O3 PILLOLA ESAUSTIVA

Sequenza dei grafici:

  • SEQUENZA DEI GRAFICI ESAUSTIVI degli eventi economici salienti.
  1. Grafici dimostrativi DEFICIT PUBBLICO/RISPARMI PRIVATI.
  2. Grafici dimostrativi AVANZO PRIMARIO.
  3. Grafici dimostrativi AUSTERITY – CROLLO DEL PIL.
  4. Grafici dimostrativi CAUSA DEL DEBITO PUBBLICO.
  5. Grafici dimostrativi INFLAZIONE/RISPARMI.
  6. Grafici dimostrativi EXPORT DENTRO-FUORI DALL’EURO/ SME.
  7. Grafici dimostrativi COMPETITIVITA’ e PRODUTTIVITA’ INDUSTRIALE DENTRO-FUORI DALL’EURO.
  8. Grafici dimostrativi TASSI DI INTERESSE DENTRO-FUORI DALL’EURO.
  9. Grafici dimostrativi REDDITO ITALIANO PRO-CAPITE DENTRO-FUORI DALL’EURO.
  10. Grafici dimostrativi EVASIONE FISCALE.
  11. Grafici dimostrativi SPESA PUBBLICA ITALIANA (TUTTE LE VOCI PRINCIPALI).
  12. Saldi settoriali INCIDENZA DI SPRECHI ED EVASIONE NELL’ECONOMIA.
  • CONCLUSIONE: Abbiamo vissuto al di sotto delle nostre possibilità.

 

 

(03 PILLOLA ESAUSTIVA) SEQUENZA DEI GRAFICI DIMOSTRATIVI degli eventi economici salienti.

RACCOLTA DEI GRAFICI E DATI SALIENTI.

A seguire viene mostrato un elenco di grafici dimostrativi dei principali dati economici da mettere a confronto con la versione diffusa dai media. A ciascuno le sue conclusioni.

 

 

1. Grafici dimostrativi DEFICIT PUBBLICO/RISPARMI PRIVATI:

Abbiamo spiegato più volte la metafora del gioco del Monopoli in cui si può osservare come il debito pubblico altro NON sono che i soldi che il Banco distribuisce nel gioco ai suoi giocatori.
Banalmente, ponendo che il Banco distribuisca 50 soldi complessivi a tutti i giocatori, i soldi distribuiti dal Banco si andrebbero a contabilizzare nel seguente modo:

  • – 50 nel bilancio del Banco (Debito pubblico).
  • +50 nel bilancio dei Giocatori (Risparmi privati).

Ergo: i soldi del DEFICIT/DEBITO PUBBLICO distribuiti nel gioco dal Banco corrispondono ai RISPARMI PRIVATI che si ritrovano in tasca ai giocatori.
Guardare per credere:
Linea rossa DEFICIT GOVERNATIVO,
Linea blu RISPARMI PRIVATI.
Quando il Governo USA nel 1999 ha sottratto soldi dalla sua economia portando il bilancio degli Stati Uniti in ATTIVO, realizzando un Avanzo/Surplus di Bilancio, i risparmi domestici sono crollati e l’indebitamento privato si è impennato.

Grafico: andamento DEFICIT GOVERNATIVO / RISPARMI PRIVATI  dal 1952 al 2010  – Stephanie Kealton macroeconomista USA.

La stessa identica regola, quella per cui più aumenta il valore del DEFICIT PUBBLICO, più incrementano i RISPARMI PRIVATI e viceversa, vale per tutte le economie del mondo, italiana inclusa come illustrano i seguenti grafici (Fonte dei grafici: dal sito ME-MMT):

E’ un dato di fatto:
– Più aumenta il valore del DEFICIT PUBBLICO (politiche espansive), più incrementano i RISPARMI PRIVATI.
Viceversa:
– Più diminuisce il valore del DEFICIT PUBBLICO (politiche restrittive), più diminuiscono i RISPARMI PRIVATI.
E’ lapalissiano: Il DEBITO PUBBLICO dello Stato corrisponde ai RISPARMI PRIVATI dei cittadini.

