Inflazione/Deflazione

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: L’inflazione in sintesi.
  1. COS’E’ L’INFLAZIONE,  E DA COSA E’ DETERMINATA.
  2. INFLAZIONE / DEFLAZIONE: Come lo Stato regola l’economia.
  3. IL FALSO MITO DELL’INFLAZIONE.
  4. INFLAZIONE DA ECCESSO DI STAMPA vs. INFLAZIONE DA RINCARO DELLE MATERIE PRIME/ENERGIA.
  5. L’INFLAZIONE DEGLI ANNI ’70-’80, NON ERA COLPA DI ECCESSIVA STAMPA DI MONETA, MA DEGLI SHOCK PETROLIFERI.
  6. FEDERICO CAFFE’ (nel 1979 ca.): “SE LO STATO DURANTE GLI SHOC PETROLIFERI AVESSE COPERTO LA PARTE DI AUMENTO DI PREZZI DEI BENI/SERVIZI PRIMARI CON UN AUMENTO DI SPESA A DEFICIT, L’INFLAZIONE DEGLI ANNI ’70 SI SAREBBE ARGINATA.”
  7. IL FALSO MITO DELL’INFLAZIONE IN TV.
  8. L’INFLAZIONE ATTUALE DEI PRIMI ANNI ’20 NON E’ CAUSATA DALL’ESPANSIONE MONETARIA, BENSI’ DALLA SOMMA DI 2 ALTRI FATTORI: 1) RESTRIZIONE PRODUTTIVA (COVID) E 2) DALLA CRISI ENERGETICA (GUERRA RUSSIA-UCRAINA).

 

 

INTRODUZIONE: L’inflazione in sintesi.

La teoria quantitativa della moneta asserisce che:
All’aumentare dell’offerta di moneta, in parallelo si registra un sistematico aumento dell’inflazione.
Si tratta di una teoria incompleta, poichè:
Dipende da come la moneta viene impiegata.
Infatti:

  1. Un conto è stampare soldi infiniti e distribuirli a pioggia con gli elicotteri nel deserto (elicopter money).
  2. Tutt’altro conto è stampare i soldi strettamente misurati a produrre tutto ciò che manca/serve, e che dia un contro-valore alla moneta emessa.

In effetti:

  • Nel primo caso l’inflazione tenderà verso l’infinito, mentre
  • Nel secondo caso l’inflazione tenderà verso lo zero (0).

Si tratta di una differenza assoluta.
Eppure nonostante ciò la dottrina NeoLiberista fa di tutta l’erba un fascio ritenendo che entrambi i 2 modus operandi siano uguali e producano gli stessi risultati inflattivi, il che sarebbe come ritenere che in cucina il sale e lo zucchero siano la stessa cosa in quanto entrambi bianchi.

 

 

1) COS’E’ L’INFLAZIONE,  E DA COSA E’ DETERMINATA.

L’INFLAZIONE NON E’ DETERMINATA SOLAMENTE DA UN ECCESSO DI MONETA IN CIRCOLO.

L’inflazione è l’aumento dei prezzi dovuto ad una corrispondente perdita del valore di acquisto della moneta in uso.
L’inflazione è determinata dal fatto che i soldi in circolazione si ritrovino ad essere in quantità sproporzionata verso l’eccesso rispetto ai beni disponibili sul mercato.
Quello dell’eccesso dei soldi NON è però l’unico fattore ad avere incidenza sull’inflazione.
Può infatti accadere che in una situazione di equilibrio tra soldi circolanti e beni disponibili, il prezzi aumentino ugualmente.
Distinguiamo 2 situazioni possibili:

1) AUMENTO DI PREZZI ARBITRARIO (Shock petroliferi anni’70):
Negli Anni ’70 l’aumento del 400% del prezzo del greggio/materie prime imposto dai paesi produttori, provocò un aumento smisurato dell’inflazione in tutti i paesi del mondo dipendenti dal suddetto petrolio/materie prime.
Quindi come detto: NON si tratta di un aumento dell’inflazione dovuto ad eccessiva stampa di moneta.

