Euro Sì / Euro No

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Euro SI Euro NO in sintesi.
  1. BREVE QUADRO GEO-POLITICO.
  2. 5 PROVE DIMOSTRATIVE DI CIO’ CHE ACCADE IN CASO DI ITALEXIT.
  3. L’ITALIA CON LA LIRA E’ TROPPO PICCOLA PER POTER COMPETERE DA SOLA SUI MERCATI GLOBALI?!
  4. RIEPILOGO DELLE PRINCIPALI DISFUNZIONI DELL’EURO (SFAVOREVOLI ALL’ITALIA), E CONSEGUENTI SOLUZIONI.
  5. ITALEXIT DA SOLA NON BASTA: I 5 PUNTI CARDINE DA ATTUARE INSIEME ALL’ITALEXIT.
  6. ASPETTO ECONOMICO: Come si ripristina la sovranità monetaria.
  7. ASPETTO GIURIDICO: Uscita dall’Euro e dall’Unione Europea.
  • CONCLUSIONE.

 

 

INTRODUZIONE: Euro SI Euro NO in sintesi.

Nella pag. Dimostrazione Eurexit sono raccolte le prove dimostrative dell’effetto dell’Euro sulle economie dei paesi membri.
Conoscere il funzionamento dell’Euro è indispensabile per poter permanere in UE.
I 2 punti cardine che riguardano l’economia italiana in UE sono:

  • CAMBIO SOPRAVVALUTATO
  • POLITICHE ECONOMICHE RESTRITTIVE

La combinazione di questi 2 fattori sono alla base del nostro mal funzionamento europeo.

FUNZIONALITA’: Sfruttando la conoscenza di queste basilari nozioni, un popolo sufficientemente informato sarebbe in grado di orientare la governance nazionale a negoziare soluzioni favorevoli ai fabbisogni del proprio paese all’interno dell’Unione europea in primis, e più in grande nel panorama GeoPolitico mondiale/globale.
Ergo: Se si vuole stare in UE è necessario sapere cosa poter/dover pretendere dagli altri paesi-membri, allo stesso modo in cui gli altri paesi membri (e NON) fanno con noi, o per meglio dire: CONTRO di noi (vedi pag “Dimostraz. violazione trattati” e “Situazione Germania“).

 

 

1) BREVE QUADRO GEO-POLITICO.

L’EURO E’ UN’INVENZIONE AMERICANA CHE SERVE A CONSENTIRE AGLI USA DI ESERCITARE UN CONTROLLO/DOMINIO SULL’EUROPA.

Per valutare il discorso di Euro Si – Euro No, è indispensabile inquadrare l’EuroSistema per ricordarsi a cosa serve:
L’EuroSistema nasce per volontà degli USA, alla fine della 2^Guerra mondiale, e nasce in concomitanza della NATO.
L’EuroSistema serviva a consentire agli USA di ottenere un unico interlocutore Europeo (in luogo dei molteplici Stati sovrani), con l’intento ultimo di realizzare un’area unica sotto l’egemonia militare ed economica sovrastata dalla cupola finanziaria americana.
Nel caso specifico dell’Italia:
Gli USA si sono sempre preoccupati di contenere una eccessiva emancipazione sovrana dell’Italia per le 2 ragioni seguenti:

  1. Un’Italia troppo sovrana avrebbe significato una possibile uscita dell’Italia dal Patto atlantico NATO.
  2. Un’Italia troppo sovrana avrebbe significato una possibile espansione dell’influenza italiana in medio-oriente (come stava accadendo con l’ENI di Mattei).

Questo per via della posizione altamente geo-strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo.
Al netto di questi aspetti (fondamentali) su cui è difficile fare previsioni, qui di seguito si analizzeranno gli aspetti pratici sui quali è invece possibile riscontrare dei fatti.

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

2) 5 PROVE DIMOSTRATIVE DI CIO’ CHE ACCADE IN CASO DI ITALEXIT.

