MACRO3 Completo

Sequenza dei temi:

  • INTRODUZIONE.
  1.  DISTINGUERE TRA MICRO-ECONOMIA E MACRO-ECONOMIA.
  2. DISTINGUERE TRA MANOVRE RESTRITTIVE e MANOVRE ESPANSIVE.
  3. DISTINGUERE TRA SOVRANITA’ MONETARIA e DIPENDENZA MONETARIA (Euro).
  4. LA MONETA MODERNA (fiat money e sistemi monetari moderni): Differenza tra sistema a moneta sovrana (Lira) e non sovrana (Euro);
  5. BILANCIO DELLO STATO (ciclo economico, titoli di Stato, deficit e debito pubblico);
  6. INFLAZIONE / DEFLAZIONE: Come lo Stato regola l’economia;
  7. PIENA OCCUPAZIONE: PROGRAMMA di LAVORO transitorio GARANTITO (PLG);
  8. IMPORTAZIONI / ESPORTAZIONI (mercati globalizzati): La competitività distrugge il welfare;
  9. ECOSOSTENIBILITA’: L’UNICO MODELLO CHE CI POSSIAMO PERMETTERE E’ SOLO QUELLO CHE RISULTI ECO-SOSTENIBILE.
  • CONCLUSIONE.

Nota Bene: Le rappresentazioni esemplificative qui proposte, sono rivolte espressamente ad un pubblico beginner NON esperto negli argomenti trattati.

 

 

INTRODUZIONE.

Lo Stato é il regista della moneta in MACROeconomia.
I cittadini (imprese, aziende, famiglie) sono gli utenti della moneta (registrata dallo Stato) in MICROeconomia.
Uno Stato registra la moneta nella sua economia nel modo seguente:
-Quando l’economia corre troppo, lo Stato la rallenta attuando politiche RESTRITTIVE, mandando il suo bilancio pubblico in ATTIVO (avanzo di bilancio).
-Quando l’economia retrocede, lo Stato la accelera attuando politiche ESPANSIVE, mandando il suo bilancio pubblico in PASSIVO (deficit di bilancio).
NON viceversa.
Questa confusione tra MICRO e MACRO, e tra ESPANSIVE e RESTRITTIVE, sono esattamente ciò che sta alla base della generale travisazione degli eventi economici da parte di tutte le persone, esperte e non, che si esprimono in materia.
Nei prossimi articoli, vedremo come e perchè.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

1. DISTINGUERE TRA MICRO-ECONOMIA E MACRO-ECONOMIA.

LO STATO (CHE OPERA IN MACRO-ECONOMIA) E’ IL GESTORE DELLA MONETA, MENTRE I CITTADINI (CHE OPERANO IN MICRO-ECONOMIA) SONO GLI UTENTI.

Come già visto nella metafora del gioco del Monopoli, abbiamo potuto constatare che nello svolgimento del gioco, il ruolo dei 2 soggetti, Banco e Giocatori, è agli antipodi.
Il ruolo del Banco/ Stato è quello di fornire i soldi, registrandoli come quantità in circolo, mentre il ruolo dei giocatori/ cittadini è quello di competere tra di loro per ottenere i soldi distribuiti dal Banco/Stato.
I 2 ruoli non vanno confusi: Il Banco/ Stato opera in MACRO-economia, i giocatori/cittadini operano in MICRO-economia.
Sostenere che uno Stato si deva comportare come una azienda o un buon padre di famiglia, equivale come a dire che nel gioco del Monopoli il Banco si comporti come i giocatori, ovvero un’idiozia priva del minimo fondamento.

Scritto da:   Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):   Principi fondamentali della MMT (Modern Money Teory).  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.   Paolo Barnard.

 

 

2. DISTINGUERE TRA MANOVRE RESTRITTIVE e MANOVRE ESPANSIVE.

LE MANOVRE RESTRITTIVE RESTRINGONO L’ECONOMIA (e il PIL), LE MANOVRE ESPANSIVE ESPANDONO L’ECONOMIA (e il PIL).

Ora andiamo a distinguere le manovre che i 2 soggetti, Stato e cittadini, attuano per dare e ricevere la moneta.
Come fa un cittadino ad incrementare i soldi nella sua MICRO-economia ?
Realizzando un Attivo di bilancio, ovvero:
Le sue entrate devono essere maggiori delle sue uscite.
Secondo l’assunto che uno Stato si deva comportare come un’azienda o un buon padre di famiglia, per lo Stato dovrebbe funzionare allo stesso modo.
Vediamo se è proprio così.
Quali sono le entrate per uno Stato? Le Tasse.
Quali sono le uscite ? La spesa pubblica.
Dunque cosa accade se uno Stato realizza un attivo di bilancio, laddove ad esempio lo Stato spende 100 e poi ritira in tasse 110?
Succede che toglie 10 dall’economia.
Da qui possiamo osservare che lo Stato se vuole incrementare la moneta nella sua economia, non deve realizzare un attivo di bilancio, bensì un passivo.
Infatti:
Spendendo 100 e ritirando in tasse solamente 90, ecco che osserviamo come nell’economia vengano lasciati +10 soldi i quali andranno ad incrementare il volume della massa monetaria già circolante.
Altro che: “Lo Stato si comporta come un’azienda o un buon padre di famiglia”
Lo Stato si comporta esattamente all’opposto.
Lo Stato registra la quantità di moneta nella sua economia calibrando di volta in volta il rapporto fra la sua spesa (USCITE), e le sue tasse (ENTRATE).
La contabilizzazione avviene nel seguente modo:
Quando lo Stato incrementa la moneta nella sua economia (facendo passivo di bilancio), il deficit viene registrato come passivo nel così detto settore governativo (quello su cui viene costruito il falso “mito” del Debito Pubblico, vedremo poi meglio perché), per figurare a sua volta come un attivo nel settore non governativo/ privato  in cui la moneta viene effettivamente utilizzata (quello appunto dove invece, prende luogo la reale economia).
Il deficit contabile dello Stato dunque è il surplus reale dei cittadini e viceversa.

Scritto da:   Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):   Principi fondamentali della MMT (Modern Money Teory).  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.   Paolo Barnard.

 

 

3. DISTINGUERE TRA SOVRANITA’ MONETARIA e DIPENDENZA MONETARIA (Euro).

CON SOVRANITA’ MONETARIA LO STATO NON SI INDEBITA CON NESSUNO, CON DIPENDENZA MONETARIA SI.

