Sanità-Salute

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Grafico spesa sanitaria/PIL (comparativa).
  1. COMPARATIVA POSTI LETTO OSPEDALIERI.
  2. PER QUELLI CHE: “NON E’ VERO CHE ABBIAMO TAGLIATO LA SANITA’..”
  3. OCSE/ EUROSTAT: SPESA SANITARIA ITALIANA (PUBBLICA+PRIVATA) 9/ 8,9% DEL PIL, INFERIORE AI NOSTRI COMPETITORS.
  4. LA SANITA’ PRIVATA COSTA IL DOPPIO DI QUELLA PUBBLICA: LO HA CALCOLATO L’ECONOMISTA FRANCESE PIKETTY.
  5. COME SI PUÒ PENSARE DI OTTENERE PROFITTO ATTRAVERSO LE MALATTIE?

 

 

INTRODUZIONE: Grafico spesa sanitaria/PIL (comparativa).

La spesa sanitaria italiana e’ inferiore a quella di tutti i nostri competitors diretti (vedi tabella ISTAT a seguire):

Fonte: ISTAT

La ragione di ciò è facilmente intuibile:
Stiamo facendo tagli su tagli su tagli su tagli su tagli!
Il problema è che tutti tagli operati sulla sanità, e sulla spesa pubblica in genere (sprechi compresi), portano il PIL in contrazione (la Spesa pubblica infatti è conteggiata +), così che il rapporto debito/PIL peggiori…
Quindi i mercati perdono la fiducia e aumentano gli interessi, facendo aumentare il nostro debito ancora di più.
RISULTATO: Tutti i soldi che tagliamo dalla sanità e dai servizi pubblici in genere, si trasferiscono sempre in spesa per interessi (vedi pag 03 PILLOLA ECONOMICA).

La sanità é un servizio primario che come tale deve essere pubblico.  Il modello di economia mista pubblico-privato è quello che si trova a metà strada tra i 2 estremi, comunismo e liberismo.
Nell’economia mista si ha che:

  • – I servizi primari (come la sanità) sono in mano allo Stato gestiti a monopolio pubblico.
  • – Tutto il resto dell’economia di  matrice commerciale in mano privata a regime di libero mercato.

Si fa notare che il modello misto è quello moderno poichè impresso in tutte le costituzioni occidentali di matrice democratica scaturite da dopo la seconda guerra mondiale.
Con la privatizzazione dei servizi pubblici in sostanza la civiltà, invece che progredire (come molti erroneamente pensano) sta regredendo al passato arcaico pre-democrazia.
Lo SWICH da pubblico a privato viene attuato con la solita scusa che manchino i soldi (vedi barzelletta marziani nella HomePage).

 

 

1) COMPARATIVA POSTI LETTO OSPEDALIERI.

L’ITALIA ATTUA LE AUSTERITA’, E I RISULTATI LO DIMOSTRANO.

Ancora oggi ci sono molte persone che si ostinano a sostenere che l’Italia NON stia facendo i compiti a casa (cioè tagliare la spesa pubblica), nonostante tutti gli indicatori dimostrino l’opposto: Ad esempio il numero di posti letto negli ospedali per abitante.

POSTI LETTO OSPEDALIERI PER ABITANTE:

Germania: 8.3/1000      Francia: 6.5/1000      Italia: 3.4/1000

POSTI LETTO TERAPIA INTENSIVA PER ABITANTE:

Germania: 6/1000 (28000/83mil.)   Francia:  3,1/1000 (6000/67mil.)   Italia: 2,6/1000 (5000/60mil.)

***Letti nelle ICU (intensive care units) ogni 1000 abitantiI***

  • Germania: 6
  • Lituania: 5.5
  • Austria: 5.5
  • Belgio: 5
  • Slovacchia: 4.9
  • Polonia: 4.7
  • Ungheria: 4.4
  • Slovenia: 4.2
  • Repubblica Ceca: 4.1
  • Lussemburgo: 3.7
  • Grecia: 3,6
  • Estonia: 3.5
  • Lettonia: 3.3
  • Portogallo: 3.3
  • Francia: 3.1
  • Olanda: 2.9
  • Finlandia: 2.8
  • Irlanda: 2.8
  • Italia: 2.6
  • Spagna: 2.4
  • Danimarca: 2.4
  • Regno Unito: 2.3
  • Svezia: 2.2

Source: OECD

 

Si tratta del risultato ottenuto attuando decenni di tagli imposti dalle austerity NeoLiberiste.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti:  Coronavirus, quali Paesi europei hanno più posti in terapia intensiva? Fonti varie sul web

 

 

2) PER QUELLI CHE: “NON E’ VERO CHE ABBIAMO TAGLIATO LA SANITA’..”