 

 

2. Grafici dimostrativi AVANZO PRIMARIO:

Ci dicono che siamo degli spendaccioni…
E’ falso!
L’Italia è da quasi 30 anni consecutivi che al netto degli interessi è in costante avanzo di bilancio governativo.
(NB: L’Italia è al 1° posto della classifica mondiale dei paesi col più virtuoso avanzo primario negli ultimi 25 anni; record storico  mondiale unico!
La classifica mondiale dell’FMI è la seguente:

  1. Italia +2.559%
  2. Belgio +2.449%
  3. Algeria +2.486
  4. Brasile +2.384%
  5. Federazione Russa +2.176%
  6. Filippine +2.037%
  7. Repubblica di Corea +1.635%
  8. Turchia +1.457%

Italia paese più virtuoso del mondo 1° in classifica davanti a tutti!
Fonte: Fiscal Monitor DataBase FMI).
E come si ottiene un avanzo di bilancio governativo?
Nell’unico modo possibile, ovvero lo Stato:
– Da una parte aumenta le sue ENTRATE (ovvero aumenta le Tasse).
– Dall’altra parte diminuisce le sue USCITE (ovvero diminuisce la spesa pubblica).
Cioè l’avanzo primario si ottiene togliendo soldi dall’economia (dalle tasche dei cittadini).
Ed è esattamente quello che risulta dimostrato nel grafico a seguire:

Tutti i governi italiani, dal 1992 ad oggi, hanno realizzato avanzi primari (ad eccezione del 2009):

  • anno 1992 – saldo primario +1.9% AVANZO
  • anno 1993 – saldo primario +2.1% AVANZO
  • anno 1994 – saldo primario +1.5% AVANZO
  • anno 1995 – saldo primario +3.9% AVANZO
  • anno 1996 – saldo primario +4.4% AVANZO
  • anno 1997 – saldo primario +6.2% AVANZO
  • anno 1998 – saldo primario +4.8% AVANZO
  • anno 1999 – saldo primario +4.6% AVANZO
  • anno 2000 – saldo primario +4.8% AVANZO
  • anno 2001 – saldo primario +2.7% AVANZO
  • anno 2002 – saldo primario +2.4% AVANZO
  • anno 2003 – saldo primario +1.6% AVANZO
  • anno 2004 – saldo primario + 1% AVANZO
  • anno 2005 – saldo primario +0.3% AVANZO
  • anno 2006 – saldo primario +0.9% AVANZO
  • anno 2007 – saldo primario +3.2% AVANZO
  • anno 2008 – saldo primario + 2.2% AVANZO
  • anno 2009 – saldo primario -0.9% DISAVANZO (Causato dalla crisi SubPrime)
  • anno 2010 – saldo primario 0.0% PAREGGIO
  • anno 2011 – saldo primario +1.2% AVANZO
  • anno 2012 – saldo primario +2.2% AVANZO
  • anno 2013 – saldo primario +2.0% AVANZO
  • anno 2014 – saldo primario +2.2% AVANZO
  • anno 2015 – saldo primario +2.0% AVANZO
  • anno 2016 – saldo primario +1.5% AVANZO

Il problema è che quando lo Stato aumenta le Tasse e diminuisce la Spesa pubblica, compie politiche economiche restrittive che fanno calare sistematicamente il PIL..
Ma se il PIL cala, significa che il rapporto debito/PIL va a peggiorare, quindi i mercati perdono la fiducia, e aumentano gli interessi (lo spread), così che il debito pubblico aumenti, e tutti i soldi tagliati dalla spesa pubblica, si trasferiscano in spesa per interessi (vedi pag Dimostraz. avanzo primario).