EURO SI o EURO NO? CHI HA RAGIONE? ANALIZZIAMO I FATTI E TRAIAMO LE CONCLUSIONI.

PREMESSA: Sfruttando la conoscenza di queste basilari nozioni, un popolo sufficientemente informato sarebbe in grado di orientare la governance nazionale a negoziare soluzioni favorevoli ai fabbisogni del proprio paese all’interno dell’Unione europea in primis, e più in grande nel panorama GeoPolitico mondiale/globale.
Ergo: Se si vuole stare in UE è necessario sapere cosa poter/dover pretendere dagli altri paesi-membri, allo stesso modo in cui gli altri paesi membri (e NON) fanno con noi, o per meglio dire: CONTRO di noi (vedi pag “Dimostraz. violazione trattati” e “Situazione Germania“).

Abbiamo detto che i problemi dell’Italia (nell’Euro) sono determinati da 2 fattori:

  1. L’Italia sta operando sui mercati globali con i listini prezzi del MADE IN ITALY alterati al rialzo.
  2. L’Italia sta compiendo (da 30 anni) politiche economiche restrittive che inceppano la sua economia.

In caso di Italexit questi 2 problemi si annullerebbero.
Nel 1992 l’Italia esce dal Sistema Euro Monetario (SME).
I risultati di ciò che accadde realmente all’uscita dall’ECU/EURO sono riportati a seguire (qui le prove più dettagliate):

  1. TITOLI DEI GIORNALI.
  2. GRAFICI BILANCE COMMERCIALI.
  3. TESTIMONIANZE STORICHE.
  4. FALSO MITO DELL’INFLAZIONE.
  5. TASSI DI INTERESSE TITOLI DI STATO.

1) TITOLI GIORNALI:

– PRIMA DELL’EXIT (1992):

  • CORRIERE – ECONOMIA (giugno1992): Mario Monti: Svalutare la Lira? Follia!
  • LA REPUBBLICA (giugno 1992): Misure drastiche o la svalutazione.
  • LA REPUBBLICA (settembre 1992): E Spaventa è contrario alla svalutazione: Sarebbe folle e dannoso.
  • LA REPUBBLICA (settembre 1992): Prendi i BOT e scappa .
  • LA REPUBBLICA (settembre 1992): Agnelli e Abete: Due settimane di tempo per evitare il disastro.

Il 16 sett 1992, in seguito alla speculazione di Soros, Lira e Sterlina escono dallo SME, e la Lira, secondo le regole di calcolo del riallineamento del tasso di cambio, svaluta in una forchetta compresa fra il 20 e il 30% a seconda della valuta che si prende di riferimento (vedi art “COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME” pag “SME ed ECU“).
Quello che accadde dopo l’exit, è testimoniato dai titoli dei giornali riportati qui di seguito (in ordine cronologico):

– DOPO L’EXIT (1992):

  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Germania mai così in basso.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Made in Italy mai così bene.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Esplode l’export grazie alla Lira.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Inflazione al 4% come nel 1969.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1995): Crescita record, l’ economia vola.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1996): Primi in Europa per aumento del PIL: Italia, crescita record
  • CORRIERE – ECONOMIA (1996): Lira e borsa al galoppo.
  • CORRIERE – ECONOMIA (1996): La Lira rimonta sul Dollaro.
  • LA STAMPA (1996): Il marco fa scappare le imprese tedesche.

…. L’economia italiana vola fino a che qualcuno non ripropone di rivincolare il tasso di cambio allo SME.

  • LA REPUBBLICA (1996): Romano Prodi: Lira, l’Europa tifa per il ritorno nello SME.
  • LA REPUBBLICA (1996): Chirac: Moneta unica per controllare la Lira.

Nel novembre 1996 l’Italia firma per rientrare nello SME a partire dal 1999, e la situazione della nostra bilancia commerciale passa dal verde al rosso, mentre quella della Germania viceversa passa dal rosso al verde.