PER COLPA DELLE AUSTERITI, L’ITALIA HA TAGLATO 132MILIARDI IN MENO DI 10 ANNI.

A seguire l’elenco delle leggi emanate negli ultimi 10 anni, che hanno indotto la riduzione della sanità pubblica (si tratta di piani triennali):

  • – Decreto legge 112 – 2008.
  • – Patto della salute 2010 – 2012.
  • – Legge 191 – 2009 (Risorse vacanze contrattuali).
  • – Legge 122 – 1010, art. 9  (Riduzione del livello del servizio sanitario nazionale).
  • – Legge 122 – 2010 art. 11 (Farmaceutica).
  • – Legge 111 – 2011 (Reintroduzione del ticket).
  • – Legge 111 – 2011 (Misure di contenimento della spesa).
  • – Legge 111 – 2011 (Accertamenti medico legali).
  • – Decreto Legge 95 – 2012.
  • – Legge stabilità 2013 (Tagli sanità).
  • – Legge 228 – 2012.
  • – Legge 140 – 2013 (Blocco delle indennità del personale sanitario).
  • – Decreto legge 66 – 2014.
  • – Legge 190 – 2015.
  • – Legge 208 – 2015.
  • – Legge 232 – 2017 (risparmio sulla rideterminazione del fondo).
  • – Decreto MEF del 5 giugno 2017 (Fabbisogno sanitario nazionale: Rideterminazione del livello del fabbisogno).

Facendo la somma dei tagli anno per anno determinati dalle sopra-citate leggi (si tratta di piani triennali) si ottiene che:

  • – 2012: 6932milioni
  • – 2013: 11200milioni
  • – 2014: 12552milioni
  • – 2015: 15544milioni
  • – 2016: 17711milioni
  • – 2017: 20593milioni
  • – 2018: 23128milioni
  • – 2019: 24834milioni

TOT: 132326milioni
Si tratta di oltre: 132miliardi di tagli, in meno di 10 anni.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti:    Dati citati dall’ex ministro Garavaglia.   Video su YouTube I FONDI SALVA-STATI CI SONO COSTATI 1500 OSPEDALI: ECCO COME HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ – Malvezzi

 

 

3) OCSE/ EUROSTAT: SPESA SANITARIA ITALIANA (PUBBLICA+PRIVATA) 9/ 8,9% DEL PIL, INFERIORE AI NOSTRI COMPETITORS.

SPENDIAMO MENO DI: GERMANIA, FRANCIA, REGNO UNITO.

OCSE: Nel 2008 la spesa sanitaria italiana (pubblica+privata) rappresentava il  9% del PIL.
Italia al 15esimo posto, esattamente a metà classifica.
I primi della classifica con la spesa più alta sono gli USA, gli ultimi i turchi:

  • – Stati Uniti, con il 15,3% del PIL (quasi il doppio della media OCSE), pari a 6.714 dollari di spesa all’anno pro capite.
  • – Svizzera, 4.311 dollari pro capite,
  • – Francia,
  • – Germania,
  • – Belgio,
  • – Italia, con il  9% del PIL, pari a  2.614 dollari di spesa all’anno pro-capite (contro i 2.824 della media OCSE).

I Paesi che invece hanno speso di meno nella sanità sono stati:

  1. – Corea,
  2. – Polonia,
  3. – Turchia, con quest’ultima che ha speso nel 2006 solo 591 dollari a testa (5,7% del PIL).

EUROSTAT: Nel 2016  la spesa sanitaria italiana (pubblica+privata), rappresentava l’8,9% del PIL,
Italia al dodicesimo posto su ventotto paesi dell’Unione Europea.
Spendiamo infatti:

  • – il 68% in meno della Germania,
  • – il 47% in meno della Francia,
  • – il 19% in meno del Regno Unito.

La spesa annua sanitaria (pubblica+privata) pro-capite per cittadino, secondo i calcoli EUROSTAT è:

  • – 2.450 euro per cittadino italiano.
  • – 4.128 euro per cittadino tedesco.
  • – 3.622 euro per cittadino francese.
  • – 2.914 euro per cittadino inglese.

