Petrolio & Materie prime

Sequenza degli articoli (vedi anche pag. Risorse minerarie/energetiche):

  • INTRODUZIONE: Le risorse essenziali sono da equipararsi all’unica sorgente d’acqua presente su di un’isola.
  1. DIFFERENZA TRA RISORSE PRIMARIE IN MANO A TUTTI, E RISORSE PRIMARIE IN MANO A QUALCUNO.
  2. IL PETROLIO E LE MATERIE PRIME NELLE MANI DELLO 0,1% INVECE CHE IN QUELLE DEL 99,9%:  COME E’ POSSIBILE? (spiegato con l’esempio dell’isola e la sorgente d’acqua)
  3. GLI EFFETTI GENERATI DAGLI SHOCK PETROLIFERI ANNI ’70 COI LORO RISVOLTI STRATEGICI NEGLI ANNI A VENIRE.
  4. ESEMPIO PRATICO DI ACQUISTO DI PETROLIO/MATERIE PRIME (Import/Export).

 

 

INTRODUZIONE: Le risorse essenziali sono da equipararsi all’unica sorgente d’acqua presente su di un’isola.

O l’acqua è di tutti,
oppure gli isolani continueranno sempre a farsi guerra.
Risorse in mano a tutti significa che devano essere socializzate a livello comunitario tra tutti gli Stati e somministrate tra tutti secondo la modalità del pubblico interesse, esattamente allo stesso modo in cui all’interno di una famiglia composta dai genitori con tanti figli dal piu’ grande/forte al piu’ piccolo/debole, i genitori somministrano i beni e servizi primari a tutti i figli in modo indiscriminato impedendo che i fratellini piu’ grandi/forti possano, in virtu’ della loro fisiologica maggiore forza, farne razia sottomettendo i fratellini piu’ piccoli/deboli.
I genitori a livello globale sarebbero dovuti essere rappresentati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (vedi pag. ONU).

Nel sistema monetario globale equilibrato messo a punto da Keynes, le materie prime ed il petrolio sarebbero dovute essere prezzate e scambiate con la valuta globale internazionale di riferimento chiamata BancOr, emessa dalla relativa BancaCentrale mondiale ICU sottoposta all’Organizzazione delle Nazioni Unite (vedi pag. BancOr e  pag. ONU).

 

 

1) DIFFERENZA TRA RISORSE PRIMARIE IN MANO A TUTTI, E RISORSE PRIMARIE IN MANO A QUALCUNO.

SE LE RISORSE SONO DI TUTTI, GLI UOMINI/STATI SI OCCUPANO DI VIVERE, SE LE RISORSE SONO PRIVATE, GLI UOMINI/STATI SI BATTONO PER CONTENDERSELE.

PREMESSA: Le risorse primarie NON equivalgono a beni di natura COMMERCIALI.
– I beni essenziali sono la moneta, il petrolio, le materie prime, l’acqua, la sanità, l’istruzione, l’energia, la giustizia, ecc., i quali per loro natura devono essere gestiti a livello comunitario, e somministrati secondo la regola del pubblico fabbisogno.
– I beni commerciali sono tutti i beni di consumo generici, i quali per loro natura, possono essere prodotti, venduti e acquistati secondo le leggi del libero mercato (regolamentato entro i confini dell’interesse di tutti).
Quindi: Niente neo-comunismo, e niente neo-liberismo!

La differenza fra le 2 modalità è presto dimostrata.
Prendiamo in esame la solita isola coi soliti 1000 o 10mila abitanti.
C’è sempre una sola sorgente d’acqua, che come già detto sta a rappresentare le solite cose essenziali indispensabili a tutti per sopravvivere (moneta in primis).
Distinguiamo i 2 casi:

– RISORSE ESSENZIALI IN MANO A TUTTI (risorse pubbliche): Se l’acqua è di tutti, e somministrata indiscriminatamente a tutti secondo le finalità del pubblico interesse, gli isolani possono dedicarsi a vivere la loro vita coltivando le relazioni ordinarie di tutti i giorni.