2) GRAFICI BILANCE COMMERCIALI:

Nello SME fino al 1992 export italiano in negativo.
Fuori dallo SME dal ’93 al ’99 in positivo.
Dall’Euro in poi sempre negativo.

3) TESTIMONIANZE STORICHE:

– Ska Keller, politica EuroParlamentare tedesca  spiega a Ballaro’ perché la Germania non uscira’ mai dall’Euro.

SKA KELLER (nel 2014):  “Se la Germania lasciasse l’Euro, perderemmo moltissimi posti di lavoro nel settore delle esportazioni perchè nessuno mai comprerebbe più i prodotti carissimi tedeschi poichè non ci sarebbe più l’Euro.
Non ha senso lasciare l’Euro, creerebbe una perdita di posti di lavoro enorme (in Germania)..

– Theo Waigel, ex ministro tedesco delle finanze del governo Kohl dichiara in un’intervista la realta’ sul cambio dell’Euro pro-Marco

THEO WAIGEL (nel 2015): “Se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del marco tedesco – che tornerebbe nuovamente in circolazione -. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale“.

4) FALSO MITO DELL’INFLAZIONE

Nel 1992 in seguito allo sganciamento dallo SME, la Lira si svalutò in una forchetta che oscilla tra il 20 e il 30% (in base alla valuta che si prende come riferimento), e l’inflazione invece che salire, scese! dal 5, al 4%.

  • CORRIERE – ECONOMIA (1993): Inflazione al 4% come nel 1969.

5) TASSI DI INTERESSE TITOLI DI STATO

All’uscita dell’Italia dal SistemaEuroMonetario, i tassi di interesse sui Tittoli di Stato italiani vanno giù in picchiata invece che schizzare alle stelle.

  • LaRepubblica – 4 maggio 1993 – TASSI DI INTERESSE IN PICCHIATA, LA LIRA SI RIANIMA.

 

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: La Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole24Ore, Banca d’Italia, ME-MMT, ed altre.

 

 

3) L’ITALIA CON LA LIRA E’ TROPPO PICCOLA PER POTER COMPETERE DA SOLA SUI MERCATI GLOBALI?!

PER DIPINGERE UNA PARETE GRANDE, NON CI VUOLE UN PENNELLO GRANDE, MA UN GRANDE PENNELLO!

Per comprendere cosa occorre per commerciare nei mercati globali, si prenda una cartina geopolitica e si osservino le seguenti proporzioni:
Guardate l’Italia, e dopo paragonate le sue dimensioni con quelle del mondo intero..
Quanto è piccola l’Italia?
Diremmo molto ma molto piccola.
Bene…
Ora ponetevi una domanda:
Vi risulta che non esista il MADE IN ITALY?
Esiste eccome.
Provate ora a pensare ad un solo paese del pianeta che non desideri il MADE IN ITALY.
Non ve ne verrà in mente neanche uno.
Adesso riguardate la cartina:
Riuscite ad intuire che un paese piccolo come l’Italia dovrebbe ingaggiare un impegno colossale per poter soddisfare l’intera domanda globale?
Roba da ricoprirsi di lavoro fino alla punta dei capelli, e ne avanzerebbe pure!
E allora come è possibile che non riusciamo a vendere?
Semplice:
L’Italia NON vende perchè attualmente i listini prezzi del Made in Italy risultano troppo cari per il mercato globale, a causa dell’alterazione EuroValutaria.
E come è potuta accadere una cosa del genere?
Semplice:
Hanno cominciato a raccontarci la storia che per dipingere una parete grande ci voleva un pennello grande (l’Euro), e noi ci abbiamo creduto.
La Lira era una moneta estremamente competitiva sui mercati, ovvero era una grande moneta, esattamente ciò che occorreva (e occorre tutt’ora) per competere coi grandi colossi mondiali, solo che questa cosa non andava bene a qualcuno.
Ricordiamo che in economia lo svantaggio di qualcuno è sempre vantaggio di qualcun altro.
Per commerciare sui mercati globali occorre semplicemente avere da offrire qualcosa di tuo desiderabile dagli altri (e l’Italia guarda caso ha tutto, vedi MADE IN ITALY, monumenti, storia, cultura, laghi, mari, ecc. ), e consentire al contempo agli altri paesi presenti sui medesimi mercati di poterlo acquistare,o visitare se si tratta di  turismo.
Le merci sono accessibili solo se vengono prezzate con una moneta favorevole/ competitiva, differentemente se la moneta è cara resteranno invendute, come sta accadendo.
Le nostre esportazioni poi faranno in modo che la nostra moneta acquisisca valore e ci consenta di comprare a noi quello che ci manca.
I mercati funzionano così.
Chi afferma che l’Italia non può stare da sola sui mercati globali con la Lira, è come se disconoscesse che l’Italia produca il MADE IN ITALY , e non abbia alcun patrimonio artistico, storico e culturale da poter visitare.
Si tratta di autentico negazionismo..

