NON HANNO BISOGNO DI PREOCCUPARSI DELL’OPINIONE PUBBLICA.” 
  22. JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.)  “L’UNIONE EUROPEA È STATA PENSATA PER ESSERE UN ANTIDOTO AI GOVERNI DEMOCRATICI. LA RAGIONE PER CUI ABBIAMO BISOGNO DELL’UNIONE È PROPRIO PERCHÈ NON È DEMOCRATICA.”
  23. JACQUES ATTALI’ (data n.d.): “NON È COLPA NOSTRA SE LA PLEBAGLIA EUROPEA È CONVINTA CHE L’UNIONE MONETARIA È STATA FATTA PER LA LORO FELICITÀ!” 

e altre prossimamente a seguire…

 

 

INTRODUZIONE: La genesi dell’UnioneEuroMonetaria descritta/dimostrata dai protagonisti.

Sequenza di dichiarazioni (in ordine cronologico) sulla realtà dell’UnioneEuroMonetaria con tutte le sue implicazioni, testimoniate da personalità politiche e/o accademiche di varie epoche e nazionalità considerate autorevoli.
Durante la lettura delle dichiarazioni si tenga sempre bene a mente che tutti i Trattati Europei sono stati tutti concepiti per essere un impianto OrdoLiberista, ovvero un insieme di leggi economiche di matrice liberista/mercatista appunto, strutturate per generare crisi recessiva nelle economie degli Stati in modo sistemico (vedi ad es. FiscalCompact-Pareggio di bilancio).
Infatti: La recessione del PIL  fa peggiorare il rapporto Debito/PIL, così che i MercatiFinanziari richiedano l’attuazione delle così dette riforme strutturali NeoLiberiste restrittive che a loro volta genereranno ancora piu’ crisi che richiameranno ulteriori riforme, così avanti in un circolo vizioso che si avvita su se stesso fino al punto di NON ritorno (vedi pag. 13 PILLOLA TRATTATI).

NOTA BENE (la vera UnioneEuropea):  La vera UnioneEuropea si sarebbe dovuta fondare in primis sulla socializzazione a livello comunitario di tutte le risorse e le infrastrutture pubbliche necessarie agli Stati per poter sopravvivere (sfruttando la BaseMonetaria a debito zero della BCE), alla stessa stregua di come gestirebbero le stesse risorse/servizi essenziali i genitori all’interno della propria famiglia composta da tanti fratelli dal più grande/forte al più picolo/debole. L’assetto attuale invece pone i fratelli della famiglia in competizione/conflitto tra di loro invece che in cooperazione.  Ci si rifletta.

 

 

LELIO BASSO (nel 1949): “OGNI PASSO AVANTI VERSO L’UNIONE EUROPEA È UN PASSO AVANTI NELLA VIA DELL’ASSOGGETTAMENTO DELL’EUROPA AL DOMINIO DEL CAPITALE FINANZIARIO AMERICANO”‬.

DICHIARAZIONE DI UNO DEI PADRI FONDATORI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, nel 1949.

Era il 1949 e Lelio Basso, esattamente come Sandro Pertini, era fortemente contrario alla nascita di quell’entità che molti anni dopo si sarebbe chiamata Unione Europea.
Le ragioni sono esattamente le stesse con cui oggi facciamo i conti.
A seguire alcuni stralci salienti del discorso che Lelio Basso pronunciò il 13 luglio 1949 in occasione della discussione per l’approvazione dell’Accordo per la costituzione del Consiglio d’Europa (nelle fonti il link dell’intervento completo).

LELIO BASSO: «Ma così come il sentimento nazionale del proletariato non ha nulla di comune con il nazionalismo della borghesia, così il nostro internazionalismo non ha nulla di comune con questo cosmopolitismo di cui si sente tanto parlare e con il quale si giustificano e si invocano queste unioni europee e queste continue rinunzie alla sovranità nazionale»

«E’ in questa fase e come strumento di dominazione americana, che nasce e si concreta il progetto francese di Unione Europea, nasce cioè la proposta di una vera Unione Europea con parziali rinunce alle sovranità particolari, e con un proprio parlamento eletto. (…)

l’America ha bisogno di grandi mercati e l’interesse che l’America dimostra per le unioni doganali, la pressione che l’America esercita per ottenere un’ Europa unita in questo modo, l’interesse ad annullare le frontiere, non hanno per scopo di creare una terza forza, tra USA e URSS, ma semplicemente attestano il suo bisogno di dominare i mercati dell’Europa, di avere un grande spazio a sua disposizione, per poter governare meglio e più economicamente il dominion europeo. Hitler faceva la stessa politica e la chiamava Gleichschaltung.
Di tutto ciò noi troviamo anche un’eco nei congressi dei federalisti, dove tanta brava gente applaude a mozioni in cui si parla indifferentemente dei diritti della personalità umana e della libera circolazione delle merci, e si vuole  intendere naturalmente la libera circolazione delle merci americane o fabbricate da industrie che siano sotto il controllo del capitale americano. (…)

