Mafia-Gladio-P2

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Mafia, Gladio, P2 in sintesi.
  1. MAFIA, GLADIO, P2: BREVE RIEPILOGO DEL CONTESTO STORICO.
  2. MAFIA, GLADIO, P2: DEFINIZIONI.
  3. APPROFONDIMENTO MAFIA.
  4. APPROFONDIMENTO GLADIO.
  5. APPROFONDIMENTO P2.

 

 

INTRODUZIONE: Mafia, Gladio, P2 in sintesi.

La “STRATEGIA DELLA TENSIONE” consiste nel destabilizzare l’ordine pubblico all’interno di una determinata nazione che si vuole sovvertire.

Il modus operandi è il seguente:

Lo Stato egemone individua i movimenti o le organizzazioni sovversive/eversive di spicco presenti nello Stato in questione, e le infiltra per condizionarne le vicende politiche economiche e sociali a suo favore.
In italia l’organizzazione eversiva individuata dalle forze colonizzatrici (ovvero i paesi nostri “alleati”), è la mafia.

  • – MAFIA,
  • – GLADIO,
  • – P2.

Attraverso il coacervo di queste 3 “braccia”, l’Asse Atlantico è riuscito a garantirsi un potere di controllo sulla nostra penisola influenzandone le faccende domestiche nel corso di tutti questi anni fino ai giorni nostri.

Il giudice Giovanni Falcone individuò questo ModusOperandi descrivendolo con le seguenti parole:

GIOVANNI FALCONE: “Ci sono menti raffinatissime (intelligence n.d.a.) dietro certe azioni della Mafia, che fanno capo a centri occulti di potere che hanno altri interessi.”

 

 

1) MAFIA, GLADIO, P2: BREVE RIEPILOGO DEL CONTESTO STORICO.

DAL SAGGIO “STRATEGIA DELLA TENSIONE” di MICHELE BAROZZI.

Riassunto del saggio: […] l’Italia dal 1945 e fino a tutt’oggi, è stata, dapprima depotenziata, e infine definitivamente privata di ogni sua sovranità e indipendenza.
Un paese colonizzato dagli USA che l’avevano militarmente occupato con la guerra, e riuscirono poi in pochissimo tempo, anche in virtù di una  intesa con il Vaticano, a sottrarlo alla atavica influenza britannica, e con il tempo a sottometterlo del tutto.
In breve il nostro paese è stato omologato al sistema liberista occidentale e al sistema finanziario internazionale dominato da un gruppo di potentissime famiglie dell’Alta Finanza (vedi pag Cartello finanziario-Cupola)  :
Subito dopo l’Italia è stata inserita nell’Alleanza Atlantica e quindi le nostre strutture militari, compresi i Servizi segreti, ricostruiti sotto l’egida statunitense ed utilizzando in massima parte uomini recuperati dal passato regime fascista, tramite diktat, accordi e protocolli, anche segreti, sono stati subordinati agli alti comandi NATO.
In questo contesto, l’obbiettivo perseguito dalle Forze “nostre alleate”, era quello di impedire ad ogni costo che l’Italia si emancipasse tanto da divenire eccessivamente autonoma: Questo perchè a lungo andare sarebbe venuta anche meno l’adesione italiana al Patto Atlantico, essendo inconciliabile con l’autonomia della Nazione.
A tal fine, tutti gli esponenti italiani di un certo spessore che si sono mossi nella direzione della sovranità autonoma sgradita all’Asse, sono stati tutti sistematicamente neutralizzati con mezzi NON convenzionali (vedi Moro, Mattei, Craxi, ecc.).
Il risultato che ne è scaturito, è attualmente sotto gli occhi di tutti: Un’Italia totalmente asservita ai suoi dominatori, e totalmente priva di una classe politica all’altezza della situazione. […]

