Verità/Falsità spesa pubblica

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Verità/Falsità sulla SpesaPubblica in sintesi.
  • 1) LA MADRE DI TUTTE LE FALSITA’: LA SPESA PUBBLICA E’ CONTEGGIATA COME UN PIU’ NELL’ECONOMIA, E NON COME UN MENO.
  • 2) Grafici dimostrativi CAUSA DEL DEBITO PUBBLICO.
  • 3) Grafici dimostrativi AVANZO PRIMARIO.
  • 4) Grafici dimostrativi SPESA PUBBLICA ITALIANA (TUTTE LE VOCI PRINCIPALI).

 

 

INTRODUZIONE: Verità/Falsità sulla SpesaPubblica in sintesi.

Da una parte abbiamo la narrativa MainStream secondo cui in Italia il DebitoPubblico starebbe aumentando per colpa di tutte le solite cause elencate a pappagallo da tutti i media:

  • Casta
  • Sprechi
  • Pensioni
  • Vitalizi
  • Evasione
  • Burocrazia
  • CarrozzoniPubblici
  • Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità

ecc. ecc. ecc.

Dall’altra parte abbiamo la realtà in cui lo Stato italiano continua incessantemente da tempo ormai immemorabile a:

  • TAGLIARE la SpesaPubblica e AUMENTARE le Tasse (quindi BilancioPubblico permanentemente in attivo, Fonte: FMI)
  • Fare riforme su riforme su riforme
  • Fare privatizzazioni su privatizzazioni su privatizzazioni.

Per citare le salienti..

Ergo: Tutte le  presunte SpesePazze inquisite da tutti i Benpensanti Moralizzatori del Caso, sarebbero tutte conteggiate nel BilancioPubblico dove risultano invece in costante riduzione nel mentre che le tasse continuino ad aumentare.

 

 

1) LA MADRE DI TUTTE LE FALSITA’: LA SPESA PUBBLICA E’ CONTEGGIATA COME UN PIU’ NELL’ECONOMIA, E NON COME UN MENO.

UNO STATO INTRODUCE I SOLDI NELL’ECONOMIA ATTRAVERSO LA SPESA, E LI ESTRAE ATTAVERSO LE TASSE.

A dispetto della generale convinzione diffusa dalla propaganda mainstream, la spesa pubblica che tutti crederebbero essere meno, invece è più.
infatti:
Quando uno Stato spende, accredita soldi sui conti correnti.
Quando viceversa uno Stato tassa, decurta soldi dai conti correnti.
Ciò significa che la Spesa dello Stato è da considerarsi a tutti gli effetti un più nell’economia, mentre il risparmio dello stesso è un meno.
La stessa formula del PIL parla chiaro:

PIL = Consumi + Investimenti + Spesa pubblica + differenziale fra Import-Export.

La Spesa pubblica è +.
Non siete ancora convinti?
Provate a mettere a confronto queste 2 opzioni, e poi rispondete:

  • Lo Stato aumenta le pensioni , gli stipendi , i posti di lavoro, aumenta le spese per tutti i servizi, sanità , istruzione, trasporti , energia, giustizia, telecomunicazioni, ecc…

Domanda: I soldi, secondo voi,  non sono aumentati?

  • Lo Stato riduce le pensioni, gli stipendi, i posti di lavoro, diminuisce le spese per tutti i servizi, sanità, istruzione, trasporti, energia, giustizia, telecomunicazioni, ecc…

Domanda: I soldi, secondo voi, non sono diminuiti?

RISPONDETE:
I soldi introdotti nell’economia del paese, aumentano quando lo Stato:
– incrementa le sue spese pubbliche?
oppure
– quando le taglia?
La risposta è inequivocabile.

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

2) Grafici dimostrativi CAUSA DEL DEBITO PUBBLICO:

IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO NON E’ COLPA DI SPESE PAZZE, MA DI INTERESSI BANCARI.