2) ESAURIMENTO IMPROVVISO DI BENI (Forconi Sicilia 2011):
Nel 2011 l’embargo operato dai Forconi in Sicilia provocò una improvvisa rarefazione dei beni di consumo che a sua volta causò l’aumento smisurato dell’inflazione nell’intera isola.
Quindi come detto: NON si tratta di un aumento dell’inflazione dovuto ad eccessiva stampa di moneta.

ATTENZIONE: Si tengano sempre bene a mente queste sostanziali distinzioni! I NeoLiberisti tendono con insistenza a mistificare le dinamiche inflattive col mirato intento di mantenere sempre vivo nella testa delle persone lo spettro dell’inflazione da stampa di moneta.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) INFLAZIONE / DEFLAZIONE: Come lo Stato regola l’economia.

LO STATO RIDUCE L’INFLAZIONE ATTUANDO POLITICHE RESTRITTIVE, E AUMENTA L’INFLAZIONE ATTUANDO POLITICHE ESPANSIVE, NON VICEVERSA.

Nel 1971 gli USA scollegano il dollaro dall’oro ponendo fine al così detto sistema aureo (meglio conosciuto come “Dollar ExChange Standard”).
Prende corso legale il sistema monetario moderno (Modern Money Theory) il cui funzionamento viene ampiamente descritto in molteplici studi accademici ad opera di autorevoli esperti economisti  fra cui spiccano quelli del britannico Keynes nel suo “Trattato sulla moneta” (1930).
In quel momento la moneta riprende la sua essenza pura non risultando più vincolata a niente (moneta fiat).
La moneta in tali “sembianze” viene calibrata di volta in volta dallo Stato che ha il compito di  tenere in equilibrio la quantità di moneta circolante con la quantità di beni/servizi/lavoro presenti sul mercato, senza più vincoli che limitino l’emissione della moneta suddetta.
Immaginiamo che l’economia sia questo grande magazzino con gli scaffali pieni di beni/servizi/lavoro che devono essere venduti.
Lo Stato dovrà far corrispondere la quantità di moneta alla somma di tutti i beni/servizi/lavoro che ci sono da comprare.
Dunque partendo da una situazione di perfetto equilibrio, si potranno verificare due scenari contrapposti che prendono rispettivamente il nome di inflazione e deflazione:

