Processo procura di Trani

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: La magistratura NON ha affondato il colpo.
  1. PROCESSO CONTRO LE AGENZIE DI RATING, PER IL FASULLO DECLASSAMENTO DELL’ITALIA NEL 2011.
  2. (2012-2014-2016) MEDIA E MAGISTRATURA GLISSANO SULLE DICHIARAZIONI CONFESSORIE DEI MINISTRI CHE TESTIMONIANO IL GOLPE FINANZIARIO DEL 2011.
  3. PRINCIPALI EVENTI (DELL’ATTACCO ALLO SPREAD) DI RILEVANZA GIURIDICA, RINTRACCIATI DALL’AVV MARCO MORI.

 

 

INTRODUZIONE: La magistratura NON ha affondato il colpo.

La Procura di Trani ha smontato l’alibi che giustificava la vendita massiccia di titoli italiani da parte di Deutsche Bank e Goldman Sachs.
Eppure nonostante ciò NON si è poi provveduto ad affondare il colpo.
Chissà perchè…

 

 

1. PROCESSO CONTRO LE AGENZIE DI RATING, PER IL FASULLO DECLASSAMENTO DELL’ITALIA NEL 2011.

IL TRIBUNALE HA SENTENZIATO CHE LE AGENZIE DI RATING NEL 2011 MENTIRONO.

Nel novembre 2011 l’Italia subisce il famoso attacco allo Spread.
Tale attacco fu portato a compimento attraverso una vendita congiunta di titoli italiani orchestrata da Deutsche Bank e Goldman Sachs, in collaborazione con BCE (che bloccò in parallelo l’acquisto di titoli sul mercato secondario) sfruttando un opportuno declassamento da parte delle agenzie di rating, necessario a giustificare l’improvvisa operazione di vendita (NB: importante rilevare che i vertici dei principali players protagonisti della speculazione, erano tutti presenti al meeting a porte chiuse del Bildelmerg tenutasi a Saint Mauritz a giugno 2011, vedi pag “Cartello finanziario“).
La procura di Trani (condotta dal PM Michele Ruggero) aprì un’inchiesta per indagare sui fatti particolarmente equivoci, così come riportato da molteplici testate giornalistiche del tempo, IlSole24Ore in primis:

IlSole24Ore – 6 apr.2016: VENDITA MASSICCIA DI BTP NEL 2011: DEUTSCHE BANK INDAGATA A TRANI.
[…]”La procura di Trani, secondo quanto si apprende, ha aperto un’indagine per manipolazione di mercato contro Deutsche Bank e l’ex management. L’inchiesta, che prende le mosse da una denuncia dell’Adusbef, riguarda la vendita di titoli di Stato italiani per sette miliardi da parte dell’istituto di credito tedesco nel 2011.[…]
Gli indagati sono cinque: l’ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (attualmente co-amministratore delegato uscente della Banca), l’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger, l’ex direttore finanziario ed ex membro del board di Deutsche Bank, Stefan Krause.[…]
Sempre a Trani è in corso da tempo un processo contro le agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch, accusate anch’esse di manipolazione del mercato”[…]

Ebbene:
Il tribunale ha sentenziato che le agenzie di rating mentirono.
Le agenzie infatti giustificarono il declassamento con la scusa che la componente di debito italiano in mano estera era crescente ed era aumentata fino a divenire talmente grande da destare diffidenza da parte degli investitori.
Al contrario i dati riscontrati dalla procura, misero in luce l’esatto opposto, ovvero:
La componente di debito in mano estera era in calo, e in trasferimento alle banche nazionali.
Dagli interrogatori emerse che all’interno delle stesse agenzie ci fu qualcuno che tentò addirittura invano di fermare la pubblicazione dei dati di affidabilità al ribasso, ma non certo per buonismo.
Infatti alcuni dipendenti dell’agenzia (quelli che cercarono di bloccare il declassamento) avevano redatto pochi mesi prima dei report in cui era possibile riscontrare il miglioramento della posizione debitoria italiana (lo stesso che riscontrò la procura), cosa che era in evidente contrasto con le motivazioni a supporto del declassamento, e dunque fonte di preoccupazione per gli autori che avevano redatto quei report (ricordiamo che i titoli italiani subirono un pesante declassamento fino a quasi livello “spazzatura”).
Purtroppo non ci furono gli estremi per dimostrare il dolo dell’azione, motivo per cui il processo si concluse senza condanna.
Ciò non toglie che questo processo contribuisce a fornire un quadro più chiaro di come si svolsero effettivamente i fatti, a dispetto della fasulla propaganda mainstream.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Video su YouTube L’APPARATO MENZOGNERO CHE SOSTIENE TUTTO – Alberto Micalizzi.   Art. su IlSole24ore Vendita massiccia di BTp nel 2011: Deutsche Bank indagata a Trani..  PM Michele Ruggero.   Avv. Marco Mori.  E molti altri (si cerchi sul Web)…