L’altro concetto fondamentale di MACROeconomia è qui esposto:

– MONETA SOVRANA FIAT:  Tutta la moneta che viene inserita nell’economia attraverso la spesa a deficit, in situazione di sovranità monetaria viene prodotta dallo Stato stesso che la stampa attraverso la sua Banca Centrale nazionale (o la sua Zecca) in qualità di monopolista.
Ciò sta a significare che nessun altro individuo è in grado di poter prestare allo Stato la stessa moneta che solo lo Stato medesimo ha la facoltà di produrre.
Per questo motivo, è obbligatorio comprendere che i debiti pubblici con moneta sovrana NON rappresentano una forma di indebitamento alcuna.

Ripetiamo ancora:

I DEBITI PUBBLICI NON SONO UN DEBITO DEI CITTADINI, MA L’ESATTO OPPOSTO, OVVERO IL LORO ATTIVO/ RISPARMIO.

– MONETA NON SOVRANA (EURO):  Con l’Euro invece accade che gli Stati non possano stampare più la loro moneta costringendo gli stessi a doverla prendere in prestito sul mercato dei capitali privati, con tutte le conseguenze che verranno spiegate nei prossimi articoli.
Dal momento però che la moneta Euro è una moneta fiat, significa che anche il sistema monetario Europeo risulterà essere soggetto alle regole e ai principi stabiliti dalla MMT, per cui varrà sempre il principio che:

– Più lo Stato andrà a spendere a deficit per la spesa pubblica (aumento della moneta circolante; vedi voce “Spesa a deficit positivo” nella sezione “Definizioni, l’ABC”), più l’economia si svilupperà e più tutti noi ci andremo ad arricchire,

mentre viceversa:

– Più lo Stato andrà a risparmiare/tagliare la suddetta spesa pubblica operando un surplus di entrate fiscali (diminuzione della moneta circolante), più l’economia si contrarrà e più noi ci troveremo ad essere impoveriti (cioè esattamente quello che sta avvenendo attualmente in Europa e che sta trascinando in deflazione le economie di tutti gli Stati).

Questo fondamentale principio, ovvero quello per cui lo Stato inserisce mediante la spesa pubblica la moneta fiat creata dal nulla, mentre viceversa estrae la suddetta moneta fiat attraverso le tasse, si cela dietro un GIGANTESCO MALINTESO PROMULGATO IN AMBITO MACRO-ECONOMICO che verrà spiegato qui di seguito:
E’ il funzionamento dei sistemi monetari moderni a moneta fiat.
Euro, Dollaro, Yen, Lira, sono tutte monete fiat (vedi “MONETA FIAT” nella sezione “Definizioni, l’ABC”) e come tali funzionano rispettando determinati principi, che sono diversi da quelli del Gold-Standard che tutti hanno in mente.

Scritto da:   Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):   Principi fondamentali della MMT (Modern Money Teory).  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.   Paolo Barnard.

 

 

4. LA MONETA MODERNA (fiat money).

SISTEMI MONETARI:  Differenza tra sistema monetario a moneta sovrana fiat (Lira), e sistema monetario a moneta NON sovrana fiat (Euro).

Per capire il funzionamento del SistemaMonetario a moneta fiat, è fondamentale comprendere che in macroeconomia la moneta moderna per gli Stati NON è un fine, ma uno strumento che lo Stato regola per bilanciare l’equazione della sua economia.
L’equazione si bilancia facendo in modo che tutti i cittadini siano al contempo tutti impiegati sia a produrre che consumare.
Come?
Usando i soldi.
Infatti:
Sia per produrre che per consumare servono i soldi.
Dunque si tratta di un PURO ESERCIZIO DI CONTABILITA’ in cui lo Stato tiene i numeri di quanta moneta crea e mette in circolo nell’economia attraverso la spesa e quanta ne sottrae attraverso le tasse.
Si faccia particolare attenzione all’aspetto appena esposto:
Lo Stato prima aggiunge i soldi necessari alla spesa e solo in seguito, li sottrae attraverso le tasse.
Prima spende e poi tassa e non viceversa.
Da ciò si evince che le tasse non servono assolutamente a finanziare la spesa pubblica come tutti immaginano (vedi video su youtube intitolato “Ben Bernanke: Le tasse non finanziano la spesa pubblica”).
Per dirla in un altro modo:
Neanche un centesimo delle tasse raccolto viene speso per pagare pensioni, stipendi statali, opere pubbliche ,sanità ,istruzione, perfino i soldi spesi per mantenere  la nostra “tanto amata” casta, niente di niente!
Il denaro raccolto dalle tasse viene letteralmente distrutto.
Viene distrutto perché il denaro verrà ricreato ex-novo dallo Stato all’inizio del ciclo successivo; sarà lo Stato stesso a creare (dal nulla) tutta la moneta di cui ha bisogno.
Il denaro viene continuamente creato (dal nulla) e distrutto in un puro esercizio di contabilità in cui lo Stato ha il ruolo fondamentale di tenere sempre equilibrata la quantità di moneta circolante con la quantità di beni e servizi presenti sul mercato; è evidente che la spesa dovrà essere atta a generare beni, servizi o lavoro che diano un controvalore alla moneta emessa, in modo tale che non si generi inflazione (spesa a deficit positivo).
Sarà il rapporto fra la quantità di prodotto e la quantità di denaro circolante, a definire il livello dei prezzi dei beni di consumo (inflazione/deflazione).
Per spiegarlo in maniera figurata, è come avere una grande vasca (economia) piena di biglie, piuttosto che di pesci se preferite (lavoratori/ consumatori) in cui lo Stato deve versare ed estrarre liquido affinchè le biglie/pesci risultino essere costantemente sommerse.
Detto in altri termini, lo Stato deve produrre la liquidità sufficiente affinché il lavoro/consumo di tutti i suoi cittadini risulti essere costantemente garantito da una adeguata copertura monetaria (piena capacità/ piena occupazione). Il livello del liquido viene calibrato di volta in volta in modo tale che non risulti essere, rispetto alle biglie/pesci, troppo o troppo poco (in Italia attualmente è troppo poco).

  • Il “rubinetto di carico” nella realtà è rappresentato dalla SPESA (ovvero, lo Stato aumenta la liquidità circolante SPENDENDO).
  • Il “rubinetto di scarico” è rappresentato dalle TASSE (ovvero, lo Stato diminuisce la liquidità circolante RISPARMIANDO).