[…] Giuseppe Zamberletti, già sottosegretario all’interno con delega sui Servizi, al tempo del rapimento Moro ebbe a dire esplicitamente che:
“De Gaulle lasciò la Nato per via dei reiterati tentativi di assassinarlo, e una volta uscitone, il terrorismo in Francia venne ridimensionato.”
La sua intervista, riportata dai giornali inglesi, gli valse un forte ostracismo in Italia.
Ma lo stesso, si spinse anche oltre, chiedendo di farla finita con la Cia, notando che i servizi segreti e di spionaggio dell’Europa Occidentale (messi insieme dagli americani dopo la guerra), pativano una inevitabile totale dipendenza/asservimento al comando degli Stati Uniti.
E aggiunse, con buonsenso:
«Non si tratta di fare la guerra agli Usa. Il Sid (Servizio Informazioni Difesa – disciolto servizio segreto italiano- [n.d.a.]) potrà anche continuare a cooperare con la Cia, perché no, ma su un piano di autonomia,  come servizio di un paese sovrano».

Oggi, un altro ex e importante magistrato, Ferdinando Imposimato, ci viene a dire  che dietro lo stragismo c’era la Cia, c’era il Bilderberg.
Avete letto bene: l’ex magistratato ha citato una consorteria mondialista.
Fino ad oggi si era sempre parlato di Inteligence, cosche mafiose e massoniche, di tipo “tradizionale”, apparati para militari, ma non di strutture mondialiste.
E la chiave di tutto, per comprendere i veri fini nascosti dello stragismo è proprio qui. […]

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Saggio STRATEGIA DELLA TENSIONE – Maurizio Barozzi   Video su YouTube Imposimato: “Borsellino ucciso perché, come Falcone, indagava su Gladio e i delitti politici.

 

 

2) MAFIA, GLADIO, P2: DEFINIZIONI.

LE 3 BRACCIA UTILIZZATE PER OPERARE UN CONTROLLO STRATEGICO SUL TERRITORIO.

– MAFIA:

“Con mafia si indica una qualsiasi organizzazione criminale retta dall’omertà e regolata da riti, legami familiari e percorsi iniziatici peculiari che ciascun appartenente, detto affiliato è tenuto a rispettare. Secondo il significato estensivo del termine, indica una qualsiasi organizzazione criminale di persone che impone la propria volontà con mezzi spesso illeciti, per conseguire interessi privati, anche a danno di quelli pubblici.
Il fenomeno è estremamente diffuso in Italia, con la presenza di grandi organizzazioni criminali, diffuse anche a livello internazionale in molti Stati del mondo. Le più famose per tradizione secolare sono:
Camorra,
Cosa nostra,
‘Ndrangheta,
Altre organizzazioni importanti sono nate nella seconda metà del XX secolo, come la banda della Magliana, la Stidda, la Nuova Camorra Pugliese, Sacra Corona Unita, i Basilischi, la Mala del Brenta e Mafia Capitale.”
 (Fonte: Wikipedia).

NOTA BENE: I giudici Falcone Borsellino individuarono e segnalarono in più occasioni, la presenza di punti di collegamento/congiunzione fra i vertici di cosa nostra ed altri non precisati poteri esterni, definiti dai due magistrati “centri occulti di potere che hanno altri interessi”;  in un’intervista Falcone parlò di “menti raffinatissime che cercano di orientare certe azioni della mafia”, come a voler trasmettere un riferimento implicito alla parola INTELLIGENCE (si tratta di frasi in codice poichè NON potevano essere mosse, per ovvie ragioni, accuse pubbliche dirette), si veda  a tal proposito il video su youtube intitolato “La trattativa”.
L’ex giudice istruttore (dei più importantii casi di Stragi di Stato) Ferdinando Imposimato, ha dichiarato pubblicamente che: “I Giudici Falcone e Borsellino furono uccisi poiché, dopo la rivelazione di Gladio da parte di Andreotti, stavano indagando sulle relazioni che intercorrevano tra la Mafia, Gladio, e i delitti politici di Stato”.

