O.N.U.

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: ONU in sintesi.
  1. L’ONU DOVREBBE TROVARSI AL VERTICE DELLA GLOBALIZZAZIONE, INVECE CI SI TROVANO GLI USA.
  2. ONU: A 70 ANNI DALLA FINE DELLA GUERRA, 5 NAZIONI CONSERVANO ANCORA IL DIRITTO DI VETO.

 

 

INTRODUZIONE: ONU in sintesi.

L’ONU nasce nel 1945 alla fine della 2^ guerra mondiale.
L’ONU, essendo l’Organizzazione che riunisce tutte le Nazioni Unite tra di loro, potrebbe ricoprire un ruolo globale totalmente risolutivo.
Al vertice dell’attuale globalizzazione ci sono gli USA.
Al vertice di una VERA globalizzazione democratica ci dovrebbe stare l’ONU.
La globalizzazione si compone di 2 pilastri:

  1. Le RISORSE minerarie ed energetiche planetarie.
  2. Il SistemaMonetario globale import-export.

Ebbene:
L’ONU dovrebbe essere posto al vertice di questi 2 pilastri.
Oggi così NON è.
Tra i suoi obiettivi principali attuali vi sono:

  • -il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale,
  • -lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni,
  • -il perseguimento di una cooperazione internazionale e
  • -il favorire l’armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri.

 

 

1) L’ONU DOVREBBE TROVARSI AL VERTICE DELLA GLOBALIZZAZIONE, INVECE CI SI TROVANO GLI USA.

USANDO LA LOGICA SI OTTIENE LA SOLUZIONE.

In una globalizzazione salubre l’ONU dovrebbe risiedere al vertice della piramide Geopolitica mondiale.
Per spiegarlo con una metafora:
Se il mondo fosse un’isola con una unica sorgente d’acqua dove l’acqua starebbe a rappresentare tutte le risorse essenziali agli uomini per sopravvivere (acqua, idrocarburi, metalli rari, ecc.), risulta facile intuire che l’unico modo per evitare guerre fratricide tra gli isolani, è socializzare l’acqua con la sua sorgente tra tutti gli isolani.
Ecco,
l’ONU sarebbe l’istituzione preposta a questo compito, al vertice della piramide:

  1. Al vertice del Sistema monetario globale.
  2. Al vertice del mercato globale.
  3. Al vertice delle risorse globali.

Ma non l’ONU attuale presieduta dalle 5 potenze vincitrici della 2^ guerra mondiale, bensì l’ONU democratica presieduta in maniera equa da tutti gli Stati del mondo in cooperazione/coordinamento tra loro.

Per capire come ottenere tutto ciò, si leggano le pag. BancOr, e 1% vs. 99%.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) ONU: A 70 ANNI DALLA FINE DELLA GUERRA, 5 NAZIONI CONSERVANO ANCORA IL DIRITTO DI VETO.

A GARANZIA DI UN EQUILIBRIO GLOBALE, OCCORRE CHE LE ORGANIZZAZIONI PREPOSTE A MANTENERE GLI EQUILIBRI SIANO ANCH’ESSE EQUILIBRATE.

Avv. MARCO MORI: “Esattamente come Keynes, anche Aldo Moro già nel lontano 1946 diceva che era indispensabile una disciplina, un controllo e un coordinamento mondiale dell’economia, al fine di evitare quei pericolosi accentramenti di capitale (consentiti/provocati invece dal modello liberista) che da sempre sono causa di guerre e conflitti fra gli Stati
L’Organizzazione delle Nazioni Unite nasce nel 1945 alla fine della 2^ guerra mondiale per dare una risposta a questa necessità.
Ma le Nazioni Unite hanno un vizio “ab origine”:
Le 5 potenze vincitrici della 2^ guerra mondiale, hanno mantenuto diritto di veto. Se 5 paesi hanno il diritto di veto sul resto dei paesi del mondo, significa che non esiste democrazia.
E quando manca la democrazia, vuol dire che a regolare i rapporti fra le parti sono inevitabilmente i “giochi di forza”.
A oltre 70 anni dal termine della guerra mondiale, o si accetta che la guerra sia finita e si entra nell’ottica di ragionare in termini di democrazia globale, oppure l’assetto dei rapporti di forza continuerà sempre a mantenere acceso il pericolo di nuovi conflitti.
Questo fondamentale assetto basato sui presupposti dell’equilibrio e della reciprocità, è anche riscontrabile, non a caso, nell’art.11 della nostra Costituzione:

Art 11: “La Repubblica acconsente alle limitazioni di sovranità, in condizioni di reciprocità con gli altri Stati, e se i fini sono quelli di pace e giustizia”.

