Denunce varie

Sequenza delle denunce (in ordine cronologico):

  • 1) (2008) INIZIATIVA CONTRO  LA RATIFICA DEL “TRATTATO DI LISBONA”.
  • 2) (2012) ESPOSTO CONTRO L’ASSOCIAZIONE SEGRETA BILDERBERGN (Violazione ART.18 LEGGE ANSELMI).
  • 3) (2013) DENUNCIA CONTRO LA TROIKA ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE.
  • 4) (2014) ESPOSTO PER “ISTIGAZIONE AL SUICIDIO”.

 

 

1) (2008) INIZIATIVA CONTRO LA RATIFICA DEL “TRATTATO DI LISBONA”.

COLPO DI STATO DI PROPORZIONI CONTINENTALI.

Premessa: Questa iniziativa è opera di Movisol (Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà).

Il Movimento Solidarietà in Europa ha lanciato una campagna contro la ratifica del Trattato di Lisbona, che impone una dittatura oligarchica annullando le Costituzioni nazionali e il potere legislativo dei Parlamenti, soprattutto in politica economica. Il Movimento rilancia l’iniziativa per un referendum contro il Trattato promossa in Germania ed Austria dai costituzionalisti guidati dal Prof. Schachtschneider (docente di diritto pubblico all’Università di Norimberga) e dall’ex ministro della Giustizia austriaco Klecatzky. Essi denunciano l’anticostituzionalità del Trattato che, col suo linguaggio volutamente incomprensibile e centinaia di clausole scritte in piccolo, vanifica le Costituzioni nazionali e mette fine alla sovranità in politica economica. L’impostazione del trattato riecheggia inoltre le proposte europeiste avanzate nel 1962 a Venezia da Sir Oswald Mosley, il leader del British Union of Fascists incarcerato durante la II Guerra Mondiale per il suo sostegno ad Hitler, che già nel 62 chiese che la politica economica venisse decisa da un governo europeo, e che salari e pensioni venissero unificati al minimo comune denominatore. E’ quanto accadrà se la politica economica, fiscale, monetaria e commerciale sarà decisa dall’UE invece che dai governi e dai Parlamenti, affossando non solo le Costituzioni ma anche il potere legislativo dei Parlamenti, come rileva il Prof. Schachtschneider. LaRouche ritiene che questo tentativo di imporre una dittatura in Europa vada di pari passo con il progetto elettorale del sindaco di New York Bloomberg, che spera di sostituirsi ad Obama dopo una serie di scandali e di imporre misure corporativiste fasciste anche negli Stati Uniti. Dunque, l’accelerazione che va attuandosi per la ratifica del Trattato di Lisbona rappresenta la soluzione hobbesiana ­ tanto simile a quella che già negli anni ’30, con specificità diverse, si ebbe ­ che le oligarchie richiederebbero per l’Europa, in risposta al crollo finanziario sistemico.

 

Intervento di Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BuergerrechtsbewegungSolidaritaet) alla conferenza di Roma 28.02.2008:

«Col Trattato di Lisbona l’Europa si trova ad affrontare un pericolo più grave di quello che la persona media immagina. Nel novembre 2007 il presidente francese Sarkozy ha presieduto una riunione segreta con alcuni parlamentari francesi e, stando alla stampa inglese, ha dichiarato che se ci fosse stato un referendum sul trattato di Lisbona nei Paesi europei, sarebbe stato sconfitto. Quindi il 13 dicembre, i capi di stato europei a riuniti a Lisbona hanno firmato il Trattato di Riforma Europea, che ha preso il nome di Trattato di Lisbona. Non c’è dubbio che l’intenzione era quella di dire “procediamo a ratificare questo trattato il prima possibile, senza un dibattito pubblico, senza un dibattito parlamentare, altrimenti saremo sconfitti”. Ad esempio, in Germania il testo del nuovo trattato non è stato pubblicato, quello che è stato pubblicato è il testo della Costituzione bocciata dal referendum in Francia e in Olanda nel 2005. A questo è stato aggiunto un testo che dice “al trattato vecchio si applicano le seguenti modifiche… articolo 1, comma b… la frase tot sostituisce la frase tot…” State sicuri che due parlamentari in tutto, forse un giornalista, hanno letto tutte queste modiche; ma nessun’altro. Perché il testo originario, quello del trattato originale, è già così impenetrabile che non si capisce, a meno che il lettore non sia un esperto giurista. Solo perché un bravo studente di legge di Lipsia s’è preso la briga di leggere tutta questa roba, e poi a pubblicarlo sul sito di un parlamentare tedesco (l’on. Gauweiler), il Governo è stato costretto a far circolare la versione provvisoria del Trattato. Nel frattempo, alcuni giuristi di fama internazionale hanno scritto delle perizie sul nuovo trattato, che io raccomando veramente a tutti di voi. Una è quella del prof. Schachtschneider, che è uno dei giuristi tedeschi che ricorse in appello, alcuni anni fa, contro il Trattato di Maastricht, e contro l’euro. Un altro è il prof. Klecatzky, ex ministro della Giustizia, che è uno dei padri della Costituzione austriaca. Io ho studiato il nuovo testo, sulla base delle perizie di questi professori, e ho scoperto delle cose che adesso vi spiegherò. La cosa più importante è che questo Trattato trasformerebbe quella che è un’alleanza di nazioni europee in uno Stato federale, che sarebbe governato per mezzo di un’oligarchia. Ad esempio, la cosiddetta “clausola generale” prevede che il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea legiferino su tutto quel che vogliono, tranne che sulla politica estera e sulla politica di difesa. Il Parlamento Europeo verrebbe ascoltato, ma solo come opinione, non avendo alcun potere legislativo, decisionale, ecc. Lo stesso dicasi per i parlamenti nazionali. A quel punto le direttive che vengono da Bruxelles, che oggi costituiscono il 70-80% della legislazione europea (il resto spetta ai governi e ai parlamenti nazionali), diventerebbero il 100%. Poi c’è la cosiddetta “clausola di solidarietà”: essa chiama in causa non meglio precisate “minacce terroristiche”, tutte da definire, in base alle quali si definisce un’azione militare, che può essere un’azione di “peace-keeping”, può essere un’azione militare difensiva, può essere un’azione militare offensiva. E nessun Paese ha la possibilità di veto, perché si decide a maggioranza, e se un Paese è contrario, è comunque tenuto a partecipare. Quindi senza dibattito, senza dibattiti parlamentari o pubblici, l’Unione Europea verrebbe trasformata in un’alleanza militare, in cui si è obbligati a mantenere degli obblighi di riarmo, ad esempio. Se, poi, teniamo in considerazione che dei 27 Paesi dell’Unione Europea, 22 fanno anche parte della NATO, si viene a creare un intreccio di quasi corrispondenza, di identificazione della nuova alleanza militare con la NATO: allora si capisce perché da questo punto di vista, da un po’ di tempo, la Russia e la Cina abbiano, nei loro attacchi alla NATO, parlato di una politica di accerchiamento della NATO con l’espansione ad oriente dell’Unione Europea. I Russi, compresi alcuni leader con cui ho parlato, considerano la politica di accerchiamento della Russia da parte della NATO, come una potenziale causa di una guerra mondiale. Il modo in cui questa nuova Europa viene venduta all’opinione pubblica è, ad esempio, con l’argomentazione che l’Europa deve diventare forte, deve assumere un ruolo forte, da protagonista nel mondo, per controbilanciare, magari contenere, la politica aggressiva americana. Ma questa è un’altra delle menzogne che vengono raccontate, perché se ci sarà una coincidenza tra la possibile affermazione di Bloomberg negli Stati Uniti e una dittatura di Lisbona in Europa, io penso che ci avvicineremo a questa Terza Guerra Mondiale. Si capisce da come l’Europa si è comportata di fronte alle pressioni americane, in special modo del ministro della Difesa americano Gates per un maggior coinvolgimento in Afghanistan. Oppure si pensi al modo precipitoso con l’Europa si è mossa nei confronti del Kossovo, quando ancora c’era un disaccordo tra i Paesi membri dell’Europa, eppure la burocrazia europea aveva già deciso, inviato 1800 persone, come personale di amministrazione, polizia, ecc. Tuttora c’è il disaccordo tra i Paesi dell’Unione Europea. Il riconoscimento dell’indipendenza del Kossovo ha aperto un vaso di Pandora, perché adesso tutti vogliono la loro indipendenza, a cominciare dai Baschi, dai Curdi, passando per l’Ossezia, per ‘Abkazia, fino a Taiwan, e alla Lega Nord. E’ giusto quel che hanno detto alcuni leader russi, e cioé che con un colpo solo si è buttata a mare un’intera tradizione secolare giuridica, internazionale, che veniva dal Trattato di Westfalia. Un altro punto indicato dal prof. Schachtshneider è che il Trattato di Lisbona reintroduce furtivamente la pena di morte, una pena di morte che soprattutto l’Italia ha fatto di tutto per abolire, guidando un movimento mondiale che si è affermato col voto alle Nazioni Unite lo scorso dicembre. Naturalmente la pena di morte non viene reintrodotta ufficialmente, ma furtivamente, con una nota a pie’ pagina della Carta Europea, poiché il Trattato di Lisbona integra la Carta Europea. Sulla Carta Europea c’è scritto che la pena di morte è abolita. Questo lo riportano nel testo del trattato; però c’è una nota a pie’ pagina che dice “eccetto che in casi di guerra, di disordini, di insurrezioni, ecc.” Ritengo che sia urgente un dibattito pubblico, su questo. Ritengo che questo sia un cambiamento così grave delle costituzioni europee, che ci debbano essere un dibattito e un referendum. Per cui chiedo a tutti voi di aiutarmi a mobilitare la popolazione europea per questo dibattito e per questo voto.»