 

 

2. (2012-2014-2016) MEDIA E MAGISTRATURA GLISSANO SULLE DICHIARAZIONI CONFESSORIE DEI MINISTRI CHE TESTIMONIANO IL GOLPE FINANZIARIO DEL 2011.

COME MAI MEDIA E MAGISTRATURA TACCIONO?

Il Giornale – 1 ott. 2012

Fonte originale:  Garavaglia: “La Bce ci disse: o appoggiate Monti o non compriamo vostri titoli”

l’1 ott. 2012 su “Il Giornale” viene pubblicato un articolo in cui si riporta la dichiarazione confessoria del senatore del gov. Berlusconi, Garavaglia,  che riferisce del ricatto operato dalla Troika al Governo in carica nel 2011:

GARAVAGLIA: “La Bce ci disse: o appoggiate Monti o non compriamo vostri titoli!”

IlSole24Ore – 13 mag 2014

Fonte originale: Geithner e il «complotto» europeo contro Berlusconi: ecco le 12 righe (su 580 pagine)

Il 13 mag. 2014 su “IlSole24Ore” viene pubblicato un articolo in cui si riporta la dichiarazione confessoria del ll’ex ministro del Tesoro del gov. Obama, Geithner, che riferisce del “complotto contro il gov. Berlusconi nel 2011:

GEITHNER: “Alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per costringere Berlusconi a cedere il potere”. Ma a Obama disse: “Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani.”

Il Fatto Quotidiano – 3 sett. 2013

Fonte originale: Il Ministro Andrea Orlando (Pd) confessa: Governo ricattato dalla BCE sul Pareggio di Bilancio.

Il 3 sett. 2016 “Il Fatto quotidiano” è rivelatore delle dichiarazioni confessorie del Ministro della giustizia del gov. Renzi, Orlando, che riferisce del ricatto operato dalla Troika nel 2011 contro il gov Berlusconi:

ORLANDO:  “La Banca Centrale Europea disse: ‘O mettete questa clausola nella vostra costituzione, o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese!’”

Eppure nonostante ciò, seppur queste informazioni siano state rese note da organi di informazione mainstream come quelli indicati, sono poi gli stessi organi di informazione mass mediatici mainstream a lasciare cadere queste vicende nel dimenticatoio, facendole “sparire” senza che nessun organo istituzionale competente (magistratura in primis) abbia aperto alcun fascicolo, alcuna indagine, alcuna procedura, alcun approfondimento sulla faccenda, niente di niente.
Come mai?!

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Art su Il Giornale  Garavaglia: “La Bce ci disse: o appoggiate Monti o non compriamo vostri titoli“.  Art su IlSole24Ore  “Geithner e il «complotto» europeo contro Berlusconi: ecco le 12 righe (su 580 pagine).   Il Fatto Quotidiano “Il Ministro Andrea Orlando (Pd) confessa: Governo ricattato dalla BCE sul Pareggio di Bilancio”.

 

 

3) PRINCIPALI EVENTI (DELL’ATTACCO ALLO SPREAD) DI RILEVANZA GIURIDICA, RINTRACCIATI DALL’AVV MARCO MORI.

