Svalutazione/Rivalutazione

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Svalutazione/ Rivalutazione in sintesi.
  1. SVALUTAZIONE/ RIVALUTAZIONE: COME LE VALUTE SI SVALUTANO O SI RIVALUTANO SUL MERCATO GLOBALE.
  2. UNIONE VALUTARIA: COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME MONETARIO (ad esempio l’ECU o l’EURO).
  3. E’ VERO CHE UNA SVALUTAZIONE DEL 20%, COMPORTI UN AUMENTO DELL’INFLAZIONE DEL 20%?
  4. LA SVALUTAZIONE DI UNA VALUTA CORRISPONDE SEMPRE ALLA RIVALUTAZIONE DI UN ALTRA.

 

 

INTRODUZIONE: Svalutazione/ Rivalutazione in sintesi.

Con regime di cambi fluttuanti fiat:
Le ESPORTAZIONI fanno apprezzare/rivalutare la valuta verso i mercati globali.
Le IMPORTAZIONI fanno deprezzare/svalutare la valuta verso i mercati globali.
Con regime di mambi fissi:
Le valute rimangono vincolate tra di loro a tasso di cambio fisso, con tute le conseguenze che ne derivano.

 

 

1) SVALUTAZIONE/ RIVALUTAZIONE: COME LE VALUTE SI SVALUTANO O SI RIVALUTANO SUL MERCATO GLOBALE.

LA VALUTA CHE VIENE ACQUISTATA SI APPREZZA, LA VALUTA CHE VIENE VENDUTA SI SVALUTA.

La legge del mercato vuole che il bene acquistato aumenti di valore, e viceversa.
Per le valute vale lo stesso.
Ma come può uno Stato indurre gli altri Stati ad acquistare la propria valuta?
Cosa dovrebbe fregare agli altri Stati di acquistare una valuta estera come ad esempio le Lire italiane, giacché con le Lire sui mercati globali NON si acquista alcuna materia prima?
Ebbene:
Con le Lire italiane NON ci compri certo le materie prime, ma si da il caso che tutto il MADE IN ITALY venga venduto dai produttori italiani (sui mercati globali) in Lire, allo stesso modo in cui il MADE IN GERMANY viene venduto in Marchi, il MADE IN CINA in Yuan, ecc ecc.
Vale la regola che:
Il paese che esporta i suoi beni all’estero, induce implicitamente gli altri paesi del globo (acquirenti delle sue merci) ad acquistare la propria valuta che di conseguenza aumenta di valore sui mercati globali:
-L’Italia che esporta negli USA ottiene un rafforzamento della Lira sul Dollaro (e viceversa).
-Gli USA che esportano in Cina ottengono un rafforzamento del Dollaro sullo Yuan (e viceversa).
-La Cina che esporta ad esempio in tutto il mondo, ottiene un rafforzamento dello Yuan su tutte le valute dei paesi importatori delle sue merci (e viceversa).
Ecc ecc.
Poi una volta che un paese come ad esempio l’Italia, ha ottenuto un rafforzamento della sua Lira nei confronti del Dollaro USA, l’Italia con la sua Lira rafforzata sarà in grado di comprare agevolmente tutte le importazioni (prezzate in dollari USA) di cui necessità, come ad esempio il Petrolio piuttosto che altre materie prime prezzate in Dollari.
Da qui la regola madre del mercato globale delle valute, infatti:
A cosa serve l’esportazione?
Serve ad aumentare i soldi? (…come tutti erroneamente credono…)
Ovviamente NO!
ATTENZIONE: Le esportazioni NON servono in alcun modo ad ottenere nuovi soldi aggiuntivi per la propria economia , giacché ciascuno Stato è già in grado di auto-prodursi da solo tutti i soldi nazionali che gli servono.
Bensì:

****L’esportazione serve ad uno Stato soltanto a favorire le importazioni dei beni che gli mancano/servono (poiché NON ne dispone) come ad esempio il petrolio piuttosto che le già citate materie prime; niente di più.***

Dopo di che:
Se uno Stato esporta troppo, la sua valuta si rafforza sempre più, fino a rendere i suoi prodotti carissimi per il mercato estero, cosa che impedirà ai paesi importatori di continuare a comprare le sue merci; il suo export quindi frena, e in questo modo gli altri paesi competitors riconquistano le quote di terreno perdute, consentendo a tutti gli Stati di rimanere entro un certo equilibrio (che in altre parole significa PACE).

