Storia: Omicidio Moro (’78)

Sequenza degli articoli (in ordine cronologico):

  • INTRODUZIONE: Omicidio Aldo Moro in sintesi.
  1. BREVE INQUADRAMENTRO STORICO.
  2. GIOVANNI GALLONI (nel 2005): “MORO MI RIVELO’ CHE SAPEVA DI INFILTRATI CIA E MOSSAD (ISRAELIANI) NELLE BR.”
  3. STEVE PIECZENIK (nel 2006): “ALDO MORO, NELLE SUE MISSIVE DURANTE I GIORNI DI PRIGIONIA, STAVA FACENDO DICHIARAZIONI CHE POTEVANO ESSERE LESIVE PER L’ALLEANZA ATLANTICA, E SI PRESE LA DECISIONE DI LASCIARLO MORIRE.”
  4. FERDINANDO IMPOSIMATO (nel 2017): “TUTTA L’IMPALCATURA CHE HA PARTECIPATO AL COMPLOTTO CONTRO MORO, CHE SI CHIAMA GLADIO, È ANCORA VIVA E VITALE E HA LE SUE RADICI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA.”
  5. NINO GALLONI (nel 2022): “NEL 1976 MORO ANDO’ NEGLI USA E KISSINGER GLI DISSE: ‘O RIDUCETE LA VOSTRA ESPANSIONE DI SOVRANITA’ FUORI DALLA NATO, OPPURE TI UCCIDO”.

 

 

INTRODUZIONE: L’omicidio Aldo Moro in sintesi.

L’Uccisione di Aldo Moro avvenne il 9 maggio 1978, per mano delle BrigateRosse, ovvero, una organizzazione sovversiva che sarebbe stata infiltrata dai servizi segreti internazionali.

 

 

1) BREVE INQUADRAMENTRO STORICO.

SINTESI TRATTA DAL SAGGIO “STRATEGIA DELLA TENSIONE” di Michele Barozzi.

Dal saggio “Strategia della tensione” di Maurizio Barozzi: L’Italia per via della sua posizione altamente GeoStrategica al centro del Mediterraneo, è sempre stata un territorio oggetto di contesa da parte di tutte le forze mondiali, soprattutto da parte delle nostre forze alleate (USA in testa), spesso con modalità NON convenzionali politicamente scorrette.

La strategia GeoPolitica perseguita dalle forze nostre alleate contro l’Italia seguiva una duplice finalità:

  1. – Da un lato quello di impedire l’evoluzione del sistema politico italiano, cioè, impedire che la politica italiana si spostasse verso sinistra con possibile fuori-uscita dell’Italia dalla NATO (questo era l’obbiettivo maggiormente perseguito dagli USA per via della Guerra Fredda).
  2. – Dall’altro (quello di cui si parla pochissimo) quello di porre un freno all’emancipazione della sovranità italiana per contenere uno straripamento di una potenziale egemonia italica sul Mediterraneo, quindi Africa e Medio-Oriente (questo era l’obbiettivo maggiormente perseguito da Inghilterra e Francia per via delle loro colonie in quei territori).

In entrambi i casi, si trattava di neutralizzare la sovranità italiana a qualsiasi costo e con ogni mezzo.
Tra i mezzi visti ci sono:

  • – La Strategia della tensione (per mezzo delle stragi di Stato).
  • – La sottrazione della sovranità monetaria (per mezzo del SistemaEuroMonetario).
  • – La sottrazione dell’autonomia industriale (per mezzo delle privatizzazioni di tutti gli asset pubblici strategici).

In seguito all’attuazione di questa mirata strategia, l’Italia dal 1945 e fino a tutt’oggi, è stata, dapprima depotenziata, e infine definitivamente privata di ogni sua sovranità e indipendenza.

Scritto da: Sintesi tratta dal saggio “Strategia della tensione” di Maurizio Barozzi.

GIOVANNI GALLONI (nel 2005): “MORO MI RIVELO’ CHE SAPEVA DI INFILTRATI CIA E MOSSAD (ISRAELIANI) NELLE BR.”

DICHIARAZIONE DELL’EX VICEPRESIDENTE DEL CSM ED EX VICESEGRETARIO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, 2005.

Davanti alle telecamere di NEXT, l’approfondimento quotidiano di RAINEWS24, l’ex Vicepresidente del CSM ed ex vicesegretario della Democrazia Cristiana Giovanni Galloni confida un ricordo degli anni di piombo.

GIOVANNI GALLONI:  “Non posso dimenticare un discorso con Moro poche settimane prima del suo rapimento: si discuteva delle BR, delle difficoltà di trovare i covi.
E Moro mi disse: ‘La mia preoccupazione è questa: che io so per certa la notizia che i servizi segreti sia americani che israeliani hanno infiltrati nelle BR ma noi non siamo stati avvertiti di questo, sennò i covi li avremmo trovati’ “.
“Me ne sono ricordato proprio ora, perché nei 55 giorni di prigionia di Moro ebbimo grandi difficoltà a metterci in contatto con i servizi americani, difficoltà che non incontrammo poi durante il rapimento del generale Dozier”.
GIORNALISTA: ‘Ma dunque qualche informazione sul rapimento Moro allora dagli americani poteva arrivare?’.
GALLONI:  “E’ possibile. D’altronde Pecorelli (il giornalista di OP assassinato in circostanze misteriose il 20 marzo 1979) scrisse che il 15 marzo 1978 sarebbe accaduto un fatto molto grave in Italia e si scoprì dopo che Moro doveva essere rapito il giorno prima… (Moro venne rapito il 16 marzo , ndr.) . Quindi Pecorelli aveva imbroccato decisamente.
E io faccio risalire la sua uccisione, di Pecorelli, così ad intuito senza averne delle prove, al fatto che Pecorelli ad un certo momento potesse minacciare di rivelare da dove aveva attinto a quelle notizie, e allora fu fatto fuori: Ma fu fatto fuori in modo estremamente sofisticato, probabilmente da servizi.
“Del resto – ha proseguito Galloni – tutti i magistrati che hanno lavorato sul rapimento Moro, hanno dichiarato di non avere avuto dalle BR dichiarazioni del tutto convincenti. Qualcosa ci hanno nascosto. Anche loro hanno voluto coprire certe posizioni, certe realtà. E l’interrogativo nasce in relazione anche ai servizi segreti deviati italiani, che in determinate questioni delicate, dovevano rispondere prima ai colleghi americani della CIA, che non al governo italiano”.