I due termini, Unione europea e dominio del capitale americano, coincidono. (…)

Un’Europa che cammina su questa strada, un’Europa che tende ad unificarsi in funzione del capitale americano, è un’Europa che tende a far sparire, che tende a distruggere le piccole e medie industrie; che tende a portare all’esasperazione i contrasti di classe, e a far sentire sempre più la pressione brutale del capitale finanziario monopolistico. La lotta di classe non può che venirne accresciuta, e non può che accrescersi la disoccupazione, che accompagna sempre i fenomeni di concentrazione e di cosiddetta razionalizzazione dell’industria. Ma la piccola e la media borghesia ne sarebbero anch’esse inesorabilmente schiacciate. (…)

Abbandoniamo quindi questa illusione di una Unione europea in funzione di terza forza! Noi sappiamo che ogni passo avanti che si fa verso questa cosiddetta unione è un passo avanti sulla via dell’assoggettamento dell’Europa al dominio del capitale finanziario americano ed è altresì un passo avanti verso la formazione di una piattaforma europea in funzione antisovietica.
Ridotta a questa espressione, l’Unione europea somiglia profondamente all’Europa di Hitler: anche allora «Europa in marcia», era una delle espressioni care alla dominazione nazista, così come oggi «Europa in marcia» è espressione cara alla dominazione americana.”

Lelio Basso, 13 Luglio 1949

Fonte della dichiarazione:

 

 

LUIGI SPAVENTA (nel 1978): “COL VINCOLO VALUTARIO DELLO SME, L’ITALIA SUBIRA’ UNA PERDITA DI COMPETITIVITA’ CHE LA INDURRA’ A DEFLAZIONARE LA SUA ECONOMIA CON CONSEGUENTE PERDITA DI ESPORTAZIONI, DI OCCUPAZIONE E DI REDDITO (e dunque di PIL).”

DICHIARAZIONE DELL’EX-MINISTRO IN SEDUTA PARLAMENTARE, DIC.1978.

LUIGI SPAVENTA: “Quest’area monetaria rischia oggi di configurarsi come un’area di bassa pressione e di deflazione, nella quale la stabilità del cambio viene perseguita a spese dello sviluppo dell’occupazione e del reddito.
Infatti non sembra mutato l’obiettivo di fondo della politica economica tedesca: evitare il danno che potrebbe derivare alle esportazioni tedesche da ripetute rivalutazioni del solo marco, ma non accettare di promuovere uno sviluppo più rapido della domanda interna.
Da ciò deriva un sacrificio per i paesi più deboli, che potrebbe essere evitato con generale vantaggio se si instaurassero regole efficaci di simmetrie e di obblighi, ma tali regole sono state rifiutate.”

Luigi Spaventa (politico-economista) già nel 1978 in un dibattito sull’adesione allo SME, evidenziò come l’adozione del regime di cambio fisso (SME) avrebbe intrappolato l’Italia in un circolo vizioso sfavorevole per lo sviluppo dell’economia italiana, ma favorevole allo sviluppo dell’economia tedesca.
La ragione di ciò è la solita di sempre:
Il cambio fisso comporta una alterazione del valore dei cambi dei paesi-membri sui mercati globali, nel seguente modo:
– le valute dei paesi con cambio leggero e inflazione più alta (come l’Italia), nell’UnioneMonetaria tendono ad appesantirsi,
mentre
– le valute dei paesi con cambio pesante e inflazione più bassa (come la Germania), nell’UnioneMonetaria tendono ad alleggerirsi.
Da ciò ne deriva che i paesi deboli, per poter sostenere il peso del cambio forte/pesante, devono sacrificarsi compiendo una serie di manovre recessive/deflattive/restrittive che inceppano l’economia.
Risultato:
Nell’unione valutaria accade che:
– I paesi più forti diventano sempre più forti,
mentre:
– i paesi deboli diventano sempre più deboli.