  • INFLAZIONE: Quando il denaro risulterà in eccedenza la gente comincerà a trovarsi con le tasche piene di soldi e correrà a comprare svuotando gli scaffali del magazzino, la merce scarseggia e i prezzi salgono.  Lo Stato potrà regolare la moneta diminuendone la quantità in circolo mediante l’attuazione di un  surplus governativo realizzato, o riducendo la spesa pubblica, o aumentando il prelievo fiscale, o la combinazione delle due cose (Politiche restrittive).
  • DEFLAZIONE: Quando il denaro risulterà insufficiente la gente comincerà a trovare difficoltà a spendere i soldi e rinuncerà a comprare facendo accumulare i beni invenduti negli scaffali del magazzino, la merce eccede e i prezzi scendono: è la Recessione, ovvero quella  fase di decrescita economica caratterizzata da un’insufficienza di domanda, a monte originata da un deficit monetario appunto, che nel suo stadio più aggravato conduce alla Depressione.  Lo Stato regolerà la moneta in questo caso aumentandone la quantità in circolo mediante un’espansione del deficit governativo realizzato, o aumentando la spesa pubblica (finalizzato alla creazione/produzione di reddito necessario a stimolare l’aumento della domanda aggregata), o diminuendo il prelievo fiscale, o la combinazione delle due cose (Politiche espansive).
  • PUNTO DI EQUILIBRIO: Quando ci si trova sullo zero, dunque in una situazione di equilibrio, priva di inflazione e deflazione, l’economia risulterà essere  Stagnante.   Affinché l’economia resti in moto occorrerà che lo Stato mantenga sempre una condizione di specifica pendenza positiva (inflazione) così come una biglia che resta immobile su una superficie piana ha bisogno di una determinata pendenza affinché possa avanzare.   La pendenza in economia si produce attuando il famoso deficit di bilancio che dunque non va assolutamente eliminato così come si vuole far credere.  Il pareggio di bilancio attuato impropriamente durante una fase economica manifestante sintomi stagnanti o recessivi, blocca l’economia in quanto elimina tale pendenza portando alla stagnazione (o, a seconda delle circostanze, alla Stagflazione).
  • STAGFLAZIONE: E’ un evento che si verifica nel momento in cui gli effetti prodotti dalla stagnazione e dall’ inflazione si vengono a combinare tra di loro.  In questo caso, quando il denaro risulterà insufficiente e la gente comincerà a trovare difficoltà a spendere facendo accumulare i beni invenduti, accadrà che i prezzi, invece che scendere, inizieranno a salire.  Questa particolare circostanza si verifica allorché i venditori comincino ad aumentare progressivamente i prezzi dei loro prodotti per compensare gli extra/costi derivati da una improvvisa impennata di energia e materie prime.   Trattandosi di un’inflazione importata dall’estero, lo Stato potrà riequilibrare la sua economia mediante un’espansione del deficit governativo, attraverso l’aumento di SpesaPubblica impiegata per assorbire il surplus/rincaro di energia e materie prime causato dalla crisi estera (Nota: se ad esempio il costo passa da 100 a 150, il +50 di rincaro lo assorbe lo Stato di modo che il costo ai cittadini resti sempre invariato a 100); l’inalterazione dei costi farà si che i prezzi finali al consumo rimangano invariati, decapitando l’aumento dell’inflazione all’origine del problema.   Nota Bene: Essendo la stagflazione un evento artificiale che può essere caratterizzato da molteplici aspetti anche di natura giuridica o altro, ad esempio accordi illeciti fra i produttori che decidono indebitamente di speculare sui prezzi in violazione delle leggi di libera concorrenza, piuttosto che improvvisi aumenti sproporzionati dei costi delle materie prime imposti dai paesi fornitori (come fu il caso emblematico degli shock petroliferi degli anni ’70), anche gli interventi adottati potranno avere differente natura a seconda delle circostanze riscontrate.

Si vuole far notare che in questo momento l’Europa sta affrontando un terribile momento di recessione (che come spiegato è quella specifica fase di decrescita economica caratterizzata da un’insufficienza di domanda, a sua volta a monte originata da un deficit monetario) e i governi stanno applicando le politiche economiche di austerità’ che sono l’esatto opposto di ciò che andrebbe fatto.
Si costringono volutamente le economie degli Stati a una recessione forzata.
Ci si rifletta bene!

Nota Tecnica sull’inflazione: Con la moneta sovrana fiat, lo Stato ha piena libertà di spendere a deficit tutti i soldi di cui la sua economia necessita; l’unico vero limite da tenere in considerazione è l’inflazione che può essere generata dalla suddetta spesa, e questo accade SOLAMENTE quando il governo spende oltre la capacità produttiva della sua economia (video su youtube intitolato “COS’E’ L’INFLAZIONE…”, e “IL FALSO MITO DEL DEBITO PUBBLICO” a partire dai min 3:30). In altre parole, quando ogni singola persona in grado di lavorare è occupata e quando tutte le risorse disponibili sono state impiegate (vedi pag “Piena capacità/Piena occupazione‘”), solo allora una ulteriore iniezione di spesa a deficit potrà generare inflazione.