– GLADIO:

“L’organizzazione Gladio era un’organizzazione paramilitare appartenente alla rete internazionale Stay-behind («stare dietro», «stare in retroscena»), che in Italia prende il nome di Gladio.
Promossa dalla NATO nell’ambito dell’operazione Gladio, organizzata dalla Central Intelligence Agency per contrastare una ipotetica invasione dell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica ed in particolare della ex Jugoslavia e dei Paesi aderenti al Patto di Varsavia, attraverso atti di sabotaggio, guerra psicologica e guerriglia dietro le linee nemiche, con la collaborazione dei servizi segreti e di altre strutture.”
 (Fonte: Wikipedia).
Questa descritta era lo scopo ufficiale del progetto.
In realtà, in via ufficiosa/segreta, l’organizzazione è stata utilizzata per condurre una guerra fredda, una guerra non dichiarata che ha utilizzato la minaccia del Colpo di Stato e gli attentati terroristici  per influenzare e condizionare la vita politica del nostro Paese, oltre che di tutti i paesi sotto l’influenza altantica.
Il giudice Ferdinando Imposimato che si è occupato di importanti casi, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, in merito a Gladio ha rilasciato la seguente dichiarazione:  “Nel corso delle indagini che ho fatto sulle stragi che sono state commesse in Italia, dalla strage di piazza fontana, alla strage dell’Italicus, alla strage di Bologna e alle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui vennero uccisi i 2 magistrati Falcone e borsellino con le loro scorte, si è accertato che l’esplosivo utilizzato veniva dalle basi NATO.”

– P2:

“Propaganda due (meglio nota come P2) era una loggia massonica aderente al Grande Oriente d’Italia (GOI). Venne fondata nel 1877 con il nome di Propaganda massonica, nel periodo della sua conduzione da parte dell’imprenditore Licio Gelli assunse forme deviate rispetto agli statuti della massoneria ed eversive nei confronti dell’ordinamento giuridico italiano.” (Fonte: Wikipedia).
La loggia era caratterizzata da una struttura gerarchica di tipo piramidale il vertice della quale era presieduto da Licio Gelli.
il magistrato Gherardo Colombo che lavorò sul caso, ha dichiarato che le loro indagini (della magistratura) rivelarono che il vertice della piramide italiana era in contatto con il vertice di un’altra piramide ad essa contrapposta facente capo a una loggia estera/internazionale.
La P2 comprendeva al suo interno esponenti dei più disparati settori strategici riguardante la vita politica e istituzionale del paese (parliamo di settori come quello delle forze dell’ordine, della giustizia, i giornali, banche, nonchè la stessa politica ed altri ancora).

RIEPILOGANDO:

– La MAFIA faceva il lavoro sporco,
– GLADIO forniva armi e logistica,
– la P2 consentiva la copertura (coi depistaggi) grazie ai suoi uomini che presiedevano gli organi di potere istituzionali (forze dell’ordine, magistratura, media, politica, ecc).

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Saggio STRATEGIA DELLA TENSIONE – Maurizio Barozzi   Video su YouTube Imposimato: “Borsellino ucciso perché, come Falcone, indagava su Gladio e i delitti politici.

 

 

3) APPROFONDIMENTO MAFIA.

LA RAGIONE PER CUI IN ITALIA LA MAFIA E’ FORTEMENTE RADICATA E COLLUSA CON LO STATO.

– Vi siete mai chiesti come sia possibile che proprio in Italia la mafia sia così tanto radicata sul territorio?
– Vi siete mai chiesti come sia possibile che proprio in Italia la mafia sia così tanto infiltrata nel tessuto economico nazionale?
– Vi siete mai chiesti come sia possibile che proprio in Italia la mafia abbia una così forte collusione con le nostre istituzioni?
– Vi siete mai chiesti come sia possibile che proprio in Italia si riescano a depistare in modo così clamoroso le indagini di tutti i casi più cruciali come quelli delle stragi di Stato, piuttosto che gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino (vedi caso dell’agenda rossa), ecc ecc?
– Siete proprio convinti che sia tutta colpa di semplici nostri mal costumi e ristretta mentalità arcaica ancor’oggi radicata soprattutto nel nostro meridione?
– Siete proprio convinti che il divario tra nord e sud con tutte le inefficienze e arretratezze del Sud al seguito siano tutta colpa dei meridionali?
– Per caso avete mai sentito parlare del fatto che quando fu fatta l’unificazione d’Italia, la parte più ricca e avanzata della penisola era quella del sud e non quella del nord?
Come si possono spiegare tutte queste strane particolarità e contraddizioni?
Ebbene.
A voler approfondire l’argomento, in effetti è possibile rintracciare una importante linea guida che fa capo ad una cruciale piega che prese la mafia italiana in particolari momenti storici.
E’ infatti accaduto che proprio la mafia italiana, esattamente quella del sud Italia, è stata funzionale ad importantissimi giochi di potere da parte delle forze estere sul territorio del nostro paese.
Gli eventi furono fondamentalmente 2:
– La riunificazione d’Italia operata da Garibaldi (dietro super-visione internazionale/estera, con gli inglesi in testa).
– La liberazione dal fascismo/nazismo operata dalle forze alleate.
In entrambe le operazioni, la mafia svolse una funzione di supporto cruciale.
Siccome però la mafia è risaputo che non fa mai niente per niente, ecco che scopriamo che i vantaggi ottenuti dai mafiosi in cambio del supporto fornito è stato quello di ottenere maggior potere e controllo sul territorio.
In sostanza la mafia italiana è stata potenziata dalle nostre stesse forze oggi nostre alleate.