 

 

3. Grafici dimostrativi AUSTERITY – CROLLO DEL PIL:

Le politiche di austerità sono politiche restrittive che fanno sistematicamente diminuire il PIL.
Infatti:   PIL = Consumi + Investimenti + SPESA PUBBLICA + differenziale import export.
Gli economisti MainStream disconosconoscendo clamorosamente questa realtà matematica, continuano imperterriti a sostenere che portando il bilancio dello Stato in attivo, l’economia migliori, apportando di conseguenza miglioramento al rapporto Debito/PIL.
E’ falso:
Mario Monti nel 2012 ha attuato alla lettera la ricetta NeoLiberista di austerity (anche in modo molto pesante), e come la matematica suggerisce, tutti i parametri economici dell’Italia sono precipitati, a partire dal famoso rapporto Debito/PIL.
Qui di seguito andremo ad analizzare i parametri economici fondamentali salienti, prima e dopo l’operato del gov Monti, per trarre le conseguenti conclusioni.

  • – RAPPORTO DEBITO/PIL: Prima di Monti 116%, dopo Monti 131%.
  • – DISOCCUPAZIONE:  Prima di Monti 8% , dopo Monti 12%.
  • – DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: Prima di Monti 30,1% , dopo Monti 40%.
  • – TASSO DI CRESCITA DEL PIL: Prima di Monti +0,4%,  dopo Monti  -2,4%.
  • – SPREAD: Prima di Monti 574 punti, dopo Monti  537 punti (NB: lo spread del gov Monti scese solo dopo l’intervento della BCE col QE).

Si vedano anche i grafici a seguire, in cui viene mostrato in modo inequivocabile l’andamento negativo del PIL italiano sottoposto ad austerity (Linea verde) rispetto a tutti gli altri:

A cosa è servito allora l’intervento del governo Monti?
***E’ servito a riappianare la bilancia commerciale italiana completamente squilibrata dall’Euro, al fine di utilizzare i soldi spremuti dall’Italia, per salvare le banche francesi e tedesche vittime dei loro incauti crediti erogati a paesi sub-prime (Grecia in primis).***
Vedi grafico:

La ragione per cui l’Euro provoca sbilanciamenti nelle bilance commerciali, è quella già spiegata più volte (vedi 02 PILLOLA DIMOSTRATIVA):
L’Euro altera i listini prezzi degli Stati-membri rendendo più convenienti le merci di tal’uni Stati, ad es Germania, ma anche Francia, a scapito di altri, ad es Italia.

 

 

4. Grafici dimostrativi CAUSA DEL DEBITO PUBBLICO:

Ci dicono che il debito pubblico è colpa di casta, sprechi, pensioni, vitalizi, spese pazze dello Stato, in particolar modo ad opera dei governi della 1^ Repubblica.
E’ falso!
Intanto fino agli anni ’80 il rapporto Debito/PIL dell’Italia era inferiore al 60% (NB: da notare che negli anni ’70 l’Italia fu uno dei paesi maggiormente esposti agli Shock petroliferi a causa dell’arresto dello sviluppo energetico subentrato in seguito all’assassinio di Mattei, situazione estremamente penalizzante che comportò per lo Stato italiano ingenti spese supplementari per far fronte allo spropositato rincaro del greggio).
Poi dagli anni ’80 a seguire, la spesa pubblica primaria italiana (ovvero la spesa al netto degli interessi), è sempre stata inferiore alla media Europea.
Infatti: Comparando i dati di spesa primaria nel decennio 1984-1994:

  • – Italia:          la spesa passa dal 42,1 del PIL (1984) al 42,9 del PIL (1994).
  • – UE:             la spesa passa dal 45,5 del PIL (1984) al 46,6 del PIL (1994).
  • – EuroZona: la spesa passa dal 46,7 del PIL (1984) al 47,7 del PIL (1994).

