Irrisolvibilità del debito

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Irrisolvibilità del debito in sintesi.
  • 1) IL SISTEMA A DEBITO E’ VIZIATO DA UNA DISFUNZIONE MATEMATICA SISTEMICA CHE RENDE IL DEBITO MATEMATICAMENTE IRRISOLVIBILE.
  • 2) SE NON SI CONOSCE LA DISFUNZIONE MATEMATICA DELL’INTERESSE, E’ IMPOSSIBILE CAPIRE LA RAGIONE/CAUSA DELLA CRISI.
  • 3) SE I SOLDI DEGLI INTERESSI NON VENGONO CREATI E RESI DISPONIBILI DALLE BANCHE, NESSUN ALTRO E’ IN GRADO DI PRODURLI.
  • 4) MONETA NON SOVRANA (EURO): ILLEGITTIMITÀ DEL SISTEMA A DEBITO CHE PER SUA NATURA È  IRRISOLVIBILE.
  • 5) COME LA MONETA A DEBITO CONSENTE ALLE BANCHE PRIVATE DI PROSCIUGARE L’ECONOMIA.

 

 

INTRODUZIONE: Irrisolvibilità del debito in sintesi.

Il sistema della moneta a debito è matematicamente irrisolvibile.
Vale la regola che:
La somma di denaro generata/prestata dal sSistema Bancario/Finanziario al SistemaEconomico, è sempre inferiore a quella che deve tornare indietro con l’aggiunta degli interessi, rendendo di fatto tutti i debiti inestinguibili.
Da qui il problema della crescita infinita per evitare che il sistema vada in stallo.

 

 

1) IL SISTEMA A DEBITO E’ VIZIATO DA UNA DISFUNZIONE MATEMATICA SISTEMICA CHE RENDE IL DEBITO MATEMATICAMENTE IRRISOLVIBILE.

MA SE I SOLDI NON SI POSSONO MOLTIPLICARE, DA DOVE DOVREBBERO SALTARE FUORI I SOLDI PER RESTITUIRE GLI INTERESSI?

La disfunzione matematica dell’interesse è una anomalia che è sotto gli occhi di tutti, eppure nessuno se ne accorge..
Per coglierla è molto semplice.
Basta utilizzare una semplice metafora, quella della scatola con dentro le monete.
– Prendete una scatola.
– Ci introducete dentro 100 monete.
– Poi  chiudete la scatola e cominciate ad agitarla.
– Infine la riaprite…
DOMANDA:
Quante monete ci ritroverete dentro?
LA RISPOSTA è ovvia:
Sempre 100.
Quindi, una volta appurato che le monete non si possono smaterializzare o materializzare dal nulla, possiamo aggiungere gli attori economici.
– I 100 soldi sono forniti dal sistema bancario/finanziario (che per comodità potremmo chiamare BCE).
– I 100 soldi vengono introdotti nella scatola, ovvero il contenitore-economia (che per comodità potremmo chiamare Italia).
– Poi agitiamo la scatola, e la moneta al suo interno comincia a circolare passando di mano in mano da un cittadino all’altro.
– Infine riapriamo la scatola..
DOMANDA:
Quanti soldi ci ritroveremo dentro, posto che nessuno all’interno del contenitore-economia è in grado di creare o moltiplicare i soldi?
LA RISPOSTA ovviamente è:
Sempre 100.
Bene… Ma a questo punto, come da copione, i 100 soldi forniti dal sistema bancario/finanziario si ritroveranno ad essere restituiti indietro alla fonte, ovvero alle banche/finanza, lasciando il contenitore-economia letteralmente privo di soldi/monete.
ATTENZIONE: è in questo preciso frangente che compare dinanzi ai nostri occhi la radiografia del vuoto monetario generato dagli interessi..
Infatti:
Nel momento in cui i signori delle banche/mercati finanziari chiederanno indietro ad esempio + 10 soldi aggiuntivi degli interessi, ci accorgiamo che i soldi necessari a pagare gli interessi fisiologicamente NON esistono.
NON esistono perchè il sistema a debito è viziato da un vuoto monetario matematico sistemico, che rende di fatto tutti i debiti irrisolvibili/inestinguibili.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) SE NON SI CONOSCE LA DISFUNZIONE MATEMATICA DELL’INTERESSE, E’ IMPOSSIBILE CAPIRE LA RAGIONE/CAUSA DELLA CRISI.

IL SISTEMA A DEBITO CREA UN CIRCOLO VIZIOSO DI INDEBITAMENTO INFINITO IRRISOLVIBILE.