NOTA BENE: Questa regola sopra citata vale fino a che il tavolo da gioco (delle valute) NON venga truccato, come accade ad esempio in Europa con l’EURO.
Vedi Pag SME ed ECU.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti: Corso di formazione MMT – Quarta lezione i tassi di cambio – Filippo Abbate

 

 

2) UNIONE VALUTARIA: COME SI RIPOSIZIONANO LE VALUTE QUANDO SI SVINCOLANO DAL LORO LEGAME MONETARIO (ad esempio l’ECU o l’EURO).

IL CAMBIO FISSO FALSA I VALORI VALUTARI AVVANTAGGIANDO I FORTI A SCAPITO DEI DEBOLI.

Nell’ECU  le valute erano quotate ad un valore ricavato dalla media di tutte le valute partecipanti (stessa cosa nell’Euro).
Significa che se c’erano 2 valute agli antipodi come il Marco forte e la Lira debole, le 2 valute nell’ECU si incontravano a metà strada laddove il Marco svalutava e la Lira rivalutava.
Poi accadeva che per tutto il periodo del legame, le valute per via del cambio fisso non si potevano assestare di volta in volta sui loro valori effettivi, ma restavano bloccate fra di loro coi rispettivi cambi che di conseguenza risultavano alterati nel loro valore reale.
Quando salta il tasso di cambio fisso, accade che le valute si riposizionano al loro tasso di cambio naturale di libero mercato, recuperando o perdendo (a seconda dei casi) il “pezzo” di quota accumulatasi durante il legame.
Quando diverse valute vincolate fra di loro per diversi anni si sganciano, il loro tasso di cambio si riallinea secondo la seguente formula:

NANDO IOPPOLO (min 37:12): “Si svaluta il cambio in misura pari al differenziale di inflazione residuo.
Ovvero:
– Si prende il numero degli anni del vincolo monetario,
– si calcola la media dell’inflazione di ciascun paese registrata durante il numero degli anni dell’unione monetaria,
– si calcola la differenza fra i risultati ottenuti,
– la differenza ottenuta è il “valore residuo” che si andrà a sommare o sottrarre al valore delle valute nel momento di rottura della loro unione.
Esempio:
Supponiamo che in Germania ci sia una inflazione del 2%, in Italia una inflazione del 5%; il differenziale è il 3%:
Si svaluta la Lira del 3% sul Marco (oppure viceversa si rivaluta il Marco del 3% sulla Lira, essendo che la svalutazione dell’uno corrisponde alla rivalutazione dell’altro), e le posizioni economiche dei 2 paesi resteranno invariate fra di loro, ovvero la competitività delle rispettive imprese resterà inalterata.”

In base a questo calcolo, nel 1992 quando lo SME saltò, le varie monete si riallinearono sui rispettivi cambi:
La Lira ad es si svalutò in una forchetta che oscillava fra il 20 e il 30% in base alla valuta presa come riferimento, il Marco tedesco rivalutò nella stessa misura.
In sostanza con l’unione monetaria accade che:
Durante il tasso di cambio fisso (SME od EURO), lo Stato che esporta di più si dovrebbe trovare con la sua valuta che acquisisce conseguentemente valore, e invece il divario rimane bloccato a causa del vincolo valutario.
In tal modo il paese che sta esportando meno si ritrova a dover attuare politiche monetarie penalizzanti per cercare di sostenere il suo cambio ai valori prestabiliti.
E’ un cane che si morde la coda in quanto lo Stato debole per via delle politiche monetarie avverse di fatto continua a peggiorare la sua posizione a favore dello Stato più forte.
Coi tassi flottanti invece succede che lo Stato forte che esporta di più, provoca un naturale rafforzamento della sua valuta, la quale ad un certo punto diventa talmente forte da rendere troppo care le merci del suo paese, e in tal modo così le sue esportazioni frenano, consentendo però agli altri Stati di riacquisire il terreno perduto (il che significa, udite udite: niente squilibri e niente guerre).

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) E’ VERO CHE UNA SVALUTAZIONE DEL 20%, COMPORTI UN AUMENTO DELL’INFLAZIONE DEL 20%?

L’INGANNO STA NEL FAR CREDERE CHE IL COSTO DELLA MATERIA PRIMA INCIDA MOLTO PIU’ DI QUANTO SIA NELLA REALTA’ DEI FATTI.

E’ luogo comune credere che se una moneta svaluti ad esempio del 20%, sistematicamente l’inflazione aumenterebbe del 20% a causa dell’incremento dei prezzi dovuto al rincaro delle materie prime; questo aumento a sua volta comprometterebbe l’export nazionale provocando l’affondamento dell’economia.
Vediamo se è davvero così.
A grandi linee il costo della materia prima rispetto al valore intero del prodotto finito è 1/3.
Significa che su un valore totale di 30 Euro, avremo che:

10 Euro sono il costo delle materie prime +
20 Euro è l’insieme del resto dei costi (costi di trasformazione, manodopera, ecc) =
30 Euro prezzo tot.