Quindi perchè il Debito pubblico Italiano durante gli anni ’80 è aumentato così tanto?
Risposta: Per colpa degli interessi provocati dall’effetto combinato tra SME e ASTA MARGINALE introdotta col divorzio Tesoro-BankItalia nel 1981, come dimostrato nei grafici a seguire:

Quindi ricordate: Il debito pubblico sviluppato durante il corso degli anni ’80, NON fu colpa di spese pubbliche pazze (NB: si parla sempre di spese primarie), che come detto furono sempre inferiori alla media UE (vedi pag Dimostrazione causa debito), ma degli interessi causati dall’effetto combinato tra SME e “Divorzio” (vedi pag Divorzio Tesoro-BankItalia).

 

 

5. Grafici dimostrativi INFLAZIONE/RISPARMI:

Ci viene ripetuto che l’inflazione degli anni ’70/’80 era colpa delle spese pazze dei governi della 1^ Repubblica.
In oltre si continua a ripetere che per contenere le spese pazze governative che producevano inflazione (questo a detta dei NeoLiberisti), si rese necessaria la riforma del Divorzio tra Tesoro e BankItalia del 1981.
Ma è falso!
Se veramente l’inflazione fosse stata causata da spese pazze governative, significa che i risparmi degli italiani sarebbero dovuti essere sistematicamente polverizzati dall’erosione inflattiva (vale la regola che: I soldi stampati a fronte di nessun valore aggiunto prodotto in contropartita, perdono sistematicamente valore/potere d’acquisto).
Invece i dati ci dicono che proprio nel 1981, con l’Inflazione ad oltre il 20%, in Italia si registrò il tasso di risparmio delle famiglie più alto del mondo, a testimonianza del fatto che i soldi spesi dai governi, erano impiegati a fini produttivi!

Si osservino i grafici (Fonte dei grafici: OCSE, ISTAT):

Fig.1  RISPARMIO FAMIGLIE ITALIANE.

Fig.2  STORICO INFLAZIONE 1970-2010.

L’inflazione a 2 cifre fu colpa degli shock petroliferi degli anni ’70, e NON certo delle spese pazze (presunte) dei governi socialisti (vedi pag Anni ’70).
Il Divorzio tra Tesoro e BankItalia fu fatto con l’intento preciso di deindustrializzare il paese:
I tassi di interesse stellari infatti, vanno a favore della finanza, e a scapito del tessuto industriale produttivo (Fonte: Video su YouTube Nino Galloni: “Come ci hanno deindustrializzato“).

 

 

6. Grafici dimostrativi EXPORT DENTRO-FUORI DALL’EURO/ SME:

Ci viene detto che l’economia italiana va male ed esporta poco a causa di nostre inefficienze che ci rendono poco competitivi.
E’ falso!
L’Italia va male per 2 ragioni:
1) Perchè attua da 30 anni politiche economiche restrittive, che come dice la parola stessa, restringono l’economia peggiorandola.
2) Perchè nell’EuroSistema, il cambio dell’Italia risulta alterato al rialzo del 20-30%, rispetto al suo valore reale, mentre quello della Germania viceversa scontato nella stessa misura.
Nei grafici a seguire è possibile vedere come gli export dell’Italia e della Germania cambiano a seconda che si resti dentro l’Euro o fuori dall’Euro:
Fuori dall’Euro/ SME l’Italia va bene mentre la Germania va male.
Dentro l’Euro/ SME L’Italia va male mentre la Germania va bene.

Grafico: saldi della bilancia commerciale dei principali Paesi membri in % del PIL dal 1997 al 2011 (fonte: S. Bell Kelton)

 

– Dal 1979 al 1992 l’Italia fa parte dello SME: il cambio dell’Italia è rialzato, il cambio della Germania è scontato.
– Poi nel 1992 l’Italia esce dallo SME: i cambi si riposizionano ai valori reali.
– Nel 1997 l’Italia aderisce ancora agli accordi Europei per partecipare dal 1999 alla moneta unica Euro: i cambi ritornano ad essere alterati.