– MONETA SOVRANA: Nello Stato a moneta sovrana il liquido è aggiunto in maniera arbitraria dallo Stato stesso che ha piena facoltà di stampare la moneta per finanziare la propria spesa, in tutta la quantità di cui la sua economia necessita.

– MONETA NON SOVRANA (EURO): Nell’Euro, invece accade che gli Stati membri, possono stampare la moneta che utilizzano, solo entro i limiti delle proprie entrate fiscali, mentre la moneta che eccede le suddette entrate (ovvero quella che serve per effettuare la “famosa” spesa a deficit), dovrà essere presa in prestito sul mercato dei capitali privati, con tutti i danni che ciò implica.

La moneta Euro infatti, NON è degli Stati membri (come uno si potrebbe aspettare), ma è di proprietà della BCE, ovvero una BancaCentrale indipendente SOVRAposta agli Stati, invece che SOTTOposta, che invece che comportarsi da BancaCentrale normale al servizio degli Stati, si comporta da BancaCentrale anormale al servizio dei mercati finanziari.
E qui sta il problema:
Infatti, quando la BCE stampa la moneta Euro, NON mette la liquidità direttamente nelle economie degli Stati (come in realtà dovrebbe essere), ma la riversa nelle mani dei capitali privati (Banche internazionali d’investimento), così che, in sostanza, gli Stati dovranno andare a prendere ogni singola goccia di liquidità in prestito, pagandone sopra di conseguenza degli interessi stabiliti dai mercati (NB: con la sovranità monetaria invece, sono gli Stati stessi, a mezzo della propria BC, ad esercitare un controllo sul tasso di interesse dei propri Titoli di Stato).
ATTENZIONE: Con questo schema, essendo che i soldi creati e prestati dal SistemaBancario/MercatiFinanziari sono sempre inferiori di quelli che gli Stati devono restituire con l’aggiunta degli interessi, accadrà che gli Stati si ritrovino intrappolati in un circolo vizioso di indebitamento che si auto-alimenta all’infinito. (Vedi pag. “Irrisolvibilità del debito”

Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento“):  Macro-economia generale didattica. Principi fondamentali della MMT (Modern Money Theory).  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.   Paolo Barnard.

 

 

5. BILANCIO DELLO STATO.

CICLO ECONOMICO, TITOLI DI STATO, DEFICIT e DEBITO PUBBLICO.

Premessa: Il ciclo economico che verrà svolto qui di seguito, è stato estremamente semplificato allo scopo di aiutare a comprendere nel modo più intuitivo possibile, quella che è la vera essenza della moneta moderna e dunque del così detto debito pubblico coi suoi relativi Titoli di Stato.

1)- CICLO ECONOMICO:

Ipotizziamo uno Stato che deva compiere una convenzionale manovra economica annuale.
Abbiamo detto che nel ciclo economico uno stato prima distribuisce i soldi con la SpesaPubblica, e dopo li ritira indietro con le Tasse, non viceversa, per cui si avrà che:

  1. Lo Stato spende ad esempio 100 soldi (pagando ServiziPubblici, pensioni, ecc.).
  2. Lo Stato tassa ad esempio 90 soldi.
  3. Il +10 soldi di così detto DEFICIT che restano in circolo, come si puo’ intuire, sono i RisparmiPrivati che si ritrovano in tasca i cittadini.

Infatti:
In concomitanza della realizzazione del DeficitPubblico avviene in parallelo una emissione di Titoli di Stato.

L’aumento di 10 è un aumento al netto prodotto senza generare debito nei confronti di nessuno; tale aumento è materialmente rappresentato dai beni, servizi e lavoro realmente prodotti e presenti nell’economia attuale del paese: questo aumento monetario dunque non genererà inflazione (spesa a deficit positivo) e sarà di fatto, una porzione di nuova ricchezza che si andrà ad aggiungere al valore complessivo dell’economia suddetta.

2)- TITOLI DI STATO:

É fondamentale capire dunque che i Titoli di Stato emessi per il valore di 10, non sono debiti che lo Stato contrae con coloro che acquistano tali titoli.
Chi acquista un titolo, in realtà non fa altro che “parcheggiare” i propri soldi su un conto corrente fruttifero vincolante (altrimenti detto conto di risparmio) su cui lo Stato garantisce degli interessi.
I Titoli in passato, in tempi di Gold Standard venivano emessi dagli Stati per evitare che le persone andassero in banca a convertire le banconote con l’oro prosciugando le riserve auree.
Quando un titolo arriva a scadenza, lo Stato sposta la somma dei Titoli con gli interessi dal conto dei Titoli al conto corrente tradizionale del possessore, senza che questi soldi siano sottratti a chiunque altro.
I soldi ora svincolati potranno così  nuovamente essere utilizzati dal suo possessore.
Da qui possiamo comprendere che l’effettiva funzione del titolo è quella di ottenere un controllo sull’inflazione mediante il “blocco” dell’utilizzo di una parte dei soldi in circolo.

3)- DEFICIT/ DEBITO PUBBLICO:

La somma dei deficit/SURPLUS totalizzati di anno in anno compone il debito pubblico (vedi voce “Debito pubblico”).
L’ammontare del valore del debito pubblico nello Stato a moneta sovrana fiat corrisponde al centesimo alla somma dei risparmi al netto (ovvero che non generano passivo nei confronti di chiunque altro) totalizzati nell’economia del paese.

Un esempio emblematico di DebitoPubblico a moneta sovrana fiat è rappresentato dal Giappone, al 250% del PIL.
Gran parte del debito Giapponese è composto da Titoli di Stato monetizzati dalla BancaCentrale giapponese.
Significa che la BC giapponese ha stampato Yen e ha acquistato i Titoli di Stato giapponesi, senza sottrarre soldi a nessuno.
Se domani il Giappone rinunciasse alla sua sovranità monetaria, e adottasse una valuta estera che NON può emettere autonomamente, come ad esempio l’Euro, immediatamente il Giappone si ritroverebbe ad essere vittima dei MercatiFinanziari, come accade agli Stati dell’EuroZona.
Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):  Appunti di MACROeconomia summit Rimini e il libro “Le 7 innocenti frodi capitali della politica economica” di Warren Mosler.    Mosler Economics.  Circuitismo monetario.   Paolo Barnard.