Fonte della dichiarazione:

 

 

GIORGIO NAPOLITANO (nel 1978): “IL SISTEMA EUROMONETARIO SME INVECE DI GARANTIRE LO SVILUPPO DEI PAESI A MONETA DEBOLE (COME L’ITALIA), SERVE A GARANTIRE LO SVILUPPO DEI PAESI A MONETA PIU’ FORTE (COME LA GERMANIA).”

DICHIARAZIONE IN SEDUTA PARLAMENTARE DIC.1978:  NAPOLITANO DENUNCIA LE PROBLEMATICHE CAUSATE ALL’ITALIA DALL’ADESIONE ALLO SME.

GIORGIO NAPOLITANO: “Consideriamo non seria la tendenza a liquidare come problema tecnico irrilevante quello di una attenta verifica dei contenuti della risoluzione di Bruxelles del 5 dicembre per valutarne la rispondenza alle concrete esigenze poste da parte italiana.
Quello delle garanzie da conseguire affinché il nuovo sistema monetario possa avere successo, favorire un sostanziale riequilibrio all’interno della Comunità europea (e non sortire un effetto contrario), contribuire a una maggiore stabilità monetaria e ad un maggiore sviluppo su scala mondiale, è un rilevante problema politico.[…]
[…]Ma l’ulteriore alterazione nell’ultimo vertice di Bruxelles nella formula relativa a questo aspetto essenziale dell’accordo di cambio, è stata solo la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della Comunità.
E così venuto alla luce un equivoco di fondo, se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, la Germania appunto, e spingendo un paese come l’Italia alla deflazione.[…]

Giorgio Napolitano (politico-economista) già nel 1978 in un dibattito sull’adesione allo SME, evidenziò come l’adozione del regime di cambio fisso (SME) avrebbe intrappolato l’Italia in un circolo vizioso sfavorevole per lo sviluppo dell’economia italiana, ma favorevole allo sviluppo dell’economia tedesca.
La ragione di ciò è la solita di sempre:
Il cambio fisso comporta una alterazione del valore dei cambi (dei paesi-membri) sui mercati globali, nel seguente modo:
– le valute dei paesi-membri deboli tendono ad appesantirsi,
mentre
– le valute dei paesi-membri forti tendono ad alleggerirsi.
Da ciò ne deriva che i paesi deboli, per poter sostenere il peso del cambio forte/pesante, devono sacrificarsi compiendo una serie di manovre recessive/deflattive/restrittive che inceppano l’economia.
Risultato:
Nell’unione valutaria accade che:
– I paesi più forti diventano sempre più forti,
mentre:
– i paesi deboli diventano sempre più deboli.

Fonte della dichiarazione:

 

 

NINO GALLONI (negli anni’90): “NELL’89/’90 LA GOVERNANCE ITALIANA NON VOLEVA PIU’ FARE QUELLO CHE POI FU FATTO: DEINDUSTRIALIZZARE L’ITALIA PER ENTRARE NELL’EURO”.

DICHIARAZIONE DELL’EX FUNZIONARIO DEL MINISTERO DEL TESORO DELLA 1^ REPUBBLICA.

NINO GALLONI (estratto dal min 22:34): “Nel frattempo, però, lo stesso Andreotti stava cambiando idea.
Quando mi chiamò, nell’estate dell’89, volevano cambiare.
Non volevano fare quello che poi fu fatto.
Lui stesso andava in giro dicendo che le rivendicazioni della Germania erano una sciocchezza.
Dopo qualche mese ci fu l’accordo tra Kohl e Mitterrand in cui Kohl, in cambio dell’appoggio di Mitterrand per la riunificazione tedesca, rinunciava al marco e quindi accettava la prospettiva dell’euro, accettava cioè di arrivare a una moneta comune che proteggesse la Francia.
Ma quest’accordo prevedeva anche la DEINDUSTRIALIZZAZIONE DELL’ITALIA.
Perché se l’Italia si manteneva così forte dal punto di vista produttivo – industriale, quell’accordo tra Kohl e Mitterrand sarebbe rimasto un accordo così, per modo di dire.
C’erano fondamentalmente, contro la spesa pubblica, contro la classe politica del tempo, contro la sovranità monetaria, per quello che comporta, 2 correnti.