 

 

7. Grafici dimostrativi COMPETITIVITA’ e PRODUTTIVITA’ INDUSTRIALE DENTRO-FUORI DALL’EURO:

Ci viene detto che siamo poco competitivi e poco produttivi per nostra inadeguatezza.
E’ falso.
Il sistema EuroMonetario attiva una serie di meccanismi che favoriscono tal’uni paesi (quelli del Nord Europa che fuori dall’Euro avrebbero avuto un cambio pesante come la Germania) e ne penalizzano altri (quelli del Sud Europa che fuori dall’Euro avrebbero avuto un cambio leggero come l’Italia).

COMPETITIVITA’: A partire dall’Unione Monetaria del 1999:
– i prezzi alla produzione tedesca diminuiscono (linea verde),
mentre
– i prezzi alla produzione italiana aumentano (linea nera).

PRODUZIONE INDUSTRIALE: Stesso discorso per la produzione industriale.
Dentro l’Euro:
– la produttività industriale tedesca aumenta (linea verde).
mentre
– la produttività industriale italiana diminuisce (linea nera).

Grafici: Banca d’Italia – dalla Relazione Annuale 2011

Come dimostrato, fuori dall’EuroSistema la produttività e la competitività italiana risultano rafforzate, dentro l’Euro viceversa indebolite.   Per la Germania stessa cosa ma alla rovescia.

 

 

8. Grafici dimostrativi TASSI DI INTERESSE DENTRO-FUORI DALL’EURO.

E’ usanza diffusa sostenere che uno sganciamento dall’Unione EuroMonetaria comporti automaticamente un aumento dei tassi di interesse sui Titoli di Stato Nazionali (per via della perdita di affidabilità da parte dell’italia), e altresì che la permanenza al suo interno produca l’inverso.
Lo sganciamento da parte dell’Italia al Sistema EuroMonetario avvenuto nel 1992, smentisce questa credenza (vedi pag Dimostraz. interessi bond):

Fonte del grafico: Ministero del tesoro

Come si può notare:
– fino al 1992, all’interno dello SME i tassi sui Bond italiani erano saliti fino al 14%,
mentre
– dopo il 1992 fino al 1999, fuori dallo SME/Euro i tassi sui Bond italiani scendono in picchiata.
Cioè esattamente l’opposto di come viene raccontato da tutti i media MainStream.
– Poi, a partire dal 1999, in seguito al rientro dell’Italia nello SME/Euro i tassi sui bond Italiani riprendono ad oscillare nell’incertezza, fino all’attuazione del Quantitative Easing nel 2015 da parte della BCE.

 

 

9. Grafici dimostrativi REDDITO ITALIANO PRO-CAPITE DENTRO E FUORI DALL’EURO.

I dati dimostrano che il Reddito italiano pro-capite è cresciuto costantemente esattamente fino all’ingresso nel sistema EuroMonetario nel 2002, poi dall’Euro in poi il Reddito pro-capite è peggiorato.

VALERIO MALVEZZI (vedi qui la fonte): “Questi sono i dati ufficiali (NDR della Commissione Europea). La curva del reddito pro-capite che per 30 anni cresce, poi a partire dall’introduzione dell’Euro si blocca, si appiattisce e scende: Dire che non c’è correlazione significa, quanto meno, essere in cattiva fede.

 

 

10. Grafici dimostrativi EVASIONE FISCALE:

Quante volte sentiamo accusare gli italiani di evasione fiscale.
E quante volte ci hanno mostrato grafici in cui l’Italia figura sempre in cima alla lista dei peggiori evasori.
C’è un però…
Il fatto è che i dati dell’evasione italiana siano gonfiati.
La spiegazione di questo rigonfiamento dei dati è la seguente:
In Europa, per non rischiare che le politiche restrittive/recessive imposte dall’UE affondassero irreparabilmete l’Unione, è stato deciso di aggiungere al calcolo del PIL dei vari Stati-membri, una percentuale di PIL in più rappresentato dall’economia sommersa stimata in ciascun paese.
Ebbene: accade che la governance NeoLiberista italiana dei governi tecnici imposti dall’UE, abbia prontamente gonfiato questi dati dell’evasione, facendo si che il PIL dell’Italia risultasse più alto di quello che sarebbe dovuto essere con l’evasione reale, e fare in modo che in virtù di questi dati dell’evasione gonfiati, il popolo italiano accettasse a testa bassa le manovre fiscali pesantissime inflitte dal Fiscal Compact.
Confrontando i dati realistici stimati dall’Istat, con i dati gonfiati forniti da organi faziosi come Eurispes ed Eurostat, si ottiene che l’evasione dell’Italia è in linea con quella dei nostri competitors diretti, Germania in primis!