 

 

6. INFLAZIONE / DEFLAZIONE: Come lo Stato regola l’economia.

LO STATO RIDUCE L’INFLAZIONE ATTUANDO POLITICHE RESTRITTIVE, E AUMENTA L’INFLAZIONE ATTUANDO POLITICHE ESPANSIVE, NON VICEVERSA.

Nel 1971 gli USA scollegano il dollaro dall’oro ponendo fine al così detto sistema aureo (meglio conosciuto come “Dollar ExChange Standard”).
Prende corso legale il sistema monetario moderno (Modern Money Theory) il cui funzionamento viene ampiamente descritto in molteplici studi accademici ad opera di autorevoli esperti economisti  fra cui spiccano quelli del britannico Keynes nel suo “Trattato sulla moneta” (1930).
In quel momento la moneta riprende la sua essenza pura non risultando più vincolata a niente (moneta fiat).
La moneta in tali “sembianze” viene calibrata di volta in volta dallo Stato che ha il compito di  tenere in equilibrio la quantità di moneta circolante con la quantità di beni/servizi/lavoro presenti sul mercato, senza più vincoli che limitino l’emissione della moneta suddetta.
Immaginiamo che l’economia sia questo grande magazzino con gli scaffali pieni di beni/servizi/lavoro che devono essere venduti.
Lo Stato dovrà far corrispondere la quantità di moneta alla somma di tutti i beni/servizi/lavoro che ci sono da comprare.
Dunque partendo da una situazione di perfetto equilibrio, si potranno verificare due scenari contrapposti che prendono rispettivamente il nome di inflazione e deflazione:

  • INFLAZIONE: Quando il denaro risulterà in eccedenza la gente comincerà a trovarsi con le tasche piene di soldi e correrà a comprare svuotando gli scaffali del magazzino, la merce scarseggia e i prezzi salgono.  Lo Stato potrà regolare la moneta diminuendone la quantità in circolo mediante l’attuazione di un  surplus governativo realizzato, o riducendo la spesa pubblica, o aumentando il prelievo fiscale, o la combinazione delle due cose (Politiche restrittive).
  • DEFLAZIONE: Quando il denaro risulterà insufficiente la gente comincerà a trovare difficoltà a spendere i soldi e rinuncerà a comprare facendo accumulare i beni invenduti negli scaffali del magazzino, la merce eccede e i prezzi scendono: è la Recessione, ovvero quella  fase di decrescita economica caratterizzata da un’insufficienza di domanda, a monte originata da un deficit monetario appunto, che nel suo stadio più aggravato conduce alla Depressione.  Lo Stato regolerà la moneta in questo caso aumentandone la quantità in circolo mediante un’espansione del deficit governativo realizzato, o aumentando la spesa pubblica (finalizzato alla creazione/produzione di reddito necessario a stimolare l’aumento della domanda aggregata), o diminuendo il prelievo fiscale, o la combinazione delle due cose (Politiche espansive).
  • PUNTO DI EQUILIBRIO: Quando ci si trova sullo zero, dunque in una situazione di equilibrio, priva di inflazione e deflazione, l’economia risulterà essere  Stagnante.   Affinché l’economia resti in moto occorrerà che lo Stato mantenga sempre una condizione di specifica pendenza positiva (inflazione) così come una biglia che resta immobile su una superficie piana ha bisogno di una determinata pendenza affinché possa avanzare.   La pendenza in economia si produce attuando il famoso deficit di bilancio che dunque non va assolutamente eliminato così come si vuole far credere.  Il pareggio di bilancio attuato impropriamente durante una fase economica manifestante sintomi stagnanti o recessivi, blocca l’economia in quanto elimina tale pendenza portando alla stagnazione (o, a seconda delle circostanze, alla Stagflazione).
  • STAGFLAZIONE: E’ un evento che si verifica nel momento in cui gli effetti prodotti dalla stagnazione e dall’ inflazione si vengono a combinare tra di loro.  In questo caso, quando il denaro risulterà insufficiente e la gente comincerà a trovare difficoltà a spendere facendo accumulare i beni invenduti, accadrà che i prezzi, invece che scendere, inizieranno a salire.  Questa particolare circostanza si verifica allorché i venditori comincino ad aumentare progressivamente i prezzi dei loro prodotti per compensare gli extra/costi derivati da una improvvisa impennata di energia e materie prime.   Trattandosi di un’inflazione importata dall’estero, lo Stato potrà riequilibrare la sua economia mediante un’espansione del deficit governativo, attraverso l’aumento di SpesaPubblica impiegata per assorbire il surplus/rincaro di energia e materie prime causato dalla crisi estera (Nota: se ad esempio il costo passa da 100 a 150, il +50 di rincaro lo assorbe lo Stato di modo che il costo ai cittadini resti sempre invariato a 100); l’inalterazione dei costi farà si che i prezzi finali al consumo rimangano invariati, decapitando l’aumento dell’inflazione all’origine del problema.   Nota Bene: Essendo la stagflazione un evento artificiale che può essere caratterizzato da molteplici aspetti anche di natura giuridica o altro, ad esempio accordi illeciti fra i produttori che decidono indebitamente di speculare sui prezzi in violazione delle leggi di libera concorrenza, piuttosto che improvvisi aumenti sproporzionati dei costi delle materie prime imposti dai paesi fornitori (come fu il caso emblematico degli shock petroliferi degli anni ’70), anche gli interventi adottati potranno avere differente natura a seconda delle circostanze riscontrate.

Si vuole far notare che in questo momento l’Europa sta affrontando un terribile momento di recessione (che come spiegato è quella specifica fase di decrescita economica caratterizzata da un’insufficienza di domanda, a sua volta a monte originata da un deficit monetario) e i governi stanno applicando le politiche economiche di austerità’ che sono l’esatto opposto di ciò che andrebbe fatto.
Si costringono volutamente le economie degli Stati a una recessione forzata.
Ci si rifletta bene!

Nota Tecnica sull’inflazione: Con la moneta sovrana fiat, lo Stato ha piena libertà di spendere a deficit tutti i soldi di cui la sua economia necessita; l’unico vero limite da tenere in considerazione è l’inflazione che può essere generata dalla suddetta spesa, e questo accade SOLAMENTE quando il governo spende oltre la capacità produttiva della sua economia (video su youtube intitolato “COS’E’ L’INFLAZIONE…”, e “IL FALSO MITO DEL DEBITO PUBBLICO” a partire dai min 3:30). In altre parole, quando ogni singola persona in grado di lavorare è occupata e quando tutte le risorse disponibili sono state impiegate (vedi pag “Piena capacità/Piena occupazione‘”), solo allora una ulteriore iniezione di spesa a deficit potrà generare inflazione.