  1. (CORRENTE LIBERISTA): Una era interessata soprattutto ai GRANDI BUSINESS DELLE PRIVATIZZAZIONI E DELLE LIBERALIZZAZIONI.  Hanno guadagnato distruggendo l’industria pubblica: c’erano aziende che venivano vendute al loro valore di magazzino, e quindi come andavano in borsa ovviamente alzavano la loro quotazione.
  2. (CORRENTA MORALISTA): Poi c’erano gli altri, che erano magari in buona fede, cioè avevano l’obiettivo di moralizzare il Paese.

E hanno sbagliato. In entrambi i casi la contropartita è stata negativa: abbiamo perso quel’abbrivio strategico che avevamo nell’ambito della nostra industria.
Quindi in sostanza la nostra classe dirigente ha accettato una prospettiva di deindustrializzazione del nostro Paese.”

Pochi anni più tardi, la 1^ Repubblica EuroScettica fu spazzata via dall’Operazione Tangentopoli, per far strada alla 2^ Repubblica EuroFavorevole condotta dai vari governi tecnici di sinistra scampati miracolosamente alla bufera giudiziaria (NB: Di Pietro venti anni più tardi rivelò perché: “Noi del Pool ManiPulite fummo fermati dai servizi segreti allorchè stavamo per inchiodare il Partito Comunista” [cit. Antonio Di Pietro]).

Fonte della dichiarazione:

 

 

JACQUES CHIRAC (nel 1996): “MONETA UNICA PER CONTROLLARE LA LIRA.”

DICHiARAZIONE DELL’EX CAPO DI STATO FRANCESE CONTRO LA SOVRANITA’ MONETARIA ITALIANA, 1996.

L’1 ott. 1996 LaRepubblica mette in luce il dissenso dei nostri diretti competitors nei confronti di un’Italia fuori dallo SME.

JACQUES CHIRAC: “Le fluttuazioni monetarie che conosciamo in Europa non sono accettabili e sono all’origine dell’essenziale delle nostre difficoltà.
Contrariamente a quel che molti pensano, non sono le iniziative del Sud-Est asiatico ad essere inquietanti per la produzione francese nel tessile, è la lira italiana.”

Le ragioni del dissenso sono le solite spiegate nella pag. Dimostraz. dentro/fuori Euro.

Fonte della dichiarazione:

 

 

BETTINO CRAXI (nel 1997): “PER NOI, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI SARA’ UN LIMBO, E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI L’EUROPA SARA’ UN INFERNO.”

DICHIARAZIONE DELL’EX PREMIER DELLA PRIMA REPUBBLICA, 1997.

BETTINO CRAXI: “Si presenta l’Europa come una sorta di paradiso terrestre…
Per noi, nella migliore delle ipotesi sara’ un limbo, e nella peggiore delle ipotesi l’Europa sara’ un inferno.
E quindi bisogna riflettere su ciò che si sta facendo:
Perchè la cosa più ragionevole di tutte era quella di richiedere, e di pretendere, essendo noi un grande paese (perchè se l’Italia ha bisogno dell’Europa, l’Europa ha bisogno dell’Italia), la rinegoziazione dei parametri di Maastricht.”

Fonte della dichiarazione: 

 

 

ZBIGNIEW BRZEZINSKI (nel 1997): “L’ EUROPA UNITA DOVEVA FUNGERE DA STRUMENTO DI COLONIZZAZIONE USA E TESTA DI PONTE VERSO IL CONTINENTE ASIATICO.”

DICHIARAZIONE DEL POLITICO USA, MEMBRO DELLA COMMISSIONE TRILATERALE, 1997.

ZBIGNIEW BRZEZINSKI (nel 1997): “L’ Europa unita doveva fungere da strumento di colonizzazione Usa e testa di ponte verso il continente asiatico.” [Cit. Z.Brzezinski]

Fonte della dichiarazione:

  • Brzezinski, “La grande scacchiera”, Longenesi, 1997

 

 

JEAN-CLAUDE JUNCKER (nel 1999): “PRENDIAMO UNA DECISIONE E LA METTIAMO SUL TAVOLO, SE NESSUNO SI ACCORGE O DICE NULLA, PROSEGUIAMO FINO AL PUNTO DI NON RITORNO”.

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA RIVISTA “SPIEGEL”, 1999.

Il presidente della Commissione europea spiega la strategia utilizzata in Europa per promuovere leggi impopolari (metodo Junker).

JEAN-CLAUDE JUNCKER:  “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno“.

Fonte della dichiarazione:

 

 

TOMMASO PADOA SCHIOPPA (nel 1999):  “L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO, MA E’ NATA SEGUENDO UN METODO CHE POTREMMO DEFINIRE CON IL TERMINE DI DISPOTISMO ILLUMINATO.”

