SME – ECU – EURO

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: UnioniMonetarie in sintesi.
  1. SME – ECU – EURO (spiegazione sintetica).
  2. SME – ECU – EURO: COSA SONO E COME FUNZIONANO (spiegazione approfondita).
  3. SVALUTAZIONE/RIVALUTAZIONE: COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME MONETARIO (ad esempio l’ECU o l’EURO).
  4. DALL’ECU ALL’EURO: IL PERCHE’ DEL 1936,27

 

 

INTRODUZIONE: UnioniMonetarie in sintesi.

Lo SME fu istituito in seguito allo scioglimento del Dollar ExChange Standard in vigore dalla fine della 2^guarra mondiale al 1971.
Con la fine del Dollar ExChange Standard gli USA persero il controllo sulle valute europee.
L’UnioneMonetaria (SME) serviva a consentire agli USA (per mezzo del loro capitale finanziario) di riuscire a ripristinare un controllo sugli Stati europei, sottraendo loro porzioni crescenti di sovranità (Cit. Lelio Basso, nel 1949).

 

 

1) SME – ECU – EURO (spiegazione sintetica).

ECU E LO SME SONO DI FATTO L’EURO ATTUALE.

Lo SME è stato di fatto un sistema EuroMonetario (come quello in vigore oggi), ovvero un sistema di cambi fissi (l’Euro è un sistema monetario a cambi fissi) dove però a differenza dell’Euro odierno, erano previste delle bande di oscillazione, esattamente come fu già nel sistema “Bretton Woods” (in vigore dal 1946 al 1971).

ECU: è l’acronimo di European Currency Unit (simbolo ₠), e fu l’ “unità di conto europea” nel secondo Serpente Euro Monetario in vigore dal ’79 al ’92.
Il suo valore è la media delle valute dei paesi-membri che la compongono.
L’ECU come detto rappresentava un valore di media a cui le varie nazioni si impegnavano a mantenere il loro tasso di cambio vincolato entro i limiti concessi dalle varie oscillazioni (con l’Euro attuale non sono consentite oscillazioni).
Significa che se c’erano 2 valute agli antipodi come il Marco forte (con inflazione bassa) e la Lira debole (con inflazione alta), le 2 valute nell’ECU si incontravano a metà strada laddove il Marco andava svalutando e la Lira rivalutando.
Poi accadeva che per tutto il periodo del legame, le valute per via del cambio fisso non si potevano assestare di volta in volta sui loro valori effettivi, ma restavano bloccate fra di loro all’interno dei limiti delle sopracitate bande di oscillazione coi rispettivi cambi che di conseguenza però risultavano alterati nel loro valore reale.

La Lira, (insieme alla Sterlina) uscì dallo SME nel 1992 in seguito all’attacco speculativo operato da George Soros, col conseguente riposizionamento valutario secondo la formula spiegata nell’art seguente “SVALUTAZIONE/RIVALUTAZIONE: COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME”.
Ci rientrò 4 anni più tardi nel 1996, quando Prodi firmò per portarci nel ’99 nel Sistema EuroMonetario.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) SME – ECU – EURO: COSA SONO E COME FUNZIONANO (spiegazione approfondita).

L’ECU AVEVA UNA BANDA DI OSCILLAZIONE, L’EURO NO, MA IL FUNZIONAMENTO E’ PRESSOCHE’ UGUALE.

SIGNIFICATO E PERIODI STORICI:

SME:  E’ il Sistema Monetario Europeo, ovvero una unione valutaria in cui gli Stati membri vincolano tra di loro le loro valute ad un cambio di tasso fisso.
Lo SME nel corso degli anni si è attivato e disattivato svariate volte.

  1. il primo tentativo di SME va dal 1972 al 1975 (la valuta virtuale si chiamava UCE).
  2. il secondo dal 1979 al 1992 (la valuta virtuale si chiamava ECU).
  3. il terzo dal 1999 fino al 31 dicembre 2001.

Dal 1 gennaio 2002 la valuta virtuale ECU diventa Euro, ovvero la moneta reale che va a sostituire tutte le valute nazionali dei paesi-membri (Lira, Marco, Franco, ecc ecc.).