Stabiliamo che la moneta subisca una svalutazione improvvisa del 20% (ad esempio nel caso di un exit).
Otterremo che la materia prima aumenterà del 20% ovvero:

10 Euro + 20% = 12 Euro (costo materie prime).

Quindi se la materia prima costa 12 Euro, significa che il prezzo del prodotto finale aumenterà nel modo seguente:

12 Euro sono il costo delle materie prime +
20 Euro è l’insieme del resto dei costi (costi di trasformazione, manodopera, ecc) =
32 Euro prezzo tot.

L’aumento interno dei prezzi dunque è di soli 2 Euro su 30 totali, il che equivale ad un aumento del 6% circa e non del 20%.
Siccome però la valuta ora è svalutata del 20% rispetto alle altre, otterremo che il prezzo finale sarà anch’esso scontato del 20% sui mercati globali e dunque:

32 Euro – 20% = 25,6 Euro.

Il che significa che sui mercati globali il prezzo del nostro prodotto “Made in Italy” scende da 30 a un più competitivo 25,60 Euro a tutto favore dell’export.
Come già spiegato più volte, l’aumento dell’export provocherà un acquisto di moneta nazionale da parte dei paesi importatori, così che la moneta svalutata riconquisti progressivamente di valore, favorendo l’acquisto di tutte le materie prime che occorrono.

Cenno Storico: Come detto, è usanza diffusa sostenere che una svalutazione della moneta comporti automaticamente un aumento dell’inflazione (e altresì che una rivalutazione produca l’inverso).
Alcuni esempi storici riguardanti proprio la nostra moneta smentiscono questa affermazione:

Nel 1971 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE) e l’inflazione AUMENTA.
Nel 1977 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE) e l’inflazione CALA.
Nel 1979 il tasso di cambio sale (RIVALUTAZIONE PER ENTRARE NELLO SME) e l’inflazione AUMENTA.
Nel 1992 il tasso di cambio scende (SVALUTAZIONE PER USCIRE DALLO SME) e l’inflazione CALA

Nota Bene: L’economista Alberto Bagnai fa notare che “Nel ’92 la Lira fu svalutata di un valore che oscilla in una “forchetta” compresa fra il 20 e il 30% a seconda della valuta che si prende come riferimento, e l’inflazione scese di 1 punto percentuale, ovvero scese dal 5 al 4%”. Questo è dovuto al fatto per cui a partire dal ’92 in Italia vennero attuate politiche economiche fortemente stringenti (tra l’altro anche fuori misura [N.d.a.]) che come noto producono un sistematico contenimento dell’inflazione, a dimostrazione del fatto che uno Stato in forza dei suoi pieni poteri è in grado di controllare e condizionare integralmente tutti i parametri della propria moneta, cosa che non accade in Europa con l’Euro.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

4) LA SVALUTAZIONE DI UNA VALUTA CORRISPONDE SEMPRE ALLA RIVALUTAZIONE DI UN ALTRA.

LA LIRA SVALUTAVA PERCHE’ IL MARCO RIVALUTAVA.

Quante volte ci è capitato di sentire la predica nei confronti delle svalutazioni della valuta italiana ai tempi della Lira.
Ebbene:
La Lira italiana svalutava perchè dall’altra parte c’erano valute come il Marco che rivalutavano.
Non esiste svalutazione senza una corrispondente rivalutazione.
Vediamo di analizzare il funzionamento di questa dinamica per cercare di capire le ragioni che portavano ad una svalutazione della Lira a fronte di una rivalutazione del Marco.
Abbiamo spiegato il processo monetario per cui:

***Lo Stato crea autonomamente i soldi  (le Lire il Marco il Franco ecc) per impiegare i suoi disoccupati, i disoccupati producono, la produzione creata fornisce il contro-valore alla moneta emessa, poi lo Stato tassa, e i soldi che restano in circolo (debito pubblico/risparmi privati) saranno quelli che i privati utilizzeranno per produrre il “made in” nazionale da esportare all’estero; l’esportazione a sua volta rafforzerà la valuta (sui mercati globali), consentendo in fine alla Nazione di acquistare le importazioni di cui necessita.***

