Leva finanziaria (Margine)

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Leva finanziaria in sintesi.
  1. COS’E’ LA LEVA FINANZIARIA.
  2. COME FUNZIONA LA LEVA FINANZIARIA (investimento “a MARGINE”).

 

 

INTRODUZIONE: Leva finanziaria in sintesi.

La leva finanziaria, per dirlo in parole spicciole, è un modo che consente di muovere tanti soldi disponendo di una base finanziaria più o meno piccola.
Ovviamente si tratta di prassi che erano bandite ma che sono state sbloccate con l’abolizione della Glass-Steagall act.

 

 

1) COS’E’ LA LEVA FINANZIARIA.

GLI STRUMENTI CHE CONSENTONO LA LEVA FINANZIARIA SONO I DERIVATI.

Cos’è la leva finanziaria:
Attraverso l’utilizzo della leva finanziaria (o “leverage”) un soggetto ha la possibilità di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto e, conseguentemente, di beneficiare di un rendimento potenziale maggiore rispetto a quello derivante da un investimento diretto nel sottostante e, di converso, di esporsi al rischio di perdite molto significative.
La leva finanziaria, per dirlo in parole spicciole, è un modo che consente di muovere tanti soldi disponendo di una base finanziaria più o meno piccola.
La leva finanziaria si può mettere in atto mediante diverse modalità fra cui: Futures, investimenti “a margine”, e/o strumenti finanziari che vengono tutti quanti in genere definiti “Prodotti derivati”.

– Futures: Il futures è un contratto che impegna ad acquistare o vendere, ad una data futura, una determinata quantità di merce o attività finanziaria ad un prezzo prefissato. Se l’attività sottostante è una merce, il futures si definisce commodity futures, mentre se è uno strumento finanziario financial futures.

– Investimento a margine: E’ una modalità di investimento in cui un investitore sostanzialmente fa un mutuo, solo che invece di farlo per comprare una casa, lo fa per acquistare prodotti finanziari.

Altro elemento da tenere ben presente è che le diverse leve finanziarie si possono cumulare: in questo modo si realizzano operazioni di speculazione utilizzando una “leva finanziaria al quadrato” con evidenti riflessi sull’economia complessiva.

NOTA BENE: Essendo che la leva finanziaria consente agli investitori di generare movimenti di grandi entità semplicemente utilizzando a leva pochi limitati soldi, ciò provoca che i movimenti finanziari che si vanno a generare, per somme di cose, si ritroveranno ad essere sempre fuori misura rispetto all’economia reale.
La leva finanziaria dunque è quella che sta alla base della nota disfunzione di cui spesso si sente parlare quando sentiamo dire che:
“L’economia fittizia non corrisponde più all’economia reale”,
piuttosto che:
“L’economia finanziaria vale tante volte il valore dell’economia reale”,
ecc, ecc.
Per porre rimedio a questa disfunzione è sufficiente ripristinare il Glass Steagall act (vedi pag “Glass Steagall act“).

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Art. sul sito Consob “LA LEVA FINANZIARIA

 

 

2) COME FUNZIONA LA LEVA FINANZIARIA (investimento “a MARGINE”).

CON LA LEVA FINANZIARIA GLI INVESTITORI RIESCONO A MUOVERE TANTI SOLDI AVENDONE POCHI.

Come funziona la leva finanziaria (investimento “a margine”):
Gli investitori comprano le azioni con soldi che non hanno, allo stesso modo in cui le famiglie comprano le case con soldi che non hanno.
Nel caso della famiglia l’operazione viene chiamata MUTUO.
Nel caso dell’investitore l’operazione viene chiamata A MARGINE.
La modalità è la seguente:
L’investitore va in banca.
Chiede alla Banca di acquistare 100mila Euro/Dollari di azioni (ad esempio General Motors).
L’investitore, come anticipato, sta realizzando l’acquisto delle azioni senza avere soldi, allo stesso modo in cui la famiglia realizza l’acquisto della sua abitazione senza avere a sua volta i soldi.
La Banca come noto eroga i soldi a fronte di una “garanzia”.
L’investitore possiede 10mila Euro/Dollari diTtitoli del tesoro.
I 10mila Euro/Dollari di Titoli sono quelli che la Banca prenderà in garanzia per erogare il prestito.
Con soli 10mila l’investitore compra un valore di 100mila in azioni General Motors (in questo caso la leva prodotta è di 1 a 10).
A questo punto distinguiamo 3 scenari differenti:
1) Le azioni salgono.
2) Le azioni restano invariate.
3) Le azioni scendono.

1) Le azioni salgono: Se le azioni salgono, l’investitore ordina alla banca di vendere e realizza il profitto; se ad esempio le azioni da 100 arrivano a 110, significa che viene realizzato un surplus di 10. ATTENZIONE: Siccome l’investitore aveva di fatto investito solamente 10, una volta ritirato il valore totale di 110, accadrà che 100mila saranno restituiti alla Banca (con l’aggiunta degli interessi e delle commissioni del caso), dopo di che i 10 rimanenti conti alla mano avranno prodotto un profitto del 100%, ovvero con soli 10mila è stato prodotto un profitto di altri 10mila.

2) Le azioni restano invariate: L’investitore trattiene le azioni in attesa di variazioni, e intanto la banca è contenta perchè cmq sta guadagnando gli interessi sui soldi prestati.

3) Le azioni scendono: Se le azioni scendono, l’investitore potrebbe decidere di vendere accusando una perdita; è interesse della banca continuare però a prestare i soldi; per cui se ad esempio le azioni sono scese da 100 a 91, è prassi della Banca contattare l’investitore per proporgli di temporeggiare rifinanziando con un nuovo debito ad esempio di altri 10mila. Questa prassi solitamente in tempi di crisi è favorita dalle Banche Centrali mediante un ribasso dei tassi di interesse. In sostanza le BC durante le crisi abbassano i tassi per finanziare gli investitori evitando la vendita in massa delle azioni, cosa che provocherebbe il crollo del mercato azionario.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su YouTube  “La crisi finanziaria e la grande recessione: origini e politiche economiche adottate (F. Sdogati)”  a partire dal min 1:37:45

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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