Situazione Venezuela

Sequenza degli articoli:

  • 1) CRISI VENEZUELA: UN ESEMPIO DI MANCATO IMPIEGO DELLA MMT.

 

 

1) CRISI VENEZUELA: UN ESEMPIO DI MANCATO IMPIEGO DELLA MMT.

SE VENGONO EROGATI SOLDI SENZA IMPIEGARE I DISOCCUPATI A PRODURRE CIO’ CHE MANCA, IL RISULTATO E’ CHE L’INFLAZIONE AUMENTA.

Per avere un idea generale delle cause che hanno portato alla crisi economica in Venezuela, partiamo con l’analizzare il solito funzionamento del sistema monetario.
La regola basilare del sistema monetario a moneta moderna sovrana fiat è sempre la stessa:

  1. ***Lo Stato crea autonomamente i “suoi” soldi a mezzo della sua Banca Centrale o della sua Zecca (gli USA il Dollaro, la GB la Sterlina, il Jappone lo Yen, la Cina lo Yuan, l’Italia la Lira ecc) per impiegare i suoi disoccupati a produrre ciò che manca/serve,
  2. i disoccupati producono, la produzione creata fornisce il contro-valore alla moneta emessa,
  3. poi lo Stato tassa, facendo apprezzare la moneta internamente alla Nazione,
  4. e i soldi che restano in circolo (debito pubblico/risparmi privati) saranno quelli che gli imprenditori privati utilizzeranno per produrre il “Made in” nazionale da esportare all’estero;
  5. l’esportazione a sua volta rafforzerà  la valuta (sui mercati globali), consentendo in fine alla Nazione di acquistare le importazioni di cui necessita.***