TRASCRIZIONE TRATTA DALLA DENUNCIA MARCO MORI (qui la denuncia integrale).

Avv. MARCO MORI:   [….] 17) Sempre nell’anno 2011, nonostante l’importante avanzo primario di cui si è detto, l’Italia è diventata vittima di un vile (ed ampiamente premeditato) attacco speculativo proprio da parte di quei mercati che, rispondendo all’interesse del profitto, agiscono secondo logiche esclusivamente mercantilistiche in una materia, quella monetaria, che invece è di primario interesse pubblico. […]

18) Sono emerse alcune indiscrezioni, di straordinaria gravità, circa il fatto che già nell’estate 2011 (dunque ben prima della crisi di Governo del successivo autunno) Mario Monti sarebbe stato contattato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sondare una sua disponibilità a divenire Presidente del Consiglio; indiscrezioni ribadite nelle interviste di Alan Friedman a Carlo De Benedetti, Romano Prodi e Mario Monti stesso in cui si confermano incontri in cui Napolitano avrebbe preallarmato Monti per un incarico da premier;

19) Il 1 luglio 2011 l’agenzia di rating Standard & Poor’s bocciava l’Italia affermando:“Restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito, principalmente a causa della debole crescita”. Il ragionamento dell’agenzia regge unicamente per il fatto che la banca centrale non può più acquistare direttamente il debito pubblico italiano posto che, in caso contrario, la nazione sarebbe sempre e comunque stata solvibile.

20) In data 4 agosto 2011 BCE, come già detto, l’indiscussa portatrice degli interessi della finanza, annunciava l’acquisto sul mercato secondario di titoli di Stato irlandesi e portoghesi, ma non di quelli italiani. Tale dichiarazione aumentava enormemente le difficoltà di collocazione dei titoli di debito pubblico.

21) Nello stesso periodo luglio-agosto 2011 la DeutsheBank cedeva circa l’88% dei titoli di stato italiani nel suo portafoglio contribuendo attivamente all’acuirsi della crisi del debito causando l’innalzamento dei tassi di interesse dei titoli di stato italiani.

22) Ma non è finita qui. L’attacco dei mercati all’indipendenza ed alla sovranità della nazione diventa sempre più frontale: in data 5 agosto 2011 sempre BCE inviava una lettera che, a quanto appreso dagli organi di stampa, avrebbe dovuto rimanere segreta alla pubblica opinione, con la quale addirittura imponeva al Governo Berlusconi l’instaurazione della politica dell’austerità dettando specificatamente la futura agenda economica e le future riforme richieste al paese.

Detta lettera sarebbe stata sottoscritta sia dal Governatore in carica Jean Claude Trichetche da quello che lo sarebbe divenuto a breve ovvero Mario Draghi (In allora Governatore di Banca Italia).

L’austerità, dopo aver completamente distrutto l’economia greca, arrivava dunque anche in Italia dove avrebbe lasciato dietro di se una scia analoga di fallimenti e morte (dal 2011 ad oggi il numero dei suicidi nel nostro paese è stato a dir poco drammatico e le denunce di semplici cittadini ex art. 580 c.p. sono state giustamente innumerevoli);

23) Nello specifico BCE, con la citata missiva di cui si chiede sin d’ora l’acquisizione a codesta Spett.le Procura della Repubblica, aveva l’ardire di subordinare l’acquisto dei titoli italiani sul mercato secondario (e dunque in ogni caso ad un tasso ben maggiore, fino a 28 volte maggiore nel novembre 2011, di quello praticato dalla stessa Banca Centrale in favore delle banche commerciali) alla fedele applicazione della politica del rigore finanziario e fiscale. BCE metteva sul piatto anche la riforma delle pensioni, da poco oggetto di censura da parte della Corte Costituzionale, imponendo all’Italia, come ammesso dallo stesso ex Ministro Fornero, di agire dietro la minaccia di non acquistare i titoli di Stato sul mercato secondario.