***(Per spiegarlo con un esempio figurato:  Se 1 moneta corrisponde ad 1 mela, per produrre nuove mele necessarie a sfamare una popolazione crescente, la BC potrebbe produrre tante monete quante mele ci sarebbero da coltivare; la nuova mela prodotta dà il valore alla corrispondente moneta emessa.
Risultato: 1 mela costa sempre una moneta, fino al raggiungimento della piena occupazione.  ATTENZIONE: a inflazione 0 e debito 0!)***

Tutto questo per spiegare che lo Stato fino a quel limite, quello della piena capacità appunto,  non solo potrà, ma dovrà spendere per conseguire l’obbiettivo della piena occupazione ottenibile attraverso l’attuazione del così detto PLG, ovvero, Programma di Lavoro transitorio Garantito (spiegato nell’articolo successivo).

Cenno Storico: E’ usanza diffusa sostenere che una svalutazione della moneta comporti automaticamente un aumento dell’inflazione (e altresì che una rivalutazione produca l’inverso).
Alcuni esempi storici riguardanti proprio la nostra moneta smentiscono questa affermazione:

  • Nel 1971 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE) e l’inflazione AUMENTA.
  • Nel 1977 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE) e l’inflazione CALA.
  • Nel 1979 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE PER ENTRARE NELLO SME) e l’inflazione AUMENTA.
  • Nel 1992 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE PER USCIRE DALLO SME) e l’inflazione CALA

Nota Bene: L’economista Alberto Bagnai fa notare che “Nel ’92 la Lira fu svalutata di un valore che oscilla in una “forchetta” compresa fra il 20 e il 30% a seconda della valuta che si prende come riferimento, e l’inflazione scese di 1 punto percentuale, ovvero scese dal 5 al 4%”. Questo è dovuto al fatto per cui a partire dal ’92 in Italia vennero attuate politiche economiche fortemente stringenti (tra l’altro anche fuori misura) che come noto producono un sistematico contenimento dell’inflazione, a dimostrazione del fatto che uno Stato in forza dei suoi pieni poteri è in grado di controllare e condizionare integralmente tutti i parametri della propria moneta, cosa che non accade in Europa con l’Euro.

Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):  Appunti di MACROeconomia summit Rimini  (estratto dell’intervento del Dott. Warren Mosler, MACROeconomista USA).  Nozioni di MACROeconomia base enunciate nei comuni libri di testo.  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.  Paolo Barnard.   Per l’andamento tasso di cambio/inflazione, dati FMI.   Video intitolato “ALBERTO BAGNAI – CE LO CHIEDE L’EUROPA” a partire dai min 1 ora e 47 min. primi.

 

 

3) IL FALSO MITO DELL’INFLAZIONE.

DISTINGUERE TRA LEGGENDE METROPOLITANE E REALTA’.

L’argomento dell’inflazione è uno degli argomenti, se non l’argomento in assoluto più sottoposto a mistificazione.
E’ luogo comune infatti sostenere che la stampa di nuova moneta produca sistematicamente un aumento dell’inflazione, a prescindere da come la moneta sia impiegata.
Si tratta di una inesattezza clamorosa.
Lo si evince in modo estremamente intuitivo con l’esempio dei 2 Stati già visto in Homepage.
Infatti:
Se ci sono 2 Stati:
– Uno Stato stampa soldi a caso e li distribuisce a pioggia con gli elicotteri nel deserto.
– L’altro Stato stampa i soldi misurati, strettamente necessari ad impiegare i suoi disoccupati a produrre ciò che manca/serve (ad esempio ricostruire le case dei terremotati, piuttosto che qualsiasi infrastruttura o servizio di pubblica necessità, strade, scuole, ospedali, riqualificazione/bonifica del territorio, ecc.ecc.).
– DOMANDIAMOCI:
E’ la stessa cosa? L’inflazione reagisce allo stesso modo?
Ovviamente la risposta è:
Assolutamente no!
– Nel primo caso l’inflazione aumenta poichè i soldi non corrispondono ad alcun bene materiale realizzato/presente in contropartita.
– Nel secondo caso l’inflazione NON aumenta poichè i soldi corrispondono in valore ai beni materiali realizzati/presenti in contropartita.
Vale la regola che:

***I soldi emessi per impiegare le persone a produrre qualsiasi cosa che sta mancando/servendo, NON generano: nè inflazione, nè debito***

I soldi, come detto, ottengono il valore dai prodotti  -lavoro/beni/servizi-  realizzati dai lavoratori.