***(Per spiegarlo con un esempio figurato:  Se 1 moneta corrisponde ad 1 mela, per produrre nuove mele necessarie a sfamare una popolazione crescente, la BC potrebbe produrre tante monete quante mele ci sarebbero da coltivare; la nuova mela prodotta dà il valore alla corrispondente moneta emessa.
Risultato: 1 mela costa sempre una moneta, fino al raggiungimento della piena occupazione.  ATTENZIONE: a inflazione 0 e debito 0!)***

Tutto questo per spiegare che lo Stato fino a quel limite, quello della piena capacità appunto,  non solo potrà, ma dovrà spendere per conseguire l’obbiettivo della piena occupazione ottenibile attraverso l’attuazione del così detto PLG, ovvero, Programma di Lavoro transitorio Garantito (spiegato nell’articolo successivo).

Cenno Storico: E’ usanza diffusa sostenere che una svalutazione della moneta comporti automaticamente un aumento dell’inflazione (e altresì che una rivalutazione produca l’inverso).
Alcuni esempi storici riguardanti proprio la nostra moneta smentiscono questa affermazione:

  • Nel 1971 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE) e l’inflazione AUMENTA.
  • Nel 1977 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE) e l’inflazione CALA.
  • Nel 1979 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE PER ENTRARE NELLO SME) e l’inflazione AUMENTA.
  • Nel 1992 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE PER USCIRE DALLO SME) e l’inflazione CALA

Nota Bene: L’economista Alberto Bagnai fa notare che “Nel ’92 la Lira fu svalutata di un valore che oscilla in una “forchetta” compresa fra il 20 e il 30% a seconda della valuta che si prende come riferimento, e l’inflazione scese di 1 punto percentuale, ovvero scese dal 5 al 4%”. Questo è dovuto al fatto per cui a partire dal ’92 in Italia vennero attuate politiche economiche fortemente stringenti (tra l’altro anche fuori misura) che come noto producono un sistematico contenimento dell’inflazione, a dimostrazione del fatto che uno Stato in forza dei suoi pieni poteri è in grado di controllare e condizionare integralmente tutti i parametri della propria moneta, cosa che non accade in Europa con l’Euro.

Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento“):  Appunti di MACROeconomia summit Rimini  (estratto dell’intervento del Dott. Warren Mosler, MACROeconomista USA).  Nozioni di MACROeconomia base enunciate nei comuni libri di testo.  Mosler Economics.  Circuitismo monetario.  Paolo Barnard.   Per l’andamento tasso di cambio/inflazione, dati FMI.   Video intitolato “ALBERTO BAGNAI – CE LO CHIEDE L’EUROPA” a partire dai min 1 ora e 47 min. primi.

 

 

7.  PIENA OCCUPAZIONE: PROGRAMMA di LAVORO transitorio GARANTITO (PLG).

“L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO”: Come lo Stato utilizza la moneta per applicare i principi della sua costituzione alla propria economia.

Abbiamo capito come si innesca la recessione: lo Stato spende di meno, si riducono i salari, i posti di lavoro, si riduce la capacità generale di acquisto di beni, così le aziende vendono meno, ecc. ecc.
Bene, ora immaginate un po’ come si innesca la crescita economica: Lo Stato spende di più (ricordiamo che si parla sempre di rigorosa spesa a deficit positivo), si aumentano i salari, gli stipendi, i posti di lavoro, aumentando di fatto la capacità generale di acquisto di beni, così le aziende vendono di più, aumentano gli utili e dunque anche la capacità occupazionale, così aumenta il gettito fiscale, aumenta il PIL e in rapporto a questo il debito risulta più piccolo (ripetiamo che con la moneta sovrana, il debito comunque rappresenta una ricchezza e per tale ragione la sua dimensione non comporta alcuna rilevanza pratica se non quella contabile di registro delle emissioni monetarie effettuate dallo Stato nel corso degli anni, niente di più).
Il sistema monetario moderno, quello a moneta fiat, consente indiscriminatamente a qualsiasi Stato, anche il più povero, di perseguire gli obbiettivi della piena occupazione volta a diffondere il più alto livello di benessere possibile fra tutti i cittadini che compongono lo Stato stesso.
Il PLG sarà lo strumento principe nell’innesco della ripresa economica e sostituirà tutti quei tipi di ammortizzatori sociali passivi atti a produrre nessun lavoro in contropartita (vedi casse integrazioni o sussidi per la disoccupazione) che come spiegato, generano inflazione (spesa a deficit negativo); detto senza mezzi termini, NON SI VIENE PAGATI PER STARE A CASA A FARE NIENTE (è ovvio che le pensioni non rientrano in questo contesto), ma per fare sempre qualcosa che risulti essere produttiva o costruttiva per l’economia (spesa a deficit positivo) nonché per la pubblica utilità volta a migliorare il benessere dei cittadini e/o la tutela dell’ambiente.
Il tutto implementato da una serie di corsi di riqualificazione professionale che mantengano costantemente adeguata la preparazione della potenziale forza lavoro in attesa di un nuovo reimpiego nel settore privato.
Per capire meglio il funzionamento del PLG definiamo prima alcuni concetti.
Il funzionamento dell’economia scaturisce dall’interazione dei 3 elementi fondamentali che costituiscono il sistema economico:

  1. I BENI che vengono venduti, (Nota: Quando parliamo di beni, stiamo considerando tutte quelle cose che materialmente si possono acquistare sul mercato con della moneta. Il lavoro e i servizi rientrano in questo contesto; entrambi infatti una volta prodotti, possono essere sia venduti che acquistati con il denaro).
  2. LA MONETA che serve per comprarli,
  3. LE PERSONE che li devono acquistare.