Questo è pacificamente reato contro la personalità giuridica di uno Stato ma purtroppo, ad oggi, solo la Procura di Trani, ha avuto il coraggio di indagare sui fatti del 2011 portando sul banco degli imputati proprio le agenzie di rating che hanno declassato l’Italia collaborando all’attacco speculativo.

Nel processo in corso il Governo Renzi ha inteso non costituirsi quale parte civile. Fatto ovvio, Renzi non avrebbe potuto costituirsi in giudizio contro chi gli sta imponendo l’agenda delle riforme per il completamento dello smantellamento della personalità giuridica del paese.

24) Occorre ora menzionare il termine “SPREAD”. Variabile completamente sconosciuta alle masse prima del 2011.

La parola “Spread” significa semplicemente: “differenziale”. Differenziale, nello specifico senso che a noi interessa ai fini del presente esposto, tra il rendimento sul mercato secondario delle obbligazioni emesse dallo Stato italiano con quelle emesse dalla Germania.

Trattasi di un dato la cui esistenza è palesemente illegittima e priva di senso logico posto che l’art. 11 della Costituzione, nel consentire limitazioni alla sovranità, specifica che le stesse debbano avvenire “in condizioni di parità”con gli altri stati. Ergo se la Germania si finanzia ad un tasso inferiore a quello italiano detta parità non sussiste.

Ad ogni buon conto a Gennaio 2011 lo Spread tra titoli italiani e tedeschi era pari a soli 173 punti saliti a 225 nel luglio 2011 (dunque saliti oggettivamente di poco). Non vi era alcuna ragione dunque che potesse giustificare l’intervento di BCE e la richiesta di applicazione di misure di austerità al paese dato anche l’avanzo primario conseguito. Tantomeno vi erano ragioni per cui una grande banca tedesca come DeutscheBank dovesse tagliare l’esposizione verso i titoli di Stato italiani.

Peraltro la stessa crescita dello Spread era motivata proprio dalle minacce della banca centrale di non acquistare i titoli di stato italiano sui mercati.

Come detto nel 2011 l’Italia era in netto avanzo primario e dunque la situazione era addirittura migliore di quella degli anni precedenti, come migliore erano tutti i dati macroeconomici a partire da quello relativo all’occupazione rispetto ad oggi. Non c’era alcun motivo sopravvenuto perché il paese fosse, solo in allora, ritenuto a rischio insolvenza. L’unica ragione erano le mosse di BCE e DeutscheBank che, ventilata l’ipotesi di uscita dall’euro, volevano tenere il paese sotto scacco per impedirlo. Tornare alla sovranità e all’indipendenza avrebbe impedito alla finanza di dettare legge in Italia;

25) L’Italia, in ogni caso, rispondeva a BCE con il varo, nel mese di agosto 2011, di una manovra correttiva da 45,5 miliardi, ma proprio Berlusconi, conscio di non poter proseguire oltre nell’applicazione di una politica economica restrittiva, paventò un’uscita del paese dall’euro avviando all’uopo una trattativa in sede europea e ciò nell’autunno 2011.

Dagli organi di stampa si è potuto apprendere che tale idea comportò la reazione immediata dell’UE.

Il Wall Street Journal riportava la notizia di una telefonata del 20 ottobre 2011 di Angela Merkel a Giorgio Napolitano per chiedere addirittura le dimissioni di Berlusconi. Lo stesso ex premier spagnolo Zapatero riferisce di pressioni dell’UE su Silvio Berlusconi che avrebbero portato alle sue dimissioni;

26) Sempre fonti giornalistiche hanno riportato alcune frasi dette dal Presidente della Commissione UE José Barroso ad un ministro italiano secondo cui “era necessario staccare la spina a Berlusconi” e che la strategia doveva essere “una raffica di dichiarazioni da tutti i fronti”;

27) Bini Smaghi, ex membro del consiglio direttivo della BCE, ha confermato, sempre sulla base di indiscrezioni di stampa, che “non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute dopo che l’ipotesi di uscita dall’Euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi di altri paesi”.

Come un membro del consiglio direttivo di BCE possa conoscere i colloqui privati svolti tra i Governi europei desta sconcerto e preoccupazione.