DICHIARAZIONE DELL’EX GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA, 1999.

TOMMASO PADOA SCHIOPPA:  “La costruzione europea è una rivoluzione, i rivoluzionari sono impiegati, funzionari, banchieri e professori….
L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO.
L’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO.”

Fonte della dichiarazione:

 

 

GIULIANO AMATO (nel 2007): “LA COSTITUZIONE EUROPEA (TRATTATO DI LISBONA) E’ STATA RIFORMULATA SOTTO FORMA DI TRATTATO E RESA ILLEGGIBILE PER EVITARE I REFERENDUM!”

DICHIARAZIONE DELL’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, VICEPRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE E ARCHITETTO DELLE NORME DEI TRATTATI EUROPEI, 2007.

GIULIANO AMATO: “Essi (i leader europei [N.d.a.]) hanno deciso che il documento (la Costituzione Europea [N.d.a.]) avrebbe dovuto essere illeggibile.
Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum.
I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile.
Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM!”

Si tratta della confessione di un vero e proprio “Colpo di Stato” di proporzioni continentali.

Fonte della dichiarazione:

 

 

LUCIANO BARRA CARACCIOLO (negli anni’10): “L’UE E LA NATO, SONO STATE FONDATE INSIEME, AL FINE DI PRIVARE GLI STATI-MEMBRI DELLE LORO SOVRANITÀ, COSÌ DA CONSENTIRE UN ASSOGGETTAMENTO DEGLI STESSI AL POTERE SOVRA-NAZIONALE DELL’ORDINE DEI MERCATI USA.”

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE SEZIONE CONSIGLIO DI STATO.

LUCIANO BARRA CARACCIOLO: “I Trattati europei NON partono con Maastricht.
I Trattati partono alla fine degli anni quaranta.
Si sviluppano nei primi anni 50.
Giungono a compimento alla fine degli anni 50.
E da li iniziano a operare con il vincolo esterno programmatico in senso federalista e liberoscambista  cioè dell’ordine sovrano dei mercati sovranazionale, cioè sopra alle nazioni e alle costituzioni.
Questo disegno si propone costantemente dall’inizio questo scopo.
NON esiste una fase fondante determinata dalla purezza e dal pacifismo dell’Europa, perché l’Europa è stata fondata insieme alla NATO.
Cioè UE e NATO non sono due cose separate: i vincitori della 2^Guerra Mondiale ( che sono gli stessi della 1^) si sono ben assicurati che le due cose andassero di conserva, tant’è vero che se uno si va a vedere gli articoli dal 70 al 75 del Trattato del Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) vede come la difesa dell’Unione Europea è un indirizzo residuale cioè subordinato al prevalente quadro di adesione alla NATO dei paesi aderenti all’unione europea.
Quindi sono due cose intrecciatetissime, perché la NATO serviva a garantire l’equilibrio strategico, e l’Unione Europea serviva a garantire all’interno dell’area in cui si verificava questo equilibrio strategico militare, serviva garantire l’ancoraggio dei vari paesi interessati al libero mercato.”

Fonte della dichiarazione:

 

 

MARIO MONTI (nel 2011): “L’EUROPA HA BISOGNO DI CRISI PER CEDERE PARTI DELLA SOVRANITÀ NAZIONALE”.

DICHIARAZIONE DELL’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FAVOREVOLE ALL’AVVENTO DELLE CRISI, 2011.

MARIO MONTI: “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessione di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. E’ chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo di farle, perchè c’è una crisi in atto”.

Traduzione: se si generano crisi, con la leva della paura si possono convincere i cittadini e gli Stati a compiere tutte quelle dolorose riforme a loro sfavorevoli, quanto viceversa congeniali agli interessi dei grossi potentati.

Fonte della dichiarazione:

 

 

ROMANO PRODI (nel 2013): “LA GERMANIA NON HA MAI POTUTO ACCUMULARE UN SURPLUS DI ESPORTAZIONI FUORI DALL’UNIONE EUROMONETARIA!”

DICHIARAZIONE DELL’EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, 2013.