– Secondo le stime EUROSTAT/EURISPES  l’economia sommersa italiana si attesta attorno al 20,6% rispetto al PIL.
Mentre:
– Secondo le stime ISTAT l’economia sommersa italiana si attesta attorno al 12,6% rispetto al PIL.

Prendendo la calcolatrice e facendo i conti della serva, se consideriamo un PIL intorno ai 1650miliardi circa (ovvero il valore del PIL in media negli anni 2014-2015-2016), otteniamo che:
– EUROSTAT: il 20,6% di 1650miliardi (PIL) è 339,9miliardi circa di sommerso.
– ISTAT: il 12,6% di 1650miliardi (PIL) è 207,9miliardi circa di sommerso.
La differenza tra le 2 stime è sostanziale.

 

 

11. Grafici dimostrativi SPESA PUBBLICA ITALIANA (TUTTE LE VOCI PRINCIPALI):

ATTENZIONE: Durante la visione dei grafici, si tenga sempre bene a mente che i valori riferite alle performance di Stati come Francia e Germania, risultano essere alterati da tutta quella serie di disfunzioni descritte e denunciate all’interno di questo sito. Fra le disfunzioni ricordiamo:

– 1) La Germania come detto attua un conteggio del suo deficit/debito differente da come lo calcoliamo noi in Italia, lasciando fuori dal suo calcolo il debito del sistema pensionistico e il debito dei Lander (vedi pag Situazione Germania).

– 2) In oltre la moneta Euro, falsando al ribasso il cambio tedesco, fa si che l’export della Germania vada a gonfie vele, a tutto beneficio della dimensione del loro PIL, consentendo ai tedeschi di figurare coi parametri sempre in ordine senza mai bisogno di tagliare nulla. Anzi: col PIL in crescita possono perfino aumentare la spesa pubblica riuscendo a restare costantemente in regola (per l’Italia come detto vale la regola al contrario).

– 3) Per quanto riguarda la Francia, l’alterazione dei loro parametri è legata all’utilizzo dei proventi indebitamente realizzati a mezzo del loro sistema monetario coloniale “Franco CFA” imposto all’Africa (vedi pag Situazione Francia).

I grafici DIMOSTRATIVI sono esposti nella seguente sequenza:

  • A) SPESA PUBBLICA TOTALE (è la spesa dello Stato comprensiva degli interessi);
  • B) SPESA PUBBLICA PER INTERESSI;
  • C) SPESA PUBBLICA PRIMARIA (è la spesa dello Stato al netto degli interessi);
  • D) SPESA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE;
  • E) N° DIPENDENTI PUBBLICI / POPOLAZIONE IN EUROPA;
  • F) SPESA PUBBLICA PER LA SANITA’;
  • G) SPESA PUBBLICA PER L’ISTRUZIONE;
  • H) SPESA PUBBLICA PER LE PENSIONI 65+.
  • I) SPESA ORDINE PUBBLICO & SICUREZZA
  • L) SPESA DIFESA

Fonti dei grafici: OCSE, ISTAT, EUROSTAT, FMI, DEF ed altre.