Per spiegarlo con un esempio figurato: 
Consideriamo un sistema economico elementare composto da:

3 persone
3 mele
3 monete

= 1 mela costa 1 moneta.
Ora, ipotizziamo che per qualsiasi ragione la popolazione cresca, passando da 3 a 10 individui.
Il sistema si ritroverà ad essere composto da:

10 persone
3 mele
3 monete

In questa situazione di crisi in cui le persone (ben 7) non hanno ne da lavorare ne da mangiare (poiché stanno mancando 7 mele e 7 monete), lo Stato potrà intervenire stampando le 7 monete necessarie a produrre le 7 mele mancanti.
Risultato:

10 persone
10 mele
10 monete

= 1 mela costa sempre una moneta, fino al raggiungimento della piena occupazione.
ATTENZIONE: a inflazione 0 e debito 0!
Per verificare la veridicità di questa modalità economica (nel caso qualcuno ancora dubitasse), si legga con attenzione la pag Dimostrazioni storiche MMT.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) INFLAZIONE DA ECCESSO DI STAMPA vs. INFLAZIONE DA RINCARO DELLE MATERIE PRIME/ENERGIA.

SONO 2 INFLAZIONI DIVERSE CHE VANNO RISOLTE IN MODO DIVERSO.

INFLAZIONE DA ECCESSO DI STAMPA:
Si registra quando si comincia a stampare soldi infiniti senza produrre nulla in contro-partita.
Questa pratica fa si che i prodotti in circolo NON (rimasti invariti) aumentino sempre di piu’ il loro prezzo di vendita, facendo sistematicamente perdere valore alla moneta circolante, e di conseguenza anche ai risparmi (ergo: i risparmi si polverizzano.

INFLAZIONE DA RINCARO DELLE MATERIE PRIME:
Si registra quando i costi di materie prime ed energia si impennano (ad esempio a causa di una guerra).
In questo caso accade che i costi di produzione aumentino, così che gioco forza aumentino anche i prezzi dei prodotti finali al consumo.

I 2 problemi si risolvono in modo diverso:

  1. Nel primo caso lo Stato dovra’ smettere di stampare soldi a fronte di nulla, ponendo in essere politiche monetarie restrittive.
  2. Nel secondo caso lo Stato dovrà farsi carico lui (per mezzo della sua BC) della parte di rincaro eccedente i prezzi standard.

Per fare un esempio pratico: Se l’energia aumenta improvvisamente del 50% e da 10 passa a 15, il +5 di rincaro viene assorbito dalla BancaCentrale nazionale, facendo si che sul mercato il prezzo per gli utenti rimanga invariato, estirpando il problema dell’inflazione alla radice.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

5) L’INFLAZIONE DEGLI ANNI ’70-’80, NON ERA COLPA DI ECCESSIVA STAMPA DI MONETA, MA DEGLI SHOCK PETROLIFERI.

SPESA ITALIANA AL DI SOTTO DELLA MEDIA, E TASSO DI RISPARMIO PIU’ ALTO DEL MONDO: QUESTI 2 ELEMENTI SMENTISCONO I NEOLIBERISTI MAINSTREAM.