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

4) RIEPILOGO DELLE PRINCIPALI DISFUNZIONI DELL’EURO (SFAVOREVOLI ALL’ITALIA), E CONSEGUENTI SOLUZIONI.

LA SCELTA GIUSTA STA NEL BUON SENSO E NELLA NOSTRA COSTITUZIONE.

ANALISI DEI FATTI:

I fatti analizzati in questo sito hanno evidenziato che:

  • – 1) Siamo stati illegittimamente privati della nostra capacità naturale/costituzionale di produrci autonomamente il nostro sangue (moneta) e siamo stati collegati ad una banca del sangue esterna che ci fornisce 100 e poi ci toglie 100 + 10 di interessi, producendo un sistematico dissanguamento del nostro organismo-economia.
  • – 2) Insieme al nostro organismo sono stati collegati alla banca del sangue esterna altri organismi di individui più o meno litigiosi fra di loro, che si ritrovano a dover combattere per sottrarsi sangue l’un l’altro al fine di recuperare il sangue che la banca sta sottraendo a tutti.
  • – 3) Grazie all’Euro che altera i cambi delle valute dei paesi-membri, tal’uni Stati che esportano più facilmente, riescono indebitamente a sopraffarne altri che viceversa si ritrovano artificialmente penalizzati nelle loro esportazioni da un cambio che non gli corrisponde.
  • – 4) A causa degli squilibri sopracitati generati dall’Euro, gli Stati penalizzati si ritrovano costretti dagli Stati più forti a dover attuare politiche economiche sfavorevoli al loro fabbisogno, ritrovandosi così ad essere illegittimamente dissanguati dai loro diretti competitors di qui sopra.
  • – 5) L’Unione Europea con la moneta unica equivale ad un condominio in cui non vengono più rispettati i limiti delle singole unità abitative, ma viene fuso tutto in un unico open space dove i più forti hanno la possibilità di spadroneggiare sui più deboli.
  • – 6) Tutte le disfunzioni sopra citate, a partire dalla Banca del Sangue esterna, sono tutte in violazione dei principi fondamentali della nostra costituzione, il che significa in parole povere che è tutto illegale, ma si persevera nell’illegittimità solamente per il fatto che la stragrande maggioranza delle persone non ne ha consapevolezza (vedi “Quadro giuridico“).
  • – 7) I fatti testimoniano che nel 1992, quando si sciolse la precedente unione Euro Monetaria, l’Economia Italiana decollò mentre quella tedesca frenò bruscamente (essendo che le forzature sopra descritte anche in quel caso cessarono di esistere).