I dati sono raccolti dalla Ragioneria dello Stato che evidenzia nel suo ultimo rapporto annuale che la dinamica della spesa sanitaria pubblica ha subito nel tempo un forte rallentamento.

A fronte di un tasso di crescita medio annuo del 7,4% nel quinquennio 2001-2005 (NB: Si tratta di una crescita della  elevata della spesa sanitaria registrata nello stesso quinquennio nelle prime 30 economie del mondo, Fonte: OCSE):
dal 2005 al 2010 il tasso di crescita è sceso al 3,1% e
dal 2011 al 2016, ha registrato una variazione media annua addirittura pari a -0,1%.
Nel 2016 la Spesa Sanitaria Corrente di CN (Conto Nazionale) si attesta al 6,7% del PIL.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: IlSole24Ore, dic 2018, art La spesa sanitaria pubblica e privata è l’8,9% del Pil    EpiCentro, art. Ocse: la spesa sanitaria rallenta, frenata record negli ultimi 10 anni, 

 

 

4) LA SANITA’ PRIVATA COSTA IL DOPPIO DI QUELLA PUBBLICA: LO HA CALCOLATO L’ECONOMISTA FRANCESE PIKETTY.

PER QUELLI CHE: “PRIVATO E’ PIU’ EFFICIENTE DEL PUBBLICO.”

Tomas Piketty è l’autore del famoso libro “Il Capitale nel XXI secolo”, un libro di 1000 pagine, intriso di dati economici comparativi.
Tra le comparazioni c’è quella sui sistemi sanitari, nella fattispecie:
– la sanità dei paesi “socialisti” in cui il sistema è prevalentemente pubblico, come ad esempio Italia, Francia, Paesi scandinavi,
e
– la sanità dei paesi “liberisti” in cui il sistema è prevalentemente privato, come ad esempio, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Ebbene, dai calcoli realizzati dall’equipe dell’economista francese, risulterebbe che la sanità pubblica è meno costosa e dunque meno efficiente, di quella privata.
La ragione di ciò si dovrebbe al fatto che nel sistema privato basato sulle polizze assicurative, i valori delle prestazioni sono espansi ai massimi esattamente come accade nelle furbarie sui danni gonfiati in ambito assicurativo automobilistico.

E’ noto che la sanità pubblica, così come gli altri servizi pubblici, si trasferiscano in proporzione nelle tasse.
Non a caso i paesi che hanno un sistema dello Stato sociale particolarmente sviluppato, sono caratterizzati da una tassazione maggiore rispetto ai paesi in cui i servizi pubblici sono privati: Ad esempio le tasse negli USA e in Inghilterra sono molto più basse delle tasse pagate nei paesi più sociali come Francia, Italia, e Paesi scandinavi.
Già anni fa il noto sociologo italiano Luciano Gallino, aveva calcolato che negli USA una famiglia che avesse voluto disporre di un’assistenza sanitaria privata al pari di quella pubblica di Francia o Italia, avrebbe dovuto pagare una polizza assicurativa annua pari a 30-40mila dollari all’anno!
Negli anni più recenti Thomas Piketty si è preoccupato di misurare il costo della sanità in rapporto al PIL mettendo a confronto:
– la spesa sanitaria complessiva (quindi pubblica+privata) sostenuta in un paese liberista come gli USA,
rispetto a
– la spesa sanitaria complessiva (quindi pubblica+privata) sostenuta in un paese più sociale come Francia o Italia.
Il risultato è stato che:
– La sanità pubblica in Italia e in Francia vale circa il 9% del PIL.
– La sanità privata in America vale circa il 18% del PIL.
Ergo: La sanità privata produce un costo doppio (in proporzione al PIL) rispetto al costo prodotto dal sistema sanitario pubblico!
Senza contare in più, il fatto che è una blasfemia permettere ad un soggetto privato di poter trarre un profitto in un settore come quello sanitario, dove la voce profitto dovrebbe essere scomunicata senza se e senza ma.