DIFFERENZA TRA ECU ED EURO:

– L’ECU: è una valuta virtuale di valore mediano a cui le valute nazionali partecipanti l’unione sono vincolate all’interno di una banda di oscillazione.
– L’EURO: è una valuta di valore sempre mediano, ma in questo caso la valuta è reale, e va a rimpiazzare fisiologicamente le valute nazionali che in questa configurazione sono vincolate tra di loro a tasso fisso senza più possibilità di oscillare.
In parole spicciole: L’euro è praticamente l’ECU, ma in versione completamente rigida.

FUNZIONAMENTO DELLO SME:

Abbiamo detto che nello SME le valute partecipanti sono vincolate tra di loro.
E come?
Semplice:
Si fa la media di tutte le valute, il valore mediano che si ottiene lo si traduce in una valuta virtuale che si chiama ECU, che diviene la valuta di riferimento.
Dopo di che:
Ciascun paese avrà la sua valuta vincolata all’ECU, e dovrà operare per mantenere la sua valuta nazionale in linea col valore dell’ECU.

SVALUTAZIONE/RIVALUTAZIONE RISPETTO ALL’ECU:

Abbiamo spiegato che una valuta si svaluta o si rivaluta in  2 modi:

  1. IMPORT-EXPORT: Con l’export si rivaluta, con l’import si svaluta.
  2. DEFLAZIONE-INFLAZIONE: Con la deflazione si rivaluta, con l’inflazione si svaluta.

In parole spicciole: In base all’import-export, e in base al livello di inflazione, la valuta dello Stato-membro  andrà oscillando in giù o in su,, e lo Stato dovrà operare per rimanere con il suo cambio sempre in linea con l’ECU.
NB: Da notare che l’Italia all’ingresso dello SME nel 1979, per via degli Shock petroliferi anni ’70 registrava un livello di inflazione più alto della media UE, giacchè rispetto agli altri Stati NON godeva ne di colonie a cui sottrarre le materie prime (come Francia o Inghilterra), tanto meno di una valuta pesante che ammortizzasse il rincaro petrolifero (come Germania); e tanto più l’inflazione risulta elevata, quanto più il cambio nell’UnioneMonetaria ne risulta penalizzato.

EFFETTI DELLO SME SUI PAESI-MEMBRI:

Tutte le UnioniMonetarie funzionano tutte allo stesso modo:
– Vanno a vantaggio dei paesi forti, cioè quelli che hanno una valuta pesante e inflazione bassa come la Germania col Marco.
– Vanno a svantaggio dei paesi deboli, cioè quelli che hanno una valuta leggera e inflazione alta come l’Italia con la Lira.
Il motivo di ciò è molto semplice.
Quando i paesi si uniscono insieme nell’UnioneMonetaria, abbiamo detto che le loro valute si incontrano a metà strada nella valuta unica (l’ECU o l’Euro).
Ciò significa che:
– I paesi col cambio pesante (e quindi con inflazione bassa) andranno svalutando, che corrisponde a prezzi più bassi e maggiore export.
– I paesi col cambio leggero (e quindi con inflazione alta) andranno rivalutando, che corrisponde a prezzi più alti e minore export.
Quindi a partire dall’UnioneMonetaria accadrà che:
– I paesi forti esporteranno di più (e importeranno di meno), ottenendo un appesantimento della loro valuta.
– I paesi deboli esporteranno di meno (e importeranno di più), ottenendo un alleggerimento della loro valuta.
Questo però in situazione di cambi fluttuanti…
Invece con l’ECU/Euro c’è il cambio fisso.
E quindi cosa succede?

MANOVRE (DEFLATTIVE) PER CORREGGERE IL CAMBIO:

Succede che i paesi deboli per cercare di mantenere la loro valuta in linea con quella dei paesi forti, devono attuare manovre economiche penalizzanti per l’economia.
Le manovre penalizzanti sono di 2 tipi (ATTENZIONE manovre tutte e 2 deflattive/recessive):

  1. AUSTERITA’: Sono politiche fiscali in cui lo Stato aumenta le tasse e taglia la spesa pubblica al fine di fare abbassare l’inflazione, e di conseguenza aumentare il cambio.
  2. INTERESSI ELEVATI: Sono politiche monetarie in cui lo Stato aumenta i tassi di interesse sui suoi titoli, sempre al fine di abbassare l’inflazione, e di conseguenza aumentare il cambio, sfruttando anche il fatto che tassi di interessi elevati potrebbero/dovrebbero attirare investitori esteri e dunque valuta straniera che contribuirebbe a fare apprezzare la moneta nazionale.