Ci dicono che il debito pubblico è colpa di casta, sprechi, pensioni, vitalizi, spese pazze dello Stato, in particolar modo ad opera dei governi della 1^ Repubblica.
E’ falso!
Intanto fino agli anni ’80 il rapporto Debito/PIL dell’Italia era inferiore al 60%, ovvero un livello che in UE è considerato essere virtuoso..
Poi dagli anni ’80 in poi, la spesa pubblica primaria italiana (ovvero la spesa al netto degli interessi), è sempre stata inferiore alla media Europea.
Infatti, nel decennio 1984-1994:
– la spesa  primaria dell’Italia passa dal 42,1 del PIL (1984) al 42,9 del PIL (19994),
contro
– la spesa primaria media dell’UE che passa dal 45,5 del PIL (1984) al 46,6 del PIL (1994)
e
– dell’EuroZona che passa dal 46,7 del PIL (1984) al 47,7 del PIL (1994).
Quindi perchè il Debito pubblico Italiano durante gli anni ’80 è aumentato così tanto?
Risposta:
Per colpa degli interessi provocati dall’ASTA MARGINALE introdotta  nel 1981 col divorzio tra Tesoro e BankItalia, come dimostrato nei grafici a seguire:

Quindi ricordate: Il debito pubblico sviluppato durante il corso degli anni ’80, NON fu colpa di spese pubbliche pazze (NB: si parla sempre di spese primarie), che come detto furono sempre inferiori alla media UE (vedi pag Dimostrazione causa debito), ma degli interessi causati dal meccanismo dell’asta marginale introdotta nell’81 col “Divorzio” Tesoro-BankItalia (vedi pag Divorzio Tesoro-BankItalia).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) Grafici dimostrativi AVANZO PRIMARIO:

SONO QUASI 30 ANNI CHE L’ITALIA AUMENTA LE TASSE E TAGLIA LA SPESA!

Ci dicono che siamo degli spendaccioni: è falso! l’Italia è da quasi 30 anni consecutivi che al netto degli interessi è in costante avanzo di bilancio governativo.
E come si ottiene un avanzo di bilancio governativo?
Nell’unico modo possibile, ovvero lo Stato:
– Da una parte aumenta le sue ENTRATE (ovvero aumenta le Tasse).
– Dall’altra parte dimunuisce le sue USCITE (ovvero diminuisce la spesa pubblica).
Ed è esattamente quello che risulta dimostrato nel grafico a seguire:

Tutti i governi italiani, dal 1992 ad oggi, hanno realizzato avanzi primari (ad eccezione del 2009):

anno 1992 – saldo primario +1.9% AVANZO
anno 1993 – saldo primario +2.1% AVANZO
anno 1994 – saldo primario +1.5% AVANZO
anno 1995 – saldo primario +3.9% AVANZO
anno 1996 – saldo primario +4.4% AVANZO
anno 1997 – saldo primario +6.2% AVANZO
anno 1998 – saldo primario +4.8% AVANZO
anno 1999 – saldo primario +4.6% AVANZO
anno 2000 – saldo primario +4.8% AVANZO
anno 2001 – saldo primario +2.7% AVANZO
anno 2002 – saldo primario +2.4% AVANZO
anno 2003 – saldo primario +1.6% AVANZO
anno 2004 – saldo primario + 1% AVANZO
anno 2005 – saldo primario +0.3% AVANZO
anno 2006 – saldo primario +0.9% AVANZO
anno 2007 – saldo primario +3.2% AVANZO
anno 2008 – saldo primario + 2.2% AVANZO
anno 2009 – saldo primario -0.9% DISAVANZO
anno 2010 – saldo primario 0.0% PAREGGIO
anno 2011 – saldo primario +1.2% AVANZO
anno 2012 – saldo primario +2.2% AVANZO
anno 2013 – saldo primario +2.0% AVANZO
anno 2014 – saldo primario +2.2% AVANZO
anno 2015 – saldo primario +2.0% AVANZO
anno 2016 – saldo primario +1.5% AVANZO

Il problema è che quando lo Stato aumenta le Tasse e diminuisce la Spesa pubblica, compie politiche economiche restrittive che fanno calare sistematicamente il PIL..
Ma se il PIL cala, significa che il rapporto debito/PIL va a peggiorare, quindi i mercati perdono la fiducia, e aumentano gli interessi (lo spread), così che il debito pubblico aumenti, e tutti i soldi tagliati dalla spesa pubblica, si trasferiscano in spesa per interessi (vedi pag Dimostraz. avanzo primario).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) Grafici dimostrativi SPESA PUBBLICA ITALIANA (TUTTE LE VOCI PRINCIPALI):

L’ITALIA CONTINUA AD ATTUARE POLITICHE ECONOMICHE RECESSIVE CHE FANNO CONTRARRE IL PIL, E DI CONSEGUENZA LA SPESA PUBBLICA RISULTA MAGGIORE (pur restando invariata).