Nel dettaglio:

SBARCO DI GARIBALDI:

Lo sbarco di Garibaldi e le operazioni militari dell’armata garibaldina nel Sud Italia avvennero senza trovare particolare resistenza da parte delle truppe borboniche, per via del lavoro di logistica (spesso corruzione) ottenuto grazie ai sostanziosi finanziamenti inglesi/ internazionali.
Furono corrotti gli alti gradi dell’esercito borbonico e alti funzionari del Regno (delle 2 Sicilie).
Altro supporto alla missione garibaldina lo si ebbe anche dalla Mafia:
I mafiosi favorirono lo sbarco in cambio di ottenere un maggiore controllo sul territorio italiano, una volta che l’unificazione italiana fosse arrivata a compimento.

GIOVANNI FASANELLA (dal min 19:21): “Ci fu un contributo importante da parte della mafia, la quale aiutò Garibaldi a sbarcare in Sicilia e ad espugnare la città di Palermo.
In tutte le principali città del Sud Italia (Regno delle 2 Sicilie) fu spodestata la governance locale, e fu sostituita con uomini della mafia locale.
Ai mafiosi venne sostanzialmente assegnato il comparto relativo al controllo dell’ordine pubblico sul territorio: parliamo quindi degli organi di polizia.
Con questa strategia dell’ordine pubblico in mano mafiosa diveniva possibile il controllo delle votazioni nei plebisciti, attraverso i brogli elettorali (NOTA INDICATIVA: Nel plebiscito dell’annessione del Regno delle 2 Sicilie al Regno d’Italia, si riscontrarono più voti favorevoli di quanti fossero stati i votanti effettivi…).”

SBARCO DEGLI AMERICANI:

Gli USA sbarcarono in Italia grazie al supporto fornito dalla mafia locale; i rapporti con la nostra mafia furono creati e sviluppati a tavolino dagli americani, precisamente dall’unità militare appositamente creata chiamata “The Mafia circle” o Circolo Della Mafia, sfruttando i contatti forniti dalla mafia americana presieduta da Lucky Luciano.
Con tale strategia gli Usa una volta sbarcati, riuscirono a prendere militarmente il controllo della Sicilia, e a mantenerlo in maniera “politica” apponendo uomini mafiosi ai vertici delle principali amministrazioni pubbliche locali, così come lo stesso venne fatto pure nelle altre regioni del Sud liberate dagli alleati durante la loro risalita della penisola verso la capitale. Con questo stratagemma le forze atlantiche crearono quella rete di infiltrazione (rappresentata dalla mafia) che consentì loro di operare un controllo sulla politica nazionale da lì per gli anni a venire.