Lo Stato in pieni poteri, attraverso la gestione della propria moneta, sarà in grado di regolare l’interazione/equilibrio di questi 3 elementi.
Da ciò risulta chiaro che la massima efficienza del sistema si raggiunge facendo in modo che tutte le persone abbiano un reddito sufficiente per acquistare i beni e al contempo siano tutte messe in condizione di lavorare consentendo così di ottenere il massimo livello di capacità produttiva del sistema stesso (vedi pag “Piena capacità/occupazione‘”).
La disoccupazione cela in se 2 facce della stessa medaglia:
Da una parte il mancato livello di produttività che si sarebbe potuto raggiungere attraverso l’impiego dei disoccupati.
Dall’altra una mancata capacità di domanda da parte dei disoccupati per insufficienza di reddito.
A ciò vanno aggiunti tutti gli scompensi e gli squilibri sociali che questo stato di malessere provoca generando di fatto un costo indiretto che lo Stato si troverà comunque a sostenere.
Dunque risulterà un ottimo investimento  per lo Stato creare e spendere moneta per sostenere l’occupazione.
Tale risultato si ottiene grazie all’attuazione del Programma di Lavoro transitorio Garantito.
Con tale programma lo Stato finanzierà l’occupazione di tutta la forza lavoro disoccupata disponibile sul mercato (altrimenti improduttiva) fissando al contempo una paga oraria base di riferimento (esempio 10 Euro all’ora); tale operato provocherà di riflesso un aumento della capacità generale di acquisto di beni che farà alzare il livello dei consumi; le aziende riusciranno a vendere di più e a loro volta cominceranno ad assumere nuovo personale (nel frattempo qualificato dal PLG) per sostenere l’aumento di produzione.
A questo punto inizierà un graduale spostamento della forza lavoro, dall’impiego statale alle aziende private che si troveranno tra l’altro nelle condizioni di dover offrire una paga superiore ai 10 euro all’ora offerti dallo Stato, per attrarre manodopera.
Il PLG sarà in grado così di svolgere una duplice funzione, fissa il valore della paga minima e funge da vero e proprio ammortizzatore sociale attivo capace di mantenere occupati produttivamente i potenziali disoccupati in fase di recessione economica.

Ricapitolando: Durante la crescita economica la forza lavoro si sposterà verso le aziende private, durante la recessione verso l’impiego statale di pubblica utilità, parliamo di impieghi rigorosamente produttivi e/o socialmente utili, che diano un corrispondente controvalore alla quantità di moneta emessa. La spesa a deficit positivo NON genera inflazione.

Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento“):  Appunti di MACROeconomia summit Rimini (estratto dell’intervento del Dott. Matthew Forstater, MACROeconomista Statunitense che ha attuato il PLG direttamente “sul campo” nell’opera di ricostruzione dell’economia argentina post-crisi).   Programma economico MMT. Mosler Economics.  Circuitismo monetario.  Paolo Barnard.

 

 

8. IMPORTAZIONI / ESPORTAZIONI: La competitività distrugge il welfare.

MERCATI GLOBALIZZATI: I paesi che esportano impoveriscono i loro cittadini.  I paesi a moneta sovrana fiat NON hanno bisogno di esportare per conseguire la moneta che utilizzano.

Si presti particolare attenzione a questo principio:
Abbiamo spiegato in precedenza che la moneta rappresenta uno strumento che lo Stato utilizza per gestire l’economia con lo scopo di generare benessere tra i cittadini.
Dunque la moneta NON E’ UN FINE.
Ricordatelo bene!

DIFFERENZA TRA STRUMENTO e FINE:

Il fine è il BENESSERE dei cittadini mentre la moneta è solo uno strumento.
Definiamo da cosa è rappresentato il fine ovvero il benessere:
IL BENESSERE è rappresentato dall’insieme di tutti i beni e servizi che materialmente nella realtà migliorano, sostengono, gratificano, si prendono cura letteralmente delle nostre vite.
Pensiamo ad esempio a tutte le costose attrezzature sanitarie degli ospedali, piuttosto che le sofisticate tecnologie di varia natura per tutelare l’ambiente o la vita stessa delle persone, o una rete di mezzi di trasporto pubblici all’avanguardia, anche le stesse automobili ibride, elettriche che noi utilizziamo, molto costose a causa del costo della tecnologia che impiegano, elettrodomestici in genere e tutto quello che vi viene in mente, servizi compresi, a partire da quello dell’istruzione, l’educazione, la giustizia ecc. ecc….
Tutti questi beni e servizi atti a generare il nostro stato di benessere potranno essere prodotti da noi stessi e in aggiunta potremo anche riceverli dagli altri paesi che ce li inviano (ovvero le nostre importazioni).

EQUAZIONE DEL BENESSERE:

Il nostro livello di benessere dunque sarà dato da:

la somma di tutte le cose che siamo in grado di produrci, PIU’ (+) tutte le cose che ci inviano gli altri (IMPORTAZIONI), MENO(-) tutte le cose che noi inviamo all’estero (ESPORTAZIONI).

Stiamo affermando esattamente che le esportazioni rappresentano una perdita, una privazione reale di beni che noi produciamo ma non utilizziamo.
Al contrario le importazioni risultano essere una ricchezza in quanto beni costruiti da altri per noi, a nostra utilità e a nostro beneficio.
Ebbene, ci hanno inculcato nel cervello che un paese modello è un paese che è capace di esportare molto.
Ora analizziamo questo aspetto e andiamo a definire la differenza che contraddistingue le due specifiche  situazioni:

DIFFERENZA TRA IMPORTAZIONI ed ESPORTAZIONI:

ESPORTAZIONI:  A livello macroeconomico un paese che deve esportare molto deve abbattere i costi di produzione per essere competitivo sul mercato, per cui sarà costretto a limitare i salari e gli stipendi dei propri cittadini.
I suoi cittadini dunque non saranno in grado di beneficiare dei propri beni e servizi magari troppo costosi per le loro tasche, dunque questi prodotti saranno goduti da altri al loro posto.
In oltre il paese che deve esportare deve tenere basse le spese per le attività pubbliche, le spese per la tutela dell’ambiente, le spese per la tutela dei lavoratori e tutte le spese che possono pregiudicare la competitività dei costi di produzione.
L’economia di questo paese liberale/ neo-liberista risulterà essere estremamente dipendente dalla sua capacità di esportazione dal momento che lo Stato è stato completamente limitato nelle sue capacità di spesa a deficit.
In sostanza, lo Stato liberale/ neo-liberista si troverà sempre nell’ irrazionale posizione di dover operare al fine ultimo di riuscire ad ottenere quello che in realtà rappresenta essere soltanto LO STRUMENTO, ovvero il denaro, e NON IL FINE, ovvero il benessere.
Ciò va nell’ottica di perseguire il tanto blasonato risanamento dei conti pubblici che nell’economia liberale/ neo-liberista rappresenta il traguardo indispensabile per godere dello status di grande competitore dei mercati.