Tutti i trattati internazionali attuali non prevedono questa reciprocità, nè quello delle Nazioni Unite, tanto meno quelli Europei, il che rende incostituzionale la nostra adesione agli accordi suddetti.” (Cit: avv. Marco Mori).
Per preservare la pace a livello globale occorre preservare i diritti della democrazia e della reciprocità equilibrata (ovvero, parità di condizioni) fra tutte le parti in gioco, e questo lo si può fare solamente attraverso l’istituzione di organizzazioni globali fondate su questi presupposti.
L’articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l’organizzazione internazionale si è prefissata:

  • Mantenere la pace e la sicurezza internazionale;
  • Promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace;
  • Sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l’autodeterminazione dei popoli;
  • Promuovere la cooperazione economica e sociale;
  • Promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
  • Promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;
  • Promuovere il rispetto per il diritto internazionale ed incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.

Come si può leggere, sulla carta gli scopi e i principi sono corretti.
Nella realtà dei fatti però si può riscontrare come i principi dell’ONU siano vanificati da altri trattati globali come il WTO (vedi pag “Trattati internazionali“) volti invece a consentire ai paesi dominanti di poter spadroneggiare indebitamente su quelli deboli, mediante la deregolamentazione globale del mercato.
In oltre il WTO insieme a tutti gli accordi globalisti di matrice neoliberista, trattati europei inclusi, impongono un modello di relazione fra gli Stati basato sulla più sfrontata delle competizioni possibili (l’art 3 TFUE riporta testualmente “FORTE competizione fra Stati”), il che va esattamente nella direzione opposta rispetto ai principi di solidarietà e cooperazione economica menzionati negli obbiettivi delle Nazioni Unite (si ricorda che competizione significa conflitto, che vuol dire accettare che il più forte deva necessariamente poter prevalere sul debole).
– Sarà un caso che gli Stati che promuovono le deregolamentazioni globaliste di stampo liberista siano le stesse che hanno diritto di veto nell’ONU?
– Capite perchè l’ONU dovrebbe essere riformato sui presupposti della reciprocità di tutti gli Stati a parità di condizioni?
– Capite perchè il nostro art 11 cost fu scritto esattamente in questi termini?
E ancora:
Una Organizzazione delle Nazioni Unite che si rispetti e degna di questo nome, dovrebbe prefiggersi l’obbiettivo di globalizzare/socializzare tutte le materie prime e le risorse energetiche primarie, sottraendole dalle mani dei potentati privati/oligarchi facente capo allo 0,1% della popolazione, per rimetterle nelle mani del 99,9% a livello collettivo globale sotto il controllo rigorosamente democratico paritario (vedi pag “Petrolio & Materie prime“).
E’ facile intuire che un controllo democratico di tutte le materie prime e di tutte le risorse primarie a livello globale porrebbe definitivamente fine a qualsiasi tipo di conflitto fra Stati.
Ebbene:
– Vi risulta che l’ONU si prefigga un obbiettivo del genere?
– Pensate sia possibile che l’ONU persegua un obbiettivo del genere nel momento in cui le 5 Nazioni con diritto di veto siano esattemente le stesse che  detengono il controllo di tutte queste indispensabili risorse primarie?
Ci si rifletta..

Scritto da: Cristian Minerva
Fonte: Voce “Organizzazione delle Nazioni Unite” su Wikipedia.  Costituzione Italiana (vedi pag “Art.11Cost: Limitazioni di sovranità“).  Avv. Marco Mori “Il tramonto della democrazia”.  Si legga attentamente la pag “Bancor“.

 

 

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Cristian Minerva

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