Verbali della Costituente

Sequenza degli interventi dei padri costituenti (in ordine alfabetico):

  • INTRODUZIONE: I fatti raccontati dai diretti protagonisti.
  1. ALDO MORO: “L’INTERESSE INDIVIDUALE PUO’ ESSERE CONCESSO A PATTO CHE RESTI LIMITATO ENTRO I CONFINI DELL’INTERESSE COLLETTIVO.”
  2. GIORGIO LA PIRRA: “IL LIBERISMO PONE LIMITI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA (CHE NON DISPONGA DI LAVORO/REDDITO).”
  3. GIUSEPPE DOSSETTI: “L’ESPERIENZA STORICA INSEGNA CHE IL LIBERO MERCATO SENZA REGOLE PORTA AD UNA SOPRAFFAZIONE.”
  4. GUSTAVO GHIDINI: “SE SI LASCIA LIBERO SFOGO ALLA LEGGE DEL MERCATO SENZA LIMITI/VINCOLI, SI ARRIVA ALLA CONSEGUENZA DELLA GUERRA TREMENDA CHE FU LA ROVINA DI TANTI POPOLI.”
  5. MARIO CEVOLOTTO: “UN RITORNO IN MATERIA ECONOMICA AL LIBERISMO, SAREBBE UNA PROPOSIZIONE ASSOLUTAMENTE SUPERATA.”
  6. MEUCCIO RUINI: “GLI ECONOMISTI (I MIGLIORI) RICONOSCONO CHE LE TEORIE ECONOMICHE LIBERISTE DELL’800 NON REGGONO PIU’, POICHE’ IL LORO EDIFICIO TEORICO E’ VENUTO MENO.”
  7. PALMIRO TOGLIATTI: “I SERVIZI PRIMARI DI PUBBLICA NECESSITA’ DEVONO ESSERE IN MANO PUBBLICA DISPONIBILI PER TUTTI, PER EVITARE CHE SI RIPROPONGANO QUELLE SITUAZIONI CHE SONO SFOCIATE NELLA GUERRA DI STERMINIO.”

 

 

INTRODUZIONE: I fatti raccontati dai diretti protagonisti.

L’assemblea costituente fu l’organo legislativo preposto alla stesura della Costituzione (stesura che avvenne in 2 anni, dal ’46 al ’48).
L’assemblea a sua volta nominò una Commissione per la Costituente, composta da 75 membri, conosciuta come il Gruppo dei 75.

  • – La Commissione (dei 75) era presieduta da Meuccio Ruini.

A sua volta la Commissione era suddivisa in 3 SottoCommissioni:

  1. – Diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Umberto Tupini (DC);
  2. – Organizzazione costituzionale dello Stato, presieduta da Umberto Terracini (PCI);
  3. – Rapporti economici e sociali, presieduta da Gustavo Ghidini (PSI).

I verbali della Costituente altro NON sono che la raccolta di tutte le discussioni che hanno portato alla stesura degli articoli della Costituzione.

NOCCIOLO DEGLI INTERVENTI: Gli interventi nel loro complesso mettono in luce un’aspetto fondamentale ripetuto sovente dal Presidente della sezione del Consiglio di Stato Luciano Barra Caracciolo

LUCIANO BARRA CARACCIOLO: “I totalitarismi (contrariamente a quello che dicono) NON sono figli del nazionalismo; sono figli dell’imperialismo colonialista tipico degli Stati NeoLiberisti in regime monetario gold standard”

ATTENZIONE: Le guerre mondiali NON furono causate dai Nazionalismi estremisti (fascismo e nazismo) come tutti erroneamente credono, poiché questi furono soltanto una risposta alla vera causa che era un altra.
La vera causa delle guerre fu il modello economico mercantile-liberista, il quale come noto consente ai forti di spadroneggiare coi deboli, andando a creare quegli squilibri che poi sfociano in conflitto.
Parola dei padri costituenti.