ANALISI DELLE 2 OPZIONI:

Analizziamo ora le 2 differenti posizioni, quelle degli europeisti globalisti e quelle dei sovranisti:

– Gli EUROPEISTI NeoLiberisti sono quelli che sostengono che se l’italia si scollegasse dalla banca del sangue esterna e ricominciasse a riprodursi autonomamente sangue senza avere più debito pubblico (con moneta sovrana il debito pubblico non esiste, vedi pag “Deficit e Debito pubblico“), senza il dissanguamento la nostra economia non potrebbe più sopravvivere.
Sempre gli stessi europeisti globalisti ritengono che se gli Stati membri europei smettessero di dissanguarsi a vicenda, non potrebbero convivere pacificamente come invece dovrebbe accadere in un sistema come quello attuale che invece li induce ad una lotta fratricida “all’ultimo sangue”.
Ancora, gli europeisti globalisti ritengono che il Made in Italy una volta tornato sui mercati globali riprezzato ad un valore nettamente più conveniente rispetto al prezzo in Euro/ Marco tedesco, non riuscirebbe più ad essere esportato, e questo nonostante la storia abbia già dimostrato il contrario.
In più come se non bastasse hanno la pretesa che tutto questo deva avvenire benchè tutto questo sia in completa violazione dei principi fondamentali della nostra costituzione.

– I SOVRANISTI Umanisti sono quelli che invece in sostanza sostengono semplicemente la pura realtà dei fatti codificata nella convenzionale letteratura economica, nella storia, nonchè nella nostra costituzione, ovvero i sovranisti sono per il ripristino della legalità e per l’adozione di un modello di mercato globalizzato soggetto a regole condivise di buon senso democratico.

SCELTA CONCLUSIVA:

Provate a chiedervi:
Che regole scegliereste di adottare all’interno della vostra famiglia per educare i vostri figli?
Il modello deregolametato “open space” in cui vige la regola de più forte (modello europeista globalista neo-liberista)?
Oppure
Il modello del riconoscimento degli spazi individuali in cui le singole entità interagiscono fra di loro mediante regole di buon senso comunemente condivise (modello sovranista di scambio globale regolamentato, vedi pag “Bancor“)?

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

5) ITALEXIT DA SOLA NON BASTA: I 5 PUNTI CARDINE DA ATTUARE INSIEME ALL’ITALEXIT.

SENZA L’ATTUAZIONE DEI 5 PUNTI CHIAVE, NESSUNA ITALEXIT SALVERA’ IL PAESE.

PREMESSA: Quando si parla di ITALEXIT, va sempre contemplato il mantenimento da parte dell’Italia del principio della LEX MONETAE, differentemente, senza la LEX MONETAE la faccenda assume tutta un altra piega (vedi pag Lex monetae: Convertibilità debito).

NON si può parlare di ITALEXIT senza contemplare l’attuazione insieme all’Italexit dei 5 punti chiave indispensabili per la riuscita dell’operazione.
I 5 punti sono i seguenti:

  • 1) Abrogazione PAREGGIO DI BILANCIO, vedi pag Art.81: Equilibrio di bilancio.
  • 2) Denuncia dei TRATTATI EUROPEI: facoltà consentita espressamente dall’art. 50 TUE.
  • 3) Realizzazione/attuazione PIANO INDUSTRIALE:  Lo Stato si deve reimpossessare dei suoi asset pubblici strategici per mezzo dello strumento dell’esproprio (pag Art.43: Esproprio), e attua i PLG (pag Piena capacità/occupazione)per raggiungere la piena occupazione.
  • 4) Abrogazione del DIVORZIO TRA TESORO – BANKITALIA del 1981 (pag. Storia: Divor. Tes.-BankItalia).
  • 5) Ripristino della COSTITUZIONE ORIGINALE DEL ’48 .

Senza l’attuazione di questi 5 punti, l’Italexit NON avrebbe alcun risultato, se NON quello di portare la Nazione al suo affondamento.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Art. su Scenari economici intitolato LA LEX MONETAE. COME USCIRE DALL’EURO SENZA FARSI ALCUN MALE (di Giuseppe PALMA).  Marco Mori. Paolo Barnard.  Valerio Malvezzi. E molti altri.