Gli anni ’70-’80 sono noti per l’elevata inflazione (nell’ordine delle 2 cifre).
Ci sono 2 tesi:
– Secondo i NEO-LIBERISTI (o Keynesiani “bastardi”): L’inflazione era causata dall’eccessiva stampa di moneta dovuta alle spese pazze della 1^Repubblica di Craxi & Co.
Invece:
– Secondo i POST-KEYNESIANI: L’inflazione era causata dall’aumento del 400% del prezzo del petrolio/materie prime.

ANALISI DEI FATTI:

Se l’aumento fosse stato causato dall’eccessiva stampa di moneta da parte dell’Italia, si sarebbero dovuti riscontrare i seguenti fatti:

  1. L’inflazione sarebbe dovuta aumentare solo in  Italia e NON anche nelle altre Nazioni.
  2. I risparmi degli italiani si sarebbero dovuti polverizzare per via del fatto che a fronte di nuova moneta stampata, NON veniva prodotto nulla in contro-partita.
  3. La spesa pubblica italiana sarebbe dovuta risultare smodatamente più alta che negli altri Stati nostri competitors.

VERIFICA:

La verifica dei fatti smentisce i NeoLiberisti e da ragione ai PostKeynesiani.
Infatti:

  1. L’inflazione NON fu solo in Italia, ma aumentò anche negli altri Stati.
  2. I risparmi degli italiani, proprio nel periodo di massima inflazione anni ’70-’80, risultavano essere i più alti al mondo (*vedi grafico a seguire) ATTENZIONE: risultato impossibile se l’inflazione fosse stata provocata da eccessiva stampa di moneta per colpa di spese pazze governative.
  3. La spesa pubblica italiana nel periodo della 1^Repubblica socialista di Craxi & Co. risulta essere più bassa della media UE.

Infatti, comparando i dati di spesa primaria nel decennio 1984-1994 si riscontra che:

  • – Italia:          la spesa passa dal 42,1 del PIL (1984) al 42,9 del PIL (1994).
  • – UE:             la spesa passa dal 45,5 del PIL (1984) al 46,6 del PIL (1994).
  • – EuroZona: la spesa passa dal 46,7 del PIL (1984) al 47,7 del PIL (1994).

Come detto, la spesa italiana fu inferiore alla media, e NON superiore come viene erroneamente sostenuto. Vedi grafici: 1)Tasso di risparmio, 2)Storico inflazione Italia, 3) Storico inflazione mondo

PER QUELLI CHE: “Si ma anche se negli anni ’80 la spesa italiana (primaria) era minore, negli anni ’70 risultava maggiore rispetto alla media UE….”

RISPOSTA: Durante gli Shock petroliferi degli anni ’70, la spesa italiana era maggiore perchè,

  1. – da una parte l’Italia figurava essere l’unico paese che NON disponeva di materie prime/energia, a differenza degli altri Stati che possedevano le loro colonie (ad es Francia, Inghilterra, USA, in primis),
  2. – dall’altra parte perché l’Italia aveva una valuta leggera, e quando hai una valuta leggera durante una crisi energetica le risorse importate ti costano molto di più (mentre viceversa paesi col cambio pesante come la Germania del tempo le stesse risorse le pagano in proporzione di meno).
  3. -in ultimo in Italia vigeva il sistema della ScalaMobile che adeguava gli stipendi all’aumentare dell’inflazione (ATTENZIONE: sistema che pero’ ha anche consentito di proteggere il potere di acquisto dei cittadini lavoratori).

CONCLUSIONE:

L’ingannevole propaganda diffusa in merito all’elevata inflazione causata da eccessiva stampa di moneta da parte dell’Italia, servì a giustificare l’adesione allo SME (1979) e il divorzio tra Tesoro e BankItalia (1981).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

6) FEDERICO CAFFE’ (nel 1979 ca.): “SE LO STATO DURANTE GLI SHOC PETROLIFERI AVESSE COPERTO LA PARTE DI AUMENTO DI PREZZI DEI BENI/SERVIZI PRIMARI CON UN AUMENTO DI SPESA A DEFICIT, L’INFLAZIONE DEGLI ANNI ’70 SI SAREBBE ARGINATA.”