ATTENZIONE: Durante la visione dei grafici, si tenga sempre bene a mente che i valori riferite alle performance di Stati come Francia e Germania, risultano essere alterati da tutta quella serie di disfunzioni descritte e denunciate all’interno di questo sito. Fra le disfunzioni ricordiamo:

– 1) La Germania come detto attua un conteggio del suo deficit/debito differente da come lo calcoliamo noi in Italia, lasciando fuori dal suo calcolo il debito del sistema pensionistico e il debito dei Lander (vedi pag Situazione Germania).

– 2) In oltre la moneta Euro, falsando al ribasso il cambio tedesco, fa si che l’export della Germania vada a gonfie vele, a tutto beneficio della dimensione del loro PIL, consentendo ai tedeschi di figurare coi parametri sempre in ordine senza mai bisogno di tagliare nulla. Anzi: col PIL in crescita possono perfino aumentare la spesa pubblica riuscendo a restare costantemente in regola (per l’Italia come detto vale la regola al contrario).

– 3) Per quanto riguarda la Francia, l’alterazione dei loro parametri è legata all’utilizzo dei proventi indebitamente realizzati a mezzo del loro sistema monetario coloniale “Franco CFA” imposto all’Africa 8vedi pag Situazione Francia).

I grafici DIMOSTRATIVI sono esposti nella seguente sequenza:

  • 1) SPESA PUBBLICA TOTALE (è la spesa dello Stato comprensiva degli interessi);
  • 2) SPESA PUBBLICA PER INTERESSI;
  • 3) SPESA PUBBLICA PRIMARIA (è la spesa dello Stato al netto degli interessi);
  • 4) SPESA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE;
  • 5) N. DIPENDENTI PUBBLICI / POPOLAZIONE IN EUROPA
  • 6) SPESA PUBBLICA PER LA SANITA’;
  • 7) SPESA PUBBLICA PER L’ISTRUZIONE;
  • 8) SPESA PUBBLICA PER LE PENSIONI 65+;
  • 9) SPESAPUBBLICA PER TRASPORTI.

Fonti dei grafici: OCSE, ISTAT, EUROSTAT, FMI, ed altre.

1) SPESA TOTALE:

2) SPESA INTERESSI:

3) SPESA PRIMARIA:

4) SPESA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:

5) N. DIPENDENTI PUBBLICI / POPOLAZIONE IN EUROPA:

6) SPESA SANITA’:

7) SPESA ISTRUZIONE:

8) SPESA PENSIONI 65+:

9) SETTORE TRASPORTI:

10) ORDINE PUBBLICO & SICUREZZA:

11) DIFESA:

Alla luce di tutto questo, possiamo constatare che l’Italia, in tutti questi anni messi sotto accusa da tutta la pubblica inquisizione:
– NON ha vissuto al di sopra delle sue possibilità,
bensì
– ha vissuto al di sotto di quello che avrebbe potuto realmente concedersi.
Il che vuol dire:
– MENO infrastrutture in genere,
– MENO pubblica amministrazione,
– MENO sanità,
– MENO istruzione,
– MENO trasporti,
– MENO logistica,
– MENO giustizia (ovvero maggiori lungaggini processuali),
– MENO servizi pubblici in genere.
Il tutto a discapito dello Stato sociale e dello sviluppo socio-culturale.
Per verificare nel dettaglio le vere cause del debito pubblico italiano, si legga con attenzione la pag “Storia del debito pubblico“.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti:  Vedi anche sez. “Fonti di riferimento“.  Fonti varie sul WEB, tra le quali:  DEF Documento di Economia e Finanza (Ministero dell’economia e delle finanze).   WebSite ME-MMT.  WebSite Scenari Economici.  WebSite Gufinomics.    WebSite Byoblu.com.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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