Nell’articolo precedente eravamo rimasti al punto in cui le banche/finanza avevano fornito all’Italia 100 soldi che poi l’Italia aveva in seguito tutti quanti restituito.
Poi però le banche/finanza avevano chiesto in aggiunta all’Italia altri + 10 soldi di interessi, soldi che come visto, fisiologicamente NON esistono.
Ecco: E’ a partire da questo punto che prende forma la falsa rappresentazione trasmessa in onda quotidianamente su tutte le TV a reti unificate (senza che nessuno la riesca mai a codificare correttamente)..
La rappresentazione è la seguente:
Ci sono i mercati finanziari che con il solito dito inquisitore puntato contro l’Italia ci dicono:

“Ah italiani, NON avete i 10 soldi che vi abbiamo prestato?’

(NB: Si noti che loro NON ci hanno prestato 10 soldi; ce ne hanno prestati 100 che noi abbiamo già restituito)
E poi proseguono:

“Ehh, male, molto male! Siete stati spendaccioni. Avete vissuto al di sopra delle vostre possibiità.
Allora facciamo così..
Noi vi prestiamo nuovi 10 soldi (che matureranno nuovi ulteriori interessi irrisolvibili [n.d.a]), ma alle seguenti condizioni:
Le condizioni sono che l’Italia deve fare i compiti a casa, le austerità, cioè politiche economiche di rigore in cui lo Stato deve mandare in attivo il suo bilancio (aumentando le entrate/tasse da una parte, e tagliando le uscite/spesa dall’altra).”

ATTENZIONE: Le austerità sono politiche economiche restrittive/deflattive che come dice la parola stessa restringono l’economia, restringono il PIL, facendo peggiorare il rapporto debito/PIL, così che i mercati perdano la fiducia ed aumentino gli interessi.
Risultato:
Tutti i soldi tagliati dalla spesa pubblica si spostano sistematicamente tutti in spesa per gli interessi, così che il debito aumenti sempre più fino a diventare insostenibile.
Ebbene..
Questa appena descritta NON è una semplice teoria, ma si tratta della pura descrizione dei fatti.
Per ulteriore verifica, si guardi la pag. Dimostrazione avanzo primario.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) SE I SOLDI DEGLI INTERESSI NON VENGONO CREATI E RESI DISPONIBILI DALLE BANCHE, NESSUN ALTRO E’ IN GRADO DI PRODURLI.

I SOLDI LI CREANO SOLO LE BANCHE, NON IL LAVORO, NON LA PRODUZIONE, NON IL PROFITTO.

In economia funziona esattamente così: I soldi li producono solo le banche e nessun altro.
Infatti:
Quando i produttori di beni e servizi producono le loro cose, essi stanno producendo esclusivamente i beni/servizi, ma non producono i soldi.
Non funziona che durante la produzione di beni/servizi, di fianco si materializzano in parallelo anche i soldi dal nulla.
I soldi che i produttori ottengono al momento della vendita dei loro prodotti, sono soldi che fanno parte della massa monetaria già circolante, e che semplicemente essi attirano a se per accumularli nei loro risparmi, sottraendoli sempre a qualcun altro.
A questo punto la domanda che dobbiamo porci è:
I soldi, posto che nessuno è in grado di produrli, e posto che non crescono nei campi, da dove arrivano? Chi è che li produce e li fornisce?
La risposta è:
La Banca Centrale col suo sistema bancario al seguito.
Quindi, siccome tutti i soldi in circolo, ad eccezione delle sole monete metalliche emesse dallo Stato (ovvero lo 0,3% della massa monetaria circolante), sono tutti soldi che sono stati emessi dal sistema bancario (BC), e siccome tutti i soldi sono stati emessi sotto forma di credito/debito, ciò significa che tutti i soldi volente o nolente devono rientrare indietro al sistema bancario con l’aggiunta degli interessi.
Il fatto è che la moneta creata dalle banche è sempre inferiore a quella che deve ritornare indietro con gli interessi, cosa che pone tutti i debiti in una condizione di perpetua irrisolvibilità, con tutte le conseguenze del caso.
Infatti come si può facilmente intuire da questa fattuale rappresentazione, chi controlla la funzione del credito (ovvero, banche private e finanza) si trova in una posizione di totale predominio su tutti gli altri, essendo che una volta che i soldi vengono prestati, tutti gli utenti dei soldi si ritrovano ad essere sistematicamente sotto ricatto.
Vale la regola per cui:
“Se non mi restituisci i soldi, te ne ripresto di nuovi fino a che non ti ho prosciugato completamente.”
Volete la prova?
Tutti gli indicatori economici stanno confermando che le ricchezze si stanno rapidamente concentrando nelle mani di sempre meno individui.
Più lampante di così..
Si legga con attenzione la pag. “Insostenibilità della finanza“.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) MONETA NON SOVRANA (EURO): ILLEGITTIMITÀ DEL SISTEMA A DEBITO CHE PER SUA NATURA È  IRRISOLVIBILE.