CONSEGUENZE:

Questa è la ragione per cui in Italia assistiamo ad una così forte collusione tra stato e Mafia: E’ stato fatto in modo che ciò accadesse.
Potete bene immaginare infatti cosa abbia comportato per una regione come può essere la Sicilia, piuttosto che la Calabria, la Campania, ecc. ritrovarsi con i principali Boss mafiosi del tempo, spesso detenuti nelle carceri, che da un momento all’altro sono stati liberati e apposti al comando di tutte le principali città e i comuni regionali.
Non è difficile intuire le ripercussioni negative che una situazione del genere può produrre a cascata su tutto l’intero tessuto economico e sociale.
I risultati di estremo degrado che possiamo riscontrare ai giorni odierni derivano proprio da qui.
Una volta che la mafia è insediata nelle istituzioni tutti i giochi diventano facili.
Il Boss mafioso è nella posizione di piazzare i suoi uomini in tutte le posizioni istituzionali più strategiche così da avere la strada spianata per tutti i malaffari del caso.
Inutile dire che un’amministrazione di questo tipo comporti disfunzioni e inefficienze di prim’ordine.
E’ inevitabile.
Però in questo modo le nostre forze alleate a loro volta si sono garantite un solido appoggio sul nostro territorio.
Gran parte degli eventi destabilizzanti avvenuti negli anni della guerra fredda fino ai giorni odierni, sono stati condotti grazie all’ausilio della mafia, in coordinamento con Gladio e P2.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Wikipedia alla voce “Sbarco in Sicilia” (da notare che i riferimenti alla mafia nella versione attuale non sono più presenti).  Saggio STRATEGIA DELLA TENSIONE – Maurizio Barozzi   Video su YouTube Imposimato: “Borsellino ucciso perché, come Falcone, indagava su Gladio e i delitti politici.  Video su youTube  #ITALIAOSCURA: LA STORIA CHE NON C’È SUI LIBRI DI STORIA! Giovanni Fasanella (dal min 18:27).

 

 

4) APPROFONDIMENTO GLADIO.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA.

Rivelazione dell’esistenza:

Il 24 ottobre 1990 Giulio Andreotti, capo del governo italiano, rivelò alla Camera dei Deputati l’esistenza di Gladio, che fu quindi la prima organizzazione aderente alla rete Stay-behind ad essere resa pubblica.

Quando l’esistenza di Gladio divenne di pubblico dominio venne pubblicato un elenco di 622 «gladiatori»:[12] ufficialmente tutti i partecipanti, dalla fondazione allo scioglimento dell’organizzazione[8].
Si tratta però di un elenco estremamente incompleto/sottodimensionato.
Francesco Cossiga dichiarò che all’organizzazione fecero parte tra i 1000 e i 1200 elementi[13].
L’allargamento dell’organico contemplava una substruttura criminal-politica coperta da quella segreta ma legale, a sua volta posta sotto l’egida della normale struttura dei servizi segreti[8].

Gladio è una struttura occulta delle forze armate, composta sia da militari che da civili, creata inizialmente per contrastare un eventuale riavvento del comunismo, ma utilizzata in seguito come strumento di condotta per operare sul territorio (italiano) una forma di guerra di tipo NON convenzionale:
Essa viene ritenuta implicata in molte delle azioni di disturbo/terrore operate in italia durante gli anni della strategia della tensione (Aldo Moro per esempio, parla di Gladio nel suo memoriale scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia)[16], e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell’ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti).

La struttura organizzativa di Gladio:

Il 1º ottobre 1956 era stata costituita, nell’ambito dell’Ufficio «R» del SIFAR, una Sezione Addestramento, denominata S.A.D. (Studi Speciali e Addestramento del Personale).
La S.A.D. ai cui responsabili verrà demandato il ruolo di Coordinatore Generale dell’Operazione Gladio, si articolava in quattro gruppi:

Gruppo Supporto Generale.
Gruppo Segreteria Permanente ed Attivazione delle Branche Operative.
Gruppo Trasmissioni.
Gruppo Supporto Aereo, Logistico ed Operativo.
Alle dipendenze della S.A.D. venne posto il Centro Addestramento Guastatori (C.A.G.) e la struttura segreta Stay-behind Gladio, la quale era così strutturata:

Unità di Comando
1 Nucleo Informativo.
1 Nucleo Propaganda.
1 Nucleo Evasione e Fuga.
2 Nuclei Guerriglia.
Unità di Pronto Impiego “Stella Alpina” (Friuli-Venezia Giulia)
Unità di Pronto Impiego “Stella Marina” (Trieste)
Unità di Pronto Impiego “Rododendro” (Trentino-Alto Adige)
Unità di Pronto Impiego “Azalea” (Veneto)
Unità di Pronto Impiego “Ginestra” (Laghi Lombardi)
ogni Unità di Pronto Impiego era costituita da:

1 Nucleo Informativo.
1 Nucleo Propaganda.
1 Nucleo Evasione e Fuga.
2 Nuclei Guerriglia.
2 Nuclei Sabotaggio.
per un totale di 40 Nuclei. Inoltre, esistevano altre cinque Unità di Guerriglia di Pronto Impiego in regioni di particolare interesse.

