Religione

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Religione in sintesi.
  1. COME INDIVIDUARE L’ESISTENZA DELLA DIVINITA’ MERCATISTA.
  2. IL DIO MERCATO.
  3. L’AUSTERITY COME IL DIGIUNO NELLE RELIGIONI: SERVE AD ESPIARE I NOSTRI PECCATI.
  4. COSA C’E’ PRIMA E DOPO LA VITA?

 

 

INTRODUZIONE: Religione in sintesi.

La religione mette al centro la corrispondente divinità venerata dagli uomini.

Se è vero che l’uomo è a immagine e somiglianza di Dio (e ViceVersa), sarà altrettanto vero che la religione sarà imperniata sul volere e i fabbisogni degli stessi (Dei/uomini).
Ora provate ad immaginare cosa si ottiene nel momento in cui la divinità è il Dio MERCATO.
Si ottiene che la religione mercatista sarà imperniata sul volere e i fabbisogni del mercatom ovvero degli investitori privati che in questo schema diventano gli Dei onnipotenti.

 

 

1) COME INDIVIDUARE L’ESISTENZA DELLA DIVINITA’ MERCATISTA.

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Provate a domandarvi:
Ma come è possibile che la gente possa accettare al giorno d’oggi una cosa come il fatto che le risorse primarie/energetiche siano in mano ad un gruppo di investitori privati invece che essere di tutti?
La risposta è semplice:
Perchè è il mercato che  stabilisce così.
Poichè tutti hanno inconsapevolmente accettato e riconosciuto la supremazia del mercato, allo stesso identico modo in cui i popoli antichi sottostavano ai presunti voleri delle loro divinità pagane.
Infatti:
Quando una qualsiasi cosa è inspiegabile e inaccettabile, basta dire e dimostrare che questa cosa produca un profitto sul mercato, e sistematicamente tuti quanti la accettano senza porsi più domande; e più è grande il profitto, tanto più viene accettata e tollerata.
Basti pensare all’assurdità di accettare pacificamente che persone che tirano calci ad un pallone guadagnino milioni e milioni di euro, mentre le persone che salvano le vite lo devano fare addirittura gratis e per volontariato.
Cosa ti dicono?
“E’ il mercato!”
E tutti accettano come se fosse la normalità.
Ecco:
In questo preciso istante che una pwersona risponde così, significa che volente o nolente stia riconoscendo l’esistenza del Dio Mercato conferendogli in quel momento quel potere che invece dovrebbe essere appannaggio dell’interesse dell’Uomo/popolo.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

2) IL DIO MERCATO.