TESTIMONIANZA DEL PROFESSORE UNIVERSITARIO DI MARIO DRAGHI, IGNAZIO VISCO, NINO GALLONI ED ALTRI ECONOMISTI OGGI A CAPO DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI GOVERNATIVE.

Secondo l’assunto NeoLiberista, l’inflazione degli anni ’70 era stata causata dalle eccessive spese pazze della 1^Repubblica, mentre i fatti storici ci dicono che l’inflazione in quegli anni si impennò in tutto il mondo a causa degli shock petroliferi.
A proposito dell’inflazione degli anni ’70 provocata dagli shock petroliferi (e NON da eccesso di spese pazze governative come si ritiene), Caffè si esprimeva così:

FEDERICO CAFFE’ (dal min 20:26): “Che cosa ha contribuito maggiormente a quest’inflazione:
C’è ovviamente la componente esterna su cui possiamo fare poco (il rincaro smodato del greggio), ma c’è una componente interna costituita dalla modificazione di quello che si chiamano i prezzi amministrati, i prezzi che vale a dire che sono variati dalle stesse autorità pubbliche, l’equo canone, la luce, il gas, le tariffe dei trasporti (si parla di tutti quei servizi che, lo ricordiamo, sono sovvenzionati dallo Stato, dove i cittadini si trovano a pagare solo una frazione del prezzo reale mentre lo Stato si accolla la porzione rimanente [N.d.a.]); tutti questi aumenti hanno contribuito all’aumento dell’inflazione; ora io non dico che il prezzo dei mezzi di trasporto si venda al costo reale (giacchè una parte del prezzo è sovvenzionata/pagata dallo Stato [n.d.a.]), ma dico:
Non è in un momento in cui si vuole arrestare e contenere l’inflazione che questi aumenti vanno fatti.
Intendo dire:
Il disavanzo di questi enti pubblici da colmare in qualche modo (con spesa a deficit [n.d.a.], è meno inflazionistico che non l’aumento delle tariffe.”

Ergo: se lo Stato invece che aumentare il prezzo dei servizi amministrati, avesse colmato la parte eccedente di prezzo in aumento (causata dal rincaro artificiale del greggio) con maggiore spesa a deficit, i prezzi al consumo di tutti i beni primari (contenuti nel paniere di calcolo dell’inflazione) sarebbero rimasti stabili e l’inflazione sarebbe stata arginata, ATTENZIONE: senza bisogno di fare il Divorzio tra tesoro-banchitalia con conseguente aumento degli interessi a valori esagerati (posto che il divorzio abbia veramente avuto incidenza o meno nel rientro dell’inflazione, visto  che con la fine delle crisi petrolifere l’inflazione scese sistematicamente in tutto il resto del mondo).
Quindi NON solo la spesa dei tempi NON era eccessiva: Caffè dice che la spesa governativa in quegli anni fu addirittura insufficiente.
Chi è Federico Caffè?
Fu uno dei padri costituenti.
Si tratta di una testimonianza diretta presente in quel preciso periodo storico, e che in quanto tale risulta essere oggettivamente più autorevole di tutti gli economisti contemporanei che si esprimono in materia per il solo sentito dire.

Fonte della dichiarazione:

 

 

6) IL FALSO MITO DELL’INFLAZIONE IN TV.

BORGHI vs. BOLDRIN su SVALUTAZIONE/INFLAZIONE ALLA TRASMISSIONE “LA GABBIA” su LA7, nel 2013.