La Germania nella fattispecie aveva perso la guerra ed era costretta ad esportare oltremodo.
In questa situazione si ottiene che la valuta nazionale, in questo caso il Marco tedesco, si apprezzi eccessivamente sul mercato delle valute globali, diventando talmente forte da impedire alla sua Nazione di continuare a riuscire a esportare le sue merci.
Ma questo è uno strumento importantissimo di riequilibrio perchè in questo modo i paesi che sono rimasti indietro (ad esempio l’Italia)  possono recuperare il terreno perduto esportando aloro volta per ritrovarsi così anch’essi con la propria valuta (la Lira) rivalutata.
La domanda a questo punto sorge spontanea.
Ma allora perchè questo non accadeva?
Perchè l’Italia nonostante un “Made in Italy” apprezzatissimo e desideratissimo sui mercati globali si ritrovava con la Lira in costante svalutazione rispetto al Marco?
La risposta è netta e precisa:
A causa del Sistema Euro Monetario (SME/Euro)!
Abbiamo già spiegato nella pag “SME ed ECU” come funzionano i sistemi monetari a cambi fissi/ancorati.
Trattasi di Unioni Monetarie (le quali prefigurano uno schema monetario coloniale) che consentono ai paesi caratterizzati da una valuta forte (ad es. il Marco) di sopraffare artificiosamente i paesi a valuta debole (ad es. la Lira) al fine di impedire che i paesi inizialmente più deboli (come ad es. l’Italia) possano rovesciare le posizioni di supremazia nei confronti dei paesi più forti (come ad es. la Germania, piuttosto che la Francia, o l’Inghilterra).
Il funzionamento delle Unioni Monetarie è il seguente:
Le monete partecipanti all’Unione Monetaria traducono il loro cambio in una nuova valuta (ECU/ Euro) che è in sostanza un punto di incontro a metà strada fra le valute in gioco.
Significa che se ci sono ad es 2 valute agli antipodi come Marco e Lira, dove una è molto forte e l’altra molto debole, le 2 valute si incontrano a metà strada laddove quella forte (il Marco) svaluta, e quella debole (la Lira) rivaluta.
A questo punto i listini prezzi delle 2 Nazioni in esame si ritrovano ad essere profondamente alterati con da una parte il listino prezzi del “Made in Germany” che si sconta, e dall’altra il listino prezzi del “Made in Italy” che si rincara.
Questo trucco consente al paese forte (la Germania) di esportare a man bassa sfruttando l’artifizio dell’alterazione monetaria.
E’ qui che subentra l’altro meccanismo cruciale di nostro interesse per il fatto che è quello che svela la causa della mancata rivalutazione della Lira che stiamo analizzando.
Accade infatti che per colpa dell’Unione Monetaria, ad un incremento dell’export dei tedeschi, non corrisponde più un automatico incremento del Marco.
Ma questo mancato aggiustamento, NON svanisce come se nulla fosse, bensì si scarica all’interno dell’Unione monetaria a danno dei paesi così detti deboli (ovvero quelli che fuori dall’Unione monetaria sarebbero stati caratterizzati da un cambio leggero).
A causa di questa anomalia succede che i paesi deboli per sostenere i propri parametri in linea con l’Unione Monetaria, sono costretti ad attuare politiche economiche penalizzanti per il funzionamento della propria economia, a tutto vantaggio dei paesi forti che li stanno fregando impunemente.
E’ un cane che si morde la coda:
I paesi più forti diventano sempre più forti, mentre quelli deboli diventano sempre più deboli.
Siccome nello SME erano consentite bande di oscillazione sui valori delle valute, ecco che si otteneva che la Lira andava via via sempre più svalutandosi, ma perchè era il Marco che dall’altra parte si stava rivalutando, solo che la svalutazione/rivalutazione delle 2 valute in oggetto non avveniva esattamente negli stessi termini in cui sarebbe dovuto accadere in regime di cambi fluttuanti.
Coi cambi fluttuanti infatti il Marco fortissimo avrebbe sin da subito compromesso l’Export della Germania, obbligando la Nazione stessa ad attuare politiche economiche di matrice più sociale per valorizzare la propria domanda interna, (al fine di assorbire la sua produzione che non riusciva ad esportare) a tutto beneficio della classe lavoratrice tedesca, cosa questa però del tutto inaccettabile da parte della classe dominante imperialista Neo-Liberista (Germanica e NON).
In una condizione del genere avremmo certamente assistito ad una sistematica rivalutazione della Lira, che sarebbe corrisposta ad una svalutazione del Marco, a tutto vantaggio degli equilibri globali dei popoli e dunque della pace.
NB: Per capire poi come tutte le valute a livello globale potrebbero essere coordinate in modo ponderato per convergere verso l’equilibrio, si legga la pag Bancor.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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