(18.10.2018) COSA DEVE AVERE ALLE SUE SPALLE UNA MONETA PER ESSERE RICONOSCIUTA E ACCETTATA SUI MERCATI GLOBALI?

SIAMO PROPRIO SICURI CHE SIANO GLI ALTRI A DOVER DUBITARE DEI NOSTRI REQUISITI, E NON VICEVERSA?

Pensateci bene, e siate coerenti con voi stessi.
Se vi hanno convinto del fatto che un paese come l’Italia non potrebbe stare sui mercati globali a competere da solo con la propria moneta, significa che vi avranno fatto capire che una moneta per essere considerata/ apprezzata sui mercati dovrà essere in qualche modo credibile.
E come fa una moneta ad essere credibile?
Dovrà avere sicuramente qualcosa alle sue spalle altrimenti significa che stiamo parlando di aria fritta.
E cos’è che la moneta deve avere alle sue spalle di preciso?
Magari una qualche forma di ricchezza, chessò ad esempio delle risorse mobiliari, e l’italia guarda caso le possiede: le famiglie italiane sono ancora oggi, nonostante la crisi, gonfie dei loro risparmi accumulati ai tempi della Lira.
Oppure risorse immobiliari, e l’Italia guarda caso le possiede: le famiglie italiane sono tutte possessori di almeno un immobile.
Magari sarebbe anche bene che lo Stato/ Nazione potesse disporre di ulteriori forme intrinseche di ricchezza, diciamo ricchezze come potrebberlo essere ad esempio patrimoni pubblici, quali infrastrutture ed opere pubbliche in genere, oppure patrimoni storici come monumenti, cattedrali, reperti storici-archeologici, opere d’arte ecc. ecc., oppure patrimoni naturali/ turistici come montagne per sciare, spiagge, laghi ecc. ecc., tutte cose che proprio l’Italia possiede guarda caso in quantità maggiore di qualsiasi altra nazione al mondo.
Poi vuoi mettere che un paese dovrebbe avere anche qualcosa da vendere che le altre nazioni potrebbero desiderare acquistare da lui?
Avete sentito mai parlare del MADE IN ITALY?
Il famoso MADE IN ITALY tanto ambìto, che le aziende estere di tutto il mondo stanno progressivamente saccheggiando sfruttando il perpetrare della suddetta crisi nell’economia del nostro paese?
Bene…
E allora secondo sempre la vostra coerenza, ci sarebbero tutta una serie di caratteristiche e requisiti che un qualsiasi paese dovrebbe figurare avere per poter stare da solo con la propria moneta sui mercati globali…
Ci saranno paesi che sicuramente avranno più di altri queste caratteristiche e che dunque dovrebbero avere più chance di poter restare a galla in un’economia globalizzata come quella odierna….
Potrebbe mai uno Stato come la Bulgaria stare da solo con la propria moneta sui mercati globali?
Cosa potrebbe avere uno Stato come la Bulgaria da offrire per poter essere credibile agli occhi dei mercati globali?
Il petrolio? Non so, materie prime? Il MADE IN BULGARIA?
Pensate ad almeno una cosa che la Bulgaria esporta….
Non vi viene in mente!
Allora L’Ungheria…
L’Ungheria che voi sappiate possiede importanti giacimenti petroliferi?
Esporta qualcosa?
Esiste il brand  “MADE IN UNGHERIA”? Lo avete mai sentito nominare?
Pensate almeno ad un prodotto che vi possa venire in mente, che l’Ungheria esporta sui mercati globali…
Non vi viene in mente!
La Danimarca…
Cosa esporta la Danimarca?
Non vi viene in mente niente!
La Polonia, la Romania, la Croazia….
Se l’Italia non può essere credibile sui mercati con la sua moneta, la “Liretta”, figuriamoci Nazioni come queste! Con tutto il rispetto per loro…
Bene…
Perchè sono state citate tutte queste Nazioni?
Perchè queste Nazioni, udite udite, sono sui mercati globali da sole, ciascuna con la propria rispettiva moneta!
Ma vi rendete conto?
Il Lev bulgaro? Il Fiorino Ungherese? La Corona danese? Il Leu romeno? La Cuna croata?
E l’Italia non può sopravvivere da sola senza la moneta unica Euro?
L’Italia non ha prospettive di crescita se torna alla Lira?
L’italia non può vendere prodotti o comprare energia sui mercati globali con la Lira?
Ma come si fa a credere così cecamente a certe idiozie???
La Polonia col suo “misero” Zloty, è il paese in Europa con la crescita più alta di tutti i paesi-membri componenti l’intero sistema Euromonetario, più della stessa Germania esportatrice mondiale del prestigiosissimo MADE IN GERMANY, per di più presente sulla piazza dei mercati globali con la sua super moneta Euro.
Ma di che stiamo parlando?
Riuscite a realizzare che se c’è una moneta che ha qualcosa di concreto alle sue spalle, questa è proprio la moneta italiana?
Siamo noi ad essere nella posizione di poter maturare dubbi sulla validità delle altre valute, non gli altri Stati sulla nostra!
Sempre a patto però che non aspettiamo che finiscano di portarci via tutto…
Qualcuno ancora potrebbe obbiettare che un paese senza materie prime come il nostro, non potrebbe mai competere a pieno con altre economie che viceversa dispongono autonomamente di tali risorse naturali…
Ma se possedere le materie prime fosse un fattore così incisivo, così indispensabile, come abbiamo fatto a diventare ai tempi della Lira, la quinta potenza del mondo senza avere un briciolo di materie prime?
E come mai un continente come l’Africa così ricco di risorse naturali, il più ricco al mondo, non è diventato la prima potenza economica del pianeta?
Ma non era indispensabile disporre delle materie prime e delle risorse energetiche?
Non è magari che non lo è diventato  perchè è stato sempre un continente colonizzato e non è mai riuscito ad essere un paese democratico indipendente con una sua sovranità monetaria?  No?
Si!  Si, la ragione è esattamente questa!
Esattamente quella specifica condizione che il sistema Euromonetario sta attualmente imponendo con tutti i paesi membri periferici.
Qui di seguito viene riproposto un passaggio della genesi dell’Euro raccontata dall’economista-storico francese Alain Parguez (si veda l’articolo intero nella sezione “Quadro storico-Genesi dell’Euro”);  ricordiamo solo che Parguez, gli eventi che racconta non li ha letti sui giornali, o sui libri di storia, ma li ha vissuti in prima persona, in qualità di consigliere dell’ex presidente François Mitterrand, ovvero uno dei maggiori artefici del sistema Euro-monetario d’Europa (l’Euro è un progetto filo-nazista promosso dal cartello petrol-chimico e farmaceutico dell’asse Franco-Tedesco); il suo assunto è questo:

Alain Parguez: “C’è un punto fondamentale che troppe persone ignorano: i tedeschi erano estremamente riluttanti ad entrare nell’unione monetaria; c’è stato un periodo, soprattutto durante i primi anni ’70, in cui la politica monetaria e fiscale era molto più espansionistica in Germania che non in Francia; quindi, perché il regime di Mitterand ha obbligato la Germania ad entrare nell’Unione?
La risposta è semplice: il governo Kohl, era finanziato interamente dai fondi segreti francesi; e non è tutto: c’era un Paese che era odiatissimo dall’establishment francese da moltissimo tempo; e questo Paese era proprio il vostro, l’Italia; l’ossessione dei tecnocrati francesi e dei loro economisti era proprio di distruggere la base industriale dell’Italia; per questo accusavano i governi italiani di essere sempre stati troppo morbidi relativamente ai salari, ai sindacati e al potere d’acquisto.
Come si poteva distruggere l’economia italiana?
Imponendo una rivalutazione della valuta; e quando l’Italia decise di adottare l’euro [imposto da Prodi, N.d.R.], questo avvenne in concomitanza con la decisione di una rivalutazione di almeno il 45% dei prezzi; perciò, di colpo, gli italiani non potevano più esportare al di fuori dell’eurozona.
Mi fa ridere quando la gente dice: “ma se lasciamo l’euro come facciamo?
Sarà un incubo”.
L’Italia è stata completamente distrutta dall’Euro!.”

Ci si rifletta bene.
Se volete combattere qualcuno, combattete tutte le persone disinformate che vi stanno attorno quotidianamente ovunque vi giriate.
Sono loro a condizionare il nostro perenne e decadente stato di malessere.
Non è la casta, non sono i furbetti del quartierino, non sono i politici corrotti farabutti mafiosi tanto sbandierati da Striscia La Notizia & Co…
Questi soggetti vanno sicuramente condannati, ma i veri responsabili dell’attuale stato della nostra drammatica crisi economica, sono solo ed esclusivamente tutti i cittadini disinformati benpensanti moralizzatori del caso!
Sono solo loro, e nessun altro.
Oggi i mezzi per informarsi ci sono, e tutti quanti siamo in grado di leggere…
Non ci sono scusanti.

Scritto da: Cristian Minerva.

Fonti (vedi anche sezione “Fonti di riferimento”):   Alain Parguez, MACROeconomista-storico (Francia).

 

 

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Sono un libero professionista. Ho conseguito il diploma di geometra all'Istituto Tecnico per Geometri Statale. Studio economia e tutte le materie in genere, da autodidatta a livello amatoriale, per cultura personale, oltre che per senso civico. Non faccio capo ad alcuno schieramento politico.