RITORNO AL PAGANESIMO FORMATO 2.0

Si sente sempre nominare il Dio Denaro.
La vera divinità però, non è il Denaro, ma il mercato.
Infatti il Denaro senza il mercato è neutralizzato, mentre il Mercato senza denaro esiste lo stesso:
Banalmente, senza denaro, il mercato potrebbe funzionare anche col semplice baratto, mentre il denaro senza mercato perde qualsiasi valore, ritrovandosi ad essere ciò che è realmente, carta straccia: si pensi ad esempio al caso estremo in cui ci si dovesse trovare nel deserto senza nulla da poter comprare e con un sacco di soldi in tasca. Cosa accade? Accade che i soldi non servono più a niente.
Ma perchè si parla di divinità?
Il discorso della divinità subentra nel momento in cui la considerazione del mercato da parte delle persone assume la connotazione religiosa, ovvero, il mercato diventa divinità quando le persone attribuiscono ad esso proprietà onnipotenti che sovrastano tutto e tutti al di fuori della logica del basilare buon senso.
Il mercato ha un senso entro quelle che sono le sue finalità, ovvero la finalità di regolare gli scambi dei beni tra le persone in ambito economico.
Non può certo occuparsi di stabilire le regole che determinano la vita delle persone.
Oggi il mercato sta determinando la vita delle persone, e ATTENZIONE: benchè le costituzioni di matrice democratica stabiliscano che NON deva categoricamente essere così.
Come è possibile?
Accade perchè le persone riconoscono al mercato, un ruolo, una funzione, che sta al di sopra di tutto e tutti.
Si tratta di fede, esattamente la stessa che i credenti ripongono nelle proprie religioni rivelate.
Non siete convinti? L’accostamento tra Mercato e divinità vi sembra forzato?
Per accorgersene bastano pochi semplici esempi.
La metafora dell’isola è uno degli esempi più intuitivi.
C’è l’isola con la sua unica sorgente dell’acqua, laddove l’acqua sta a rappresentare i beni indispensabili per sopravvivere, acqua, sanità, BANCHE, MONETA, ecc ecc).
Siamo tutti daccordo nel ritenere che la sorgente d’acqua deva necessariamente essere di tutti, giacché il feudalesimo non esiste più da un pezzo.
Sarebbe surreale pensare che uno sparuto gruppo di isolani (mettiamo meno dell’1%) potesse mai prendere il controllo della sorgente dell’acqua, e gestirla secondo le finalità di lucro private mettendo alla sete tutti gli isolani.
Non ci riuscirebbero neanche se fossero armati.
Il 99% degli isolani è sempre superiore sotto tutti i punti di vista rispetto all’1%, a maggior ragione se la legge è perfino dalla loro parte (vedi Art.43: Esproprio).
E invece…
Oggi accade che l’1% della popolazione facente capo ai poli finanziari privati, si sia preso il controllo della sorgente dell’acqua (ovvero il sistema monetario/bancario), contro ogni logica, contro tutto e tutti, e in barba alla supremazia schiacciante del 99%, in questo preciso istante sta tenendo tutti sotto scacco, senza che nessuno recrimini nulla.
Come è possibile una cosa del genere?
Potete dedurlo voi stessi in prima persona attuando questo semplice esperimento:
Prendete la prima persona che vi capiti a tiro, e mettetela di fronte alla stortura economica appena menzionata, poi rincarate la dose aggiungendo una lista infinita di aberrazioni economiche attualmente sotto gli occhi di tutti…
Tutti si mostreranno profondamente indignati.
Eppure nel preciso istante in cui gli farete notare che il mercato vuole così, scoprirete che tutti quanti, nel bene o nel male, di fronte al Dio mercato, si mettono il cuore in pace, come se il giudizio del mercato sia inopinabile e onnipotente.
Ecco, in questo preciso istante la fede religiosa ha preso forma sotto i vostri occhi.
Le persone sottostanno al volere del loro Dio mercato allo stesso identico modo in cui i pagani sottostavano ai presunti voleri delle loro divinità.
E’ un dato di fatto.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

3) L’AUSTERITY COME IL DIGIUNO NELLE RELIGIONI: SERVE AD ESPIARE I NOSTRI PECCATI.

NON IMPORTA SE L’AUSTERITY PRODUCE LA CRISI E AFFAMA I POPOLI, L’IMPORTANTE E’ PRATICARLA AVENDO FEDE.

E’ proprio così:
L’austerity economica è prescritta esattamente come se si trattasse di una liturgia purificante che serve ad espiare i nostri peccati.
I peccati da purificare sono rappresentati dal debito pubblico, ovvero l’incarnazione del male di cui dobbiamo pentirci, poichè, a detta dei sacerdoti NeoLiberisti, è il frutto del nostro ozio, del fatto che abbiamo vissuto in modo avido e sconsiderato, al di sopra delle nostre possibilità (NB: Per vedere invece cosa sia effettivamente un Debito Pubblico, si legga con attenzione la pag Deficit e Debito pubblico).
Quindi:
– così come le religioni prescrivono le austerità alimentari (digiuno) come gesto di penitenza e di redenzione dai nostri peccati,
– allo stesso modo la religione NeoLiberista prescrive l’austerità economica come gesto di redenzione dal nostro “peccato originale”.
Qualcuno potrebbe obiettare recriminando un’eccessiva esasperazione nell’accostamento.
Invece purtroppo i seguaci del dogma NeoLiberista si comportano alla stessa identica stregua dei più incalliti integralisti religiosi.
Non ci credete?
L’esempio delle Austerity inferte all’Italia dal sacerdote Mario Monti, ne sono una prova emblematica.
Mario Monti conosce perfettamente la formula del PIL:

PIL = Consumi[1] + Investimenti[2] + Spesa Pubblica[3] + diff. Import-export[4].

