(01.10.2018) D.E.F. 2019 “GIALLO-VERDE”: IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO CHE DI FATTO PROSEGUE SULLA STRADA DEI SUOI PREDECESSORI.

IL DEF 2019 PREVEDE DI REALIZZARE IL SOLITO AVANZO PRIMARIO CHE DETERMINA LA RESTRIZIONE DELL’ECONOMIA.

Il D.E.F. del governo Giallo-Verde prevede un defcit del 2,4%.
Questo deficit è stato venduto come se fosse la manovra del cambiamento.
Facciamo un confronto per vedere se è effettivamente così.
Il deficit del governo Monti dopo la forte stretta fiscale (che lo ricordiamo fece calare drasticamente il PIL), si attestò al 2,9 %.
Il governo Gentiloni era a 2,4% con una stima (Fonte: Istat) del 3% entro fine anno.
Già questi soli dati ci dicono che il 2,4% del governo del cambiamento Giallo-Verde di fatto non ha cambiato nulla che non stesse già accadendo prima.
Il governo Giallo-verde prosegue sulla strada delle austerità esattamente come i suoi predecessori.
Cosa significa austerità?
Significa che il governo attua politiche restrittive, ovvero lo Stato toglie più soldi con le tasse di quanti ne distribuisce attraverso la spesa pubblica.
Per dirlo con le solite parole semplici:
Mette 100 con la spesa pubblica e ne ritoglie indietro 110 con le tasse.
Dal momento che come detto fino allo sfinimento, la spesa complessiva è composta da spesa corrente (quella che paga tutto, servizi pubblici, casta, sprechi, ecc) più la spesa per gli interessi, ciò significa che nonostante l’attivo di bilancio (avanzo primario), quando al calcolo dell’Italia si aggiungono gli interessi (i quali valgono ben più del 3%), finisce che il bilancio va sempre in deficit a causa degli indebiti interessi (90-100 miliardi l’anno circa coi CDS).
L’UE impone che il deficit non deva sforare il 3% e da qui ecco svelata la dinamica per cui lo Stato Italiano rispettando il vincolo limite del 3% si ritrova ogni anno a realizzare politiche restrittive che stanno prosciugando la nostra economia.
Anche sul fronte scontro con Bruxelles , siamo di fronte ad un teatrino fra le parti.
E’ un dato di fatto che il governo Giallo-Verde rispetterà tutte le raccomandazioni del Consiglio Europeo già poste sul tavolo ben prima che il D.E.F. venisse discusso..
Le raccomandazioni erano quelle che prevedevano ed hanno determinato:
– che la spesa pubblica resti al palo,
– che non ci sia un aumento della spesa corrente, ma bensì una riduzione (quindi realizzando il famoso avanzo primario),
– che ci sia lo spostamento delle imposte dalle dirette e indirette, questo significa non tassare in maniera progressiva (Flat-Tax) e passare alla tassazione di tipo inverso, cioè si vanno a colpire più i poveri perché tassiamo i loro beni e le loro proprietà, senza invece tassare i redditi che poi sono quelli che effettivamente determinano la ricchezza sviluppata da parte di un soggetto nel corso dell’anno; quindi andremo ad attuare una procedura che accentuerà ancora di più le disuguaglianze, esattamente sulla linea promossa da Bruxelles.
– Poi si va avanti con l’unione bancaria, e si procede insomma in quelle misure principali che chiedeva l’Europa.
Il solo aumento delle pensioni minime (definito “pensione di cittadinanza”), è certamente un intervento che darà una boccata di ossigeno, ma in un quadro di restrizione monetaria come quella a cui è sottoposta l’italia da troppi anni a questa parte, una sola limitata redistribuzione non sarà sufficiente a dare la necessaria spinta all’economia (NB: fermo restando il fatto che le espansioni monetarie non andrebbero cmq operate a mezzo di redditi da cittadinanza come vorrebbe il movimento 5 stelle, quanto bensì a fronte di un lavoro erogato).
Tra l’altro sempre in tema di finto scontro, va detto che il deficit che opererà l’Italia non è altro che lo stesso deficit che senza bisogno di alcun “battipugnismo”, altri Stati andranno ad operare anche loro come noi se non anche oltre (Stati come la Francia per esempio sforano costantemente i vincoli senza che nessuno dica mai nulla).
L’unica differenza nel caso dell’Italia, riguarda il discorso Fiscal Compact, il quale ci impone un deficit ancora più stringente, addirittura allo 0,8%, il che sarebbe stato ancora più deleterio, e il governo Giallo-Verde si è limitato solo a mantenere il rispetto delle soglie uguale agli altri Stati-membri.
Va ricordato però che il pareggio in bilancio messo in costituzione da Monti, oltre ad essere di fatto in contrasto coi principi fondamentali della nostra carta (quindi anticostituzionale/illegale) , fu imposto secondo modalità eversive (si veda processo “Declassamento Titoli italiani”,  Procura di Trani, PM De Ruggero).

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonte: Marco Mori commenta il DEF 2019 e le richieste di Paolo Savona a Bruxelles

 

 

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Sono un libero professionista. Ho conseguito il diploma di geometra all'Istituto Tecnico per Geometri Statale. Studio economia e tutte le materie in genere, da autodidatta a livello amatoriale, per cultura personale, oltre che per senso civico. Non faccio capo ad alcuno schieramento politico.