C’è solo un problema: Sia le austerità che gli interessi elevati, sono 2 manovre monetarie/economiche recessive che fanno contrarre il PIL e affossano l’economia.

MORALE:

L’Unione monetaria in sostanza crea un circolo vizioso in cui:
– I paesi forti diventano sempre più forti, e
– I paesi deboli diventano sempre più deboli.
Tutto questo fino a che l’UnioneMonetaria si scioglie, riportando le valute ai loro valori reali.

Scritto da: Cristian Minerva
 

3) SVALUTAZIONE/RIVALUTAZIONE: COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME MONETARIO (ad esempio l’ECU o l’EURO).

 IL CAMBIO FISSO FALSA I VALORI VALUTARI AVVANTAGGIANDO I FORTI A SCAPITO DEI DEBOLI.

Nell’ECU le valute erano quotate ad un valore ricavato dalla media di tutte le valute partecipanti (stessa cosa nell’Euro).
Significa che se c’erano 2 valute agli antipodi come il Marco forte e la Lira debole, le 2 valute nell’ECU si incontravano a metà strada laddove il Marco andava svalutando e la Lira andava rivalutando.
Poi accadeva che per tutto il periodo del legame, le valute per via del cambio fisso non si potevano assestare di volta in volta sui loro valori effettivi, ma restavano bloccate fra di loro coi rispettivi cambi che di conseguenza risultavano alterati nel loro valore reale.
Quando salta il tasso di cambio fisso, accade che le valute si riposizionino al loro tasso di cambio naturale di libero mercato, recuperando o perdendo (a seconda dei casi) il “pezzo” di quota accumulatasi durante il legame.
Quando diverse valute vincolate fra di loro per diversi anni si sganciano, il loro tasso di cambio si riallinea secondo la seguente formula:
Si svaluta il cambio in misura pari al differenziale di inflazione residuo.
Ovvero:
– Si prende il numero degli anni del vincolo monetario,
– si calcola la media dell’inflazione di ciascun paese registrata durante il numero degli anni dell’unione monetaria,
– si calcola la differenza fra i risultati ottenuti,
– la differenza ottenuta è il “valore residuo” che si andrà a sommare o sottrarre al valore delle valute nel momento di rottura della loro unione.
Esempio:
Supponiamo che in Germania ci sia una inflazione del 2%, in Italia una inflazione del 5%; il differenziale è il 3%:
Si svaluta la Lira del 3% sul Marco (oppure viceversa si rivaluta il Marco del 3% sulla Lira, essendo che la svalutazione dell’uno corrisponde alla rivalutazione dell’altro), e le posizioni economiche dei 2 paesi resteranno invariate fra di loro, ovvero la competitività delle rispettive imprese resterà inalterata.
In base a questo calcolo, nel 1992 quando lo SME saltò, le varie monete si riallinearono sui rispettivi cambi:
La Lira ad es si svalutò in una forchetta che oscillava fra il 20 e il 30% in base alla valuta presa come riferimento, il Marco tedesco rivalutò nella stessa misura.
In sostanza con l’unione monetaria accade che:
Durante il tasso di cambio fisso (SME od EURO), lo Stato che esporta di più si dovrebbe trovare con la sua valuta che acquisisce conseguentemente valore, e invece il divario rimane bloccato a causa del vincolo valutario.
In tal modo il paese che sta esportando meno si ritrova a dover attuare politiche monetarie penalizzanti per cercare di sostenere il suo cambio ai valori prestabiliti.
E’ un cane che si morde la coda in quanto lo Stato debole per via delle politiche monetarie avverse di fatto continua a peggiorare la sua posizione a favore dello Stato più forte.
Coi tassi flottanti invece succede che lo Stato forte che esporta di più, provoca un naturale rafforzamento della sua valuta, la quale ad un certo punto diventa talmente forte da rendere troppo care le merci del suo paese, e in tal modo così le sue esportazioni frenano, consentendo però agli altri Stati di riacquisire il terreno perduto (il che significa, udite udite: niente squilibri e niente guerre).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) DALL’ECU ALL’EURO: IL PERCHE’ DEL 1936,27

PER QUELLI CHE: L’EURO NON FUNZIONA PERCHE’ SBAGLIARONO IL CAMBIO CON LA LIRA.