IMPORTAZIONI:  Il paese che adotta una politica economica di stampo sociale basata sul sistema della moneta sovrana fiat, invece garantirà ai suoi cittadini il salario sufficiente per consentire loro di godere a pieno di tutti i beni e servizi presenti sul mercato (opererà cioè per conseguire IL FINE, ovvero il benessere), indipendentemente che questi siano prodotti nazionali o importati.
Spenderà per i servizi pubblici, per la tutela dei lavoratori e per la tutela dell’ambiente atta a migliorare la vita dei suoi stessi cittadini.
Poco importa la competitività dal momento che lo Stato con moneta sovrana non ha alcun bisogno del denaro prodotto dalle esportazioni visto che è lui stesso capace di poter aggiungere autonomamente nella sua economia, tutta la moneta necessaria a sostenere la propria spesa a deficit positivo (che ricordiamo, è la spesa salutare che non genera inflazione).

MEGLIO IMPORTARE o ESPORTARE?

Il paese più ricco dunque sarà quello che dispone del maggior numero di beni e servizi a disposizione dei propri cittadini.
Il paese esportatore potrebbe essere quello che sul mercato offre le migliori tecnologie, ma se saranno gli altri a beneficiarne, il popolo di tale paese risulterà essere sulla carta competitivo ma all’atto pratico estremamente povero.
Come spiega Barnard: Pensate al paradosso in cui un cittadino gravemente malato deve andare all’estero a farsi curare in una struttura che utilizza le apparecchiature costruite dal suo stesso paese di appartenenza (cioè costruite dal paese da cui arriva il malato), perché il suo Stato per essere competitivo sul mercato aveva tagliato i fondi alla sanità impedendo così ai suoi ospedali di dotarsi delle suddette apparecchiature.
Quale è il paese più ricco?
Quello con la più alta competitività che esporta in tutto il mondo o quello sociale che ha speso a deficit per i suoi ospedali e che magari ha anche accumulato un livello del valore del debito pubblico doppio, triplo o quadruplo rispetto a quello del suo competitivo fornitore?
Non stiamo più a ricordare che con la moneta sovrana il debito pubblico è una ricchezza, se non lo avete ancora capito tornate indietro a rileggere un’altra volta il “Bilancio dello Stato” nonchè le voci “Spesa a deficit” e “Debito pubblico” nella sezione “Definizioni,l’ABC”.

PER CONCLUDERE:

I paesi ESPORTATORI operano per conseguire lo STRUMENTO (il denaro),
I paesi IMPORTATORI operano per conseguire il FINE (benessere dei cittadini).
Lo strumento non è il fine, il denaro non è il benessere.
Fissatelo bene nella vostra mente!

ATTENZIONE: L’articolo sopra esposto NON vuole intendere assolutamente, questo deve essere chiaro, che le esportazioni devano essere evitate ed eliminate dall’economia di una Nazione specifica.
Come tutti sappiamo ci sono risorse o prodotti che alcune Nazioni possiedono mentre altre no e viceversa, per cui è fisiologico un tipo di commercio internazionale che preveda scambi di importazioni/ esportazioni fra i vari Stati del pianeta.
Quello che si vuole intendere per tanto è che lo Stato deva preoccuparsi di esportare soltanto nei limiti necessari e sufficienti a favorire/ sostenere le proprie importazioni dei beni e delle risorse di cui la sua economia necessita, e non di basare le sue politiche economiche esclusivamente su un’export volto a conseguire l’approvvigionamento ultimo di una moneta della quale invece già dispone in maniera pressoché illimitata.

Scritto da:  Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento“):  Appunti di MACROeconomia Summit Rimini 2012.   Programma economico MMT.   Mosler Economics.  Intervento del Dott. Worren Mosler (al summit internazionale ME-MMT Rimini 2012) esperto tecnico in “MERCATO DELLE VALUTE INTERNAZIONALI” oltre che autorevole economista di riferimento ritenuto essere come uno dei migliori conoscitori viventi di SISTEMI MONETARI.  Circuitismo Monetario.  Paolo Barnard.   Video su YouTube “WARREN MOSLER: Import/Export“.   Video su YouTube “FABIO SDOGATI: La crisi finanziaria e la grande recessione: origini e politiche economiche adottate” a partire dal min. 01:24:30.   WebSite Byoblu.com.   WebSite ScenariEconomici.

 

 

9. ECOSOSTENIBILITA’: L’UNICO MODELLO CHE CI POSSIAMO PERMETTERE E’ SOLO QUELLO CHE RISULTI ECO-SOSTENIBILE.

IL MODELLO LIBERISTA NON E’ ECOSOSTENIBILE, QUELLO MMT SI.