 

 

ALDO MORO: “L’INTERESSE INDIVIDUALE PUO’ ESSERE CONCESSO A PATTO CHE RESTI LIMITATO ENTRO I CONFINI DELL’INTERESSE COLLETTIVO.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. ALDO MORO:

ALDO MORO: “E’ effettivamente insostenibile la concezione liberale in materia economica, in quanto vi è necessità di un controllo in funzione dell’ordinamento più completo dell’economia mondiale, anche e soprattutto per raggiungere il maggiore benessere possibile.
Quando si dice controllo della economia, non si intende però che lo Stato debba essere gestore di tutte le attività economiche, ma ci si riferisce allo Stato nella complessità dei suoi poteri e quindi in gran parte allo Stato che non esclude le iniziative individuali, ma le coordina, le disciplina e le orienta”.
Esprime la certezza che da questo controllo economico dello stato democratico non nascerà un totalitarismo economico, nè politico.
Lo Stato fascista non era uno Stato democratico: era anche nelle sue forme di controllo uno Stato delle classi capitalistiche le quali non tutelavano gli interessi della collettività, ma tutelavano gli interessi della classe che rappresentavano.
Non è possibile permettere che gli egoismi si affermino, ma è necessario porre la barriera dell’interesse collettivo come un orientamento e un controllo di carattere giuridico.
Ed è nell’ambito di questo controllo che lo Stato permetterà alle iniziative individuali, finchè rientrino nell’ ordinamento generale, di svolgersi liberamente.
E queste iniziative individuali sono consacrate con il riconoscimento della proprietà personale.”

 

 

GIORGIO LA PIRRA: “IL LIBERISMO PONE LIMITI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA (CHE NON DISPONGA DI LAVORO/REDDITO).”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. GIORGIO LA PIRRA:

GIORGIO LA PIRRA: “L’attuale situazione di fatto, nella quale esistono larghe crisi periodiche di disoccupazione mentre non è attuata una effettiva e consapevole partecipazione della massa lavoratrice al meccanismo produttivo, sorge il problema: l’ordinamento economico liberale, che ha creato questi due fatti, ha una virtù interna tale da poterli superare?
La risposta non può essere che negativa.
Di qui la domanda: qual è lo strumento economico nuovo e quindi la nuova struttura economica capace di superare questi due fatti?
Respinto l’ordinamento liberale, occorre creare una struttura economica nuova, la quale realizzi quella dignità della persona umana sulla quale tutti sono d’accordo”.

 

 

GIUSEPPE DOSSETTI: “L’ESPERIENZA STORICA INSEGNA CHE IL LIBERO MERCATO SENZA REGOLE PORTA AD UNA SOPRAFFAZIONE.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. GIUSEPPE DOSSETTI:

GIUSEPPE DOSSETTI: “L’esperienza storica insegna che lasciare libero gioco alle forze naturali ed economiche, porta ad una sopraffazione; quindi non bisogna accettare, ma si deve respingere la soluzione ottimistica del libero e spontaneo gioco delle forze economiche.”

 

 

GUSTAVO GHIDINI: “SE SI LASCIA LIBERO SFOGO ALLA LEGGE DEL MERCATO SENZA LIMITI/VINCOLI, SI ARRIVA ALLA CONSEGUENZA DELLA GUERRA TREMENDA CHE FU LA ROVINA DI TANTI POPOLI.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. GUSTAVO GHIDINI:

GUSTAVO GHIDINI: “Se si lascia libero sfogo alla legge della libera concorrenza e alla libera iniziativa animata solo dal fine del profitto personale, si arriva pur sempre al super capitalismo e così a quelle conseguenze (omissis…) fra le quali primeggia la guerra tremenda che fu la rovina di tanti popoli (omissis…).
Ci sono limiti, perché non si vuole che si formino delle grandi concentrazioni di proprietà che sottraggono all’iniziativa privata grandi strati di produttori e costituiscono a un tempo delle potenze economiche tali che, se anche potessero condurre ad un grado di produttività più elevato, portano altresì a quella potenza politica che, non avendo altro intento che il vantaggio patrimoniale privato, disconosce e travolge gli interessi materiali, morali e politici della collettività scatenando quelle conflagrazioni che ci hanno portato alla miseria attuale.
Noi invece vogliamo che la proprietà si conformi alla sua funzione sociale”.