A partire dal 1959 la CIA iniziò a trasportare a Capo Marrargiu una notevole quantità di materiale bellico, tra cui: armi portatili, munizioni, fucili di precisione, bombe a mano, esplosivo plastico C4, binocoli e radiotrasmittenti.
A partire dal 1963 si decise di interrare questo arsenale in 139 depositi Nasco, localizzati in modo particolare nel Nordest: 100 nel Friuli-Venezia Giulia, 7 in Veneto, 5 in Trentino, 11 in Lombardia, 7 in Piemonte, 4 in Liguria, 2 in Emilia Romagna, 1 in Campania, 2 in Puglia[26].

*NOTE:

  1.  Indro Montanelli e Mario Cervi, L’Italia degli anni di piombo, Milano, Rizzoli, 1991.
  2. ^ Salta a:a b Report by the Italian Military Secret Service (SIFAR) on Operation GladioPHP, 1º giugno 1959. URL consultato il 27 settembre 2008 (archiviato dall’url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ Roberto Bianchini e Giorgio Cecchetti, La Cia fino al 1975 finanziava Gladio, in la Repubblica, 30 novembre 1990. URL consultato l’8 luglio 2008.
  4. ^ Commissione d’inchiesta sul terrorismo in Italiaparlamento.it, 20 dicembre 1996. URL consultato il 27 settembre 2008.
  5. ^ Elenco gladiatori in Italia. (PDF). Misteri d’Italia. Servizi Segreti. Gladio. 24 ottobre 1990.
  6. ^ Renato Farina, Cossiga mi ha detto, Venezia, Marsilio, 2011.
  7. ^ Salta a:a b c Indro Montanelli e Mario Cervi, L’Italia degli anni di fango, Milano, Rizzoli, 1993, ISBN 9788817427296.
  8. ^ II – GLADIO E I NUCLEI DI DIFESA DELLO STATOalmanaccodeimisteri.infoURL consultato il 17 luglio 2008 (archiviato dall’url originale l’8 settembre 2008).
  9. ^ Indro Montanelli, Andreotti e Pecorelli: come un romanzo, in Corriere della Sera, 16 dicembre 1995. URL consultato il 23 giugno 2015(archiviato dall’url originale il 23 giugno 2015).

 

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Wikipedia alla voce “Organizzazione Gladio” .  Saggio STRATEGIA DELLA TENSIONE – Maurizio Barozzi   Video su YouTube Imposimato: “Borsellino ucciso perché, come Falcone, indagava su Gladio e i delitti politici.

 

 

5) APPROFONDIMENTO P2.

LISTA DEI MEMBRI.

P2: quante volte avete sentito nominare questo acronimo e vi siete chiesti a cosa si riferisce con esattezza? P2 sta per “Propaganda Due”, ed è una loggia massonica fondata nel 1877 e aderente al Grande Oriente d’Italia (GOI), almeno fino al 1976.

La Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 sotto la presidenza del ministro Tina Anselmi concluse il caso P2 denunciando la loggia massonica come una vera e propria «organizzazione criminale» ed «eversiva» e venne sciolta con un’apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.

Che cos’è la Loggia P2:

La Loggia massonica segreta P2, è stata un’organizzazione di carattere eversivo, guidata da Gelli a partire dal 1970 in qualità di “Gran Maestro”.
È finita al centro dei principali scandali della storia italiana degli ultimi trent’anni: dalla strage di Bologna allo scandalo del Banco Ambrosiano, passando per il tentato golpe Borghese, il sequestro Moro e Tangentopoli.