A) SPESA TOTALE:

B) SPESA INTERESSI:

C) SPESA PRIMARIA:

D) SPESA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:

E) N. DIPENDENTI PUBBLICI / POPOLAZIONE IN EUROPA

F) SPESA SANITA’:

G) SPESA ISTRUZIONE:

H) SPESA PENSIONI 65+:

 

I) SPESA ORDINE PUBBLICO & SICUREZZA

L) SPESA DIFESA

12. Saldi settoriali INCIDENZA DI SPRECHI ED EVASIONE NELL’ECONOMIA.

Ci viene continuamente detto che il problema della crisi italiana sarebbero gli sprechi e l’evasione, i quali si dice che sottrarrebbero soldi all’economia.
Ma è falso!
Infatti uno Stato prima spende e poi Tassa.
NON viceversa!
Osservando la seguente tabella raffigurante i 2 bilanci (entrate/uscite) dei 2 settori, settore pubblico e settore privato, è lapalissiano riscontrare che lo Stato:
– con la spesa pubblica aggiunge soldi nella sua economia .
mentre
– con le tasse toglie soldi dalla sua economia.
(NB: laddove la sua economia è rappresentata dal SETTORE PRIVATO di Cittadini/ Aziende/ Imprese/ Famiglie).

SETTORE PUBBLICO (Stato)

USCITE (Spesa Pub.): -100
ENTRATE (Tasse):       +90
Risultato (Debito Pub.): -10

————–————–

SETTORE PRIVATO (Cittadini-Famiglie-Imprese)

ENTRATE (Spesa Pub.): +100
USCITE (Tasse):              -90
Risultato (Risparmi Priv.):+10

Come si evince dallo schema:
Il Debito Pubblico (-10) corrisponde ai Risparmi Privati (+10), ovvero i soldi che restano in tasca a Cittadini/ Aziende/ Imprese/ Famiglie.
Matematico.
Quindi molto banalmente, se lo Stato:
– da una parte aumenta la Spesa da 100 a 110 a causa degli SPRECHI e della casta,
– dall’altra parte diminuisce gli introiti Fiscali da 90 a 80 a causa dell’EVASIONE.
La risultante di SPRECHI ed EVASIONE sarà che:
– Prima (senza Sprechi ed Evasione): 100 – 90 = +10 di soldi in circolo a disposizione dell’economia.
– Ora (con sprechi ed evasione): 110 – 80 = +30 di soldi in circolo a disposizione dell’economia.
Ovvero, i Risparmi Privati rimasti in circolo nell’economia nelle tasche dei cittadini aumentano passando da +10 a +30 (politiche economiche espansive).
– Domanda:
Se l’economia dispone di maggiori risorse finanziarie, l’economia ne trae beneficio, o ne trae uno scompenso?
– Domanda2:
I maggiori soldi in circolo secondo voi, saranno bruciati nel camino, oppure saranno spesi nell’economia alimentando il PIL e dunque il Gettito fiscale?

 

 

CONCLUSIONE: Abbiamo vissuto al di sotto delle nostre possibilità.

Alla luce di tutto questo, possiamo constatare che l’Italia, in tutti questi anni messi sotto accusa da tutta la pubblica inquisizione:
– NON ha vissuto al di sopra delle sue possibilità,
bensì
– ha vissuto al di sotto di quello che avrebbe potuto realmente concedersi.
Il che vuol dire:
– MENO infrastrutture in genere,
– MENO pubblica amministrazione,
– MENO sanità,
– MENO istruzione,
– MENO trasporti,
– MENO logistica,
– MENO giustizia (ovvero maggiori lungaggini processuali),
– MENO servizi pubblici in genere.
Il tutto a discapito dello Stato sociale e dello sviluppo socio-culturale.
Per verificare nel dettaglio le vere cause del debito pubblico italiano, si legga con attenzione la pag “Storia del debito pubblico“.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti (vedi anche sez. “Fonti di riferimento“):  Grafici da Banca d’Italia, ISTAT, EUROSTAT, FMI, ecc.   WebSite ME-MMT.  WebSite Scenari Economici.  WebSite Gufinomics.    WebSite Byoblu.com.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

—————————————

© 2012 Tutti i diritti riservati

Cristian Minerva

Maggiori informazioni https://cristianminerva.webnode.page/quadro-economico/grafici-dimostrativi/