Il 13/4/2013 alla trasmissione LaGabbia su La7, va in onda il match tra gli economisti Borghi e Boldrin sul tema di Svalutazione/Inflazione.
Secondo l’assunto Neoliberista, accadrebbe che:
Se un paese svaluta la sua valuta ad esempio del 20 o 30%, in parallelo subirebbe un aumento dell’inflazione in pari misura, ovvero 20 o 30%.
A seguire il video BORGHI vs. BOLDRIN su SVALUTAZIONE/INFLAZIONE (nel 2013):

MICHELE BOLDRIN (nel 2013): (2:58) “I SalariReali cioé i beni e servizi che ci possiamo effettivamente comprare con i soldi che guadagnamo, sono:
Il SalarioNominale diviso i Prezzi.”

(3:23) “L’idea di quelli che predicano la tragedia (dell’Euro) qual’è:
Se noi usciamo dal forte (pesante) Euro, e entriamo nella debole (leggera) Lira,
accade che:

-Il SalarioNominale sta fermo, ma
-i Prezzi, siccome c’è la svalutazione, crescono di piu’ tipo il 20%.” (giacchè la svalutazione prevista sarebbe intorno al 20% [n.d.a.])

(3:55) “E allora:
Cosa succede in una frazione se il numeratore sta fermo e il denominatore cresce?
Il risultato della frazione cala.
E quel numero li che cala sono il SalarioReale che cala, ovvero i beni e servizi che NON si riescono piu’ effettivamente ad acquistare con i soldi che i cittadini lavoratori hanno in tasca.”

(4:08) “Quindi quello che vogliono fare altro NON è che tagliare i salari reali senza dirlo.”

CLAUDIO BORGHI: (4:17) “Boldrin ha ragione. Ma sapete quanto é il SalarioNominale nel momento in cui il lavoratore è disoccupato? E’ zero (0).”

Ebbene:
Nel 1992 la Lira italiana si sganciò dallo SME, svalutando in una forchetta che oscilla tra il 20 e 30% a seconda della valuta che si prende come riferimento.
Di conseguenza l’inflazione sarebbe dovuta aumentare del 20-30%.
Di quanto aumentò?
SCESE dal 5 al 4%.

  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Inflazione al 4% come nel 1969.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1994): L’ inflazione cala al 3, 7 %.

L’esatto opposto di ciò che viene predicato.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Corriere della Sera – ECONOMIA

 

 

7) L’INFLAZIONE ATTUALE DEI PRIMI ANNI ’20 NON E’ CAUSATA DALL’ESPANSIONE MONETARIA, BENSI’ DALLA SOMMA DI 2 ALTRI FATTORI: 1) RESTRIZIONE PRODUTTIVA (COVID) E 2) DALLA CRISI ENERGETICA (GUERRA RUSSIA-UCRAINA).

SE SI AUMENTA LA MONETA E IN PARALLELO SI AUMENTANO LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE, L’INFLAZIONE RESTA SOTTO CONTROLLO.

Si dice che l’espansione monetaria post crisi sub-prime abbia causato l’attuale inflazione.
Ma questo è completamente falso.
Anzi.
Durante l’espansione monetaria addirittura l’economia stava rischiando di finire in deflazione.
L’inflazione attuale invece si è innescata per la somma di ben 2 fattori accumulati tra loro.

  • 1) La stretta produttiva indotta dalle restrizioni anti-covid.
  • 2) la speculazione sul prezzo dell’energia attuata dalla borsa usando la scusa della guerra Russia-Ucraina.

Ripetiamo con insistenza che
– Se si continua ad aumentare il denaro circolante nel mentre che si aumentano in parallelo le attività produttive, l’inflazione NON aumenta
Mentre viceversa:
– Se si continua ad aumentare il denaro circolante nel mentre che in parallelo si restringono le attività produttive (ad esempio per le restrizioni anti-covid), l’inflazione aumenta.
La differenza è assoluta.
Peggio che peggio se a tutto ciò si aggiunge pure una guerra.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

————————————-

© 2012 Tutti i diritti riservati

Cristian Minerva

Maggiori informazioni https://cristianminerva.webnode.page/quadro-economico/inflazione-deflazione/