– RISORSE ESSENZIALI IN MANO A POCHI (risorse private): Se l’acqua è in mano a pochi e venduta a scopo di lucro solo a chi se la può permettere, tutti gli isolani, invece che dedicarsi alla propria vita quotidiana, dovranno mettersi in conflitto l’uno contro l’altro per contendersi l’acqua resa scarsa dalla legge del mercato (vale sempre  la regola che: il bene che è abbondante non può essere venduto, mentre più scarseggia e più aumenta di valore, a tutto vantaggio di chi lo controlla/possiede).

Come si può facilmente intuire da questa elementare rappresentazione, a cambiare, a seconda della modalità adottata, è la ragione stessa delle nostre vite.
Morale:

  • – Se le risorse primarie vengono socializzate a livello globale, gli Stati possono vivere in pace fra loro e dedicarsi alla normale vita.
  • – Se le risorse primarie sono privatizzate secondo lo schema che, o ce le ho io, o ce le hai tu, gli uomini/Stati dovranno sempre battersi per cercare di non farsi scalzare le risorse primarie dagli altri, il che significa, udite udite, guerre e conflitti!

Ci si rifletta..
Si legga attentamente la pag Bancor.

NOTA BENE: Se state pensando che le risorse in mano al 99% siano una utopia, leggete l’art “IPNOSI2: LO 0’1% CHE SCHIACCIA CONTRO OGNI LOGICA IL 99,9%.” nella pag Ipnosi di massa.

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

2) IL PETROLIO E LE MATERIE PRIME NELLE MANI DELLO 0,1% INVECE CHE IN QUELLE DEL 99,9%:  COME E’ POSSIBILE? (spiegato con l’esempio dell’isola e la sorgente d’acqua)

LE RISORSE PRIMARIE DOVREBBERO ESSERE UN BENE COMUNE RIGOROSAMENTE DI PROPRIETA’ COLLETTIVA, SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO DEMOCRATICO.

Discutiamo l’argomento del petrolio e delle materie prime riflettendo sulla seguente metafora rappresentativa.
Immaginiamo un gruppo di un centinaio di superstiti che precipitano col paracadute in modo sparpagliato e casuale su di un isola la quale dispone di una unica sorgente di acqua.
Stabiliamo che l’isola venga suddivisa in 100 parti uguali assegnate ognuna ad un superstite in base al relativo punto di atterraggio.
Stabiliamo che 1 dei 100 superstiti sia atterrato fortuitamente nella parte contenente la sorgente.
Ora:
secondo la logica,
secondo il buon senso,
secondo la giustizia,
secondo qualsiasi metro di giudizio che vi possa venire in mente,
è possibile ritenere che questa singola persona possa disporre della sorgente d’acqua e tenere in scacco tutti gli altri?
Ovvio che no.
La sorgente deve rigorosamente essere mantenuta di proprietà collettiva, e questo anche nel momento in cui il singolo in questione volesse rivendicare qualsiasi suo diritto nei confronti degli altri 99 rispetto alla proprietà della sorgente.
La rivendicazione contrapposta dai 99 sarà sempre di potere superiore alla rivendicazione del singolo.
Badate: Lo stesso vale anche nel momento in cui il singolo fosse armato di una pistola; una persona singola armata non può nulla contro 99.
Non si tratta di una utopia, ma è scritto nero su bianco nelle costituzioni.
Tutte le costituzioni moderne di matrice democratica, infatti, stabiliscono che tutti i beni ritenuti di pubblica necessità, possano/devano essere sottratti dalle mani del privato per essere ricondotti nelle mani collettive del popolo/Stato, sotto forma di bene pubblico.
In Italia l’articolo preposto a questa fondamentale funzione è l’Art.43 (vedi pag “Art.43 Cost: Esproprio“).
Ebbene:
Oggi il petrolio e le materie prime sono detenute da meno dello 0,1% della popolazione mondiale, eppure il restante 99,9% accetta senza nessuna obiezione.
E si badi bene: il petrolio e le materie prime non si trovano nemmeno nei territori dello 0,1%, ma in territori esteri in cui lo 0,1% si infiltra abusivamente per poi rubare le materie prime e rivenderle al resto del mondo.
Domandatevi:
Sulla base di cosa il 99,9% accetta un sopruso del genere, nel momento in cui questo 0,1% di ladri criminali potrebbero/dovrebbero essere schiacciati come una formica?
La risposta è: Sulla base della legge del mercato NeoLiberista instaurata col preciso intento di giustificare il possesso delle risorse da parte dell’1% a scapito del 99%.