LA BANCA CENTRALE CREA SOLO IL DENARO CHE PUO’/DEVE ESSERE RESTITUITO, MA NON CREA I SOLDI PER PAGARE GLI INTERESSI, PONENDO IL DEBITO IN UNA CONDIZIONE DI INESTINGUIBILITA’.

Tutte le monete sono emesse sotto forma di monopolio.
– L’Italia produce la Lira,
– la Gran Bretagna la Sterlina,
– il Jappone lo Yen,
e così via.
Per nostra costituzione democratica la moneta deve essere emessa dallo Stato medesimo mediante la sua zecca, o attraverso la sua Banca Centrale a esso sottoposta (Art. 1: “La sovranità appartiene al popolo….” [Cit. Principi Fondamentali]).
Differentemente non si parla più di STATO SOVRANO DEMOCRATICO, ma di STATO COLONIA, e lo Stato colonia per sua stessa definizione non è democratico , bensì DOMINATO.
Il sistema di Stato colonia infatti pone lo Stato in una posizione di totale sudditanza rispetto colui che detiene il controllo della moneta che si sta andando ad utilizzare, mediante un meccanismo di debito irrisolvibile spiegato qui di seguito:
Nel caso dell’Euro, quando lo Stato Italia deve produrre la moneta da introdurre nella sua economia, esso non può più produrre la Lira, ma non può neanche produrre l’Euro.
E dunque come fa?
Deve rivolgersi alla BCE (unica emettitrice monopolista dell’Euro) la quale gli gira in prestito la suddetta moneta (vedi *NOTA di approfondimento a seguire).
Ora:
Se io Stato Italia chiedo 100 soldi, la BCE mi crea i 100 soldi, me li presta, i 100 soldi esistono e io Stato Italia li posso materialmente restituire.
E infatti tutti questi soldi l’Italia li restituisce effettivamente dal momento che l’Italia risulta essere in attivo di bilancio (avanzo primario) sin dal lontano 1992.
Eppure nonostante ciò il debito italiano continua ad aumentare! E perché?
Semplice:
Perché su 100 soldi da restituire, ogni volta se ne devono aggiungere tipo 10 di interessi (si consideri che l’Italia paga qualcosa come 100 miliardi all’anno di interessi sul debito).
Peccato che i 100 prestati sono stati creati e consegnati, mentre i 10 per pagare gli interessi, quelli invece letteralmente non esistono.
Non esistono perché non sono stati emessi all’origine del processo monetario e quindi sono matematicamente inestinguibili.
A quel punto come fa l’Italia a poter restituire i 10 di interessi (ovvero i 100miliardi all’anno) che mancano?
Ovvio:
Torna in banca (BCE/mercati finanziari)* e domanda in prestito nuovi soldi per pagare gli interessi pregressi.
Ed ecco che prende forma dinanzi i nostri occhi un processo di indebitamento sistematico e infinito che seppellirà il nostro paese in un debito che è per sua natura matematicamente irrisolvibile.
La dimostrazione dei fatti sopra esposti sta nel fatto che tutto l’intero ammontare del nostro debito pubblico è composto da soli interessi, interessi accumulati esattamente come descritto poc’anzi.
Peccato che questa forma di indebitamento risulti essere all’atto pratico fraudolenta nonché illegittima/ incostituzionale, nel senso che la nostra costituzione non consente la cessione totale della nostra sovranità, SOVRANITA’ MONETARIA inclusa.
Illegale per dirla con termini più appropriati, e come tale va denunciata e condannata in prima persona da ognuno di noi (si veda “DENUNCIA MORI“).