Ad ogni buon conto conferma delle intenzioni di Berlusconi è stata data anche da Hans-Werner Sinn, Presidente dell’Ifo, istituto di ricerca tedesco;

28) Costituisce elemento di fatto anche la conferma da parte dell’ex Ministro del Tesoro U.S.A. Geithner che nel 2011 alcune personalità europee non meglio precisate contattarono l’amministrazione Obama presentando un piano per costringere il governo Berlusconi a dimettersi;

29) Nel mese di settembre 2011 avveniva il già citato declassamento da parte delle agenzie di rating. BCE rimaneva a guardare perseverando in una politica apertamente ostile agli interessi della nazione.

30) In data 9 novembre 2011, dunque, prima che il Premier italiano avesse rassegnato le dimissioni, alcuni ispettori della BCE venuti a verificare con mano l’adempimento dell’Italia alle imposizioni di cui alla lettera di agosto 2011, nel corso di un incontro con la Commissione Bilancio del Senato, avrebbero addirittura dichiarato: “Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?”, “Se voi non sostenete il Governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento”.

Tale circostanza, di carattere palesemente estorsivo, sarebbe stata narrata dal senatore della Lega Nord Massimo Garavaglia. Si chiede all’Ill.ma Procura adita di accertare compiutamente i fatti perché assolutamente dirimenti ai fini del presente esposto.

31) Sempre in data 9.11.2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con una coincidenza temporale davvero sorprendente, provvedeva all’immediata nomina di Mario Monti quale senatore a vita della Repubblica Italiana. Tale nomina non trovava alcuna valida spiegazione;

32) In pari data si verificava, altresì, un vero e proprio crollo delle azioni delle principali aziende di Silvio Berlusconi tra cui Fininvest S.p.a. e Mediaset S.p.a.(Le azioni Mediaset perdevano il 12,2% del valore in un solo giorno). Fininvest S.p.a., che nel 2010 aveva avuto un utile netto di circa 160 milioni di Euro, alla fine del 2011 riportava un crollo tale da registrare utile per soli 7,5 milioni.

33) Tre giorni dopo Silvio Berlusconi cedeva effettivamente alle minacce di BCE, UE e dei mercati presentando le proprie dimissioni.

Il Presidente della Repubblica conferiva proprio allo stesso Mario Monti l’incarico di formare il nuovo Governo, ovvero il Governo scelto della Banca Centrale Europea per l’esecuzione delle misure di austerità previste allo scopo di ottenere dall’Italia la cessione di ulteriori fette di sovranità ed indipendenza. Cessioni ovviamente avvenute in assenza di condizioni di reciprocità.

Correva il giorno 13.11.2011, una data che rimarrà indelebile nella storia di questo paese, quanto la data dell’inizio della prima o della seconda guerra mondiale. I danni già subiti dall’Italia a causa dalla politica dell’austerità economica sono infatti paragonabili solo a quelli cagionati da un evento bellico.

Da notare che Mario Monti, di cui sono ampiamente noti i rapporti di collaborazione con ambienti bancari e finanziari stranieri quali Goldman Sachs e Moody’s, al momento di accettare l’incarico di Presidente del Consiglio giurando fedeltà alla Repubblica e alla nazione italiana a norma dell’art. 1, comma 3, legge n. 400/88 (“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”) faceva ancora parte, con mansioni dirigenziali, di organismi quali il “gruppo Bilderberg” e la “Commissione Trilaterale”, che riuniscono annualmente esponenti del mondo politico, imprenditoriale, finanziario e scientifico occidentale. Dette organizzazioni costituiscono, a giudizio di un numero crescente di osservatori e studiosi, una forma di “governo oligarchico transnazionale”, caratterizzato dalla segretezza e da meccanismi di cooptazione, che di fatto si sovrappone alle aule parlamentari dei rappresentanti del popolo democraticamente eletti, esautorandoli dalle loro funzioni. [segue….]

Autore del testo: Avv. Marco Mori (trascritto copia-incolla da Cristian Minerva).

Fonte: Denuncia Mori

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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