ROMANO PRODI: “Che cosa penso sinceramente… Che l’Euro resisterà perchè nessuno ha interesse a buttarlo a mare. Non certo la Grecia, non certo l’Italia, ma soprattutto, non certo la Germania.
Perchè LA GERMANIA OGGI E’ DI GRAN LUNGA IL PAESE PIU’ POTENTE E PIU’ FORTE D’EUROPA GRAZIE ALL’EURO!
Pensate, quando mi son laureato, poco dopo nel 1963-64, mi son laureato nel ’61, il cambio Lira/ Marco era 166 Lire per ogni Marco tedesco.
Quando con Cohl abbiamo stretto l’ultimo accordo per l’entrata dell’Italia nell’Euro:
990 Lire per ogni Euro, per ogni Marco tedesco  (lapsus Froidiano da parte di Prodi, essendo che l’Euro di fatto è un Marco tedesco [N.d.a]).
Quindi abbiamo svalutato del 600%, cioè, abbiamo svalutato di 6 volte!
La stessa cosa, o simile hanno fatto gli altri paesi Europei..
E LA GERMANIA NON HA MAI POTUTO ACCUMULARE UN SURPLUS (senza l’ausilio di una Unione Monetaria che impedisse  la costante rivalutazione non competitiva del suo Marco [N.d.a.])!
Oggi, solo nell’ultimo anno, ha avuto un surplus di quasi 200 miliardi di Euro, perché proprio guadagna nel suo.. beh (frase che Prodi lascia incompiuta probabilmente per non voler sottolineare ulteriormente i fondamentali vantaggi che la Germania trae dalla moneta unica [N.d.a.])
E la vera Cina, in questo momento, è la Germania.
Allora vedete: il populismo trionfa, i politici compiacciono il loro elettorato….
Ma quando arriviamo al sodo, la comunità tedesca, NON HA NESSUNA INTENZIONE DI ABBANDONARE L’EURO”

Fonte della dichiarazione:

 

 

JACQUES ATTALI (nel 2011): “CI SIAMO ACCURATAMENTE DIMENTICATI DI SCRIVERE L’ARTICOLO CHE PERMETTESSE L’USCITA DALL’UNIONE MONETARIA.”

DICHIARAZIONE DEL NOTO ECONOMISTA BANCHIERE, ARCHITETTO DEI TRATTATI EUROPEI, 2011.

Il SistemaEuroMonetario NON è fatto per consentire ai popoli di poter scegliere.
Anzi, si è provveduto a in modo che ciò NON accadesse.

JACQUES ATTALI: “Innanzitutto, coloro che (di cui ho avuto il privilegio di far parte) hanno partecipato alla stesura delle prime versioni del trattato di Maastricht, hanno fatto in modo che non fosse possibile uscire.
Ci si è  accuratamente dimenticati di scrivere l’articolo che permettesse l’uscita. [Alcune risate e applausi in sala…] Non è stato molto democratico, evidentemente, ma è stata una grande garanzia per  rendere le cose più difficili, per forzarci ad avanzare.
Perché se si esce, ipotesi che naturalmente è sempre possibile, è impossibile, vale a dire naturalmente, se si vuole si può, ma è molto complicato, non vado avanti ma è molto complicato uscire sia dall’alto che dal basso, è molto complicato.”.

Per ulteriori approfondimenti sull’uscita dal SistemaEuroMonetario vedi pag.

Fonte della dichiarazione:

 

 

SKA KELLER (nel 2014):  “SE LA GERMANIA LASCIASSE L’EURO PERDEREMMO MOLTISSIMI POSTI DI LAVORO NEL SETTORE DELL’ESPORTAZIONI PERCHÉ NESSUNO COMPREREBBE PIÙ I PRODOTTI CARISSIMI TEDESCHI”.

DICHIARAZIONE DELLA POLITICA TEDESCA EUROPARLAMENTARE ALLA TRASMISSIONE “BALLARO'”, 2014.

SKA KELLER:   “Se la Germania lasciasse l’Euro, perderemmo moltissimi posti di lavoro nel settore delle esportazioni perchè nessuno mai comprerebbe più i prodotti carissimi tedeschi poichè non ci sarebbe più l’Euro.
Non ha senso lasciare l’Euro, creerebbe una perdita di posti di lavoro enorme (in Germania).
Dobbiamo lavorare insieme per uscire dalla crisi, e lì dobbiamo fermare le misure di Austerità che ci hanno portato profondamente nella crisi.
Uscire dalla crisi significa creare posti di lavoro di qualità che saranno ancora qui nei prossimi 20-30 anni…..” (ma qui, il conduttore irrompe interrompendola bruscamente [N.d.a.]).