NOTA BENE: Keynes già quasi un secolo fa aveva osservato che a circolare liberamente in questo mercato globale sarebbero dovute essere solamente le materie prime e la tecnologia, mentre tutto il resto sarebbe dovuto essere sottoposto e regole estremamente stringenti ed estremamente controllate.
– I capitali non dovevano circolare.
– La merce lavoro non doveva circolare.
– Le merci di scambio circolavano, ma sottostando alle nuove regole stabilite dall’organizzazione mondiale del commercio ITO.
Infatti i paesi per poter scambiarsi le merci avrebbero dovuto tutti quanti obbligatoriamente aderire a tutta una serie di accordi di protezione dei lavoratori , protezione dell’ambiente , protezione dei diritti umani e civili , ECC. tutte leggi che impediscano a determinati paesi di sopraffare gli altri attraverso l’imbroglio di sottopagare i lavoratori piuttosto che evitare i costi della tutela dell’ambiente e così via.
Tutte queste organizzazioni globali sarebbero dovute essere partecipate e presiedute da tutti gli Stati in modo paritario e senza posizioni di dominanza (oggi col WTO -e nell’ONU-  non è assolutamente così).
In questo sistema mondiale fondato sull’equilibro, le materie prime sarebbero dovute rigorosamente essere di proprietà collettiva di tutte le Nazioni.
Stesso discorso per le tecnologie e per tutti i beni e i servizi di pubblica utilità come sanità, scuole, energia ecc ., nonché banche e moneta.
Esattamente come allo stesso modo all’interno della famiglia i genitori forniscono tutti i beni e servizi primari di sussistenza indiscriminatamente a tutti i figli dal più grande al più piccolo, senza che alcuno di essi ne abbia il possesso in esclusiva mantenendo in scacco tutti gli altri.
I genitori-gestori delle risorse essenziali, a livello globale sarebbero rappresentati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ma non l’ONU come quella attuale in cui le 5 Nazioni vincitrici della 2^ guerra mondiale conservano diritto di veto (per di più che si tratta delle stesse 5 potenze che detengono guarda caso l’attuale controllo delle materie prime e delle risorse energetiche mondiali, vendute al resto del mondo con finalità di lucro e dominio sugli altri).
Si tratterebbe invece di una vera ONU in cui tutti gli Stati del pianeta sarebbero rappresentati in modo rigorosamente proporzionato e democratico l’uno rispetto all’altro.
In questo modo le risorse sarebbero di tutti, e sistematicamente cesserebbero di esistere tutti i conflitti legati alla conquista/ mantenimento del controllo sulle risorse primarie che siamo abituati a conoscere.
Vedi pag “Autarchia/Interdipendenza economica“.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) GLI EFFETTI GENERATI DAGLI SHOCK PETROLIFERI ANNI ’70 COI LORO RISVOLTI STRATEGICI NEGLI ANNI A VENIRE.

SCHOCK PETROLIFERI (1973 e 1979):

Col termine “shock petroliferi” si intendono le crisi energetiche avvenute nel corso degli anni ’70 in seguito alle 2 brevi guerre avvenute in medio oriente, le quali provocarono la quadruplicazione del prezzo del greggio in tutti i paesi occidentali.
Le 2 guerre furono rispettivamente:
1973 Yom Kippur.
1979 Siria.
L’aumento del prezzo del greggio fu un evento forzato in quanto il prezzo fu fatto lievitare in maniera smodata, oltre al fattore delle guerre in se, per via della colossale fake news messa in circolo nello stesso periodo dalle compagnie stesse petrolifere (le 7 sorelle), riguardante un fantomatico prossimo esaurimento delle riserve di petrolio che invece non si verificò mai.
L’aumento del greggio del 400% fu un evento che ebbe molteplici risvolti (da qui gli interessi legati al rialzo forzato) che possiamo riassumere nei seguenti punti:

  1. – RIACQUISIZIONE DI IMPORTANZA STRATEGICA DEL DOLLARO USA: Nel ’71 lo scioglimento del sistema monetario “Bretton Woods”  aveva sottratto di fatto tutte le ex monete partecipanti all’unione monetaria, dal controllo degli USA.  In oltre le spese eccessive americane per fronteggiare il pericolo del comunismo (vedi guerre Korea e Vietnam) avevano inflazionato molto il Dollaro USA che aveva perso dunque sia di importanza che anche di valore. Gli Shock petroliferi furono una “manna dal cielo” in quanto, essendo che il greggio è prezzato in Dollari, generarono una richiesta di Dollari mondiale tale da far riguadagnare al Dollaro USA gran parte dell’importanza perduta.
  2. – AUMENTO DELL’INFLAZIONE CONGENIALE AGLI ASSIOMI LIBERISTI: abbiamo spiegato come i liberisti siano riusciti ad offuscare il Keynesismo attraverso i dogmi dell’inflazione e del Debito pubblico; ebbene, l’aumento del 400% fece schizzare alle stelle i costi di produzione con conseguente aumento dei prezzi di tutti i beni in generale che in altri termini significa aumento dell’inflazione. Esattamente questo aumento dell’inflazione è quello che fu utilizzato dai liberisti per soppiantare il Keynesismo, il tutto a favore dell’1% e a scapito del restante 99%.
  3. – DESTABILIZZAZIONE DELL’ITALIA: Essendo che l’Italia è notoriamente un paese energeticamente dipendente dall’estero (a causa dei boicottaggi internazionali, vedi caso Mattei e Moro) il nostro paese si ritrovò a soffrire maggiormente le crisi petrolifere rispetto ai “nostri alleati” occidentali. In questo modo, sfruttando questi lati deboli, la compagine liberista italiana (al soldo di quella atlantica) riuscì a trovare il varco per scalfire la nostra costituzione e cominciare a manometterla pregiudicando il nostro assetto socio economico alla sua radice. Il divorzio fra Tesoro e Bankitalia dell’81 venne fatto proprio utilizzando la scusa dell’inflazione (che invece come abbiamo visto dipendeva da fattori esterni e non interni alla nazione).
  4. – SOTTOMISSIONE DI TUTTI GLI STATI DEBOLI ALL’FMI (neo-colonizzazione): A causa dell’aumento del greggio, 109 economie del mondo si ritrovarono esposte pesantemente sulle proprie bilance dei pagamenti, così che tutte quante si ritrovarono costrette a chiedere aiuti all’FMI, il quale come noto assoggetta gli Stati suoi debitori ad uno schema economico/monetario di tipo coloniale, il tutto a favore degli Stati creditori, USA in primis.