Nel caso del Venezuela, la moneta sovrana è il Bolivar venezuelano.
I dati MACROeconomici del Venezuela ci dicono che il Venezuela presenta sin da sempre:
– Da una parte un elevato tasso di disoccupazione.
– Dall’altra, una spiccata arretratezza nelle infrastrutture a 360° (ospedali, scuole, stazioni, aeroporti, ferrovie, metropolitane, agricoltura, allevamento, opere e servizi pubblici in genere).
Di fronte a questi dati, e per ottenerne un miglioramento, il Governo venezuelano avrebbe potuto/dovuto intraprendere le seguenti manovre:
– da una parte avrebbe dovuto realizzare un computo di tutte le cose di cui il Venezuela necessita in termini di infrastrutture, servizi e alimenti richiesti da fabbisogno interno,
– dall’altra avrebbe dovuto fare un computo di tutta la forza lavoro necessaria a realizzare le opere suddette, al fine di impiegare tutti i disoccupati presenti sul suo territorio.
Una volta stimati i costi complessivi, il governo avrebbe dovuto provvedere a finanziare la propria spesa pubblica.
E in che modo?
Facendosi prestare i soldi dai paesi esteri? Oppure dall’F.M.I.?
Assolutamente no!
Emettendo valuta nazionale a corso legale, ovvero emettendo il proprio Bolivar venezuelano a debito 0.
E’ a questo punto che intervengono i tromboni neoliberisti con la solita fandonia dell’inflazione.
Ma chi legge questo sito sa perfettamente che l’inflazione scatta nel momento in cui lo Stato stampa soldi a caso per distribuirli a pioggia con gli elicotteri nel deserto (NOTA BENE: un po’ quello che poi ha più o meno fatto il governo venezuelano per ritrovarsi nella crisi inflazionistica attuale, vedremo fra poco perchè).
Se invece la moneta è stampata a fini produttivi per impiegare i disoccupati a produrre ciò che manca, la nuova produzione realizzata fornisce sempre il controvalore alla moneta emessa ( a maggior ragione nel momento in cui poi lo Stato successivamente alla produzione applica le tasse; con le tasse infatti la valuta si rafforza internamente ancora di più, vedi voce “Tasse” nella pag “Definizioni, l’Abc“).
In tal modo l’economia del paese subisce un sistematico rafforzamento, consentendo al paese di intraprendere un percorso di crescita totalmente autonomo, senza bisogno di dover dipendere da nessun altro.
Come detto, poi parte della produzione nazionale sarebbe stata inevitabilmente venduta all’estero consentendo alla valuta nazionale di acquisire valore sui mercati globali, consentendo così al Venezuela di comprarsi le importazioni di cui la sua economia necessita (ad esempio tutte quelle tecnologie di cui il Venezuela attualmente non dispone).
Se a questo poi si aggiunge il fatto che il Venezuela possiede anche il petrolio, la situazione per il Venezuela è da considerarsi estremamente vantaggiosa.
Domanda.
Ma allora perchè oggi il Venezuela ha la disoccupazione dilagante, l’inflazione alle stelle, e l’economia è sul lastrico?
La risposta è semplice.
Il Venezuela, pur possedendo una sua moneta sovrana, ovvero il Bolivar, non ha attuato la MMT.
Se un governo stampa soldi a caso e li distribuisce sotto forma di sussidi di vario genere senza impiegare i suoi disoccupati a produrre ciò che manca, succede che il paese è costretto ad acquistare tutti i beni e servizi che gli servono, sui mercati globali a mezzo di importazioni.
Ma questo espone il paese a potenziali minacce estere.
Se infatti ci fosse un qualsiasi altro paese interessato a mettere le mani sulle ricchezze venezuelane (ad esempio gli USA), sarebbe sufficente bloccare le importazioni del Venezuela attraverso un embargo o delle sanzioni, e in men che non si dica l’inflazione nel paese improvvisamente privo di beni schizzarebbe alle stelle, esattamente come se il paese fosse sottoposto al fuoco dei cannoni.
Questo è esattamente ciò che è accaduto in Venezuela.
Esportando petrolio si ottiene valuta pregiata che ti consente di acquistare facilmente all’estero tutto ciò che ti serve.
Ma per consentire all’economia di prosperare, occorre impiegare questa valuta pregiata per importare le tecnologie che momentaneamente ancora non possiedi, al fine di realizzare tutte quelle opere e infrastrutture che poi ti consentirebbero di sostenere l’economia facendola funzionare in modo autonomo senza bisogno di dover continuare a dipendere dalle importazioni estere.
Se invece di fare così, si compie la scelta sciagurata di comprare direttamente tutto ciò che serve all’estero (al posto di  auto-prodursi tutto internamente), si rischia di mettere in condizione il paese di dipendere dagli eventi esterni.
E’ ciò che è successo al Venezuela allorchè nel giro di un anno il prezzo del greggio è passato dai 100 Dollari al barile a 30 Dollari attuali.
Di colpo i Venezuela si è ritrovato a non riuscire più ad importare i prodotti, così che a fronte di una spesa pubblica annuale erogata in Bolivar, non corrispondevano più altrettanti beni disponibili sul mercato interno.
Il problema dell’inflazione che attualmente affligge l’economia venezuelana, deriva tutto da qui.
Tanti soldi circolanti a fronte di nulla prodotto.
E quindi cosa dovrebbe fare il Venezuela per risolvere il problema della crisi odierna?
La risposta è scontata:
Dovrebbe fare ciò che doveva fare sin dall’inizio, ovvero, attuare la MMT.
Significa che il governo deve come prima cosa preoccuparsi di tenersi stretto nelle sue mani tutti i suoi principali asset strategici, petrolio in primis, dopo di che deve cominciare sin da subito ad impiegare i suoi disoccupati a produrre tutto ciò che manca (vedi art.”PLG” nella pag “Piena capacità/Piena occupazione“) stampando la sua moneta fiat nazionale, sfruttando il vantaggio che oltre tutto lo Stato dispone anche di materie prime fondamentali come il petrolio.
Ma per fare ciò, occorre che la moneta venezuelana non venga assolutamente vincolata/ancorata a cambio fisso a qualsiasi altra moneta o metallo prezioso di cui lo Stato del Venezuela non dispone in modo pressoché illimitato (vedi voce “Moneta fiat” nella pag “Definizioni, l’Abc“).
Per capire da questo punto in poi con che strategie si potrebbero svolgere i giochi di potere a livello internazionale nella crisi venezuelana, si leggano attentamente le pag:
– MACRO1 Sintesi
– Guerre-Migranti-Terrorismo.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

————————————-

© 2012 Tutti i diritti riservati

Cristian Minerva

Maggiori informazioni https://cristianminerva.webnode.page/quadro-politico/situazione-venezuela/