 

 

MARIO CEVOLOTTO: “UN RITORNO IN MATERIA ECONOMICA AL LIBERISMO, SAREBBE UNA PROPOSIZIONE ASSOLUTAMENTE SUPERATA.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. MARIO CEVOLOTTO:

MARIO CEVOLOTTO: “Allo scopo di garantire il diritto al lavorodi tutti i cittadini, lo Stato interverrà per coordinare e dirigere l’attività dei singoli e di tutta la Nazione secondo un piano che dia il massimo rendimento per la collettività.
Quindi, intervento dello Stato nella produzione, intervento cui si arriva attraverso la garanzia del diritto al lavoro.
Un ritorno in materia economica al liberismo, sarebbe una proposizione assolutamente superata.”

 

 

MEUCCIO RUINI: “GLI ECONOMISTI (I MIGLIORI) RICONOSCONO CHE LE TEORIE ECONOMICHE LIBERISTE DELL’800 NON REGGONO PIU’, POICHE’ IL LORO EDIFICIO TEORICO E’ VENUTO MENO.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. MEUCCIO RUINI:

MEUCCIO RUINI: “Gli economisti — i migliori — riconoscono che il loro edificio teorico, la scienza creata dall’Ottocento, non regge più sul presupposto di una economia di mercato e di libera concorrenza, che è venuto meno, non soltanto per gli interventi dello Stato, ma in maggior scala per lo sviluppo di tendenze e di monopoli delle imprese private.
Quando vedo i neo liberisti, come l’amico Einaudi, proporre tale serie di interventi per assicurare la concorrenza, che qualche volta possono equivalere agli interventi di pianificazione, debbo pur ammettere che molto è mutato.
Non pochi vanno affannosamente alla ricerca della terza strada.
La troveranno?
Non lo so.
Questo so: che si avanza la forza storica del lavoro.
E il lavoro va inteso «nel senso più ampio, cioè comprendente il lavoro intellettuale, il professionista, lo stesso imprenditore in quanto lavoratore qualificato che organizza la produzione e non vive, senza lavorare, di monopoli e privilegi.”

 

 

PALMIRO TOGLIATTI: “I SERVIZI PRIMARI DI PUBBLICA NECESSITA’ DEVONO ESSERE IN MANO PUBBLICA DISPONIBILI PER TUTTI, PER EVITARE CHE SI RIPROPONGANO QUELLE SITUAZIONI CHE SONO SFOCIATE NELLA GUERRA DI STERMINIO.”

STRALCIO DELL’INTERVENTO DELL’ON. PALMIRO TOGLIATTI:

PALMIRO TOGLIATTI: “Qui si collega l’altro problema in cui ha accennato nella sua relazione (riferito al relatore precedente N.d.a.) il problema delle garanzie contro il ritorno della tirannide, contro il ritorno sopraffattore degli elementi più avidi della società capitalistica, perché se si lascerà ad essi libero gioco, arriveranno inevitabilmente ad avere nelle loro mani una massa tale di mezzi economici per cui domineranno di nuovo la vita del paese.
Questa è un’esperienza ormai universale ed è per questo che dappertutto oggi si prendono misure di nazionalizzazione le quali, se da un lato hanno un valore economico, ne hanno dall’altro uno politico, e rappresentano la strada per cui popoli cercano di orientarsi verso le nuove finalità, evitando quelle situazioni che sfociano nelle guerre di sterminio a cui si è assistito, e che potrebbero di nuovo verificarsi domani.”

 

 

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