Una tesi che si ricollega ai molti che negli anni scorsi hanno sostenuto che durante il rapimento Moro i servizi americani non offrirono la massima collaborazione, per ostacolare il ‘compromesso storico’ che avrebbe portato al governo il PCI.

Fonte della dichiarazione:

 

 

STEVE PIECZENIK (nel 2006): “ALDO MORO, NELLE SUE MISSIVE DURANTE I GIORNI DI PRIGIONIA, STAVA FACENDO DICHIARAZIONI CHE POTEVANO ESSERE LESIVE PER L’ALLEANZA ATLANTICA, E SI PRESE LA DECISIONE DI LASCIARLO MORIRE.”

DICHIARAZIONE DEL FUNZIONARIO DEL DIPARTIMENTO DI STATO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, nel 2006.

Nel 2006 uscì in Francia un libro dal titolo “Abbiamo ucciso Aldo Moro”, scritto da Pieczenik in collaborazione con Emmanuel Amara[35], e lo psichiatra rilasciò diverse interviste in merito alle vicende italiane. A L’Unità, organo ufficiale del Partito Comunista Italiano (che proprio nel 1978 stava per stringere il compromesso storico con la Democrazia Cristiana di Moro), dichiarò che la sua strategia aveva al primo punto guadagnare tempo e mantenere in vita Moro, ma anche, contemporaneamente,

STEVE PIECZENIK: “impedire l’ascesa dei comunisti di Berlinguer al potere, ridurre la capacità degli infiltrati nei Servizi e immobilizzare la famiglia Moro nelle trattative”[21]. Lette le missive di Moro dalla prigionia e analizzati i comunicati dei brigatisti, “Vidi che Moro era angosciato e stava facendo rivelazioni che potevano essere lesive per l’Alleanza Atlantica. Decisi allora che doveva prevalere la Ragione di Stato anche a scapito della sua vita. […] Sono stato io […] a decidere che il prezzo da pagare era la vita di Moro”[21]. Nell’intervista rilasciata poco tempo prima ad Amara aveva affermato che la decisione di lasciar morire Moro fu presa verso la quarta settimana di sequestro, “quando le lettere di Moro hanno cominciato ad essere disperate” e questo faceva temere che potesse rivelare segreti di stato, ma in questa sede dichiarava che “la decisione finale […] fu di Cossiga e, credo, anche di Andreotti”[20].

Fonte per STEVE PIECZENIK:

 

 

FERDINANDO IMPOSIMATO (nel 2017): “TUTTA L’IMPALCATURA CHE HA PARTECIPATO AL COMPLOTTO CONTRO MORO, CHE SI CHIAMA GLADIO, È ANCORA VIVA E VITALE E HA LE SUE RADICI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA.”

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE ONORARIO AGGIUNTO DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, nel 2017.

FERDINANDO IMPOSIMATO: Tutta l’impalcatura che ha partecipato al complotto contro Moro, che si chiama GLADIO, è ancora viva e vitale e ha le sue radici negli Stati Uniti d’America.

Fonte per FERDINANDO IMPOSIMATO:

 

 

NINO GALLONI (nel 2022): “NEL 1976 MORO ANDO’ NEGLI USA E KISSINGER GLI DISSE: ‘O RIDUCETE LA VOSTRA ESPANSIONE DI SOVRANITA’ FUORI DALLA NATO, OPPURE TI UCCIDO”.

TESTIMONIANZA DELL’EX FUNZIONARIO DEL MINISTERO DEL BILANCIO ITALIANO.

NINO GALLONI (nel 2022):  (min 26:00) “Nel 1981 invece si decide che questo sistema deve finire (Nota: il sistema della BancaCentrale compratrice di UltimaIstanza [N.d.a.]).
Allora ci raccontarono che dovevano sottrarre alla classe politica corrotta e clientelare democristiana e Socialista  il potere più importante E cioè il potere decisionale sugli investimenti pubblici.
Poi dopo abbiamo scoperto che invece non era così.
Quello che c’era, era dietro al rapimento e all’omicidio di Moro avvenuto poco tempo prima.

(min 26:40) Moro nel ’76 era andato negli StatiUniti, e aveva parlato con Henry Kissinger, il quale gli aveva detto

KISSINGER: ‘Devi smettere di far crescere l’Italia al 3-4% di PIL all’anno, perché state diventando padroni del Mediterraneo, padroni dell’Africa.  Ci state coinvolgendo i nostri piani quelli della Francia quelli dell’Inghilterra non ve lo potete permettere se continuate su questa strada io ti uccido.’

Parole testuali.
E Moro tornò in Italia e raccontò questa cosa a due persone le uniche due di cui si fidasse chi erano la propria moglie che gli consiglierò di lasciare la politica e mio padre che me l’ha raccontata” (Nota: il padre è Giovanni Galloni, esponente storico di Democrazia Cristiana [N.d.a]).

Fonte per NINO GALLONI:

 

 

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