Mario Monti, così come qualsiasi “esperto” della matematica più elementare, sapeva perfettamente che attuando le Austerity, ovvero, politiche economiche restrittive/recessive, avrebbe portato il PIL dell’Italia a diminuire in modo pressochè matematico.
infatti:
– Aumentando le tasse si diminuisce il fattore “Consumi[1]”.
Mentre:
– Diminuendo la spesa pubblica si diminuisce il fattore “Spesa pubblica[3]”,
Cioè si diminuiscono in modo diretto ben 2 dei 4 fattori che compongono la formula.
Eppure, disconoscendo spudoratamente la matematica, il sacerdote della religione NeoLiberista ha ugualmente inflitto il digiuno economico all’Italia.
Sapete come funziona la religione:

“Non importa se devi fare una cosa che non ha senso, o che va contro la logica…
Tu devi fare comunque ciò che ti prescrive la tua religione, avendo fede.
E’ il tuo Dio che te lo chiede: il Dio mercato!”

Poco importa se poi la matematica, che non è un’opinione, dimostra che dopo la riduzione dei 2 fattori il PIL sia diminuito, facendo sprofondare l’economia italiana in una crisi ancora peggiore di quella causata nel 2008 dai mutui sub-prime.
L’importante era avere fede.
Peccato che la “distruzione della domanda interna” operata da Monti, abbia provocato il fallimento di migliaia di attività commerciali con al seguito centinaia di suicidi da parte di imprenditori gettati sul lastrico dalle suddette sciagurate manovre.
E’ mai possibile accettare/tollerare un sacrificio del genere in nome di una fede religiosa come lo è quella NeoLiberista?
Se non è questo fondamentalismo religioso?!

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Video su YouTube Mario Monti confessa: “stiamo distruggendo la domanda interna.”

 

 

4) COSA C’E’ PRIMA E DOPO LA VITA?

TUTTO DIPENDE DALLA COMPRENSIONE DELLO SCORRIMENTO (o MENO) DEL TEMPO.

L’errore comune generalmente commesso da tutti è quello di considerare la morte contemplando l’esistenza del tempo.

Se si prende in considerazione il tempo, sistematicamente diventerà necessario trovare un luogo in cui allocare la presenza della persona durante il periodo prima/dopo la vita.

NON a caso tutto il ragionamento ruota tutto intorno alla domande chiave:
– “Dove eravamo prima di essere nati?” E dove saremo dopo essere morti?”

Provate a riflettere:
Se si smette di prendere in considerazione il tempo, a quel punto cessa sistematicamente la necessità di individuare un luogo nello spazio in cui allocare la persona fuori dal suo tempo di vita.

Il problema di base in tal senso scaturirebbe dalla difficoltà della nostra mente nel concepire l’assenza del trascorrere del tempo.

Un modo semplice per concepire l’assenza del tempo è l’esempio del sonno, piuttosto che dei viaggi nel tempo.

L’ESEMPIO DEL SONNO:

Un modo semplice per concepire l’assenza del tempo è con l’esempio del sonno.

Si pensi a quei giorni in cui si è stanchi morti, ma talmente stanchi che quando ci si butta a letto ci si addormenta all’istante come sassi per poi risvegliarsi all’indomani esattamente come se si fosse letteralmente saltato tutto il tempo trascorso durante l’intera fase del sonno in cui abbiamo dormito.