 

 

6) ASPETTO ECONOMICO: Come si ripristina la sovranità monetaria.

SPIEGAZIONE TECNICA DEL PASSAGGIO DA EURO A LIRA (“la moneta è guidata dalle TASSE”) .

Per poter fronteggiare una grave crisi recessiva, deflattiva, o peggio ancora depressiva, è indispensabile attuare politiche economiche espansive.
Per farlo occorrono i soldi, e i soldi li stampa la Banca Centrale.
Qualora l’Europa NON concedesse agli Stati in grave crisi di poter intervenire a sostegno della propria economia e dei propri cittadini, l’Italia dovrebbe al più presto svincolarsi dal SistemaeuroMonetario con tutte le sue micidiali restrizioni monetarie/ economiche.

ATTENZIONE: Facendo ritorno alla propria valuta nazionale (LIRA), il cambio di partenza della “nuova” valuta LIRA nei confronti dell’EURO, verrebbe stabilito dal Governo Italiano sulla base unica del solo pubblico interesse nazionale, e sarebbe fissato evidentemente 1 a 1 (e non a 1936,27 come molti erroneamente immaginano).

PROCEDURA ITALEXIT:

La procedura per sostituire la moneta in uso (EURO) con la “nuova” valuta (LIRA), è molto semplice e verrà descritta qui di seguito:
Come spiegato nel “PROGRAMMA ME-MMT DI SALVEZZA ECONOMICA PER L’ITALIA”,  nel momento in cui l’Italia dovesse tornare alla Lira (“lo strumento giuridico utilizzato per l’uscita sarebbe un Decreto Legge”, Cit. avv Marco Mori), significherebbe che a partire da quel momento in poi,  lo Stato italiano comincerebbe a spendere le nuove LIRE prodotte dalla sua Banca Centrale Nazionale (Banca d’Italia) , per poi riscuotere le TASSE con la medesima nuova moneta,  imponendo così la propria “nuova” valuta .
***Ricordate sempre: Uno Stato prima spende e poi tassa, non viceversa.***.
Da quel momento la spesa pubblica sarà finanziata esclusivamente ed illimitatamente dalla Banca Centrale Nazionale sulla base e per conto del solo pubblico interesse, come previsto dalla costituzione italiana.
***Ricordate sempre: La valuta nazionale è emessa dallo Stato per mezzo dei suoi 2 organi di emissione, Zecca e BC.***.
Allo stesso modo, tutte le operazioni effettuate in Italia da qualsiasi soggetto, inclusi i paesi esteri, verrebbero trattate dallo Stato Italiano in Lire, così come accade ad esempio per la Cina quando opera in Dollari nel’economia degli USA: I dollari USA sono stampati e messi a disposizione dalla FED americana e NON certo dalla Banca Centrale cinese (vedi pag. “Importazioni/Esportazioni“).
Tutti i parametri della “nuova” moneta Lira (quantità, valore, livello di inflazione, livello dei tassi d’interesse), sarebbero stabiliti da quel momento in poi, solo ed esclusivamente dal governo italiano e da nessun altro, sulla base unica del pubblico interesse nazionale.
I conti correnti privati rimarrebbero quotati in Euro: Sarà compito degli stessi correntisti decidere o meno, a loro discrezione, la conversione da Euro a Lire.
Considerando che da quel momento in poi comincerebbe un progressivo e costante approvvigionamento di Lire da parte della popolazione per pagare le tasse, nonchè per pagare qualsiasi rapporto con la pubblica amministrazione, piuttosto che pagare qualsiasi pubblico servizio di pubblica necessità (es scuole, ticket sanitari, ecc), accadrebbe per la legge del mercato che la moneta richiesta (LIRA) si troverebbe a subire un apprezzamento nei confronti della moneta ceduta (EURO), la quale viceversa andrebbe a deprezzarsi.
Stesso discorso per tutti i soggetti esteri che stanno operando nel nostro paese:
Non va infatti dimenticato che oltre alla richiesta di Lire da parte dei cittadini/aziende italiane, si dovrà aggiungere quella di tutte le imprese estere che operano sul nostro territorio, le quali a loro volta saranno costrette a recuperare Lire per poter adempiere ai loro doveri fiscali/ economici, contribuendo così a fare apprezzare la valùta italiana acquistata, nei confronti della valuta europea venduta.
Inizialmente il cambio sui mercati globali si assesterà secondo la regola spiegata nell’articolo: “COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME” nella pag “SME – ECU -Euro“.
Con le nuove Lire fornite dallo Stato italiano a mezzo di politiche economiche finalmente espansive (e non più restrittive come impone l’Euro), le imprese nazionali ritroveranno tutto l’ossigeno che gli serve per sostenere la propria produzione interna.
L’export del “Made in Italy” costringerà poi il resto del mondo a comprare Lire per poter acquisire i nostri prodotti, così che la Lira a sua volta otterà valore e riconoscimento sui mercati globali.
Con la Lira apprezzata l’Italia in fine sarà di conseguenza in grado di comprarsi tutte le materie prime che le servono.
Ed ecco che il cerchio si chiude.
A questo, in oltre, si dovrà poi anche aggiungere il fatto che, qualora un paese fondamentale come l’Italia dovesse uscire dal sistema monetario dell’Euro, il sistema suddetto si potrebbe trovare a subire uno shock tale da provocarne perfino lo scioglimento (vuol dire che il valore dell’Euro potrebbe andare a zero).