Fonte della dichiarazione:

 

 

THEO WAIGEL (nel 2015): “SE LA GERMANIA OGGI USCISSE DALL’UNIONE MONETARIA, ALLORA AVREMMO IMMEDIATAMENTE, IL GIORNO DOPO, UN APPREZZAMENTO TRA IL 20% E IL 30% DEL MARCO TEDESCO”.

DICHIARAZIONE DELL’EX MINISTRO TEDESCO DELLE FINANZE DEL GOVERNO KOHL SUL CAMBIO DELL’EURO PRO-MARCO, 2015.

THEO WAIGEL: “Se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del marco tedesco – che tornerebbe nuovamente in circolazione -. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale“.

Fonte della dichiarazione:  

 

 

ALESSANDRO BARBERO (nel 2019): “L’UE ASSOMIGLIA DI PIÙ ALLA CORTE DI VIENNA CHE ALL’INIZIO DELL’OTTOCENTO DECIDEVA, E NEL LOMBARDO-VENETO SI ESEGUIVA UNA DECISIONE PRESA IN UNA LONTANA CAPITALE STRANIERA SENZA POTERCI FARE NIENTE.”

DICHIARAZIONE DELL’AUTOREVOLE STORICO CONTRO L’IMPOTENZA DEL PARLAMENTO EUROPEO NEI CONFRONTI DELLA GOVERNANCE, 2019.

ALESSANDRO BARBERO: “La Costituzione vuol dire: Eleggiamo un parlamento.
Il governo risponde al parlamento.
Storicamente la differenza tra regime autoritario e regime democratico è chiarissima:
– Nel regime autoritario il governo è indipendente dalla volontà popolare (come ad esempio nelle monarchie assolute).
Mentre:
– Nel regime democratico il governo deve rispondere al parlamento eletto dal popolo.
Il fatto che viviamo in un’età liberale si vede dal fatto che il governo nominato dal Re o del Presidente deve avere l’approvazione del Parlamento eletto dal popolo.
Il Parlamento serve a quello.
Quando il Parlamento NON vota la fiducia, il governo cade.
Ora, io come molti di noi, NON ho le idee chiarissime su come funzioni l’Europa, ma non mi sembra che funzioni così.
NON mi sembra che tutti i giorni la Commissione Europea (o chi per lei) prende le decisioni, e tutti i giorni deva andare in Parlamento con rischio di cadere e se ne deve fare una nuova.
A me NON sembra che funzioni così, e se funziona così riesce a NON farlo vedere molto bene.
E quindi secondo me questo la gente lo percepisce.”

MASSIMO BERNARDINI: “Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo Parlamento Europeo, tutti gli europei lo stanno votando, da tanti anni, mandiamo rappresentanti, dal 1979.”

ALESSANDRO BARBERO: “Ma il Parlamento può far cadere il governo?”

MASSIMO BERNARDINI: “No non può.”

ALESSANDRO BARBERO: “No, NON può! Ecco vedi che NON può!”

MASSIMO BERNADINI: “Il parlamento NON ha questo potere.”

ALESSANDRO BARBERO: “Se NON può non serve a niente.
L’unico senso che nella storia Europea hanno i parlamenti è che il governo NON può fare niente senza l’approvazione del Parlamento, e se il Parlamento vuole lo manda a casa.
La sensazione che il governo europeo NON sia un governo soggetto al nostro voto, e che se noi decidiamo che il governo NON ci piace lo possiamo far cadere, ma assomiglia di più alla corte di Vienna che all’inizio dell’Ottocento decideva, e nel Lombardo-Veneto si eseguiva una decisione presa in una lontana capitale straniera senza poterci fare niente, quella sensazione lì secondo me inconsciamente ce l’abbiamo.”

Per quelli che: “Per questo occorre che si compia l’Europa Unita, proprio per ottenere una governance unita per tutti gli Stati-membri insieme…”
A questi rispondiamo con una domanda:
Ma se gia con una governance distante poche centinaia di chilometri, si fa fatica a far valere le proprie ragioni, cosa vi fa credere che una governance distante svariati migliaia di km da noi possa ascoltarvi di più, e fare i vostri interessi?
A maggior ragione nel momento in cui tutti gli altri membri dell’Unione sono tutti convinti che l’Italia sia un paese di gente indisciplinata colpevoli di tutte le peggiori malcondotte possibili (vedi ad es. Olandesi e Tedeschi)?!