Quante volte abbiamo sentito la scusa che l’Euro ci ha penalizzato per via del cambio sbagliato/sfavorevole, e per via del fatto che non fecero abbastanza controlli al momento della conversione dei prezzi?!
Ebbene:
E’ da sapere che il cambio Lira-Euro non fu nè fatto a caso, tanto meno fu negoziato, ma fu semplicemente fissato in base alla quotazione risultante in quel frangente dall’ECU (European Currency Unit).
L’ECU era la valuta paniere di tutte le valute appartenenti allo SME.
Il suo valore era dato dalla media delle monete partecipanti (Lira, Franco, Marco, Peseta ecc.).
L’art. 109j primo comma Trattato di Maastricht prevedeva che per almeno due anni prima dell’ingresso nell’Unione Monetaria, i paesi candidati non avrebbero dovuto svalutare la propria valuta rispetto all’ECU (fatte salve minime oscillazioni).
La data del matrimonio (l’ingresso nell’euro) era il 1° gennaio 1999, quindi occorreva che i cambi fossero fissati dal 1997.
Nel 1997 per acquistare un ECU occorrevano 1929,66 Lire.
Questa quotazione venne “congelata”, ed è sostanzialmente identica alla quotazione “irrevocabile” definitiva, cioè al famoso 1936,27 (dalla quale dista dello 0.3%).
I tedeschi, per la cronaca, entrarono a circa due marchi per ECU (cioè a circa 1000 lire per marco).
I conti tornano:
Ai tempi 1 Marco tedesco valeva circa 1000 lire.
E infatti 1 Euro corrispondeva a 2 Marchi per la Germania, così come 2000 Lire per l’italia.

LEGGENDA DEL CAMBIO 1:1: A Questo punto verrebbe da chiedersi come sarebbero andate le cose se il cambio fosse stato come avrebbero ipotizzato i Benpensanti Moralizzatori del Caso, ovvero a 1000 lire = 1 Euro (cioè la tipologia di cambio paventata per la maggiore).
Il conto è presto fatto:
Ai tempi una Fiat punto costava circa 16/17 milioni di Lire.
Col cambio Lira/Euro 1 a 1, i 16/17 milioni di Lire si sarebbero tramutati in 16/17mila Euro invece che gli 8/9mila del cambio corrente.
Significa che nel giro di pochissimo tempo l’intera industria Italiana sarebbe collassata schiacciata dal peso di un listino prezzi inarrivabile per alcun acquirente.
Ma non solo:
Con un cambio 1 a 1, anche il calcolo del debito pubblico avrebbe seguito esattamente la stessa speculare tramutazione, il che significa debito raddoppiato.

LEGGENDA DEGLI ARROTONDAMENTI: Per quanto riguarda il controllo dei prezzi al momento della conversione, anche qui le cose non stanno esattamente come le persone la vogliono vedere.
Infatti il rincaro diffuso che ha caratterizzato il periodo del passaggio Lira Euro, è stato di fatto un gioco a somma zero.
Questo perchè se è vero che alcuni italiani (i clienti) da una parte si trovavano a pagare di più, dall’altra parte c’erano altrettanti italiani (i commercianti) che riscuotevano maggiori introiti.
Significa che i soldi che uscivano da una parte entravano in egual misura dall’altra, azzerando il risultato finale.

Nota Bene: Ribadiamo con insistenza che le vere cause per cui l’Euro non funziona sono sempre le stesse che rammentiamo di seguito:
– 1) Il cambio da Lira a Euro ha comportato un aumento del livello dei listini prezzi nazionali dapprima verso i paesi esterni all’Euro-Zona, e poi successivamente anche nei confronti dei paesi membri interni all’Euro-Zona, che per l’Italia oscilla in una forchetta che va dal 10 fino al 30, 35% a seconda della valuta che si prende come riferimento (per la Germania è avvenuto l’esatto opposto, cioè mentre l’Italia rivalutava, viceversa la Germania svalutava).
– 2) L’Europa impone agli Stati periferici (gli stessi penalizzati dal cambio) politiche economiche deflattive/ recessive che alimentano un circolo vizioso di peggioramento su peggioramento, a tutto vantaggio dei competitors diretti.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Art su “Il Fatto Quotidiano” intitolato: “Quelli che ‘l’euro era giusto, ma il cambio era sbagliato’  . Art su “Scenari economici” intitolato:  PER QUELLI CHE L’EURO NON FUNZIONA PERCHE’ SBAGLIARONO IL CONCAMBIO A 1936,27! Di A.M. Rinaldi  .  Art su Gufinomics intitolato: La conversione lira/euro.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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