NOTA BENE: L’analisi qui sopra sintetizzata è frutto del lavoro di esperti tecnici monetaristi (fra i quali i relatori del programma economico MEMMT, dott. Warren Mosler in testa), che operano regolarmente in campo macroeconomico, nello specifico, in ambito proprio di mercato delle valute internazionali.
Per ulteriori dettagli e approfondimenti, vedi “PROGRAMMA ME-MMT DI SALVEZZA ECONOMICA PER L’ITALIA“.

PIANIFICAZIONE/ATTUAZIONE DELLA PROCEDURA (IMPORTANTE):

Il giornalista Paolo Barnard, coorganizzatore dei Summit MMT di Rimini 2012, in merito ad un eventuale Italexit mette il pubblico in guardia:  “La procedura di sostituzione della valuta Euro, a favore della valuta sovrana nazionale Lira, non deve assolutamente essere sottovalutata!”    

PAOLO BARNARD: “L’uscita da una moneta, è come un trapianto di cuore.
E’ il trapianto di cuore del paese Italia.
Se lo metti in mano ad un incapace, o a un medico che specula sulla malattia invece che volerla guarire, allora è chiaro che succede un disastro; l’uscita dall’Euro potrebbe essere una catastrofe per il paese.
Devi mettere in mano l’uscita dall’Euro, ad un’economia con un impianto economico, come la Mosler Economics che raccoglie 100 anni di storia dell’economia per l’uscita dall’Euro pilotata nell’interesse pubblico.
Che cos’è l’interesse pubblico?
E’ l’interesse del settore privato di cittadini e aziende.
Va specificato:
Non è l’interesse dello Stato!
E’ l’interesse del settore privato di aziende e cittadini.”

L’avv. Marco Mori, cooredattore del “Piano B” (a cui ha partecipato anche Paolo Savona), pone in essere la necessità strategica di un piano industriale (“cosa che nel Piano B non fu fatta”, Cit. Marco Mori):

MARCO MORI: “Per attuare un exit, spiega l’avvocato, lo Stato dovrà programmare un meticoloso piano industriale che preveda l’immediata nazionalizzazione, a mezzo dello strumento dell’esproprio (vedi pag “Art.43: Esproprio“), di tutti i principali asset strategici, banche in primis, ripristinando in questo modo anche la legalità che col sistema liberista è attualmente violata” (vedi pag. “Art.47:Banche e credito“).