*NOTA (BCE/Mercati finanziari):
Abbiamo detto che nel sistema EuroMonetario lo Stato-membro NON può più produrre la sua moneta nazionale.
A livello tecnico però la BCE è composta dall’insieme di tutte le BC europee, compresa la BC italiana, che in quanto italiana, significa essere cmq una agenzia dello Stato italiano.
Ciò significa che quando la BC italiana stampa l’Euro e con questi Euro nuovi ci compra i titoli di Stato italiani (vedi Quantitative Easing), tecnicamente questa prassi equivale a quella di sovranità monetaria, giacché tutti i titoli italiani ritirati dal mercato da parte di Banca d’Italia risultano essere debito liquidato/estinto.
– DOMANDA:
Ma allora dove starebbe il problema dell’Euro se come abbiamo visto continua a rimanere valida la prassi della sovranità monetaria?
– RISPOSTA:
Il problema c’è nel momento in cui nel sistema EuroMonetario la Banca Centrale nazionale, smette di comportarsi da Banca Centrale (dunque smette di produrre i soldi per conto del suo Stato), lasciando il suo Stato in balia dei mercati finanziari di capitali privati.
Ecco: con questo schema dei mercati finanziari, vale la regola del ricatto degli interessi irrisolvibili sopra esposta, così che lo Stato si ritrovi sistematicamente sottoposto a colui, o coloro che gestiscono la moneta.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Vedi  “Fonti di riferimento

 

 

5) COME LA MONETA A DEBITO CONSENTE ALLE BANCHE PRIVATE DI PROSCIUGARE L’ECONOMIA.

CON LA MONETA A DEBITO, IL SISTEMA MONETARIO RESTA IN EQUILIBRIO SOLAMENTE SE IL SOGGETTO GESTORE E’ DI NATURA PUBBLICA (STATO).

Consideriamo un circuito monetario estremamente elementare in cui siamo 10 persone con 10 denari a testa (100 totali).
Immaginiamo di prestarci fra di noi tutti i soldi ad un tasso di interesse esemplificativo del 10%.
Significa che alla fine del giro, ognuno di noi dovrà ritrovarsi coi suoi 10 denari iniziali + 1 di interesse ovvero 11 soldi a testa (110 totali).
Essendo che i soldi non si materializzano dal nulla ex-novo come un comune prodotto costruito in un processo produttivo, viene facile accorgersi che il circuito monetario gravato da interessi, produce un ammanco di soldi sistemico.
Ora:
In un sistema bilanciato come il nostro qui di 10 in cui siamo tutti prenditori e prestatori (sistema di matrice PUBBLICA), si ottiene che tutti prendiamo un soldo di interesse, ma ne cediamo anche uno, e dunque il sistema resta in equilibrio.
Ma nel momento in cui mettiamo uno solo dei 10 soggetti nella posizione di indebitare tutti gli altri (ciò che accade da parte del soggetto bancario privato nell’economia reale), si può facilmente intuire che in capo a pochi giri, esso sarà in grado di rastrellare indebitamente su di se tutti i soldi presenti nel circuito.
E’ esattamente ciò che accade ad esempio con l’Euro e la BCE (si consideri che attualmente il 99,7%  dell’intera massa monetaria circolante è rappresentata da moneta bancaria, fra banconote e moneta elettronica, emessa dalle banche, che produce costantemente interessi debitori; il restante 0,3% sono le monete metalliche emesse dallo Stato le quali invece non producono interessi).
Ebbene, l’unico schema possibile per poter fare funzionare il circuito monetario con la moneta a debito, è solo ed esclusivamente facendo in modo che la moneta resti rigorosamente nelle mani dello Stato sotto il controllo pubblico democratico.
In tal modo infatti, anche qual’ora lo Stato mediante la sua Banca Centrale si trovasse a rastrellare i soldi dal circuito tramite l’applicazione degli interessi, esso li potrà sempre reintrodurre per mantenere appositamente il circuito in costante equilibrio, essendo che lo Stato in qualità di gestore della moneta, è un soggetto che a differenza degli altri (soggetti privati) non deve realezzare un profitto.
Lo Stato è l’unico soggetto a poter operare il suddetto bilanciamento poichè ricopre una posizione rappresentativa di tutta la collettività: lo Stato siamo noi (somma di tutte le classi sociali/categorie) e quindi i soldi restano sempre in mano di tutti.
Se invece lo Stato viene indebitamente sostituito da un soggetto privato che si mette a gestire la moneta al posto suo (vedi BCE col sistema delle Banche centrali e commerciali private), ecco che ci accorgiamo che il soggetto privato, i soldi che rastrella con gli interessi, invece che reintrodurli nel circuito, se li intasca lui come profitto, lasciando il sistema in costante squilibrio.
Stesso discorso per i soldi generati dalla finanza e rastrellati dagli speculatori nei mercati finanziari.
La costituzione in merito si esprime in maniera netta e inequivocabile (*), eppure nonostante ciò, complice una disinformazione sistemica, la popolazione stenta a prenderne coscienza.
NOTA*: Art 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Vedi video su YouTube “USCIRE DAL SISTEMA DEL DEBITO – FABIO CONDITI“.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Vedi  “Fonti di riferimento

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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