E’ noto il fatto per cui il  livello della popolazione mondiale sia prossimo a raggiungere proporzioni tali da poter non essere più materialmente sostenibile dal nostro pianeta, a maggior ragione ai ritmi di consumo attualmente detenuti dai paesi occidentali.
E’ doveroso specificare a caratteri cubitali che la piena capacità (vedi art: “Piena capacità” nella pag. “MACRO4“) promossa dalla MMT, non prevede in alcun modo la generazione di una piena produttività e un pieno consumo volti al prosciugamento indiscriminato delle risorse del pianeta.
Tutt’altro!
I lavori promossi dal PLG (vedi art. “Programma di Lavoro transitorio Garantito – PLG” nella pag “MACRO3“) sono impieghi nel settore pubblico volti miratamente alla produzione e al soddisfacimento di servizi socialmente ed ecologicamente utili; ricordiamo che il lavoro e i servizi sono beni concreti alla stessa stregua di comuni prodotti di consumo che come tali possono essere venduti ed acquistati sul mercato con della moneta, per tanto la generazione di moneta per coprire tali spese non provoca aumento dell’inflazione (spesa a deficit positivo).
Lo Stato quindi con la propria moneta sovrana  potrà senza limiti di spesa finanziare tutta una serie di servizi, lavori o prodotti e comportamenti, ecologicamente utili e sostenibili che qualsiasi modello economico liberale/ neo-liberista non consentirebbe mai di sviluppare se non nei limiti imposti dalle leggi del mercato e dagli interessi economici dei business:
Le leggi del mercato infatti, se ci si pensa bene,  tendono invece a spingere sempre e comunque nella direzione esattamente opposta, ovvero quella delle cose, fonti, prodotti, risorse, beni, servizi in grado di garantire il più alto livello di profitto economico raggiungibile, rigorosamente nelle mani di pochi e soprattutto a scapito di tutto e di tutti, ambiente in primis, pensiamo ad esempio al petrolio o all’industria bellica solo per citare i casi più rappresentativi.
La produzione ecologica e socialmente utile in oggetto, può avere mille applicazioni differenti e in qualsiasi settore dei servizi.
Parliamo di spese volte alla produzione e allo sviluppo di:
– delle energie rinnovabili (energia solare, geotermica e quant’altro),
– l’assistenza sanitaria agli anziani e non (mediante l’ampliamento e/o il miglioramento degli ospedali, degli asili nido, delle assistenze a domicilio, ecc. ecc.),
– lavori volti alla pulizia, alla tutela e alla riqualifica dell’ambiente (mediante l’ampliamento delle strutture preposte al riciclaggio dei rifiuti ad esempio, o di altro genere, depuratori, ecc.),
– lavori per il ripristino, la bonifica e il recupero delle zone inquinate/degradate,
– lavori per la messa in sicurezza del territorio,
– impieghi volti a migliorare l’efficienza dei servizi di trasporto navale, ferroviario, urbano,
sempre nell’ottica di portare a livello sempre più prossimo allo zero l’impatto ambientale prodotto dall’inquinamento dai fabbisogni della crescente popolazione.
Questo e molto altro ancora, tutto finanziato integralmente dalla spesa dello Stato sovrano della propria moneta fiat e proprietario dei  suoi poteri.
Mediante le TASSE (vedi “Tasse” nella sezione “Definizioni, l’ABC“), lo Stato sarà poi in grado di condizionare e dirigere il comportamento dei propri cittadini nonchè della propria economia, penalizzando taluni settori o comportamenti, per promuoverne altri defiscalizzandoli o sovvenzionandoli, sempre nell’ottica di raggiungere mirati obbiettivi di pubblica utilità (salvaguardia dell’ambiente e dei cittadini), che ribadiamo, nessun sistema economico neo-liberista potrebbe mai garantire.

ATTENZIONE: E’ da sapere che la propagazione del neo-liberismo avrebbe come scopo ultimo quello di impedire che mediante le politiche economiche MMT, tutti i paesi si possano trovare nella condizione di poter portare alla piena produzione/consumo il 100% dei propri cittadini, pena l’insufficienza fisiologica delle risorse offerte dal nostro pianeta che di conseguenza si presume andrebbe al collasso.

Per tale ragione si è posta una stretta ai rubinetti della spesa e dunque alle potenzialità degli Stati con l’obbiettivo di non solo impedire la proliferazione del benessere fra tutti i cittadini del mondo, ma di arrivare addirittura ad indurre artificialmente una forzata decimazione degli stessi per risparmiare le risorse del pianeta terra.
Il fatto è che in primis tale obbiettivo lo si vuole raggiungere con un modello economico, quello neo-liberista appunto, che di persè è già preposto espressamente ad accelerare il processo di esaurimento di tali risorse.
Il WTO ad esempio lo ha accelerato in maniera esponenziale e sconsiderata; per di più che proprio il WTO (vedi “WTO” nella sezione “Trattati internazionali“) impone un sistema di produzione in cui vengono premiati specificatamente i peggiori produttori, cioè quelli che abbattono i costi proprio della tutela dell’ambiente che come tali, vengono eliminati per non  penalizzare la così detta competitività.
Il contenimento della sovra-crescita della popolazione, si può arginare in maniera decisamente più efficace e soprattutto più umana e civile  proprio grazie alla propagazione a livello planetario del modello MMT (Modello Sociale Ecosostenibile) che fornisca a ciascuno Stato sovrano gli strumenti economici necessari a poter imporre i nuovi comportamenti ecologici alle rispettive popolazioni, finanziandoli e promuovendoli con la propria moneta sovrana.
Basta già osservare solo che ad esempio il tasso di natalità va a diminuire tanto più quanto più la popolazione è  civilizzata ma anche educata in tale direzione.
L’Italia in tal senso ha un tasso di natalità fra i più bassi al mondo benchè ci sia stato da produrre, consumare e mangiare in sovrabbondanza per tutti.
E’ il modello neo-liberista consumista che sta prosciugando e ammalando il nostro pianeta; e nient’altro!
La MMT dunque in tal senso, rappresenta essere l’unica arma efficace per la nostra salvezza nonchè per la salvaguardia del nostro stesso pianeta.
Ci si rifletta bene..
Si invitano tutti i lettori a prendere coscienza di ciò, e a CONTRIBUIRE ATTIVAMENTE affinchè tali cruciali concetti salva futuro e salva vita, possano diventare al più presto di pubblico dominio.

Scritto da : Cristian Minerva.
Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”): ME-MMT.  Mosler Economics.   Circuitismo monetario.  Paolo Barnard.

 

 

CONCLUSIONE:

Quello che avete letto, non è frutto della demagogìa, dell’utopia o del qualunquismo di poveri sprovveduti visionari.
La nostra costituzione originale del ’48 è stata stilata esattamente sulla base dei principi della MMT (Modern Money Theory) enunciati in questo sito, ed è la prova fattuale della veridicità del funzionamento di queste preziose dinamiche economiche.
Il “problema” è che queste specifiche dinamiche economiche vanno a favore necessariamente del 99% e legano le mani all’1%, motivo per cui l’1% si sta preoccupando di occultare in tutti i modi il modelllo di Matrice Sociale Ecosostenibile per fare in modo che il 99% non lo possa recriminare, con tutti i disastrosi risultati sotto gli occhi di tutti.
Attualmente la nostra costituzione si sta ritrovando ad essere illegittimamente disattivata, benchè i controlimiti costituzionali si esprimano in modo molto chiaro in merito (vedi pag “ControLimiti costituzionali“).
Spetta solo e unicamente a noi, pretendere che la nostra costituzione venga riattivata, ma per fare ciò è necessario che i cittadini ne prendano consapevolezza, e questo si ottiene soltanto studiando, sensibilizzando, e invitando gli altri a fare altrettanto.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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