CONSIDERAZIONI FINALI:

Si invitano tutti i lettori a prendere consapevolezza delle proporzioni delle Nazioni.
Guardate una piantina e giudicate.
L’Italia in confronto al resto del mondo è un paese piccolissimo, che però guarda caso produce il Made in Italy, ovvero un bene di interesse a livello globale.
Ciò significa che basterebbe pochissima domanda da parte del mercato globale ad assorbire l’export italiano di cui abbiamo bisogno.
Già la sola domanda della Federazione Russa, attualmente compromessa dall’UE (a nostro scapito) potrebbe già essere sufficiente per rimanere a galla sotto l’aspetto delle materie prime, giacchè la Russia è un importante esportatore di materie prime.
Stesso discorso per l’energia.
Da tenere conto in oltre che il Made in Italy tornerebbe ad essere prezzato in Lire, ovvero una valuta estremamente appetibile sui mercati globali, specie per tutti quei paesi che attualmente non si possono permettere i nostri prodotti poiché troppo cari a causa dell’Euro.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento“):  PROGRAMMA ME-MMT DI SALVEZZA ECONOMICA DEL PAESE.    Intervento del MACROeconomista Warren Mosler (esperto di mercato delle valute internazionali) al summit Rimini del 20 e 21 ottobre 2012.   Video su YouTube intitolato “BARNARD: LE BUGIE SULL’USCITA DALL’EURO“.

Per ulteriori approfondimenti sull’argomento in oggetto, si legga anche l’articolo intitolato  “MOSLER/ PILKINGTON: UN PIANO CREDIBILE DI USCITA DALL’EUROZONA“.

 

 

7) ASPETTO GIURIDICO: Uscita dall’Euro e dall’Unione Europea.

L’UNICO EXIT POSSIBILE E’ SOLO QUELLO IN TEMPI RAPIDI.

Ci sono diversi modi giuridici per uscire dall’Euro/UE.
Quello che conta di più è il tempo.
Sostanzialmente si distinguono 2 situazioni:

  • – TEMPO LUNGO: Nella modalità che prevede una negoziazione lunga, la procedura risulta tecnicamente improponibile per via del fatto che i mercati finanziari attaccherebbero l’economia fino a farla abdicare.
  • – TEMPO CORTO: Nella modalità che prevede un exit in tempi rapidi, la procedura è possibile, a patto però che venga effettuata da una governance altamente competente, cosa che presuppone che a sua volta una sufficiente fetta di popolo elettore abbia raggiunto una adeguata consapevolezza in materia.

Tra i modi lunghi vi è la procedura prevista dall’art 50TUE
Tra i modi brevi ci sono le clausole previste della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati.
– La clausola contenuta nell’art. 60 “inadimplenti non est adimplendum”.
– La clausola contenuta nell’art.62  “rebus sic stantibus”.
L’analisi giuridica nel dettaglio alla pag. EurExit (aspetto giuridico).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

CONCLUSIONE.

Sfruttando la conoscenza di queste basilari nozioni, un popolo sufficientemente informato sarebbe in grado di orientare la governance nazionale a negoziare soluzioni favorevoli ai fabbisogni del proprio paese all’interno dell’Unione europea in primis, e più in grande nel panorama GeoPolitico mondiale/globale.
Ergo: Se si vuole stare in UE è necessario sapere cosa poter/dover pretendere dagli altri paesi-membri, allo stesso modo in cui gli altri paesi membri (e NON) fanno con noi, o per meglio dire: CONTRO di noi (vedi pag “Dimostraz. violazione trattati” e “Situazione Germania“).

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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