APPROFONDIMENTO SUGLI SHOCK PETROLIFERI (PETROL-DOLLARI): I Petrol-Dollari altro non sono che la colossale massa di denaro (ovviamente  in Dollari USA) che si accumulò sui conti correnti dei principali paesi produttori/ compagnie petrolifere scaturita dall’indebito aumento del 400% imposto sul prezzo del petrolio dai produttori stessi.
Queste colossali masse di denaro indebitamente sottratte ai paesi utenti del petrolio di tutto il mondo, furono reciclati (e dunque “convalidati”) nel seguente modo:
I paesi utenti del petrolio si trovarono ad un certo punto a dover esborsare il quadruplo dei soldi per l’acquisto del greggio.
Sono soldi sottratti in modo assolutamente indebito nonché illegittimo  in quanto il rincaro del prezzo del petrolio fu una vera e propria imposizione arbitraria appicata dai produttori/ fornitori su un bene di pubblica necessità (la scusa utilizzata fu quella delle temporanee guerre in medio-oriente, accompagnata dalla colossale fake news diffusa dalle principali compagnie petrolifere, su un fantomatico imminente esaurimento dei giacimenti che non si verificò mai).
Risultato: 109 economie del mondo vanno in crisi a causa dell’eccessivo sbilanciamento nei pagamenti dovuto allo spropositato rincaro del suddetto prezzo del greggio.
Morale: I 109 paesi si ritrovano a chiedere  aiuti finanziari per far fronte all’eccessivo esborso.
E a chi?
Alla City di Londra e Wall Street dove erano stoccate le imponenti masse di Dollari generate dai proventi degli indebiti rincari.
La finanza in sostanza riprestò indietro ai paesi in crisi gli stessi loro soldi che gli erano stati indebitamente estorti in precedenza col furto del rincaro petrolifero.
Ma vi rendete conto?!
Non solo…
Glieli riprestarono indietro pure a tasso variabile (questo perchè fino ad allora c’era ancora il Glass-Steagall act che impediva fortemente le speculazioni finanziarie e sui tassi di interesse).
Nei primi anni ’80 le amministrazioni Regan (USA) e Thatcher (UK) liberalizzarono il mercato finanziario consentendo ai tassi di interesse di flottare secondo il volere dei mercati (e i mercati vogliono sempre tassi di interesse alti sulle loro rendite).
I debiti delle 109 economie schizzarono così alle stelle e tutti i paesi furono costretti a chiedere ulteriori aiuti in questo caso al Fondo Monetario Internazionale, con tutte le assoggettazioni del caso.
I petrolDollari risultarono così ripuliti.e metà pianeta sotto il controllo dell’FMI/ paesi creditori.
Gran bel colpo gobbo!

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Video su YouTube  “La fakenews che ha rovinato l’Italia“.  Art. intitolato “Perché occorre abolire il Fondo Monetario Internazionale” a cura di MoviSol.

 

 

4) ESEMPIO PRATICO DI ACQUISTO DI PETROLIO/MATERIE PRIME (Import/Export).

FACCIAMO UN ESEMPIO PER CAPIRE MEGLIO:

Consideriamo l’Italia che deve acquistare petrolio, o un qualsiasi altro prodotto generico di importazione, con le Lire.
Stabiliamo che la multinazionale petrolifera sia statunitense.
Quando i cittadini italiani effettuano il pieno di benzina alla pompa, essi non pagano il carburante in Dollari USA, ma lo pagano con la propria valuta corrente, le Lire.
Il petrolio a sua volta è stato acquistato dall’Italia nel medesimo modo, cioè sempre con le Lire, secondo il cambio Lira-Dollaro corrente (essendo che il petrolio è quotato in Dollari USA).
La procedura di acquisto è la seguente:
Ogni Stato che esporta la sua merce all’estero, apre un ContoCorrente sui conti della BancaCentrale del paese importatore, ContoCorrente che ovviamente è nella valuta del paese importatore.
Quindi quando gli USA esportano il loro petrolio in Italia, i cittadini italiani pagano in Lire, e tutte le Lire ottenute dagli USA vengono tutte accumulate nel ContoCorrente che gli USA detengono presso BankItalia.
ATTENZIONE: Le aziende private americane che hanno esportato in Italia, non ricevono le Lire come moneta di pagamento, poichè le Lire restano tutte sul ContoCorrente della BancaCentrale americana presso BankItalia.
Quello che accade è che la BC americana sulla base di quelle Lire, stamperà nuovi Dolari USA (in SURPLUS), e con i Dollari USA essa pagherà tutte le sue aziende che hanno esportato in Italia.
Fine ultimo dell’export:
L’export è servito per consentire agli USA a di ottenere valuta straniera, in questo caso la Lira italiana, ovvero una moneta che NON può emettere.
La stessa cosa accade alla rovescia per l’export dell’Italia in USA: L’Italia esporta negli Stati Uniti per ottenere Dollari americani che NON  può emettere.
Mediante l’export del Made in italy negli USA l’Italia otterrà un rafforzamento della propria valuta sul Dollaro americano, e con la Luira rafforzata l’Italia sarà in grado di acquistare tutte le importazioni di cui necessita, PETROLIO e materie prime in primis.
Per ulteriori approfondimenti vedi pag Importazioni/Esportazioni.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Vedi pag “Importazioni/Esportazioni”

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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