 

Fonti: Estratto dal documento intitolato “LA DISTRUZIONE DELLO STATO SOCIALE ATTRAVERSO LA CATASTROFE DELLE LIBERALIZZAZIONI-PRIVATIZZAZIONI IN ITALIA a cura di MoviSol (Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà).

 

 

2) (2012) ESPOSTO CONTRO L’ASSOCIAZIONE SEGRETA BILDERBERG (Violazione ART.18 LEGGE ANSELMI).

ESPOSTO ALLA PROCURA DI ROMA PER L’ASSEMBLEA BILDERBERG A ROMA  10-15 NOV 2012

IL TESTO INTEGRALE DELL’ESPOSTO:

Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA

Il sottoscritto RICCARDO CORSETTO residente a ROMA in XXX XXXXXXXXXX

PREMESSO CHE:

La Legge 25 Gennaio 1982, n. 17, (pubblicata nella G. U. 28 gennaio 1982, n. 27, dal titolo “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata Loggia P2” così recita all’art.

1: “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della

Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro

esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero

rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono

attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di

amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche

economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”.

CONSIDERATO:

che nei giorni tra il 10 e il 15 novembre c.a. si è tenuta a Roma – secondo quanto riportato anche dalla stampa nazionale – la 61^ riunione del cosiddetto ‘Club Bilderberg’ che riunirebbe personalità influenti dell’economia, della finanza, della politica, nonché rappresentanti di vertice dello Stato e dell’attuale Governo italiano;

che a tali riunioni si sarebbero incontrati i soci del c.d. ‘Club Bilderberg’, tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci;

che all’ultima riunione avrebbe preso parte l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, insieme ad alcuni suoi ministri di spicco,

CHIEDE:

vista la segretezza di tale associazione, e l’influenza delle personalità che ne prendono parte, che la Procura della Repubblica di Roma verifichi se all’interno del c.d. Club Bilderberg, si programmino – come buona parte della pubblica opinione crede – attività dirette ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale, contravvenendo pertanto a quanto prescritto dalla legge citata in premessa, e determinando quindi le condizioni di un sostanziale svuotamento della democrazia, e della sovranità del Popolo italiano ed europeo.

Roma, 16/11/2012

 

In fede

Riccardo Corsetto

Fonte: https://www.lunico.eu/cronaca-mainmenu-615/58401-bilderberg-a-roma-corsetto-qesposto-a-procura-per-violazione-legge-anselmi

 

 

3) (2013) DENUNCIA CONTRO LA TROIKA ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE.

I GRECI INDIPENDENTI DENUNCIANO LA TROIKA ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE (di MoviSol).

25 gennaio 2013 (MoviSol) – Il 16 gennaio un parlamentare del partito dei Greci Indipendenti ha presentato una denuncia alla Corte Penale Internazionale (ICC) contro Paul Thomsen del FMI, Mathias Morse dell’UE e Klaus Mazouch della BCE.