Ecco: Quella sensazione di salto del tempo è la stessa che potremmo applicare al momento precedente o posteriore alla nostra vita.
Infatti:
Nel momento in cui si elimina la componente del tempo, NON c’è più ragione di pensare a dove ci si trovi poiché in quella porzione di tempo saltata è come se ci fosse una sorta di taglia e cuci simile a quello che si fa col programmino taglia e cuci delle canzoni (piuttosto che dei video); nel taglia e cuci una volta eliminata la porzione da togliere, si ottiene che le sezioni rimanenti si ritrovino unite in modo continuo come se nulla fosse.

Col sonno funziona pressoché allo stesso modo del taglia e cuci delle canzoni.
Ci si pensi:
Se invece che svegliarvi dopo 8 ore, vi risvegliaste dopo 1 giorno, o 10 giorni , o 1 anno, o 10 anni, e al vostro risveglio NON ricordaste assolutamente nulla del tempo trascorso nel sonno, per voi sarebbe come se quel tempo NON fosse mai esistito, ovvero, sarebbe come se vi foste addormentati un attimo prima, e un attimo dopo aveste riaperto gli occhi in una sorta di taglia e cuci del pempo che per voi si sarebbe però svolto in modo continuato.
Tutto il tempo saltato per voi sarebbe un momento inesistente trascorso in modo pressochè istantaneo, e questo anche se si trattasse di giorni, settimane, mesi, anni, o secoli.

L’ESEMPIO DEL VIAGGIO NEL TEMPO:

Un altro modo semplice per concepire l’assenza del tempo è l’esempio del viaggio nel tempo.

Si pensi ai viaggi nel tempo che si vedono nei film.
Immaginate di essere voi a compiere uno di questi viaggi per esempio indietro nel tempo, e che ora vi troviate nel passato, magari 1000 anni fa, piuttosto che 1000 anni nel futuro.
A pensarci bene, a nessuno di noi verrebbe in mente di disperarsi per il fatto che tutte le persone che abbiamo lasciato nel presente tecnicamente è come se fossero tutte morte, e questo perché noi saremmo consapevoli del fatto che tutte quelle persone siano cmq tutte vive in quel periodo di tempo in cui noi le abbiamo lasciate.
Semplicemente è come se per tutte quelle persone il periodo di tempo pre-vita e post- vita venisse istantaneamente saltato con lo stesso principio del taglia e cuci visto per i programmini di editing dei video.
Tutto il tempo prima e dopo la vita per quelle persone è come se si riducesse ad un attimo pressochè nullo.
Diverso sarebbe se noi una volta nel passato cambiassimo qualcosa che potesse impedire a quelle persone di nascere ed esistere nel loro tempo.
Allora si che ci verrebbe da sviluppare una sorta di lutto per il fatto che queste persone NON potrebbero più esistere.
Ma anche in questo caso in mancanza di esistenza NON risulterebbe sistematicamente necessario concepire un luogo diverso in cui allocare delle persone che NON stanno esistendo in nessun momento della storia, per la solita regoola che in questo caso la componente del tempo è come se si azzerasse letteralmente eliminandosi.

Ebbene:
Nel momento in cui appuriamo che tutto quel tempo trascorso fuori dalla nostra consapevolezza risulterebbe essere come se NON fosse esistito, provate a domandarvi:
Che senso avrebbe porsi la domanda di dove siamo stati in quel momento per noi pressoché inesistente?
Si tratta di una domanda inutile poiché quell’istante è come se noi l’avessimo saltato.

Il tempo fuori dalla vita viene tutto “saltato” in modo istantaneo come se quel tempo per noi si riducesse a zero nullificandosi. all’interno di uno spazio-tempo generale che per contro tende all’infinito.

Quindi per deduzione logica si potrebbe in oltre ricavare che:
Se tutto il momento nel periodo fuori dalla nostra vita per noi è pressoché inesistente, ciò significa che anche un presunto Dio, in quel medesimo frangente risulterebbe essere per noi nullo/inesistente a sua volta.

Scritto da: Cristian Minerva

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all’interno del sito “CRISTIAN MINERVA”, sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva

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