Fonte della dichiarazione:

 

 

DARIO FABBRI (NEL 2021): “GLI AMERICANI HANNO INVENTATO L’INTEGRAZIONE EUROPEA, L’HANNO UTILIZZATA PER DECENNI PER GESTIRE IL CONTINENTE.”

CITAZIONE DEL GIORNALISTA DI GEO-POLITICA, EX LIMES, 2021.

DARIO FABBRI (nel 2021): “Gli americani hanno inventato l’integrazione europea, l’hanno utilizzata per gestire il continente.”

Fonte per DARIO FABBRI:

 

 

LUCIO CARACCIOLO (nel 2023): “C’ERA UNA VOLTA L’EUROPA A CONDUZIONE FRANCO-TEDESCA. ORA GLI USA (CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA) HANNO SCELTO COME PAESE DI LORO RIFERIMENTO LA POLONIA.”

CITAZIONE DEL GIORNALISTA DI GEO-POLITICA LIMES, 2023.

LUCIO CARACCIOLO (nel 2023): “C’era una volta l’europa a conduzione franco-tedesca. Ora gli usa (con la guerra russo-ucraina) hanno scelto come paese di loro riferimento la Polonia.”

Fonte per LUCIO CARACCIOLO:

 

 

MASSIMO D’ALEMA (nel 2023): “LA SOVRANITA’ E’ UNA ILLUSIONE PRIVA DI FONDAMENTO; I MERCATI FINANZIARI CONTANO PIU’ DEL PARLAMENTO (ITALIANO).”

DICHIARAZIONE DELL’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO, nel 2023.

MASSIMO D’ALEMA (nel 2023): “Nel mondo globale è inutile che noi ci illudiamo che esista il concetto di sovranità novecentesco.
E’ una illusione priva di qualsiasi fondamento.
Io mi sono reso conto di questa illusione nel 1996 quando fui invitato negli Stati Uniti perché ero segretario del maggior partito di governo che era il governo Prodi, e andrai a visitare la sala operativa di Merrill Lynch .
E li mi portarono al desk Italia, e  c’erano tre giovani ragazzi che compravano o vendevano BOT (italiani).”

INTERVISTATORE: “E quindi decidevano lo spread dell’Italia in buona parte.”

MASSIMO D’ALEMA: “Si, decidevano se noi avremmo avuto i soldi per fare le scuole, gli ospedali…
Avevano la Reuters: se usciva una dichiarazione storta di qualche uomo politico, vendevano, se no compravano.
Avevano anche una grande libertà di decisione.
Ho avuto come l’impressione che quei 3 contassero piu’ del Parlamento.”

Fonte per MASSIMO D’ALEMA:

  • Video su TikTok

 

 

JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.):  “L’UNIONE EUROPEA NON  È DEMOCRATICA. I PADRI FONDATORI HANNO PROGETTATO UN SISTEMA GOVERNATO DA BUROCRATI NON SOTTOPOSTI A GIUDIZIO POPOLARE.”

DICHIARAZIONE DELL’UOMO GOLDMAN SACHS, EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA.

JOSE’ MANUEL BARROSO:  “L’Unione Europea NON  è democratica. I padri fondatori hanno deliberamente progettato un sistema in cui il potere supremo è esercitato da commissari nominati che NON hanno bisogno di preoccuparsi dell’opinione pubblica.” [Cit. J.M.Barroso]

Fonte della dichiarazione:

 

 

JOSE’ MANUEL BARROSO (data n.d.):  “L’UNIONE EUROPEA È STATA PENSATA PER NON ESSERE DEMOCRATICA; SERVIVA COSì”.

DICHIARAZIONE DELL’UOMO GOLDMAN SACHS, EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA.

JOSE’ MANUEL BARROSO:  “L’Unione Europea è stata pensata per essere un antidoto ai governi democratici. La ragione per cui abbiamo bisogno dell’Unione è proprio perchè non è democratica.”

Fonte della dichiarazione:

 

 

JACQUES ATTALI’ (data n.d.):  “NON E’ COLPA NOSTRA SE LA PLEBAGLIA EUROPEA E’ CONVINTA CHE L’UNIONE MONETARIA E’ STATA FATTA PER LA LORO FELICITA’!”

DICHIARAZIONE DEL NOTO ECONOMISTA BANCHIERE, ARCHITETTO DEI TRATTATI EUROPEI, 2011.

JACQUES ATTALI’: “Ma cosa crede la plebaglia europea:, che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?!”

Fonte della dichiarazione (al minI 44:34):

 

 

e altre prossimamente a seguire…

 

 

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