Nella denuncia si accusano gli imputati di aver provocato 3.500 suicidi, la perdita di oltre 1,5 milioni di posti di lavoro, la chiusura di migliaia di imprese ed esercizi commerciali, la distruzione del benessere delle famiglie e di aver gettato il paese in una grave recessione con le misure imposte alla Grecia. Queste misure violerebbero l’articolo 2 dello statuto dell’ICC sulla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, come pure la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE, compresa la dichiarazione che “tutti hanno il diritto alla vita”, oltre che la costituzione greca e la Convenzione Europea sui Diritti Umani.

Similmente Yannis Panagopoulos, presidente della Confederazione Generale del Lavoro Greca (GSEE) ha annunciato che la sua organizzazione farà ricorso contro la Troika alla Corte Europea sui Diritti Umani.

Nella stessa settimana le associazioni mediche di Portogallo, Grecia, Spagna e Irlanda hanno pubblicato una “Lettera aperta ai leader politici e alle autorità sanitarie d’Europa” in cui si deprecano gli effetti disastrosi delle politiche di austerità della Troika sulla salute e le vite dei popoli delle loro nazioni.

La dichiarazione accusa l’UE, la BCE, l’FMI e i governi nazionali di aver mancato di prendere in considerazione gli effetti delle loro misure anti-sociali sui sistemi sanitari nazionali, e chiede una rapida inversione di rotta.                MoviSol.

Fonte Link articolo originale: MoviSol 25/1/13 – I Greci Indipendenti denunciano la Troika alla Corte Penale Internazionale.

 

 

4) (2014) ESPOSTO PER “ISTIGAZIONE AL SUICIDIO”.

Iniziativa promossa dal “COMITATO POPOLARE Art. 580 cp..

Art. 580 Codice Penale. 

Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. 

 

A seguire la copia dell’articolo apparso su “LIBEROQUOTIDIANI.IT” (link articolo originale  www.liberoquotidiano.it/news/politica/1385074/La-class-action-contro-il-governo-per–istigazione-al-suicidio-.html).

La class-action contro il governo per “istigazione al suicidio”.

L’iniziativa parte su facebook dove centinaia di cittadini hanno chiesto aiuto ad alcuni studi legali per sporgere denuncia contro l’esecutivo. Scoppia la polemica.

Una class-action contro il governo per “istigazione al suicidio“. In questi ultimi due anni, con il governo Monti prima e con il governo Letta dopo, la lista dei suicidi dovuti alla crisi è diventata sempre più lunga. Così adesso c’è chi dice basta e chiede il conto all’esecutivo. Secondo quanto racconta Affaritaliani.it I cittadini, dopo il coordinamento del 9 dicembre che, nonostante la sua spaccatura ai vertici, continua con presidi , affilano le armi con un “Esposto-Querela” di massa. L’iniziativa parte da una pagina evento sui social network e dai 200.000 invitati in pochi giorni piu’ di 10.000 partecipano. Insomma gli italiani cominciano a ribellarsi alle sprangate fiscali che piegano famiglie e aziende e provano a chiedere anche con le azioni legali un cambio di passo da parte del governo.
I legali – Da oggi lunedi 13 gennaio gli italiani potranno presentarsi alle stazioni dei carabinieri depositando la denuncia. Secondo quanto racconta Affaritaliani.it gli avvocati che per ora hanno aderito sono:

  • Avvocato Grazia Antonio Romano – Via F. Baracca 16 – 85100 – Potenza,
  • Avvocato Paolo Sannino & Associati – via Isca del Pioppo,144/a, 85100 – Potenza,
  • Studio legale Tiziana Molendi – Via F.Federigi n. 1262 – 55047 Querceta di Seravezza (LU),
  • Studio Legale Prof. Carlo Taormina Via Cesi Federico, 21 – 00193 Roma (RM),
  •  Studio legale Irmici Giuseppe in San Severo (FG) al Viale Castellana 8/H – 71016 San Severo.

L’accusa – L’accusa è verso le istituzioni è chiara: “Istigazione al suicidio” in riferimento all’articolo codice penale 580. Secondo i legali che puntano il dito contro il Palazzo, il governo è colpevole di non aver fatto il possibile per i cittadini, non aver istituito numeri e istituzioni locali in grado di aiutare le famiglie in crisi.  I legali che si stanno muovendo per la class action sono determinati e hanno già preparato un modulo per la denuncia. Bisognerà accertare se l’azione legale dal punto di vista giuridico possa avere delle conseguenze. Ma di certo sotto il profilo simbolico fa già discutere.

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

————————————

© 2012 Tutti i diritti riservati

Cristian Minerva.