La lista degli appartenenti alla loggia massonica fu rinvenuta il 17 marzo 1981 durante una perquisizione della residenza di Gelli, Villa Wanda, e di una sua fabbrica a Castiglion Fibocchi (Arezzo), e fu resa pubblica il 21 maggio seguente dal presidente del Consiglio Arnaldo Forlani, poi dimessosi in virtù dello scandalo.

L’elenco fu reso pubblico dalla presidenza del Consiglio dei ministri, solo il 21 maggio 1981[1][2][3][4]. La relazione della commissione parlamentare d’inchiesta (vedi fonte), redatta ai presidenti della Camera e del Senato il 12 luglio 1984, asseriva che:

«le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi sono da considerare:

  • autentiche: in quanto documento rappresentativo dell’organizzazione massonica denominata Loggia P2 considerata nel suo aspetto soggettivo
  • attendibili: in quanto sotto il profilo dei contenuti, è dato rinvenire numerosi e concordanti riscontri relativi ai dati contenuti nel reperto»
(Commissione parlamentare d’inchiesta – 12 luglio 1984)

Nella lista dei 963  membri, vi erano persone appartenenti a tutti i più importanti settori strategici del tessuto socio-economico Nazionale, aspetto cruciale che conferiva alla P2 un potere di azione estremamente capillare, in tutti i settori, a tutti i livelli a 360° (parliamo di settori quali: politica, esercito, forze dell’ordine, servizi segreti, informazione, ecc ecc).

Elenco per categorie lavorative degli iscritti:

Militari e forze dell’ordine: 209
Uomini politici: 67
Dirigenti ministeriali: 52
Banche: 49
Industriali: 47
Medici: 38
Docenti universitari: 36
Commercialisti: 28
Avvocati: 27
Giornalisti: 27
Dirigenti industriali: 23
Imprenditori: 18
Magistrati: 18
Liberi professionisti: 17
Attività varie: 12
Società private (presidenti): 12
Società pubbliche (dirigenti): 12
Segretari particolari (politici): 11
Associazioni varie: 10
Dirigenti RAI: 10
Enti assistenziali e ospedalieri: 10
Diplomatici: 9
Compagnie aeree: 8
Dirigenti comunali: 8
Società pubbliche (presidenti): 8
Architetti: 7
Funzionari regionali: 7
Antiquari: 6
Compagnie di assicurazione: 6
Dirigenti editoriali: 6
Alberghi (direttori): 4
Consulenti finanziari: 4
Editori: 4
Notai: 4
Scrittori: 3
Provveditori agli studi: 2
Sindacalisti: 2
Commercianti: 1[13]

L’elenco dei nomi coi relativi luoghi di appartenenza dimostra il capillare radicamento della struttura P2 nel territorio italiano con 2 o 3 iscritti per 35 delle attuali 110 province italiane.

*NOTE:

  1. ^ Le liste dei nomi sono riportate nella “Relazione Anselmi” (relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta), nel libro primo, tomo primo, alle pagine 803-874 e 885-942, e nel libro primo, tomo secondo, alle pagine 213 e seguenti e 1126 e seguenti. Questa relazione fu presentata il 12 luglio 1984 dalla deputata democristiana Tina Anselmi, come conclusione dei lavori della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla loggia massonica P2, commissione che la stessa Anselmi aveva presieduto per quasi tre anni
  2. ^ L’elenco è riportato anche in: Mario Guarino e Fedora Raugeri, Gli anni del disonore: dal 1965 il potere occulto di Licio Gelli e della P2, Edizioni Dedalo, Bari, 2006, ISBN 88-220-5360-5 pag. 359 e succ.ve; in: Camillo Arcuri, Sragione di Stato, Rizzoli, Milano, 2006, ISBN 88-17-01344-7, pag. 155 e succ.ve e in: Avvenimenti, aprile 1984, inserto:Tutto sulla P2
  3. ^ La lista della P2 sequestrata a Licio Gelli
  4. ^ Voici la liste des 959 membres de la loge P2 Archiviato il 25 

 

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Wikipedia alla voce Appartenenti alla P2.     Saggio STRATEGIA DELLA TENSIONE – Maurizio Barozzi     P2, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla Loggia di Licio Gelli

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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