NOTA BENE: Per sapere da dove arrivano i soldi per pagare la sanità e tutti i servizi pubblici in genere, si tenga sempre bene a mente che nel ciclo monetario/economico, lo Stato prima distribuisce i soldi con la spesa pubblica, e solo dopo ritira indietro le tasse, si veda pag. “Deficit e Debito pubblico“.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su Youtube  PROF. CARLO CUNEGATO: “IL CAPITALE NEL XXI SECOLO” DI T. PIKETTY a partire da 1:03:00

 

 

5) COME SI PUÒ PENSARE DI OTTENERE PROFITTO ATTRAVERSO LE MALATTIE?

LA SANITÀ NON È UN PRODOTTO COMMERCIALE DA VENDERE PER OTTENERE PROFITTO!

PREMESSA: Per poter leggere questo articolo è indispensabile aver capito che in MACROeconomia uno Stato:
– Prima spende.
e
– Poi tassa.
NON viceversa (vedi pag Deficit e Debito pubblico)!
Differentemente astenersi dalla lettura.

Siamo ormai tutti abituati a credere che la sanità deva essere, volente o nolente, privatizzata, secondo i soliti dogmi NeoLiberisti per cui:
– Lo Stato NON ha i soldi.
– Lo Stato NON gestisce bene.
– Lo Stato deve fare attivo di bilancio.
Ebbene:
Una volta scoperta la vera direzione del ciclo monetario per cui lo Stato:
– Prima distribuisce i soldi con la spesa (servizi/infrastrutture pubbliche).
e
– Poi ritira indietro i soldi con le tasse.
Saremo tutti in grado di capire l’assurdità della visione NeoLiberista del mercato applicato ai servizi di pubblica necessità.
Si tratta infatti di una Blasfemia degna dei più crudeli uomini spietati.
Per capirci meglio:
Ponetevi questa semplice domanda e datevi una risposta:
Immaginate che una MultiNazionale spenda miliardi di soldi per fare una ricerca sul cancro (o su una qualsiasi altra grave malattia) e poi l’equipe di ricercatori scoprisse una molecola elementare abbondantemente reperibile in natura che in modo pressoché gratuito guarisse la malattia…
DOMANDA:
Secondo voi, la MultiNazionale consentirebbe la divulgazione di questa fenomenale scoperta?
E se la vostra risposta fosse:
“Probabilmente No..”
Siete complottisti?
Oppure siete semplicemente realisti, riconoscendo che il mercato funzioni così?!
Cominciate a capire il senso di avere una sanità rigorosamente pubblica e mai privata?
Il motto è questo:

***”Tutti i fabbisogni di prima necessità indispensabili agli uomini per poter sopravvivere, devono essere sviluppati in modo congiunto e resi fruibili in modo indiscriminato: Si fa una scoperta, e la scoperta viene immediatamente condivisa fra tutti!”***

– NON esiste che una MultiNazionale scopra una cura, la brevetti (impedendo a chiunque altro di poterla replicare) e poi la renda disponibile a pagamento solamente a chi se la può permettere!
E ancora:
– NON esiste che vengano ricercate cure solamente per le malattie diffuse e profittevoli, lasciando le malattie poco diffuse/non profittevoli in balia delle raccolte caritatevoli ottenute con le miserabili donazioni (vedi Telethon ecc ecc).
Ancora:
– NON esiste concepire in generale la possibilità di trasformare in business le malattie per la semplice ragione che va contro la logica dello stesso buon senso (stesso discorso per le Risorse energetiche!).

CONCLUSIONE:

Se dopo la lettura di queste ovvietà, sei ancora convinto che il mercato deva decidere della vita umana, leggi attentamente la pag Religione., e poi trai da solo/sola le dovute conclusioni.

ATTENZIONE: Questo articolo NON vuole certo intendere (ovviamente!) che i dottori e gli operatori sanitari in genere devano lavorare gratis..
Tutt’altro: I dottori e gli operatori sanitari dovrebbero essere pagati anche più dei lavoratori comuni, vista l’importanza della loro funzione svolta a beneficio della società.
Si tratta del fatto che il loro compenso deva però necessariamente arrivare:
– dal settore Pubblico, dunque pagato dal governo con soldi emessi dalla Banca Centrale nazionale,
e
– NON dal settore Privato con soldi pagati di tasca dei cittadini.
La differenza è totale (vedi pag Deficit e Debito pubblico).

Scritto da: Cristian Minerva.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

————————————–

© 2012 Tutti i diritti riservati

Cristian Minerva

Maggiori informazioni https://cristianminerva.webnode.page/cultura-societa/sanita/